Capitolo
8.
“Che
cosa ci fa lui qui..!?”
Tifa
indicò in direzione di Rufus, il quale
stava attivamente svolgendo le sue commissioni, passando da una
scrivania
all'altra.
Tseng
guardò prima il ragazzo, poi tornò alla
sua collega.
“Sta
lavorando.” Disse con fare ovvio. Tifa
sbatté pesantemente le mani sulla scrivania.
“Lo
vedo bene che lavora, cazzo! Ma lui
ventiquattro ore fa era ancora in ospedale!”
Il
moro parve non capire la perplessità della
ragazza al che Tifa cercò di spiegarsi meglio.
“Come
può essersi ripreso così in fretta?!
Doveva riposarsi!” detto questo si diresse verso
l’ufficio del presidente.
Si
avvicinò a lui mostrando chiaramente la sua
intenzione di rimproverarlo. Lo chiamò a gran voce, ma lui,
in tutta risposta,
continuò a parlare al telefono portando una mano
sull’orecchio libero in modo
da non essere infastidito dalle urla di Tifa.
Lei
furente staccò la linea del telefono.
Rufus
guardò prima il filo staccato e poi si
rese conto che dall’altra parte del telefono non poteva
esserci più nessuno.
Guardò Tifa fulminante.
“Riattaccala
subito. Stavo parlando di lavoro.”
“Non
me ne fotte un cazzo!” si poggiò sulla
scrivania di lui guardandolo dritto negli occhi. “Tu ora ti
chiami un taxi e te
ne torni a casa!”
La
guardò con disprezzo. “Te l’ho
già detto più
di una volta: abbassa i toni quando sei qui e poi…non ci
penso proprio! Questi
sono fatti miei!”
Tifa
modulò la voce rendendola bassa e
provocatoria.
“Bene,
presidente. Vada a casa..! Ieri era in
uno stato pietoso e il medico aveva consigliato riposo.”
“Grazie
per il consiglio, ora puoi andare.” Si
riaccomodò sulla poltrona e prese a scrivere.
“Non
è possibile che ti comporti così!”
Rufus
si alzò di colpo, portando con sé una
valigetta.
“Dici
a Tseng che voglio trovare tutto pronto al
mio ritorno.” E si avviò all’uscita.
Lei
lo guardò sbigottita.
“…e
ora dove vai?” lo seguì.
“Una
riunione.”
“Vengo
con te!”
“Stai
buona tu. Ci vediamo stasera. Rufie pensa
di tornare in tempo per salutarti..!” le sorrise aspramente
stringendole la
guancia con due dita.
Rimase
immobile, scioccata.
“
‘Rufie’..? Ma come ti permetti a
trattarmi come una bambina..!?”
Rufus
le fece l’occhiolino mentre le porte
dell’ascensore si chiudevano.
“Stronzo!”
Si
girò per tornare nel suo ufficio ed incrociò
lo sguardo di alcuni dipendenti che avevano sicuramente assistito alla
scena.
“Fatevi
i fatti vostri!” con passo pesante tornò
da Tseng.
Si
buttò sulla sedia e adagiò il busto.
“Tu
non gli dici niente?”
Tseng
fece spallucce. “Se se la sente di
lavorare noi non abbiamo nulla in contrario. Non può essere
altro che proficuo
per la nostra azienda.”
“Possibile
che pensi davvero questo..? A te
darebbe ascolto!”
“Ancora
questa storia?” la guardò contrariato.
“…poi lui è fatto così.
Dovresti averlo capito.”
Si
sorprese di vedere Tseng così tranquillo. Non
sapeva se si fosse fatta un’idea sbagliata, ma era sicura che
Tseng non poteva
non importarsi di Rufus. Cercò di esprimersi
nuovamente, ma si fermò da
sola e sbuffando tornò alla sua postazione.
Ancora
non ho capito come ragionate in questo
dannato posto! Lavoro, lavoro, lavoro…solo lavoro?!
….Stupido,
stupido Rufus Shinra!
Erano
circa le 17:00 quando Tifa, oramai stanca,
vide Rufus tornare.
Lui
le passò di fronte non guardando in faccia
nessuno.
Era
visibilmente stanco e gli occhi avevano
perso la solita vivacità. Persino la pettinatura non era
più perfetta.
Ma
guardati, cretino, idiota, bastardo,
menefreghista del cazzo.
Rufus
si chiuse nel suo ufficio.
Tifa
sapeva bene che nessuno l’avrebbe capita,
ma era più forte di lei.
Si
alzò e lo seguì.
L’ufficio
era in penombra, con la maggior parte
delle vetrate chiuse, il che creava una strana atmosfera.
Rufus
era vicino alla scrivania intento a
riordinare le sue carte. Si girò sentendo la porta aprirsi.
Guardò distratto la
ragazza che era appena entrata, quasi come non l’avesse messa
a fuoco subito.
Lei
chiuse bruscamente la porta dietro di sé e
girò la chiave.
Lui
la guardò esitante.
“Capisco
che tu non possa resistere tutto questo
tempo senza di me, tesoro. Ma non mi sembra il momento.”
Prese una bottiglietta
d’acqua da un cassetto. Si sentiva accaldato e gli girava
leggermente la testa.
“Se
proprio non ne vuoi sapere di tornare a casa
allora riposati qui!” e gli si avvicinò.
“…ti ho chiuso la porta così
potrò
dire che sei occupato!” Disse lei cercando di venirgli
incontro.
Rufus
fece un sorriso seguito poi da un leggero
colpo di tosse improvviso.
“Sei
carina, sai? Ma evitati questi 'mammismi'
con me.” Lui represse il suo reale stato di salute col suo
solito modo di fare
provocatorio.
