Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Liberty89    29/09/2009    5 recensioni
Fan Fiction vincitrice del 3° Gold Fiction Contest, indetto dal Fan Fiction World Forum.
Questa storia è stata catalogata come un "must", ed è pertanto consigliata a tutti i lettori.

Il Regno massimo
Chiamerà l’ultimo cuore prescelto.
Un cuore in costante pericolo
Perché il confine che lo separa dal buio
È fragile,
Come il cristallo.
La Via del Tramonto
Sarà accompagnata da una chiave oscura,
Creata dal Regno supremo stesso,
Poiché il tramonto conduce alle tenebre.

-Dal capitolo 24-
Un nuovo nemico minaccia la pace dei mondi e i prescelti del keyblade partiranno per una nuova avventura, in compagnia di un nuovo custode, un personaggio inventato (o quasi) dalla mia pazza mente!In questa fic s'incroceranno le trame di alcuni noti anime e film d'animazione, per cui saranno presenti spoiler su di essi, in ogni caso avviserò quando verrà l'occasione. Come generi ho messo i principali, ma qui dentro ci sarà di tutto: dalla drammaticità alla demenza pura xD nonché alcuni cenni di vita reale ^^ Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sclero di una notte di mezza estate'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonciao a tutti!!! ^^ Oggi non so cosa scrivervi per presentare il capitolo... *mumble mumble* Vi posso solo dire che si cercheranno informazioni ovunque xD (E che presentazione eh?! NdTutti) Fatta la presentazione vi lascio al capitolo xD Buona lettura!!!


Capitolo 15: Informazioni
-E cosa vorrebbero due rifiuti dell’Oscurità dalla sottoscritta?- chiese la donna con un sorriso di scherno.
-Bada a come parli strega…- iniziò Xigbar. -Se siamo qui è perché abbiamo bisogno di te…-
-Gli emissari della Luce che chiedono aiuto a me?- rise Malefica. -Dev’essere successo qualcosa di veramente grave… Comunque i miei servizi costano caro…-
-Se ci dai le informazioni giuste ti lasciamo in vita, ti basta? A me sembra un buon prezzo.- continuò il Tiratore Libero.
-Non lo metto in dubbio, ma io pensavo ad altro…-
-Cioè?- domandò Xaldin.
-Una parte della vincita finale…- cominciò, alzandosi e muovendosi all’interno della stanza. -Nonché una leggera vendetta sui custodi del keyblade…- poi si voltò verso i due. -Che ne dite?-
L’unica risposta che ottenne fu di essere scaraventata contro la parete da un vento improvviso, sei lance puntate contro e la balestra di Xigbar alla tempia.
-Io dico che adesso tu accetti la nostra proposta, parli, noi ce ne andiamo e tutto torna come prima, ok?- disse il Ritornante, caricando l’arma.
-Cosa…- Malefica deglutì, ormai arresa alla forza dei due. -…volete sapere?-
-Una cosa molto semplice: dove si trova la base dell’Oscurità?-
La strega lo guardò come se stesse delirando poi scoppiò a ridere.
-Voi state scherzando…- asserì, quando smise di ridere. -L’Oscurità non ha una base… Si trova da nessuna parte e in ogni luogo…-
-Se ti ho fatto questa domanda è perché c’è qualcuno che sta minacciando i mondi e che ha una base da qualche parte. Solo che noi non riusciamo a trovarla, per questo siamo venuti da te…- continuò il numero II.
-E chi è il fenomeno che vi da tutti questi problemi?-
-Marluxia, l’ex numero XI dell’Organizzazione XIII. È rinato come Ritornante e l’Oscurità ha plagiato il suo cuore.- spiegò Xaldin. -Ma sappiamo per certi che non è solo… Qualcuno di oscuro e potente si nasconde dietro il Leggiadro Sicario…-
-E volete il mio aiuto per trovare il luogo in cui si nasconde?-
-Vedo che cominciamo ad intenderci…- rispose il Tiratore Libero.
-Va bene, vi aiuterò, ma ci vorrà del tempo…-
-Perché?-
-Se non riuscite a trovarlo, vuol dire che c’è qualcosa che protegge quel luogo…-
-Hai tutto il tempo che ti serve. Tra quanto torniamo?- chiese il numero III.
-Sarò io a venire da voi…-
-Impossibile, nella nostra attuale base tu non puoi metterci piede.- affermò Xigbar.
-Allora andrò da quel ratto del vostro re.- concluse, sputando le parole come se fossero veleno.
-D’accordo.- fece il Ritornante, ignorando il tono della donna.
-Non so quanto tempo ci metterò. Se come dite voi il nemico è così potente, è un pericolo anche per me e dovrò muovermi senza dare troppo nell’occhio.- asserì la strega.
-Fai come meglio credi e appena scopri qualcosa sai da chi andare.-
Detto questo, il Feroce Lanciere richiamò le sue armi e fece un cenno al suo compagno. -A presto, Malefica.-
Un varco di luce si aprì e i due sparirono al suo interno, lasciando la strega alle tenebre del suo castello.
-A quanto pare le cose hanno iniziato a muoversi…- pensò uscendo dalla stanza. -L’antica leggenda sta per avverarsi, ma sarà la distruzione o la rinascita?-

