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Autore: fiammah_grace    05/10/2009    2 recensioni
[RufusxTifa]
Rufus Shinra, giovane ed arrogante ex-presidente della Shin-Ra corporation. Tifa Lockheart, dolce e tenace membro AVALANCHE. Lei odia la Shin-Ra, Mako, SOLDIER e tutto ciò che vi riguarda. Lui è il maggior esponente di tutto questo. Eppure...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rufus Shinra, Tifa Lockheart, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Advent Children
Capitoli:
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Capitolo 8.







“Che cosa ci fa lui qui..!?”


Tifa indicò in direzione di Rufus, il quale stava attivamente svolgendo le sue commissioni, passando da una scrivania all'altra. 
Tseng guardò prima il ragazzo, poi tornò alla sua collega.

“Sta lavorando.” Disse con fare ovvio. Tifa sbatté pesantemente le mani sulla scrivania.

“Lo vedo bene che lavora, cazzo! Ma lui ventiquattro ore fa era ancora in ospedale!”

Il moro parve non capire la perplessità della ragazza al che Tifa cercò di spiegarsi meglio.

“Come può essersi ripreso così in fretta?! Doveva riposarsi!” detto questo si diresse verso l’ufficio del presidente.

Si avvicinò a lui mostrando chiaramente la sua intenzione di rimproverarlo. Lo chiamò a gran voce, ma lui, in tutta risposta, continuò a parlare al telefono portando una mano sull’orecchio libero in modo da non essere infastidito dalle urla di Tifa. 
Lei furente staccò la linea del telefono.
Rufus guardò prima il filo staccato e poi si rese conto che dall’altra parte del telefono non poteva esserci più nessuno. Guardò Tifa fulminante.

“Riattaccala subito. Stavo parlando di lavoro.”

“Non me ne fotte un cazzo!” si poggiò sulla scrivania di lui guardandolo dritto negli occhi. “Tu ora ti chiami un taxi e te ne torni a casa!”

La guardò con disprezzo. “Te l’ho già detto più di una volta: abbassa i toni quando sei qui e poi…non ci penso proprio! Questi sono fatti miei!”

Tifa modulò la voce rendendola bassa e provocatoria.

“Bene, presidente. Vada a casa..! Ieri era in uno stato pietoso e il medico aveva consigliato riposo.” 

“Grazie per il consiglio, ora puoi andare.” Si riaccomodò sulla poltrona e prese a scrivere.

“Non è possibile che ti comporti così!”

Rufus si alzò di colpo, portando con sé una valigetta.

“Dici a Tseng che voglio trovare tutto pronto al mio ritorno.” E si avviò all’uscita.
Lei lo guardò sbigottita.

“…e ora dove vai?” lo seguì.

“Una riunione.”

“Vengo con te!”

“Stai buona tu. Ci vediamo stasera. Rufie pensa di tornare in tempo per salutarti..!” le sorrise aspramente stringendole la guancia con due dita.

Rimase immobile, scioccata.

“ ‘Rufie’..? Ma come ti permetti a  trattarmi come una bambina..!?”
    
Rufus le fece l’occhiolino mentre le porte dell’ascensore si chiudevano.

“Stronzo!”

Si girò per tornare nel suo ufficio ed incrociò lo sguardo di alcuni dipendenti che avevano sicuramente assistito alla scena.

“Fatevi i fatti vostri!” con passo pesante tornò da Tseng.

Si buttò sulla sedia e adagiò il busto.

“Tu non gli dici niente?”

Tseng fece spallucce. “Se se la sente di lavorare noi non abbiamo nulla in contrario. Non può essere altro che proficuo per la nostra azienda.”

“Possibile che pensi davvero questo..? A te darebbe ascolto!”

“Ancora questa storia?” la guardò contrariato. “…poi lui è fatto così. Dovresti averlo capito.”

Si sorprese di vedere Tseng così tranquillo. Non sapeva se si fosse fatta un’idea sbagliata, ma era sicura che Tseng non poteva non importarsi di Rufus. Cercò di  esprimersi nuovamente, ma si fermò da sola e sbuffando tornò alla sua postazione.

Ancora non ho capito come ragionate in questo dannato posto! Lavoro, lavoro, lavoro…solo lavoro?!








….Stupido, stupido Rufus Shinra!






Erano circa le 17:00 quando Tifa, oramai stanca, vide Rufus tornare.
Lui le passò di fronte non guardando in faccia nessuno. 
Era visibilmente stanco e gli occhi avevano perso la solita vivacità. Persino la pettinatura non era più perfetta. 

Ma guardati, cretino, idiota, bastardo, menefreghista del cazzo.

Rufus si chiuse nel suo ufficio. 
Tifa sapeva bene che nessuno l’avrebbe capita, ma era più forte di lei. 

Si alzò e lo seguì. 
L’ufficio era in penombra, con la maggior parte delle vetrate chiuse, il che creava una strana atmosfera.
Rufus era vicino alla scrivania intento a riordinare le sue carte. Si girò sentendo la porta aprirsi. Guardò distratto la ragazza che era appena entrata, quasi come non l’avesse messa a fuoco subito.
Lei chiuse bruscamente la porta dietro di sé e girò la chiave.
Lui la guardò esitante. 

“Capisco che tu non possa resistere tutto questo tempo senza di me, tesoro. Ma non mi sembra il momento.” Prese una bottiglietta d’acqua da un cassetto. Si sentiva accaldato e gli girava leggermente la testa.