“Se
per te preoccuparsi vuol dire comportansi da
mammina, sono problemi tuoi.”
“Abbassa
la voce, mi scoppia la testa.” Disse
pigiando le dita sugli occhi. Aveva un brutto pallore.
Tifa
si avvilì vedendo il ragazzo in quello
stato.
“Vedi
che a stento ti reggi in piedi? Sei uno
sconsiderato!”
Intanto
Rufus si poggiò con una mano sulla
scrivania. Cercava di non darlo a vedere, ma avvertiva un forte senso
di
vertigini. Sempre più nauseante.
Pian
piano sentì il respiro farsi pesante e il
sudore freddo.
Aveva
bisogno di poggiare la testa da qualche
parte. Stava scoppiando.
“Continuare
così non ti riporterà più in fretta
alla vetta. Se muori te la sogni la Shin-Ra!” disse Tifa
cercando di smuoverlo.
Non si era ancora resa conto dello stato di Rufus.
Lui
non l’ascoltava. Leggermente tremolante,
cercò di recuperare un farmaco dalla giacca, ma gli cadde di
mano assieme alla
bottiglietta.
Tifa
si agitò.
Fece
per avvicinarsi quando vide il ragazzo in
preda ad una forte tosse. Si immobilizzò.
Rufus
cercò di reprimere i colpi, ma quello
sforzo gli provocò un mancamento che lo costrinse in
ginocchio.
La
bruna si allarmò e subito gli fu affianco.
“Che
succede? Che hai..?” disse con voce
tremante.
Rufus
le fece cenno di aspettare cercando di
farle capire che aveva il controllo della situazione.
“Non
è…niente. Passami…dentro la
giacca.” Disse
con enorme sforzo mentre la tosse lo stava sfinendo.
Lei
si affrettò a frugare nella tasca della
giacca di Rufus e vi trovò un paio di farmaci.
“Che
diavolo sono?”
“Scioglili
in un po’ d’acqua.” Disse poggiandosi
alla gamba della scrivania.
Lei
velocemente preparò il medicinale e glielo
diede.
A
Rufus intanto si stava placando l’attacco di
tosse, ma era rimasto stordito. Stava male ed era davvero pallido, con
gli
occhi lucidi e molto rossi.
“Brutto
idiota! Si può sapere che hai..?”
“Prendi
la mia agenda…è marrone scuro. Dovrebbe
essere…nel primo cassetto a destra….”
Disse lui stordito. Sembrava sull’orlo di
perdere i sensi.
“Ti
sembra il momento?”
“E’
per il mio medico di famiglia…chiamalo.
Digli di venire.”
Capì
anche lei che era assolutamente il caso di
chiamare un medico, per cui accolse la richiesta di Rufus.
In
verità si preoccupò del fatto che fosse stato
Rufus stesso ad ammettere di aver bisogno di aiuto. Da come si
comportava
sembrava uno che lottava fino allo sfinimento
quindi…Ciò voleva forse dire che
era grave?
Pigiò
i numeri sulla tastiera del telefono.
Pochi attimi e la voce di un anziano uomo fu al servizio della ragazza.
“Buonasera,
chiamo per Rufus Shinra. E’
piuttosto urgente. Ecco…ha avuto un mancamento. Sta poco
bene, e…”
“Ho
capito! Si faccia trovare a casa tra un
quarto d’ora.”
Tifa
si sorprese di quella prontezza.
Prese
un paio di accordi e riattaccò.
“Ti
porto a casa! Ce la fai ad alzarti?” disse
portandosi il braccio del ragazzo attorno al collo. Lui non oppose
resistenza e
si lasciò portare da Tifa fino ai parcheggi
dell’azienda.
[…]
Lo
adagiò in auto, un modello bianco, diverso da
quello solito.
Lei
prese posizione sul posto di guida.
“Ma
ce l’hai la patente…?” Disse lui con un
filo
di voce.
“Che
domande.”
Vide
Rufus guardarla con la coda dell’occhio,
preoccupato.
“…dove
abiti?”
Lui
chiuse gli occhi, adagiandosi comodo sul
sedile.
“…il
quartiere di Healin…”
Tifa
fece mente locale, poi partì.
La
sua guida non era stabile e fluida come
quella di Rufus, ma era in grado di portarlo in fin lì.
Intanto
il ragazzo, nonostante la stanchezza, le
indicava le strade dove svoltare.
“Mi
succede…è perché prendo dei
farmaci…che…”
“Mi
spieghi dopo! Non riesci neanche a parlare.”
Rufus
obbedì e si abbandonò nuovamente sullo
schienale.
Lo
guardò con amarezza.
Era
stato in ospedale, diamine! Possibile che
nessuno lo avesse rispedito a casa imponendogli di riposare? Possibile
che lo
dovesse fare lei? Doveva farlo un ex-membro Avalanche? Era pressappoco
ridicolo!
…E
se non ci fosse stata in quel momento?
Avrebbe perso i sensi in ufficio?
Non
c’era nessuno oltre lei in quel posto?
Nessuno che si preoccupasse almeno un po’ per lui?
Provò
una profonda pena, ma allo stesso tempo si
sentì a disagio. Si sentiva a disagio perché
stava cominciando a comprendere
che probabilmente lei era l’unica persona che lo stava
cominciando a vedere
come un essere umano.
Per
gli altri lui non era altro che un libretto
di assegni o un modo per fruttare soldi.
Per
lei invece…lui…
Lui
era una persona! Una persona che aveva
sbagliato. Che odiava.
Eppure
si stava dando da fare…e questo lei non
poteva ignorarlo.