***


-Perché non possono passare?- chiese Jessie a re Topolino.
-Perché l’aura negativa è troppo fitta e il varco di luce si apre nel luogo da cui sono partiti.- spiegò il topo.
-Ci dispiace ragazzi…- disse Axel, rammaricato, dall’altra parte del monitor.
-Non è colpa vostra…- sospirò Sora. -Ce la caveremo, non preoccupatevi.-
-Ok, fatevi sentire! Ora vi passo il nonno che litigava prima col mago da strapazzo!-
-Nonno a chi?!- urlò una voce.
-Mago da strapazzo a chi?!- gridò un'altra contemporaneamente.
Nei minuti seguenti si udirono le urla del rosso in fuga da Cid e Merlino e minacce di morte lenta e dolorosa da parte dei due, finché Leon non prese il controllo della radio.
-Ciao ragazzi!-
-Ciao Leon!- salutò il castano.
-Avete trovato il nuovo custode?- domandò con una nota di curiosità.
-Sì! È qui con noi, si chiama Jessie.- spiegò la principessa, spingendo la ragazza davanti al monitor.
-Ehm… salve…- farfugliò la custode, imbarazzata.
-Ah, sei una ragazza…- fece il gunblader colto dalla sorpresa, dopodiché sorrise. -Piacere di conoscerti, io sono Leon.-
-Il piacere è mio…-
All’improvviso dietro al guerriero dagli occhi di ghiaccio spuntarono Cid e Merlino, curiosi di conoscere il nuovo membro del gruppo.
-Davvero carina…- ammise l’uomo, annuendo col capo.
La ragazza arrossì appena e abbassò lo sguardo, ma la voce di Merlino la richiamò. -Jessie, giusto?- chiese il mago.
-Sì.-
-Quando avrete finito su quel mondo, vorrei incontrarti di persona, sempre se Sua Maestà è d’accordo…-
-Ma certo Merlino, non ci sono problemi.- rispose il re.
-Ora sarà meglio andare…- disse la castana, attirando l’attenzione di tutti. -Il sole sta tramontando.-
-Hai ragione.- intervenne Sora. -Ci ha fatto piacere rivedervi ragazzi! Ci sentiamo più tardi!-
Dopo gli ultimi saluti, il monitor si spense e i quattro keybladers lasciarono la nave per avviarsi in direzione del villaggio più vicino.