“Se proprio non ne vuoi sapere di tornare a casa allora riposati qui!” e gli si avvicinò. “…ti ho chiuso la porta così potrò dire che sei occupato!” Disse lei cercando di venirgli incontro.

Rufus fece un sorriso seguito poi da un leggero colpo di tosse improvviso.

“Sei carina, sai? Ma evitati questi 'mammismi' con me.” Lui represse il suo reale stato di salute col suo solito modo di fare provocatorio.

“Se per te preoccuparsi vuol dire comportansi da mammina, sono problemi tuoi.”

“Abbassa la voce, mi scoppia la testa.” Disse pigiando le dita sugli occhi. Aveva un brutto pallore.

Tifa si avvilì vedendo il ragazzo in quello stato. 

“Vedi che a stento ti reggi in piedi? Sei uno sconsiderato!”

Intanto Rufus si poggiò con una mano sulla scrivania. Cercava di non darlo a vedere, ma avvertiva un forte senso di vertigini. Sempre più nauseante.
Pian piano sentì il respiro farsi pesante e il sudore freddo.
Aveva bisogno di poggiare la testa da qualche parte. Stava scoppiando.

“Continuare così non ti riporterà più in fretta alla vetta. Se muori te la sogni la Shin-Ra!” disse Tifa cercando di smuoverlo. Non si era ancora resa conto dello stato di Rufus.

Lui non l’ascoltava. Leggermente tremolante, cercò di recuperare un farmaco dalla giacca, ma gli cadde di mano assieme alla bottiglietta. 
Tifa si agitò.
Fece per avvicinarsi quando vide il ragazzo in preda ad una forte tosse. Si immobilizzò.
Rufus cercò di reprimere i colpi, ma quello sforzo gli provocò un mancamento che lo costrinse in ginocchio.
La bruna si allarmò e subito gli fu affianco.

“Che succede? Che hai..?” disse con voce tremante.

Rufus le fece cenno di aspettare cercando di farle capire che aveva il controllo della situazione.

“Non è…niente. Passami…dentro la giacca.” Disse con enorme sforzo mentre la tosse lo stava sfinendo.

Lei si affrettò a frugare nella tasca della giacca di Rufus e vi trovò un paio di farmaci. 

“Che diavolo sono?”

“Scioglili in un po’ d’acqua.” Disse poggiandosi alla gamba della scrivania.

Lei velocemente preparò il medicinale e glielo diede. 
A Rufus intanto si stava placando l’attacco di tosse, ma era rimasto stordito. Stava male ed era davvero pallido, con gli occhi lucidi e molto rossi.

“Brutto idiota! Si può sapere che hai..?”

“Prendi la mia agenda…è marrone scuro. Dovrebbe essere…nel primo cassetto a destra….” Disse lui stordito. Sembrava sull’orlo di perdere i sensi.

“Ti sembra il momento?”

“E’ per il mio medico di famiglia…chiamalo. Digli di venire.”

Capì anche lei che era assolutamente il caso di chiamare un medico, per cui accolse la richiesta di Rufus.
In verità si preoccupò del fatto che fosse stato Rufus stesso ad ammettere di aver bisogno di aiuto. Da come si comportava sembrava uno che lottava fino allo sfinimento quindi…Ciò voleva forse dire che era grave?

Pigiò i numeri sulla tastiera del telefono. Pochi attimi e la voce di un anziano uomo fu al servizio della ragazza.

“Buonasera, chiamo per Rufus Shinra. E’ piuttosto urgente. Ecco…ha avuto un mancamento. Sta poco bene, e…”

“Ho capito! Si faccia trovare a casa tra un quarto d’ora.”

Tifa si sorprese di quella prontezza. 
Prese un paio di accordi e riattaccò.

“Ti porto a casa! Ce la fai ad alzarti?” disse portandosi il braccio del ragazzo attorno al collo. Lui non oppose resistenza e si lasciò portare da Tifa fino ai parcheggi dell’azienda.


[…]


Lo adagiò in auto, un modello bianco, diverso da quello solito. 
Lei prese posizione sul posto di guida.

“Ma ce l’hai la patente…?” Disse lui con un filo di voce.

“Che domande.” 

Vide Rufus guardarla con la coda dell’occhio, preoccupato. 

“…dove abiti?”

Lui chiuse gli occhi, adagiandosi comodo sul sedile.

“…il quartiere di Healin…”

Tifa fece mente locale, poi partì. 
La sua guida non era stabile e fluida come quella di Rufus, ma era in grado di portarlo in fin lì.
Intanto il ragazzo, nonostante la stanchezza, le indicava le strade dove svoltare.

“Mi succede…è perché prendo dei farmaci…che…”

“Mi spieghi dopo! Non riesci neanche a parlare.”

Rufus obbedì e si abbandonò nuovamente sullo schienale.

Lo guardò con amarezza. 
Era stato in ospedale, diamine! Possibile che nessuno lo avesse rispedito a casa imponendogli di riposare? Possibile che lo dovesse fare lei? Doveva farlo un ex-membro Avalanche? Era pressappoco ridicolo!
…E se non ci fosse stata in quel momento? Avrebbe perso i sensi in ufficio? 
Non c’era nessuno oltre lei in quel posto? Nessuno che si preoccupasse almeno un po’ per lui?

Provò una profonda pena, ma allo stesso tempo si sentì a disagio. Si sentiva a disagio perché stava cominciando a comprendere che probabilmente lei era l’unica persona che lo stava cominciando a vedere come un essere umano.
Per gli altri lui non era altro che un libretto di assegni o un modo per fruttare soldi.