[…]
“Abiti
qui?” gli chiese mentre girava per delle
villette poste nella zona di Healin.
“Lì,
vicino quella scalinata.”
Tifa
guardò nella direzione indicatole da Rufus
e scorse una villa semplice ma ben curata. Aveva già sentito
parlare del
quartiere di Healin e l’avrebbe visitato con piacere, ma
quello non era
assolutamente il momento per lasciarsi incuriosire
dall’ambiente. Entrò nella
villa e parcheggiò la macchina nel giardino.
Lo
aiutò ad alzarsi, anche se lui cercava di
fare da solo.
“Dammi
le chiavi.” Gli disse con dolcezza.
“Tasca…”
batté sulla tasca posteriore dei
pantaloni. Tifa la prese e la girò dentro la fessura della
porta d’ingresso.
Il
corridoio era buio. Si inoltrò e vide un paio
di divani in pelle posti ad elle. Era un soggiorno.
Lo
fece sdraiare lì, mettendolo comodo.
Lo
guardò cercando di vedere se avesse qualcosa
che gli stringeva addosso. Sapeva che in questi casi era bene slacciare
le cose
strette.
Si
chinò verso di lui, gli slacciò la cinta e il
gilet nero.
Le
camicie già le portava in modo allentato.
“Ormai
dovrebbe venire a momenti…” disse
sedendosi vicino a lui.
Rufus
aprì gli occhi e si guardò intorno.
Sembrava un po’ assente.
Le
fece un po’ impressione. Era così cadaverico.
“Permesso.”
Tifa
riconobbe la voce con cui aveva parlato a
telefono.
“Certo,
siamo qui. Venga.” Si alzò per andare
incontro al dottore.
La
ragazza notò che l’anziano medico si
destreggiava bene per la casa. Evidentemente non era la prima volta che
veniva,
logicamente.
Infatti
lui si addentrò in cucina e prese a far
scorrere l’acqua. Bagnò un fazzoletto e si
avvicinò al ragazzo. Sapeva già bene
come comportarsi, anche senza averlo prima visitato.
Tifa
ebbe un piccolo tonfo al cuore quando lo
vide slacciare definitivamente i pantaloni e i bottoni delle due
camicie, una
bianca e una nera, di Rufus.
Non
ci era abituata, semplice.
“Ancora
con quel farmaco. Eh, Rufus?”
“L’avevo
preso solo oggi…” rispose il biondo
presidente alla voce ben familiare del dottore.
“Vallo
a dire a qualcun altro. Sai bene che a me
non puoi ingannare. Tu minimo lo stai prendendo da un
mesetto.” Disse mentre
controllava il battito del polso.
Rufus
distolse lo sguardo massaggiandosi le
tempia.
“Di
che farmaco stai parlando?” Tifa s’intromise
senza volerlo. Spinta dalla sua confusione.
Intervenne
il medico che parlò, contrariamente
al volere di Rufus.
“Il
signorino qui presente assume spesso degli
stimolanti che lo aiutano a mantenere concentrazione sul
lavoro.”
La
ragazza si pietrificò.
“Questi
farmaci alleviano le sensazioni di
stanchezza, sonnolenza, fame, assopimento,
stress…l’effetto è lo stesso degli
eccitanti. Tuttavia vanno presi con cautela, in quanto
un’eccessiva dose
prolungata nel tempo può provocare
un’intossicazione, ma anche dipendenza.
Senza, l’organismo si sente di crollare ed ecco episodi di
questo genere.” Il
suo sguardo si spostò su Rufus.
“Già…! Stress, stanchezza, fame, tutto!
Ecco
che in un solo colpo piombano e ti sfiniscono, ho ragione?”
disse
rimproverandolo, ma con fare affettuoso.
Tifa
rimase senza parole. Non che non si
aspettasse una cosa del genere da Rufus, ma…
“Allora…”
il medico si rivolse alla giovane
ragazza dai capelli lunghi. “Gli ho somministrato un calmante
per farlo
riposare. Non dovrebbe avere problemi a dormire, ma mi
raccomando.” puntò
l’indice. “Deve starsene buono a casa. Legatelo,
dategli una botta in testa, ma
deve stare qui.”
Tifa
sorrise. Era un tipo davvero divertente.
Si
vedeva che conosceva bene Rufus e la sua
abitudine di trascurasi per il lavoro.
Sbuffò
in modo buffo. “Lo conosco da quando era
alto così, questo ragazzINO.”
La
ragazza si intenerì a quelle parole. Rufus
ragazzino… chissà come doveva essere.
“Bene,
io vado. Lo lascio nelle sue mani, bella
signorina.”
Tifa
lo accompagnò alla porta e lo salutò
cortesemente.
Clank
Si
era tranquillizzata. Rufus ora stava bene e
questo era l’importante.
Ebbe
allora il tempo e la curiosità di guardarsi
attorno.
La
casa di Rufus Shinra.
Non
era la reggia che aveva sempre immaginato,
ma era ampia e spaziosa. Molto ordinata e moderna.
Le
pareti erano tinteggiate di un bel bianco e
il pavimento era di marmo, bianco e nero.
Era
strano trovarsi lì. Più notava i dettagli,
come i bei mobili in legno, i tavoli ultramoderni, piccoli gingilli
d’epoca,
quadri, tende finemente decorate… e più si
rendeva conto di quanto fosse
preziosa quella casa.
Ritornò
a Rufus che sembrava stesse dormendo. Si
inginocchiò vicino a lui e sospirò.
Osservò
le bende che aveva ancora sul petto.
L’incidente,
l’ospedale e ora l’intossicazione
per un farmaco…mi hai fatto davvero preoccupare negli ultimi
quattro giorni.