Quando arrivarono al villaggio la notte aveva già sostituito il giorno.
Le strade, illuminate da alcune fiaccole, erano deserte, a parte un paio di amici che avevano alzato un pò troppo il gomito, che ora si reggevano uno all’altro, canticchando un motivetto senza capo né coda.
Si appostarono sul tetto di un edificio e si nascosero nell’ombra.
-Avverto la presenza dei quattro di oggi pomeriggio.- affermò Jessie, guardandosi intorno.
-Ora cosa facciamo?- chiese la rossa.
-Dobbiamo raccogliere informazioni e i pub sono sempre i posti migliori in cui farlo.-
-Hai un piano?- domandò Sora.
-Io e Riku entriamo nel pub da cui sono usciti quei due…- iniziò indicando i due ubriachi. -Attacchiamo bottone con qualcuno e chiediamo senza destare troppi sospetti.-
-Io?- fece l’argenteo, indicandosi.
-E io e Kairi cosa facciamo?-
-Senza offesa, ma voi due sembrate ancora dei ragazzini, attirereste troppo l’attenzione…-
-In effetti, non hai tutti i torti…- ammise la principessa.
-E va bene…- si arrese il castano. -Tu Riku cosa vuoi fare?-
-Puoi tirarti indietro se non te la senti…- affermò la custode del Tramonto, cogliendo il dubbio negli occhi del ragazzo.
-Non andrai lì dentro da sola!- esclamò deciso.
-Molto bene.- concluse soddisfatta. -Prima di iniziare però, dobbiamo procurarci una cosa…-
-Sarebbe?- chiesero i tre all’unisono.
-Voi non preoccupatevi, ci penso io. Rimanete nascosti finché non torno.-
Detto questo si alzò il cappuccio sul viso e, silenziosa e veloce, saltò giù dal tetto, iniziando a correre verso una meta precisa.
-Chissà cosa avrà in mente…- si chiese Sora, osservando l'amica scomparire nel buio della notte.

***


Un rumore lo riportò alla realtà.
Chi osava interrompere il suo riposo? Se era chi pensava avrebbe fatto bene a dire le sue ultime preghiere.
Si alzò dal letto e vide che anche il suo compagno di stanza faceva lo stesso.

Toc!

Il ragazzo con gli occhi di giada indicò la finestra con lo sguardo e il bonzo dai capelli luminosi come il sole impugnò la sua pistola.
Non era chi credeva.

Toc!

Un sassolino aveva colpito il vetro della finestra e questo li stupì.
Hakkai si avvicinò alla finestra e, rimanendo nascosto nel buio della stanza, scostò la tenda e guardò giù.
A quel punto sospirò e si rilassò, aprendo la finestra.
-Ma chi diavolo…?- chiese Sanzo, avvicinandosi al compagno.
Poco dopo una figura incappucciata saltò all'interno della camera, entrando dalla finestra.
-Signorina Jessie, ci ha fatto prendere un colpo lo sa?- la rimproverò il bruno.
-Vi chiedo scusa, abbiamo fatto un po’ tardi…-
-Come mai sei venuta a disturbarci a quest’ora?- domandò l'altro, accendendosi una sigaretta.
-Avrei bisogno di un prestito…-

