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Autore: Cleo_mirai    05/06/2005    4 recensioni
E' un nuovo punto di vista sulle serate piovose di sanzo... è la pioggia stessa a parlare. E' una riscrizione di una cosa che avevo già scritto ma che nn ho postato qui... buona lettura a tutti ^-^ cleochan
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ormai Son Goku è scomparso nella mia coltre di pioggia…

Voi… Genjo Sanzo… Cho Hakkai… Sha Gojyo… siete ancora qui sotto di me…

Fermi… immobili…

Tu guardi a terra Sanzo… Hakkai tiene ancora le proprie mani sul corpo di Gojyo dove erano quando lo fermò prima che ti venisse a picchiare… sia lui che il rosso osservano il luogo nascosto e sconosciuto nel quale il più giovane del vostro gruppo… si fa per dire “più giovane”… si è allontanato.

Il rumore dello scrosciare della pioggia… il mio canto… si espande solitario nell’aree silenziosa…

Non c’è neanche il vento a farmi compagnia… sono solo io ad essere presente ed osservare le vostre mosse…

“L’ho perso definitivamente… chi ci fu prima della grotta della mia prigionia… io l’ho perso del tutto. Se il demone di oggi avesse attaccato me… chi sarebbe apparso?… Chi mi avrebbe preso le mani portandomi l’arma al cuore? Chi sarebbe venuto per chiedermi di restituirgli qualcosa? Chi sarebbe apparso… per farmi sapere che si era sacrificato per me? Perché a me dovrebbero dirmelo se qualcuno ha mai avuto l’intenzione di salvarmi… perché io di quella persona… se è esistita… non ricordo più nulla”

Risuonano quelle parole nelle vostre menti? Vi vedo… vi sento sotto il mio tocco languido… con i nervi tesi così come le vostre membra.

Cosa state pensando ora?…

Hai smesso di guardare a terra… ora il tuo sguardo di profonda ametista guarda come assente il tragitto che ti conduce fino alla porta della locanda…

Nel raggiungerla passi accanto al giovane mezzo demone… non vi guardate neanche…

Una volta che tu l’hai sorpassato… con un piccolo scatto d’irritazione il ragazzo roscio si scansa dalla presa del demone dagli occhi di smeraldo dandogli le spalle, ma questo non ci fa troppo caso e lascia cadere le mani lungo i fianchi con aria pensierosa…

Ti fermi un istante… tutti date le spalle a tutti… tutti osservate la terra…

Un triangolo di pensieri sofferti… un silenzio grave che pesa su di voi… vi osservo mentre formate questa figura di triangolo con te, Sanzo, alla punta…

Non parlate… non vi guardate… non scambiate nulla l’uno con gli altri…

Eppure nonostante questo sembrate legati da un filo invisibile, che vi imprigiona in un groviglio di pensieri simili…

Sotto la mia acqua battente riprendete a muovervi… vi separate prendendo ognuno una direzione… nel medesimo istante i vostri corpi si muovono per allontanarsi… come se aveste telepaticamente deciso che era il momento di starsene ognuno per i fatti propri…

Tu riprendi la via della locanda… Sha Gojyo si mette le mani nelle tasche e con una gran calma si dirige verso una via principale del paese… Cho Hakkai rimane immobile nella sua postazione voltando verso l’alto i suoi occhi… voltando verso di me i suoi occhi…

In quello smeraldo dalla luce spenta… mi pare di leggervi una domanda…

Che potere hai per farci stare così?

Lo chiedi a me, lo chiedi… a me che sono solo il tocco umido del cielo sulla sua complementare terra…

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“Il tempo è come una signora
Che paghi a ore se la vuoi
Magari non è bella come allora
Ma ai suoi vizi non rinunci mai

E cerchi un motivo
Per sentirti vivo
Che non ti passa più
La noia che punge
Il tempo che stringe
Non ti passa più”

(tratto dalla prima strofa + il ritornello della canzone “non ti passa più” di F. Renga)

Te ne stai sdraiato su quella panchina… le braccia portate sul poggia schiena, una posizione leggermente scomposta, la testa portata indietro…