Cosa vuoi ottenere? Così alla lunga mi potrei affezionare a
te.
Pensava
mentre distrattamente prese ad
accarezzargli i capelli. Rese quel gesto molto leggero,
perché non voleva
disturbarlo.
Il
suo viso era finalmente rilassato, sembrava
star bene. In casa sua, sul suo divano… quel confort che
solo la casa può
offrirti.
La
bruna si incantò a guardarlo e pur
rendendosene conto, non riusciva a distaccare lo sguardo da lui.
Sapeva
che Rufus era un bel ragazzo, ma non lo
aveva mai valutato davvero. Ora, che era così vicina a lui,
senza quei suoi
occhi scheggianti e il suo modo di fare arrogante, poté
osservarlo
innocentemente e perdersi nei bei lineamenti del suo viso.
Gli
occhi, la bocca, il naso, i capelli…
Era
davvero bello. Sarebbe riuscita a guardarlo
nuovamente negli occhi con questa più forte consapevolezza?
Li
per li però non volle pensarci. Stava bene e
continuò ad accarezzarlo dolcemente.
Diridì-diridì
Tifa
balzò a quell’improvviso rumore. Riconobbe
la suoneria del suo cellulare. Lo cercò in tasca e fece per
spegnerlo.
Stava
premendo il tasto giusto per l’operazione
quando, osservando lo schermo, ebbe una fitta al cuore.
‘Chiamata:
Cloud’
Il
tempo sembrò fermarsi. Cloud la stava
cercando… Voleva parlare con lei…
Si
sentì invadere dal piacere e dalla rabbia.
Strinse
gli occhi e spense il cellulare.
Non
era il momento. Non lo era per niente.
Non
se ne fece una colpa, anche se avvertiva un
po’ di malincuore. Lei lo aveva aspettato per otto anni.
Adesso poteva farlo
anche lui.
Si
ritrovò un attimo nell’incertezza. Cloud era
capace di turbarla ancora molto.
Pochi
secondi, però, che ritornò a Rufus che per
fortuna non si era svegliato.
Lo
aveva visto muoversi per l’improvviso rumore,
ma evidentemente il sonno doveva essere abbastanza profondo e quindi
non
l’aveva disturbato.
La
ragazza si risedette vicino a lui.
Si
sdraiò e chiuse gli occhi cercando di cacciar
via quel turbamento.
[…]
“Mi
sono addormentata….ma che ore sono?”
Si
girò spaesata e, ritrovandosi di fronte il
viso di Rufus, ricordò di essere stata lei a sdraiarsi
accanto a lui.
Con
imbarazzo costatò che erano molto vicini.
Una vicinanza piuttosto intima per come Tifa concepiva queste cose.
Poteva
sentire benissimo il suo caldo respiro,
ma a differenza della situazione equivocabile, non avvertì
disagio, anzi. Lui
dormiva ancora beatamente con un braccio posizionato
sull’addome della ragazza.
Stette
lì a guardarlo dopodichè si alzò
lentamente.
Esaminò
l’orologio.
“Caspita…sono
le 19:00. Sono passate due ore.”
Si
stiracchio, poi si avvicinò ad un telefono
posto lì vicino. Compose un numero.
“Tseng?
Sono Tifa. Senti, guarda che Rufus ha
avuto un malore. Ora sta bene. Sta dormendo. Però credo sai
il caso che rimanga
qui per qualche giorno.”
“Non
è stato bene? Quando? Grazie a cielo eri
con lui…” Tseng era sinceramente preoccupato.
“Tranquillo.
Sta bene adesso.” Riconfermò.
“Grazie
per avermi avvisato.” Sospirò. Non
poteva vederlo, ma si immaginò perfettamente il bel modo di
ammiccare di Tseng.
“Okay.
Allora ci vediamo a lavoro.” Sorrise e
riattaccò.
Il
silenzio adesso era di nuovo padrone di quel
confortevole ambiente.
La
ragazza si voltò un’ultima volta verso Rufus.
Lo
guardò con dolcezza, poi si girò e chiuse la
porta dietro di sé.
[…]
Sta
accadendo tutto ciò che non avrei mai
immaginato nella mia vita, ma questo le batte tutte…
Questo
si ritrovò a pensare quasi ridendo.
L’ironia della sorte.
Aerith
era lì, sul ciglio della porta del
bar/casa di Tifa Lockheart.
Erano
ormai quasi le otto di sera. Non era mai
stata ad Healin e tornare a casa a piedi non era stato proprio
semplicissimo.
Era
un quartiere lontano dal centro. Riflettendo
sullo status di Rufus, egli era ancora un personaggio piuttosto
popolare, ovvio
dunque che preferisse abitare in un posto tranquillo dove vivere in
pace.
Quella
sera, ma anche i giorni precedenti, non
aveva fatto altro che pensare a lui.
Lei
stessa si era sorpresa in quanto poco tempo
fosse entrato nei suoi pensieri. La sua mente si confondeva quando
c’era lui.
Provava
odio e risentimento, ma anche dolcezza e
voglia di capirlo.
Sì,
ora come ora, aveva deciso di attendere
prima di tirare le somme su di lui. In quel momento la cosa che
più la incuriosiva
era sapere chi era al di la di quell’ ex-presidente.
Stava
pensando ancora a lui quando riconobbe
l’inconfondibile immagine della fioraia.
Provò
un tonfo al cuore e parte di lei pensò di
girare i tacchi ed andare via, ma così avrebbe solo
rimandato l’inevitabile.
Non
poteva scappare. Non avrebbe potuto farlo
per sempre, e comunque non era nel suo stile un atteggiamento simile.