Per lei invece…lui…

Lui era una persona! Una persona che aveva sbagliato. Che odiava.
Eppure si stava dando da fare…e questo lei non poteva ignorarlo. 


[…]


“Abiti qui?” gli chiese mentre girava per delle villette poste nella zona di Healin.

“Lì, vicino quella scalinata.” 

Tifa guardò nella direzione indicatole da Rufus e scorse una villa semplice ma ben curata. Aveva già sentito parlare del quartiere di Healin e l’avrebbe visitato con piacere, ma quello non era assolutamente il momento per lasciarsi incuriosire dall’ambiente. Entrò nella villa e parcheggiò la macchina nel giardino. 

Lo aiutò ad alzarsi, anche se lui cercava di fare da solo.

“Dammi le chiavi.” Gli disse con dolcezza. 

“Tasca…”  batté sulla tasca posteriore dei pantaloni. Tifa la prese e la girò dentro la fessura della porta d’ingresso.

Il corridoio era buio. Si inoltrò e vide un paio di divani in pelle posti ad elle. Era un soggiorno. 
Lo fece sdraiare lì, mettendolo comodo.
Lo guardò cercando di vedere se avesse qualcosa che gli stringeva addosso. Sapeva che in questi casi era bene slacciare le cose strette. 
Si chinò verso di lui, gli slacciò la cinta e il gilet nero. 
Le camicie già le portava in modo allentato.

“Ormai dovrebbe venire a momenti…” disse sedendosi vicino a lui.

Rufus aprì gli occhi e si guardò intorno. Sembrava un po’ assente. 

Le fece un po’ impressione. Era così cadaverico.

“Permesso.” 

Tifa riconobbe la voce con cui aveva parlato a telefono.

“Certo, siamo qui. Venga.” Si alzò per andare incontro al dottore.

La ragazza notò che l’anziano medico si destreggiava bene per la casa. Evidentemente non era la prima volta che veniva, logicamente.

Infatti lui si addentrò in cucina e prese a far scorrere l’acqua. Bagnò un fazzoletto e si avvicinò al ragazzo. Sapeva già bene come comportarsi, anche senza averlo prima visitato.

Tifa ebbe un piccolo tonfo al cuore quando lo vide slacciare definitivamente i pantaloni e i bottoni delle due camicie, una bianca e una nera, di Rufus.

Non ci era abituata, semplice.

“Ancora con quel farmaco. Eh, Rufus?”

“L’avevo preso solo oggi…” rispose il biondo presidente alla voce ben familiare del dottore.

“Vallo a dire a qualcun altro. Sai bene che a me non puoi ingannare. Tu minimo lo stai prendendo da un mesetto.” Disse mentre controllava il battito del polso.

Rufus distolse lo sguardo massaggiandosi le tempia.

“Di che farmaco stai parlando?” Tifa s’intromise senza volerlo. Spinta dalla sua confusione.

Intervenne il medico che parlò, contrariamente al volere di Rufus.

“Il signorino qui presente assume spesso degli stimolanti che lo aiutano a mantenere concentrazione sul lavoro.”

La ragazza si pietrificò.

“Questi farmaci alleviano le sensazioni di stanchezza, sonnolenza, fame, assopimento, stress…l’effetto è lo stesso degli eccitanti. Tuttavia vanno presi con cautela, in quanto un’eccessiva dose prolungata nel tempo può provocare un’intossicazione, ma anche dipendenza. Senza, l’organismo si sente di crollare ed ecco episodi di questo genere.” Il suo sguardo si spostò su Rufus. “Già…! Stress, stanchezza, fame, tutto! Ecco che in un solo colpo piombano e ti sfiniscono, ho ragione?” disse rimproverandolo, ma con fare affettuoso.

Tifa rimase senza parole. Non che non si aspettasse una cosa del genere da Rufus, ma…

“Allora…” il medico si rivolse alla giovane ragazza dai capelli lunghi. “Gli ho somministrato un calmante per farlo riposare. Non dovrebbe avere problemi a dormire, ma mi raccomando.” puntò l’indice. “Deve starsene buono a casa. Legatelo, dategli una botta in testa, ma deve stare qui.”

Tifa sorrise. Era un tipo davvero divertente. 
Si vedeva che conosceva bene Rufus e la sua abitudine di trascurasi per il lavoro.

Sbuffò in modo buffo. “Lo conosco da quando era alto così, questo ragazzINO.”

La ragazza si intenerì a quelle parole. Rufus ragazzino… chissà come doveva essere.

“Bene, io vado. Lo lascio nelle sue mani, bella signorina.” 

Tifa lo accompagnò alla porta e lo salutò cortesemente.

Clank

Si era tranquillizzata. Rufus ora stava bene e questo era l’importante.
Ebbe allora il tempo e la curiosità di guardarsi attorno.

La casa di Rufus Shinra.

Non era la reggia che aveva sempre immaginato, ma era ampia e spaziosa. Molto ordinata e moderna. 
Le pareti erano tinteggiate di un bel bianco e il pavimento era di marmo, bianco e nero. 
Era strano trovarsi lì. Più notava i dettagli, come i bei mobili in legno, i tavoli ultramoderni, piccoli gingilli d’epoca, quadri, tende finemente decorate… e più si rendeva conto di quanto fosse preziosa quella casa.

Ritornò a Rufus che sembrava stesse dormendo. Si inginocchiò vicino a lui e sospirò.

Osservò le bende che aveva ancora sul petto. 