***


-Eccomi di ritorno!- esclamò la keyblader, ricomparendo tra i suoi compagni.
-Finalmente!- disse Sora. -Si può sapere dove sei stata? E che cos’hai in spalla?-
-Sono passata dal gruppo del bonzo e mi sono fatta prestare due mantelli da viaggio. Prendi Riku!- disse, lanciando uno dei due mantelli all’argenteo.
-Cosa ci dovete fare con questi?- chiese Kairi.
-Dobbiamo passare per viaggiatori, fuggiti dal loro villaggio a causa dei demoni e di strane creature apparse di recente…- spiegò la ragazza, togliendosi il suo cappotto e infilandosi il mantello. -Sei pronto Riku?-
Il ragazzo imitò la compagna, infilandosi anche il cappuccio. -Andiamo.-
Cinque minuti dopo erano già all’interno del locale, ormai semi vuoto, eccetto per due tizi seduti vicino a loro e quattro amici ubriachi accanto all’entrata. Il piccolo pub era composto da un semplice arredamento fatto dai tavolini sparsi per la stanza e dal bancone attorniato da sgabelli, su cui presero posto i due custodi.
-Cosa vi porto?- chiese il barista con tono stanco mentre puliva un bicchiere.
-Per me una birra.- disse Riku.
-Vodka.- aggiunse Jessie, attirando lo sguardo del suo compagno.
-Liscia?- domandò ancora il barista, per niente colpito dalla richiesta.
-No, alla pesca, se ce l'hai.-
L’uomo annuì col capo e si allontanò per preparare gli ordini.
-Perché non hai preso anche tu la birra? Va bene che non dobbiamo attirare l’attenzione, però…- sussurrò l’argenteo.
-La birra non mi piace.- rispose semplicemente lei, stupendo ancora di più il ragazzo.
Poco dopo tornò il barista con le ordinazioni e, mentre Riku beveva qualche sorso della sua birra, Jessie mandava giù tutta d’un fiato la sua vodka, facendosi riscaldare la gola dal liquido.
-Ah! Quanto tempo che non bevevo qualcosa di così buono!- esclamò. -Complimenti capo!- disse poi all’uomo che sorrise.
-Grazie signorina! Dì un po’, da dove venite?-
-Da un villaggio ad ovest, i demoni hanno saccheggiato, distrutto e ucciso. Siamo rimasti in pochi, così ognuno ha preso la sua strada.- rispose con amarezza.
-Mi dispiace, sembra che in tutto il Togenkio i demoni siano impazziti… e poi…- si fermò come se avesse paura di parlare.
-Cosa?- chiese curiosa, invitandolo a proseguire.
-Girano strane voci…- si guardò intorno, per assicurarsi che nessuno ascoltasse la loro conversazione. -Da una settimana a questa parte, si parla di strane creature nere e di altre bianche che attaccano anche i demoni. Nessuno sa cosa siano, né da dove siano venute…-
-Proprio due sere fa abbiamo incontrato una carovana…- iniziò la ragazza. -…o ciò che ne restava… hanno raccontato di questi esseri, spuntati dal nulla, che li hanno attaccati e che ad un minimo contatto le persone svanivano nel nulla…- raccontò, dando corda alla storia dell'uomo.
-Sì!- esclamò quello con enfasi. -Si dice anche che queste creature siano i messaggeri degli Dei infernali, mandati per punire gli abitanti di questa terra! Uomini e demoni, senza differenza.-
Il barista annuì col capo e tornò al suo bicchiere, continuando a guardarsi in giro con circospezione.
Jessie si girò verso Riku per dirgli che potevano andarsene, ma una mano sulla spalla la fece voltare nella direzione opposta.
Un uomo con corti capelli sull’arancio tutti sparati, uno strano simbolo rosso sulla fronte e una benda sull’occhio le rivolse un sorriso.
-Vogliate scusarmi, per caso ho sentito la vostra conversazione e vorrei chiedervi una cosa…- esordì, accennando un sorriso cordiale.
-Chiedete pure, ma badate noi non sappiamo altro…- spiegò la ragazza.
-Oh, non preoccupatevi, è solo un’opinione che vi chiedo… Cosa pensate sulla storia degli emissari dell’inferno?-
-Cosa ne penso? Sinceramente io sono una di quelle persone che non credono ad una cosa finché non la vedono, perciò, finché non vedrò una divinità dirmi che ha mandato queste creature o che mi dice il contrario non crederò ad altro se non a me stessa.- rispose risoluta, fissandolo nel suo unico occhio.
-Ragionamento interessante…- affermò lui con un sorriso. -Ah! Ma che maleducato che sono! Non mi sono nemmeno presentato!- le porse la mano destra. -Il mio nome è Zenon, mentre il mio amico si chiama Shien.- aggiunse, stringendo la mano della ragazza e indicando poi il suo compare. Un uomo dalla pelle chiara, lunghi capelli turchesi, legati con uno chignon, gli occhi chiusi e un simbolo simile a quello di Zenon sulla fronte.
Una sensazione strana percorse la custode da capo a piedi, ma cercò di non farlo notare al suo interlocutore.
-Piacere di conoscervi, il mio nome è Nicole, lui invece è Rob.- disse, indicando il ragazzo accanto a lei che rispose con un cenno del capo da sotto il cappuccio. Come concordato prima di entrare nel locale, usò i primi due nomi che le vennero in mente.
-Bè, Nicole, spero di incontrarti ancora.- poi si rivolse al barista. -Ehi capo! Dai il secondo giro alla signorina, offro io!-
-Non è necessario!- si affrettò a dire lei.
-E perché? Voglio fare un regalo ad una bella ragazza…- affermò, avvicinando il suo viso a quello di Jessie con fare da seduttore.
Un braccio s’intromise.
Entrambi si voltarono e videro il compagno della custode mettersi davanti alla compagna.
-Rob, ma che fai?- chiese lei allarmata.
-Stalle lontano, chiaro?- disse lui freddo, ignorando la domanda della ragazza.
-Tranquillo amico…- sorrise Zenon, mettendo le mani avanti. -Non volevo assolutamente fregarti la ragazza…-
Dopodiché mise i soldi sul bancone e chiamò il suo amico. -Shien! Andiamo!- poi si voltò verso i due ragazzi. -E’ stato un piacere!-
Salutò un’ultima volta con la mano, facendo l’occhiolino e infine uscì dal locale seguito dal suo silenzioso compagno.
Riku tornò a sedersi e riprese a sorseggiare la sua birra senza proferire verbo.
-Ma dico? Sei impazzito?- sussurrò Jessie, dopo che il barista le aveva servito la vodka e si era allontanato.
-Quel tipo si è avvicinato troppo…- sentenziò lui deciso.
La ragazza lo fissò confusa. Possibile che anche lui si fosse accorto della strana aura che emanava Zenon? O c'era dell'altro?
Restava però la sensazione che le aveva trasmesso Zenon. La sua era un’aura particolare… diversa… non seppe come descriverla.
Un’aura calma, ma allo stesso tempo in tumulto.
Un’aura potente e schiacciante.
Le aveva lasciato una strana sensazione di disagio, quasi di timore e rispetto come se si trovasse di fronte a qualcuno di pericoloso, ma che allo stesso tempo andava rispettato con umiltà.
La custode sospirò e bevve il suo alcolico, poi ringraziò e salutò il barista, fece alzare l’argenteo e lo trascinò fuori dal pub.