Al
contrario della forza d’animo che stava
evocando per fronteggiare la situazione, non riuscì a
rivolgerle la parola.
Non
riuscì nemmeno a salutarla, al che fu Aerith
ad alzare il viso verso di lei.
“Ciao,
Tifa.” disse con una serietà piuttosto
irritante in quel momento.
A
sua grande sorpresa notò che il timbro della
voce della ragazza era meno sicuro del solito.
Le
sembrò così strano non provare alcun
sentimento. Si sentiva solo incredibilmente leggera. Tuttavia non
riuscì
nemmeno in quel momento a proferire parola.
“Io…io
ti devo parlare. È da tanto che volevo
farlo e…”
“Ti
sembra il momento? Immagino si capisca che
sto tornado dal lavoro e sono stanca.” Il tono le
uscì più duro e nervoso di
quanto volesse. In ogni caso non se ne preoccupò e
proseguì verso la porta di
casa.
Aerith
la prese per mano.
“Lo
so che sei stanca. Lo so che stai lavorando.
Ma non è mai il momento adatto! Purtroppo l’ho
capito solo troppo tardi…” chinò
il capo e le si strozzarono le parole in gola.
Tifa
di colpo rise, facendo sbalordire Aerith.
“Piangi
anche..?” la derise apertamente. “Cosa
dovresti dirmi, poi?” la guardò penetrante.
Tifa
notò negli occhi di Aerith lo smarrimento
provocatole dalla sua reazione. Che sensazione straordinaria. La
ragazza si
compiacque.
Forse
di questo era debitrice a Rufus.
Le
aveva insegnato a controllare i suoi
sentimenti.
Subito
Aerith passo le dita sugli occhi,
probabilmente aveva provato imbarazzo per i suoi occhi inumiditi.
“Tifa.”
la sua voce si fece più controllata
anche se rimaneva tremolante. “Tu sei stata davvero distante
in questi giorni,
non solo. E’ da molto che non ti fai viva e io ora non so da
dove cominciare…”
Tifa
alzò gli occhi al cielo ed aprì la porta.
“Se
non lo sai tu…” fece per entrare quando
l’amica la bloccò nuovamente.
“Aspetta!
Io non sono qui per chiederti scusa!”
abbassò gli occhi, ma alzò la voce. “Io
non mi pento!”
“Ottimo.
Beh…io non ho niente da dirti.” Disse
leggermente stanca e si riavvicinò alla porta.
Con
una forza inaspettata, Aerith la girò verso
di sé costringendola a guardarla negli occhi. In quei
bellissimi occhi.
Fastidiosissimi bei occhi verde smeraldo.
“AERITH
CHE CAZZO VUOI?! Non vi ho detto niente,
non ho fatto niente e VUOI CHE TI FACCIA ANCHE GLI
AUGURI..?!” le urlò
esasperata.
“NO!
Non voglio questo!” le urlo anche Aerith.
“Ma non posso credere che tu sia capace di questo!”
Tifa
spalancò gli occhi furenti. Aerith fece
scendere una lacrima e la cosa la irritò terribilmente.
“Io
non posso credere che tu distrugga per
questo la nostra amicizia.” le lacrime si fecero copiose, ma
cercò di calmarsi
immediatamente.
A
Tifa cominciò a girare la testa.
Lei…quella
donna dinanzi a sé era entrata nella
sua vita e le aveva portato via la cosa che le era più cara.
Lei,
che era stata capace di trafiggerla
nell’anima ferendola profondamente, ora piangeva disperata
facendo apparire
Tifa come una strega malvagia.
No,
non riuscì a piangere. Non riuscì a fare
nemmeno quello.
Girò
lo sguardo. Non ce la faceva a guardarla.
Che
senso aveva prendersela? Quella ragazza ora stava
con Cloud Strife. Non c’era altro da dire. Non
c’era altro da fare.
Qualunque
altra cosa, in quel momento, era inutile.
Aerith
emise un singhiozzo, ma quando vide Tifa
immersa in quel silenzio perse le staffe e la spinse contro il muro
tenendola
per i polsi.
“Dimmi
qualcosa!” le urlò contro. “Urla! Dimmi
che mi odi! Ma smettila con questa indifferenza!”
“Io
non ho nulla da dire. Cosa ti dovrei dire?”
“Tu
avresti fatto lo stesso, non negarlo!”
Quelle
parole le si fissarono nella mente,
creando una voragine che non vi era mai stata tra le due.
Piombò un silenzio
disperato.
“Tifa
non negarlo!” Aerith spezzò quel silenzio.
“Tu amavi Cloud! Se ti si fosse mostrata
l’occasione, saresti stata tu al mio
posto! Non negarlo. Se fosse accaduto a te, te ne saresti forse
importata di me
in quel momento?!” la guardò negli occhi di colpo.
“Li
per li io non ti ho pensata nemmeno un
secondo. So bene che tu avresti fatto lo stesso! E come mi avresti
affrontata
dopo..?!” si bloccò di colpo con uno sguardo
terribilmente addolorato.
Guardò
Tifa speranzosa mentre le lacrime
solcavano il viso.
Tifa
abbassò lo sguardo.
Cloud…
Cloud…
Cloud…
…non
aveva più il coraggio di ricordare il suo
viso. Non riusciva nemmeno a pensarlo.
Lui
era sparito e aveva portato con sé una parte
della sua anima, riducendola come un involucro che ora non aveva
più identità.
“Va
via…” disse con un filo di voce.
Aerith
non credde alle sue orecchie.
“…Tifa..?”
“Va
VIA!” fece mollare la presa ad Aerith con un
colpo veloce. “Io non ho nulla da dirti!”