L’incidente, l’ospedale e ora l’intossicazione per un farmaco…mi hai fatto davvero preoccupare negli ultimi quattro giorni. Cosa vuoi ottenere? Così alla lunga mi potrei affezionare a te.

Pensava mentre distrattamente prese ad accarezzargli i capelli. Rese quel gesto molto leggero, perché non voleva disturbarlo.

Il suo viso era finalmente rilassato, sembrava star bene. In casa sua, sul suo divano… quel confort che solo la casa può offrirti.
La bruna si incantò a guardarlo e pur rendendosene conto, non riusciva a distaccare lo sguardo da lui.

Sapeva che Rufus era un bel ragazzo, ma non lo aveva mai valutato davvero. Ora, che era così vicina a lui, senza quei suoi occhi scheggianti e il suo modo di fare arrogante, poté osservarlo innocentemente e perdersi nei bei lineamenti del suo viso.
Gli occhi, la bocca, il naso, i capelli…
Era davvero bello. Sarebbe riuscita a guardarlo nuovamente negli occhi con questa più forte consapevolezza?
Li per li però non volle pensarci. Stava bene e continuò ad accarezzarlo dolcemente. 


Diridì-diridì


Tifa balzò a quell’improvviso rumore. Riconobbe la suoneria del suo cellulare. Lo cercò in tasca e fece per spegnerlo.

Stava premendo il tasto giusto per l’operazione quando, osservando lo schermo, ebbe una fitta al cuore.

‘Chiamata: Cloud’

Il tempo sembrò fermarsi. Cloud la stava cercando… Voleva parlare con lei… 

Si sentì invadere dal piacere e dalla rabbia. 

Strinse gli occhi e spense il cellulare.

Non era il momento. Non lo era per niente.

Non se ne fece una colpa, anche se avvertiva un po’ di malincuore. Lei lo aveva aspettato per otto anni. Adesso poteva farlo anche lui.

Si ritrovò un attimo nell’incertezza. Cloud era capace di turbarla ancora molto.
Pochi secondi, però, che ritornò a Rufus che per fortuna non si era svegliato.
Lo aveva visto muoversi per l’improvviso rumore, ma evidentemente il sonno doveva essere abbastanza profondo e quindi non l’aveva disturbato.

La ragazza si risedette vicino a lui. 
Si sdraiò e chiuse gli occhi cercando di cacciar via quel turbamento.


[…]


“Mi sono addormentata….ma che ore sono?” 

Si girò spaesata e, ritrovandosi di fronte il viso di Rufus, ricordò di essere stata lei a sdraiarsi accanto a lui.
Con imbarazzo costatò che erano molto vicini. Una vicinanza piuttosto intima per come Tifa concepiva queste cose.
Poteva sentire benissimo il suo caldo respiro, ma a differenza della situazione equivocabile, non avvertì disagio, anzi. Lui dormiva ancora beatamente con un braccio posizionato sull’addome della ragazza. 

Stette lì a guardarlo dopodichè si alzò lentamente.

Esaminò l’orologio.

“Caspita…sono le 19:00. Sono passate due ore.” 

Si stiracchio, poi si avvicinò ad un telefono posto lì vicino. Compose un numero.

“Tseng? Sono Tifa. Senti, guarda che Rufus ha avuto un malore. Ora sta bene. Sta dormendo. Però credo sai il caso che rimanga qui per qualche giorno.”

“Non è stato bene? Quando? Grazie a cielo eri con lui…” Tseng era sinceramente preoccupato.

“Tranquillo. Sta bene adesso.” Riconfermò.

“Grazie per avermi avvisato.” Sospirò. Non poteva vederlo, ma si immaginò perfettamente il bel modo di ammiccare di Tseng.

“Okay. Allora ci vediamo a lavoro.” Sorrise e riattaccò.

Il silenzio adesso era di nuovo padrone di quel confortevole ambiente.
La ragazza si voltò un’ultima volta verso Rufus. 


Lo guardò con dolcezza, poi si girò e chiuse la porta dietro di sé.




[…]





Sta accadendo tutto ciò che non avrei mai immaginato nella mia vita, ma questo le batte tutte…


Questo si ritrovò a pensare quasi ridendo. L’ironia della sorte. 



Aerith era lì, sul ciglio della porta del bar/casa di Tifa Lockheart. 

Erano ormai quasi le otto di sera. Non era mai stata ad Healin e tornare a casa a piedi non era stato proprio semplicissimo. 

Era un quartiere lontano dal centro. Riflettendo sullo status di Rufus, egli era ancora un personaggio piuttosto popolare, ovvio dunque che preferisse abitare in un posto tranquillo dove vivere in pace. 

Quella sera, ma anche i giorni precedenti, non aveva fatto altro che pensare a lui. 
Lei stessa si era sorpresa in quanto poco tempo fosse entrato nei suoi pensieri. La sua mente si confondeva quando c’era lui. 
Provava odio e risentimento, ma anche dolcezza e voglia di capirlo. 

Sì, ora come ora, aveva deciso di attendere prima di tirare le somme su di lui. In quel momento la cosa che più la incuriosiva era sapere chi era al di la di quell’ ex-presidente.

Stava pensando ancora a lui quando riconobbe l’inconfondibile immagine della fioraia.

Provò un tonfo al cuore e parte di lei pensò di girare i tacchi ed andare via, ma così avrebbe solo rimandato l’inevitabile. 
Non poteva scappare. Non avrebbe potuto farlo per sempre, e comunque non era nel suo stile un atteggiamento simile.