In poco tempo tornarono da Kairi e Sora che si preoccuparono nel vederli così presto e notarono Riku con una strana espressione in viso, sorretto dalla compagna.
-Cosa gli è successo?- chiese la rossa preoccupata.
-E’ leggermente ubriaco… Nulla di cui allarmarsi…-
-Ma quanto ha bevuto?- domandò il castano allibito.
-Solo una birra.-
I due la guardarono stupiti.
-Mi sa che il caro Riku non regge l’alcool…- si sistemò meglio il compagno sulla spalla e poi si rivolse ai due ragazzi. -Adesso torniamo alla nave e poi vi spiego cos’è successo.- disse con un tono che non ammetteva repliche.
I due annuirono e seguirono la ragazza nell'oscurità della notte, in cui solo lei era in grado di muoversi con facilità.


Povero il mio amore, non regge l'alcool... *coccola Riku*
Dunque... Vi è piaciuto? Spero di sì! Questo era un altro capitolo transitorio, ma presto arriverà l'azione, promesso *-*
See ya!



Angolo recensioni

Deby92: Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto ^^ Speri in una tresca tra Jessie e Riku... chissà u.u Io non rivelo niente u.u Alla prossima! ^^

My Pride: Sono oltremodo soddisfatta che tu abbia notato la mia pazzia ne vado fiera u.u e ovviamente, aspettati di peggio xD E di questo che ne pensi? Fammi sapere ^^ Ciau!!!

Ovviamente un grazie grande grande anche a voi che vi limitate a leggere ^^
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Liberty89