La
ragazza dal delicato vestito chiaro si
pietrificò.
Cominciò
a tremare.
Tifa
entrò velocemente in casa chiudendo poi la
porta con violenza.
Si
sentiva come in un incubo. Non riusciva a
vivere e ragionare con la giusta sanità mentale. Non
riusciva a capire cosa
doveva fare.
“Tifa…”
Si
sbalordì di sentire ancora la voce di Aerith
fuori dalla porta.
“Non
ho intenzione di insistere. Non tornerò
più, però…ti prego, fatti
sentire.”
Sentì
i singhiozzi della ragazza per diversi
secondi poi…il silenzio più tetro.
Alzò
gli occhi al soffitto.
Era
confusa, stordita e spaventata.
Avrebbe
voluto fare la tosta, farle vedere che
non aveva pensato minimamente a Cloud in quel lasso di tempo.
Al
contrario, aveva persino intensificato il suo
lavoro e gli aveva chiuso il telefono in faccia poche ore prima.
Prima
di incontrarla sul ciglio della porta
stava persino pensando ad un altro uomo, uno che con Cloud non aveva
niente a
che vedere.
Non
ci aveva proprio pensato a Cloud! Rufus era
riuscito a farglielo dimenticare, a distrarla e a farla pensare ad
altri
problemi.
Eppure
tutto era crollato in quel momento.
“Sono
così fragile..?” le scappò una lacrima
che
asciugò immediatamente.
Cosa
sto facendo? Sto reagendo? Sto
scappando..?
Non
sapeva più che fare e di colpo si lasciò
scivolare a terra.
La
rabbia di colpo invase il suo cuore. La
rabbia verso sé stessa. Verso la sua debolezza.
Sapeva
benissimo che poteva vivere senza Cloud.
Vivere
senza Cloud era possibile.
Cloud
non era il senso della sua esistenza.
Cloud
ora era lontano.
Cloud
non sarebbe tornato da lei.
Cloud,
quella sera, avrebbe consolato Aerith tra
le sue braccia.
Non
lei.
[…]
E'
stato difficile scrivere questo capitolo.
Non era facile descrivere l'incontro tra Aerith e Tifa. In
realtà pensavo di
metterlo più avanti, ma non voglio creare tempi morti nella
fic. Ci tengo sia
dinamica e continua.
Per
quanto riguarda Rufus, come avrete capito,
lui non è malato. Non ha alcuna misteriosa malattia se
non...il fatto che
pretende troppo da sé stesso.
Lo
trovo piuttosto credibile dato che a soli ventitre
anni ha tutte queste ambizioni e sopratutto perchè ora come
ora il lavoro è
tutto per lui.
Tende
a sovravalutare la sua resistenza, senza
pensare che certe cose vanno assunte con cautela. Oppure che ormai,
dopo
l'attacco di Omega Weapon, il Geostigma, l'incidente stradale, il suo
fisico
non poteva reggere ancora.
L'incidente
e il suo malore avuto in questo
capitolo sono stati messi vicino appositamente per confondere Tifa e
farle
credere inizialmente che stesse male per le ferite. Ma anche
perchè messa più
avanti avrebbe allungato i tempi e alcune scene avrebbero potuto
rievocare
troppo gli eventi del capitolo scorso.
Insomma,
sono scelte meditate^^ Anche se non
tutto sarà perfetto (anche se sto dando il massimo) spero
apprezzerete il mio
lavoro e l'impegno che sto avendo con questa fan fic.
Tornando
ad Aerith, credo capirete che non
potevo assolutamente far fare pace tra le due in quattro e
quattrotto.
Spero solo non odierete Aerith, perchè alla fine non
è che ha tutti i torti. La
sua unica colpa è di aver aspettato tanto prima
di parlarle, ma
dopotutto è comprensibile.
Anticipo
che le due avranno ancora modo di
parlare (e anche Cloud, ma il suo rientro in scena me lo riservo in un
punto
che è già stampato nella mia mente XD) e non
preoccupatevi! Si chiariranno e le
cose pian piano cominceranno e prendere la piega giusta.
Ma
diamo tempo al tempo, perchè Rufus e Tifa
devono ancora fare un bel passetto in avanti...eheh..! Prevedo
qualcosa di
interessante per il capitolo 9! Ma non anticipo nulla (ci vorrebbe un
guru)!
Sono cattiva.
Ringrazio
Yukino_lang08 e Isarith per avermi
aggiunta tra i preferiti. Un bacione a tutti e due!
Nonchè
dei commenti dei "fedelissimi"
che continuano a recensire i miei capitoli invogliandomi a continuare
la
fanfic. Continuate, mi fa sempre un immenso piacere leggere le
recensioni^^ Mi
da una carica molto positiva.
Ora
passiamo alle recensioni!
A
presto!!
FiammahGrace
-----------------------
Per White Shadow: Bounjour
a te! Sono felicissima che il capitolo ti
abbia divertito! Il rapporto di Rufus è Tifa non lo immagino
solo come un
contrasto, ma anche un po' a "bisticci" e scene stuzzicanti. Proprio
dato il carattere di Rufus, che è sveglio e schietto.
Ciò può generare gag che
non sono possibili in tutte le coppie. Rufus e Tifa li amo anche per
questo.
Perchè sono un pairing col quale può succedere di
tutto XD
La
scena delle scale ce l'avevo in mente da un
po' ^^ In realtà dovevo metterla quando Tifa gli diede
il primo pugno, non
so se ricordi...dove faceva quel rimprovero/apprezamento sulla sua
gonna che
era "troppo corta". In realtà pensavo di metterla
già
lì, però metterla così
presto avrebbe fatto apparire Rufus
un pervertito. Così lasciai perdere, ma volevo
ugualmente inserirla come
scena e quale momento migliore se non per chiudere in risate un
capitolo? XD Si
è messa l'occasione mentre scrivevo e l'ho messa
XD Sono contenta di aver
fatto bene.