Al contrario della forza d’animo che stava evocando per fronteggiare la situazione, non riuscì a rivolgerle la parola. 
Non riuscì nemmeno a salutarla, al che fu Aerith ad alzare il viso verso di lei. 

“Ciao, Tifa.” disse con una serietà piuttosto irritante in quel momento. 
A sua grande sorpresa notò che il timbro della voce della ragazza era meno sicuro del solito.

Le sembrò così strano non provare alcun sentimento. Si sentiva solo incredibilmente leggera. Tuttavia non riuscì nemmeno in quel momento a proferire parola.

“Io…io ti devo parlare. È da tanto che volevo farlo e…”

“Ti sembra il momento? Immagino si capisca che sto tornado dal lavoro e sono stanca.” Il tono le uscì più duro e nervoso di quanto volesse. In ogni caso non se ne preoccupò e proseguì verso la porta di casa.

Aerith la prese per mano.

“Lo so che sei stanca. Lo so che stai lavorando. Ma non è mai il momento adatto! Purtroppo l’ho capito solo troppo tardi…” chinò il capo e le si strozzarono le parole in gola.

Tifa di colpo rise, facendo sbalordire Aerith.

“Piangi anche..?” la derise apertamente. “Cosa dovresti dirmi, poi?” la guardò penetrante. 
Tifa notò negli occhi di Aerith lo smarrimento provocatole dalla sua reazione. Che sensazione straordinaria. La ragazza si compiacque. 
Forse di questo era debitrice a Rufus. 
Le aveva insegnato a controllare i suoi sentimenti.

Subito Aerith passo le dita sugli occhi, probabilmente aveva provato imbarazzo per i suoi occhi inumiditi.

“Tifa.” la sua voce si fece più controllata anche se rimaneva tremolante. “Tu sei stata davvero distante in questi giorni, non solo. E’ da molto che non ti fai viva e io ora non so da dove cominciare…”

Tifa alzò gli occhi al cielo ed aprì la porta.

“Se non lo sai tu…” fece per entrare quando l’amica la bloccò nuovamente.

“Aspetta! Io non sono qui per chiederti scusa!” abbassò gli occhi, ma alzò la voce. “Io non mi pento!”

“Ottimo. Beh…io non ho niente da dirti.” Disse leggermente stanca e si riavvicinò alla porta. 

Con una forza inaspettata, Aerith la girò verso di sé costringendola a guardarla negli occhi. In quei bellissimi occhi. Fastidiosissimi bei occhi verde smeraldo. 

“AERITH CHE CAZZO VUOI?! Non vi ho detto niente, non ho fatto niente e VUOI CHE TI FACCIA ANCHE GLI AUGURI..?!” le urlò esasperata.

“NO! Non voglio questo!” le urlo anche Aerith. “Ma non posso credere che tu sia capace di questo!”

Tifa spalancò gli occhi furenti. Aerith fece scendere una lacrima e la cosa la irritò terribilmente.

“Io non posso credere che tu distrugga per questo la nostra amicizia.” le lacrime si fecero copiose, ma cercò di calmarsi immediatamente.

A Tifa cominciò a girare la testa. 
Lei…quella donna dinanzi a sé era entrata nella sua vita e le aveva portato via la cosa che le era più cara. 
Lei, che era stata capace di trafiggerla nell’anima ferendola profondamente, ora piangeva disperata facendo apparire Tifa come una strega malvagia. 

No, non riuscì a piangere. Non riuscì a fare nemmeno quello.

Girò lo sguardo. Non ce la faceva a guardarla.
Che senso aveva prendersela? Quella ragazza ora stava con Cloud Strife. Non c’era altro da dire. Non c’era altro da fare. 
Qualunque altra cosa, in quel momento, era inutile.

Aerith emise un singhiozzo, ma quando vide Tifa immersa in quel silenzio perse le staffe e la spinse contro il muro tenendola per i polsi.

“Dimmi qualcosa!” le urlò contro. “Urla! Dimmi che mi odi! Ma smettila con questa indifferenza!” 

“Io non ho nulla da dire. Cosa ti dovrei dire?” 

“Tu avresti fatto lo stesso, non negarlo!” 

Quelle parole le si fissarono nella mente, creando una voragine che non vi era mai stata tra le due. Piombò un silenzio disperato.

“Tifa non negarlo!” Aerith spezzò quel silenzio. “Tu amavi Cloud! Se ti si fosse mostrata l’occasione, saresti stata tu al mio posto! Non negarlo. Se fosse accaduto a te, te ne saresti forse importata di me in quel momento?!” la guardò negli occhi di colpo. 
“Li per li io non ti ho pensata nemmeno un secondo. So bene che tu avresti fatto lo stesso! E come mi avresti affrontata dopo..?!” si bloccò di colpo con uno sguardo terribilmente addolorato. 

Guardò Tifa speranzosa mentre le lacrime solcavano il viso.

Tifa abbassò lo sguardo.



Cloud…


Cloud…



Cloud…



…non aveva più il coraggio di ricordare il suo viso. Non riusciva nemmeno a pensarlo.

Lui era sparito e aveva portato con sé una parte della sua anima, riducendola come un involucro che ora non aveva più identità.


“Va via…” disse con un filo di voce.

Aerith non credde alle sue orecchie.

“…Tifa..?” 

“Va VIA!” fece mollare la presa ad Aerith con un colpo veloce. “Io non ho nulla da dirti!”