Ci
tengo che la fic trasmetta un po' tutto:
romanticismo, sensualità, momenti di riflessione, anche
tristi e più adulti, ma
anche comicità^^
Ma
quanto è bello il nostro Ruffino? Eh,
già...NON ME LO DIRE XDDDDDDDDDD
Io
di mio stravedo per lui*.* dire che è il più
sexy, il più bono, il migliore, il più
arrapante..il..il....è poco! *ç*
Penso
sia una cosa positiva scrivere qualcosa
sui personaggi che già di suo ci piacciono (io amo sia Rufus
che Tifa, ma anche
Reno, Aerith, Cloud...). Questo aiuta molto nella narrazione.
La
scena della camicia voleva essere sexy e far
palpitare i nostri cuoricini, quindi posso dimi soddisfatta. Non ti
racconto
mentre la scrivevo! L'ho riletta e riletta più volte
pensando: è abbastanza
sexy? XD Ma come poteva non esserlo! Se si parla di Rufus, lui
è sexy a
prescindere **
Penso
che ce ne saranno molte di scene
così. Dopotutto si capisce che a Rufus, Tifa già
piace XD
La
storia però ti avverto prenderà una piega
più
seria, ma le gag tra i due continueranno ad esserci, tranquilla!
La
storia con Reno anche sarà ripresa. Reno è un
personaggio che mi piace molto e qualcosa con Tifa ci sarà.
Non fatevi troppe
idee, perchè la storia sarà comunque
concentrata su Tifa, Rufus e Cloud.
E
Tseng poi... io adoro quell'uomo^^
Guarda
che io ho l'account su Deviantart e
qualche disegno e qualche scena a fumetto sulla fanfic lo
farò sicuramente. Te
lo dico quando pubblico qualcosa, okay? Per ora ci sono una manciata di
disegni
dedicato a Rufus e Tifa, ma non legati alla fanfiction.
Ti
ringrazio tantissimo per i complimenti che mi
fai ogni volta. Mi danno una carica che non immagini! Davvero grazie!
XD Alla
prossima^^
Per Isarith: Aerith!
Devi scusarmi, ma oramai sono abituata a
rivolgermi a te con questo pseudonimo^^ Dopo averne parlato
così tanto,
aspettavo con ansia un tuo commento e devo dire che con questo recuperi
tutti i
capitoli in cui non l'hai fatto XD Complimenti! Che pazienza! Anche io
ho
l'abitudine di lasciare commenti lunghetti, ma il tuo è
eccezionale *__* Ma per
me è stata un'assoluta goduria leggerlo! Ricordo quando ne
parlavamo assieme di
questa fic e mi fa davvero piacere che tu sia riuscita ad apprezzare
"certi PG" grazie alla mia storia. Mi lusinga <3
Mi
fa assolutamente piacere che trovi che i
personaggi della storia siano IC. Come stesso tu hai detto, la passione
per un
determinato pairing, personaggio...può portare di
immedesimarsi troppo e finire
con l'ooc, cosa che ho voluto assolutamente evitare! Ovvio che vi sia
la
mia personale interpretazione dei PG, soprattutto in Tifa
Lockheart, perchè è
impossibile prescinderci, anche nell'IC più estremo. Grazie
al film advent
children si
è creata una visione di Tifa
troppo passiva che sinceramente io non le ci vedo. Come già
scrissi nel
"dati del personaggio" dedicato a lei. Tifa rimane comunque una
ragazza dei bassifondi e che ha imparato a badare a sé
stessa all'età di
quindici anni. Ovvio che debba essere una ragazza senza peli sulla
lingua e con
un bel caratterino. Sarebbe rimasta schiacciata altrimenti. Per cui lei
è
parecchio irascibile per poi ammorbidirsi con le persone a lei care. Ma
quando
si parla di Rufus e della Shin-Ra caccia il suo lato più
tosto e
dinamico...beh, a me piace questo aspetto di lei, ma penso che una come
Tifa
non potrebbe mai essere dolce con i suoi ex-nemici, quelli che hanno
sconvolto
la sua intera esistenza e quella delle persone a lei care.
Sono
contenta che condividi ed apprezzi la mia
visione di lei tant'é che te l'ho fatta rivalutare X3
Ecco
quello che aspettavo: il tuo giudizio su
Rufus Shinra *O*
Fare
Rufus è terribilmente complicato, molto più
di Tifa e devo dire che sono felicissima di sapere che lo trovi
combaciante con
quello originale! Grazie mille! E' bello sentirselo dire ^///^
Si,
però alla fine si addolcirà e
diventerà
dolce e premuruoso...macché XD Abbiamo in serbo ancora il
meglio! Rufus si
innamorerà di Tifa (è una RufusxTifa quindi era
ovvio) ma questo non significa
che l'amore gli trasformerà il cervello in
zucchero XD Anzi, per dirla
tutta, Rufus non è abituato a farsi amare e più
che altro pretenderà l'amore di
Tifa che dal canto suo, ha già vita e sentimenti incasinati
@_@ (povera
ragazza, se mi metto nei suoi panni!)