La ragazza dal delicato vestito chiaro si pietrificò.
Cominciò a tremare. 
Tifa entrò velocemente in casa chiudendo poi la porta con violenza. 

Si sentiva come in un incubo. Non riusciva a vivere e ragionare con la giusta sanità mentale. Non riusciva a capire cosa doveva fare.

“Tifa…”

Si sbalordì di sentire ancora la voce di Aerith fuori dalla porta.

“Non ho intenzione di insistere. Non tornerò più, però…ti prego, fatti sentire.” 



Sentì i singhiozzi della ragazza per diversi secondi poi…il silenzio più tetro.



Alzò gli occhi al soffitto.

Era confusa, stordita e spaventata.


Avrebbe voluto fare la tosta, farle vedere che non aveva pensato minimamente a Cloud in quel lasso di tempo. 
Al contrario, aveva persino intensificato il suo lavoro e gli aveva chiuso il telefono in faccia poche ore prima. 
Prima di incontrarla sul ciglio della porta stava persino pensando ad un altro uomo, uno che con Cloud non aveva niente a che vedere.

Non ci aveva proprio pensato a Cloud! Rufus era riuscito a farglielo dimenticare, a distrarla e a farla pensare ad altri problemi.

Eppure tutto era crollato in quel momento.

“Sono così fragile..?” le scappò una lacrima che asciugò immediatamente.

Cosa sto facendo? Sto reagendo? Sto scappando..?

Non sapeva più che fare e di colpo si lasciò scivolare a terra.
La rabbia di colpo invase il suo cuore. La rabbia verso sé stessa. Verso la sua debolezza. 
Sapeva benissimo che poteva vivere senza Cloud. 
Vivere senza Cloud era possibile. 
Cloud non era il senso della sua esistenza. 
Cloud ora era lontano. 
Cloud non sarebbe tornato da lei. 






Cloud, quella sera, avrebbe consolato Aerith tra le sue braccia.
Non lei.






[…]









E' stato difficile scrivere questo capitolo. Non era facile descrivere l'incontro tra Aerith e Tifa. In realtà pensavo di metterlo più avanti, ma non voglio creare tempi morti nella fic. Ci tengo sia dinamica e continua.
Per quanto riguarda Rufus, come avrete capito, lui non è malato. Non ha alcuna misteriosa malattia se non...il fatto che pretende troppo da sé stesso.
Lo trovo piuttosto credibile dato che a soli ventitre anni ha tutte queste ambizioni e sopratutto perchè ora come ora il lavoro è tutto per lui.
Tende a sovravalutare la sua resistenza, senza pensare che certe cose vanno assunte con cautela. Oppure che ormai, dopo l'attacco di Omega Weapon, il Geostigma, l'incidente stradale, il suo fisico non poteva reggere ancora.
L'incidente e il suo malore avuto in questo capitolo sono stati messi vicino appositamente per confondere Tifa e farle credere inizialmente che stesse male per le ferite. Ma anche perchè messa più avanti avrebbe allungato i tempi e alcune scene avrebbero potuto rievocare troppo gli eventi del capitolo scorso.
Insomma, sono scelte meditate^^ Anche se non tutto sarà perfetto (anche se sto dando il massimo) spero apprezzerete il mio lavoro e l'impegno che sto avendo con questa fan fic.
Tornando ad Aerith, credo capirete che non potevo assolutamente far fare pace tra le due in quattro e quattrotto. 
Spero solo non odierete Aerith, perchè alla fine non è che ha tutti i torti. La sua unica colpa è di aver aspettato tanto prima di parlarle, ma dopotutto è comprensibile. 

Anticipo che le due avranno ancora modo di parlare (e anche Cloud, ma il suo rientro in scena me lo riservo in un punto che è già stampato nella mia mente XD) e non preoccupatevi! Si chiariranno e le cose pian piano cominceranno e prendere la piega giusta.
Ma diamo tempo al tempo, perchè Rufus e Tifa devono ancora fare un bel passetto in avanti...eheh..! Prevedo qualcosa di interessante per il capitolo 9! Ma non anticipo nulla (ci vorrebbe un guru)! Sono cattiva.

Ringrazio Yukino_lang08 e Isarith per avermi aggiunta tra i preferiti. Un bacione a tutti e due! 

Nonchè dei commenti dei "fedelissimi" che continuano a recensire i miei capitoli invogliandomi a continuare la fanfic. Continuate, mi fa sempre un immenso piacere leggere le recensioni^^ Mi da una carica molto positiva.

Ora passiamo alle recensioni!
A presto!!

FiammahGrace



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Per White Shadow: 
Bounjour a te! Sono felicissima che il capitolo ti abbia divertito! Il rapporto di Rufus è Tifa non lo immagino solo come un contrasto, ma anche un po' a "bisticci" e scene stuzzicanti. Proprio dato il carattere di Rufus, che è sveglio e schietto. Ciò può generare gag che non sono possibili in tutte le coppie. Rufus e Tifa li amo anche per questo. Perchè sono un pairing col quale può succedere di tutto XD 
La scena delle scale ce l'avevo in mente da un po' ^^ In realtà dovevo metterla quando Tifa gli diede il primo pugno, non so se ricordi...dove faceva quel rimprovero/apprezamento sulla sua gonna che era "troppo corta". In realtà pensavo di metterla già lì, però metterla così presto avrebbe fatto apparire Rufus un pervertito. Così lasciai perdere, ma volevo ugualmente inserirla come scena e quale momento migliore se non per chiudere in risate un capitolo? XD Si è messa l'occasione  mentre scrivevo e l'ho messa XD Sono contenta di aver fatto bene.  
Ci tengo che la fic trasmetta un po' tutto: romanticismo, sensualità, momenti di riflessione, anche tristi e più adulti, ma anche comicità^^
Ma quanto è bello il nostro Ruffino? Eh, già...NON ME LO DIRE XDDDDDDDDDD
Io di mio stravedo per lui*.* dire che è il più sexy, il più bono, il migliore, il più arrapante..il..il....è poco! *ç* 
Penso sia una cosa positiva scrivere qualcosa sui personaggi che già di suo ci piacciono (io amo sia Rufus che Tifa, ma anche Reno, Aerith, Cloud...). Questo aiuta molto nella narrazione.
La scena della camicia voleva essere sexy e far palpitare i nostri cuoricini, quindi posso dimi soddisfatta. Non ti racconto mentre la scrivevo! L'ho riletta e riletta più volte pensando: è abbastanza sexy? XD Ma come poteva non esserlo! Se si parla di Rufus, lui è sexy a prescindere **
Penso che ce ne saranno molte di scene così. Dopotutto si capisce che a Rufus, Tifa già piace XD 
La storia però ti avverto prenderà una piega più seria, ma le gag tra i due continueranno ad esserci, tranquilla!
La storia con Reno anche sarà ripresa. Reno è un personaggio che mi piace molto e qualcosa con Tifa ci sarà. Non fatevi troppe idee, perchè la storia sarà comunque concentrata su Tifa, Rufus e Cloud. 
E Tseng poi... io adoro quell'uomo^^ 
Guarda che io ho l'account su Deviantart e qualche disegno e qualche scena a fumetto sulla fanfic lo farò sicuramente. Te lo dico quando pubblico qualcosa, okay? Per ora ci sono una manciata di disegni dedicato a Rufus e Tifa, ma non legati alla fanfiction.
Ti ringrazio tantissimo per i complimenti che mi fai ogni volta. Mi danno una carica che non immagini! Davvero grazie! XD Alla prossima^^


Per Isarith: 
Aerith! Devi scusarmi, ma oramai sono abituata a rivolgermi a te con questo pseudonimo^^  Dopo averne parlato così tanto, aspettavo con ansia un tuo commento e devo dire che con questo recuperi tutti i capitoli in cui non l'hai fatto XD Complimenti! Che pazienza! Anche io ho l'abitudine di lasciare commenti lunghetti, ma il tuo è eccezionale *__* Ma per me è stata un'assoluta goduria leggerlo! Ricordo quando ne parlavamo assieme di questa fic e mi fa davvero piacere che tu sia riuscita ad apprezzare "certi PG" grazie alla mia storia. Mi lusinga <3
Mi fa assolutamente piacere che trovi che i personaggi della storia siano IC. Come stesso tu hai detto, la passione per un determinato pairing, personaggio...può portare di immedesimarsi troppo e finire con l'ooc, cosa che ho voluto assolutamente evitare! Ovvio che vi sia la mia  personale interpretazione dei PG, soprattutto in Tifa Lockheart, perchè è impossibile prescinderci, anche nell'IC più estremo. Grazie al film advent children si è creata una visione di Tifa troppo passiva che sinceramente io non le ci vedo. Come già scrissi nel "dati del personaggio" dedicato a lei. Tifa rimane comunque una ragazza dei bassifondi e che ha imparato a badare a sé stessa all'età di quindici anni. Ovvio che debba essere una ragazza senza peli sulla lingua e con un bel caratterino. Sarebbe rimasta schiacciata altrimenti. Per cui lei è parecchio irascibile per poi ammorbidirsi con le persone a lei care. Ma quando si parla di Rufus e della Shin-Ra caccia il suo lato più tosto e dinamico...beh, a me piace questo aspetto di lei, ma penso che una come Tifa non potrebbe mai essere dolce con i suoi ex-nemici, quelli che hanno sconvolto la sua intera esistenza e quella delle persone a lei care.
Sono contenta che condividi ed apprezzi la mia visione di lei tant'é che te l'ho fatta rivalutare X3
Ecco quello che aspettavo: il tuo giudizio su Rufus Shinra *O*
Fare Rufus è terribilmente complicato, molto più di Tifa e devo dire che sono felicissima di sapere che lo trovi combaciante con quello originale! Grazie mille! E' bello sentirselo dire ^///^
Si, però alla fine si addolcirà e diventerà dolce e premuruoso...macché XD Abbiamo in serbo ancora il meglio! Rufus si innamorerà di Tifa (è una RufusxTifa quindi era ovvio) ma questo non significa che l'amore gli trasformerà  il cervello in zucchero XD Anzi, per dirla tutta, Rufus non è abituato a farsi amare e più che altro pretenderà l'amore di Tifa che dal canto suo, ha già vita e sentimenti incasinati @_@ (povera ragazza, se mi metto nei suoi panni!)
*___*
Sono contenta che trovi che anche l'estetica della fic sia bella e piacevole. Ci sono fanfiction molto belle, ma senza nemmeno uno spazio e fanno venire un mal di testa! Io invece conto molto questo fattore, io sono la prima che devo leggere e devo trovare la fanfic rilassante al di la se il contenuto piace o meno. Gli spazi allegeriscono lo scritto e fanno si che il lettore riesca a focalizzare nei punti dove lo scrittore vuole che si soffermi. Almeno lo spero^^
Sono contenta che il linguaggio ti piaccia ^__^ Oddio sono emozionatissima, mi ha fatto davvero un commento che mi fa saltellare per tutto EFP!
Passiamo alle domande che mi hai fatto!
Namber uàn: Per quanto riguarda gli attacchi speciali di FF come le magie, in questa mia fanfic in particolare non ce ne sono bisogno perchè non vi è quel tipo di azione, ma in generale perchè non metterle? Già nella mia fanfic ZackxTifa il ragazzo adopera le materia con normalità. Non penso sia una cosa che possa far storcere il naso, anzi. A dire la verità non so perchè le escludono. A noi sembrano anormali, ma nel mondo di final fantasy sono cose che potenzialmente usano tutti e a maggior ragione persone con Cloud e compagni. Spero che intendessi questo con la tua domanda ^^'
Namber ciù: Allura, io ho già affrontato il complicato rapporto di Cloud e Tifa, ma più avanti verrà ritrattato in maniera ancora più decisiva. Per come la vedo io Cloud, paradossalmente, ama entrambe. In modo diverso, ma le ama entrambe. Sono state le vicende poi ad allontanarlo da Tifa poiché è entrata in scena la gravidanza di Aerith (e anche quì ci sarà qualche novità ...XD). Tifa si è creata molte illusioni, convinta che Cloud prima o poi l'avrebbe ricambiata ed invece alla fine è tutto crollato e si è sentita abbandonata. Cloud rappresentava un grande pezzo della sua vita e all'improvviso l'ha visto andar via. Alla fine è un rapporto molto contorto perchè tutti e tre sono incatenati in questo amore folle e contrastato^^
Tifa è convinta che Cloud l'abbia lasciata perdere perchè costretto dalla condizione di Aerith. Difatti lei avrebbe preferito sentirsi dire da lui: "mi sono accorto di amare Aerith" ed invece così non è stato. Anzi, lui si era scusato addirittura. Questo le mette molta incertezza. Non sa se Cloud l'ha mai amata o magari la ama ed appunto l'ha dovuta lasciare per Aerith. Comunque tutto sarà ripreso più avanti^^ Spero ti piacerà come si risolveranno le cose anche se premetto che anche io sono grande fan del Clerith dunque non permetterei mai che la nostra ancient facesse la figura della stronza e Cloud del cretino U.U
Ovviamente Cloud è un tipo distante ed Aerith come hai visto in questo capitolo non riesce ad approcciarsi a Tifa che invece non riesce né ad accettare che Aerith sta con Cloud e né che amassa così tanto Cloud da volerlo suo ad ogni costo. Quindi questo è un periodo di incomprensione totale^^