*___*
Sono
contenta che trovi che anche l'estetica
della fic sia bella e piacevole. Ci sono fanfiction molto belle, ma
senza
nemmeno uno spazio e fanno venire un mal di testa! Io invece conto
molto questo
fattore, io sono la prima che devo leggere e devo trovare la fanfic
rilassante
al di la se il contenuto piace o meno. Gli spazi allegeriscono lo
scritto e
fanno si che il lettore riesca a focalizzare nei punti dove lo
scrittore vuole
che si soffermi. Almeno lo spero^^
Sono
contenta che il linguaggio ti piaccia
^__^ Oddio sono emozionatissima, mi ha fatto davvero un commento che mi
fa
saltellare per tutto EFP!
Passiamo
alle domande che mi hai fatto!
Namber
uàn: Per quanto riguarda gli attacchi
speciali di FF come le magie, in questa mia fanfic in particolare non
ce ne
sono bisogno perchè non vi è quel tipo di azione,
ma in generale perchè non
metterle? Già nella mia fanfic ZackxTifa il ragazzo adopera
le materia con
normalità. Non penso sia una cosa che possa far storcere il
naso, anzi. A dire
la verità non so perchè le escludono. A
noi sembrano anormali, ma nel
mondo di final fantasy sono cose che potenzialmente usano tutti e a
maggior
ragione persone con Cloud e compagni. Spero che intendessi questo con
la tua
domanda ^^'
Namber
ciù: Allura, io ho già affrontato il
complicato rapporto di Cloud e Tifa, ma più avanti
verrà ritrattato in maniera
ancora più decisiva. Per come la vedo io Cloud,
paradossalmente, ama entrambe.
In modo diverso, ma le ama entrambe. Sono state le vicende poi ad
allontanarlo
da Tifa poiché è entrata in scena la gravidanza
di Aerith (e anche quì ci sarà
qualche novità ...XD). Tifa si è creata molte
illusioni, convinta che Cloud
prima o poi l'avrebbe ricambiata ed invece alla fine è tutto
crollato e si è
sentita abbandonata. Cloud rappresentava un grande pezzo della sua vita
e
all'improvviso l'ha visto andar via. Alla fine è un rapporto
molto contorto
perchè tutti e tre sono incatenati in questo amore folle e
contrastato^^
Tifa
è convinta che Cloud l'abbia lasciata perdere
perchè costretto dalla condizione di Aerith. Difatti lei
avrebbe preferito
sentirsi dire da lui: "mi sono accorto di amare Aerith" ed invece
così non è stato. Anzi, lui si era scusato
addirittura. Questo le mette molta
incertezza. Non sa se Cloud l'ha mai amata o magari la ama ed appunto
l'ha
dovuta lasciare per Aerith. Comunque tutto sarà
ripreso più avanti^^ Spero
ti piacerà come si risolveranno le cose anche se premetto
che anche io sono
grande fan del Clerith dunque non permetterei mai che la nostra ancient
facesse
la figura della stronza e Cloud del cretino U.U
Ovviamente
Cloud è un tipo distante ed Aerith
come hai visto in questo capitolo non riesce ad approcciarsi a Tifa che
invece
non riesce né ad accettare che Aerith sta con Cloud e
né che amassa così tanto
Cloud da volerlo suo ad ogni costo. Quindi questo è un
periodo di
incomprensione totale^^
Per
quanto riguarda il consiglio che ci hai
dato, in verità ci devono ancora essere alcune rivelazioni e
mi fa piacere
sentirti dire che ci sono già stati grandi colpi di scena,
ma abbiamo
organizzato questa storia per un anno intero (dovresti vedere solo la
cronologia quanto è lunga *___*) ed abbiamo tutta la
situazione sotto controllo
e perfettamente chiara in mente. Comunque terremo presente il tuo
consiglio che
condivido in grandi linee. La fanfic rimarrà semplice,
tuttavia avvengono
quelle cose che sono d'obbligo in una storia che si propone di essere
realistica quanto più possibile. Prendo ad esempio
l'incidente stradale di
Rufus. Alla fine Rufus non è una persona amata e ha causato
tante sofferenze,
penso che uno come lui normalmente debba nascondersi da occhi
indiscreti ed
invece pensa addirittura a risalire in alto. Per chi ha odiato la
Shin-Ra e ha
vissuto tanta sofferenza per causa sua, ovvio che provi rabbia di
vedere
l'ex-presidente ancora a piede libero e così ecco l'idea di
fazioni anti-ShinRa
in giro per Edge. Ecco, sono queste le cose che abbiamo aggiunto, cose
piuttosto ovvie a mio modo di vedere^^
Ancora grazie della tua splendida recensione. Son recensioni così che fanno venir voglia di scrivere U_U Bisogna motivare chi scrive perchè non è giusto non dare soddisfazione! Lo dico per me, ma anche per tutti gli scrittori decenti di EFP! Non commentate solo le bimbominkiate e le fanfic maliziose U_U
Per Stuck93: E beh! Rufus rimane pur sempre un figlio unico di una ricca famiglia !! eh, eh! Se non è viziato lui... XD
Era proprio questa la mia intenzione. Mostrare il suo lato per certi versi "infantile". Lo fa anche nel capitolo dove sta la scena del reattore mako, ricordi? Che piagnucola vicino esso! XD Rufus lo immagino anche così. E farà di peggio. XD
Rufus lo amiamo sempre! Sì!
Il caro presidente lo immagino molto affezionato a Darkie. Nel mio immaginario, ce l'ha da quando è piccolo (lo dice quando Tifa lo prende in giro perchè trova che sia un nome un po' "ridicolo" per il "cane" del presidente, nei primi capitoli). Io stessa, avendo un cane, so bene come si ci sentirebbe nel sentire una cosa del genere! XD Sarei peggio! XDD
Grazie Stuck per le tue recensioni che non mancano mai in nessun capitolo! Puntuali sempre! Ti ringrazio davvero molto. Un bacione!