Per quanto riguarda il consiglio che ci hai dato, in verità ci devono ancora essere alcune rivelazioni e mi fa piacere sentirti dire che ci sono già stati grandi colpi di scena, ma abbiamo organizzato questa storia per un anno intero (dovresti vedere solo la cronologia quanto è lunga *___*) ed abbiamo tutta la situazione sotto controllo e perfettamente chiara in mente. Comunque terremo presente il tuo consiglio che condivido in grandi linee. La fanfic rimarrà semplice, tuttavia avvengono quelle cose che sono d'obbligo in una storia che si propone di essere realistica quanto più possibile. Prendo ad esempio l'incidente stradale di Rufus. Alla fine Rufus non è una persona amata e ha causato tante sofferenze, penso che uno come lui normalmente debba nascondersi da occhi indiscreti ed invece pensa addirittura a risalire in alto. Per chi ha odiato la Shin-Ra e ha vissuto tanta sofferenza per causa sua, ovvio che provi rabbia di vedere l'ex-presidente ancora a piede libero e così ecco l'idea di fazioni anti-ShinRa in giro per Edge. Ecco, sono queste le cose che abbiamo aggiunto, cose piuttosto ovvie a mio modo di vedere^^

PS: Tseng padre di Rufus? Non sarà mica nata questa idea dalla constatazione fatta da Tifa in ospedale? XD Ci saranno colpi di scena, ma queste cose proprio no, don't worry! Il nostro unico what if è la presenza di Aerith e questa piccola azienda di Rufus (cosa che comunque trovo plausibile).
Ancora grazie della tua splendida recensione. Son recensioni così che fanno venir voglia di scrivere U_U Bisogna motivare chi scrive perchè non è giusto non dare soddisfazione! Lo dico per me, ma anche per tutti gli scrittori decenti di EFP! Non commentate solo le bimbominkiate e le fanfic maliziose U_U

Per Stuck93: 
E beh! Rufus rimane pur sempre un figlio unico di una ricca famiglia !! eh, eh! Se non è viziato lui... XD
Era proprio questa la mia intenzione. Mostrare il suo lato per certi versi "infantile". Lo fa anche nel capitolo dove sta la scena del reattore mako, ricordi? Che piagnucola vicino esso! XD Rufus lo immagino anche così. E farà di peggio. XD
Rufus lo amiamo sempre! Sì!
Il caro presidente lo immagino molto affezionato a Darkie. Nel mio immaginario, ce l'ha da quando è piccolo (lo dice quando Tifa lo prende in giro perchè trova che sia un nome un po' "ridicolo" per il "cane" del presidente, nei primi capitoli). Io stessa, avendo un cane, so bene come si ci sentirebbe nel sentire una cosa del genere! XD Sarei peggio! XDD 
Grazie Stuck per le tue recensioni che non mancano mai in nessun capitolo! Puntuali sempre! Ti ringrazio davvero molto. Un bacione!
  
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