I capelli rossi come il sole di un infuocato tramonto disordinatamente attaccati al tuo volto dalla scura carnagione… bagno senza sosta il tuo viso scivolando lungo i suoi lineamenti… lungo le cicatrici che porti…

Hai uno sguardo annoiato mentre mi osservi incurante… mi accetti sopra di te… e a quanto pare non ti importa di rimanere ferito da me… ferito come intende la gente comune… io faccio ammalare la gente, ferisco la buona salute…

Ma a te proprio non ti tocca questo comun pensiero… non te ne è mai importato nulla…

Era da tempo che non ti vedevo più vagare senza una meta avendo come sola compagnia il suono costante delle mie lacrime… una cosa che eri solito fare prima di incontrare i tuoi attuali compagni di viaggio…

Ora sei solo… seduto qui con me…

Perdi sempre un mucchio di tempo sotto di me… cammini, cammini e cammini ancora, oppure rimani fermo come stai facendo ora…

A cosa stai pensando?… Ripensi forse alle parole del tuo giovane amico dalla carnagione d’orzo?

È possibile credo… Non ne sono certa però…

Non ho mai saputo granché di te… nella mia memoria di silenzio la tua storia non è narrata… so solo che per te è sempre stata una cosa normale non rinchiuderti in casa durante la mia tirannia sul tempo… conosco solo il tuo desiderio di sentirmi scivolare sul tuo corpo come a depurarti di un male di cui non conosco la natura…

Figlio della proibizione… sarà forse questo che vorresti lavar via? Il colore rosso dei tuoi capelli… rosso come il colore di fiore… rosso come il colore di un fuoco… rosso come il colore di un sole morente… rosso come il colore del sangue bollente che sgorga da una profonda ferita.

Non so cosa la tua inacettata condizione ti fa provare in fondo al cuore… non mi hai mai raccontato nulla…

Mentre sei lì senza un obbiettivo ti si avvicina una ragazza…

-Ehi, non ti senti un po’ solo qui?-

Ha una voce cristallina… quasi da bambina…

Sollevi il volto spostando la tua attenzione da me a lei: è una giovane… avrà si e no vent’anni…

E’ alta poco più di un metro e sessanta… il suo corpo è longilineo e formoso… i tratti del viso sono giovanili… i capelli di un chiaro biondo cenere lunghi fino al sedere…

Ti sta rivolgendo uno sguardo solare… come da bambina… è leggermente piegata di lato, ha le mani dietro la schiena…

Anche su di lei il mio pianto scivola come se fosse nulla… il suo vestito, un abito cinese celestino chiaro è bagnato di me e si attacca perfettamente al suo corpo diventando semi trasparente… le gocce d’acqua che le scivolano pungo il volto partendo dalla frangia…

La guardi in silenzio…

-Io non ho nulla da fare… mi piace stare sotto la pioggia… ti va se ci facciamo un po’ di compagnia?-

La guardi ancora un po’ in silenzio osservandole il viso che sorride…

Le osservi poi il corpo… umido… appariscente sotto il telo di stoffa celestino…

Ci pensi… poi abbassi gli occhi con un sorriso…

-Ma si… facciamoci un po’ di compagnia…-

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Il ticchettio delle mie lacrime fa da sfondo ai gemiti che si levano in questa stanza d’albergo… che poi non è neanche un albergo… è un locale… un love hotel…

Ti osservo mentre spingi nel corpo di quella ragazza incontrata non più di qualche ora fa…

Sfiori i suoi lineamenti… baci la sua pelle… godi nel toccare le sue forme…

E lei si dimena sotto di te… ti chiama … però non mi pare che a te faccia un grande effetto sentire il suo grido nel quale il tuo nome risuona…

Sha Gojyo…

E’ una cosa che non facevi da tempo vero? Passare le notti così… alla buona… come capita… in compagnia di una bella ragazza incontrata dio solo sa dove…

Passavi così molte delle tue notti prima di intraprendere il viaggio verso ovest con i tuoi tre compagni… lasciavi che il tempo ti scivolasse sopra senza dargli una troppa importanza…

E questo che stai facendo ora era uno dei modi più consoni alla tua persona per prenderti il tempo… per assaporare i suoi attimi… lasciarti andare ai vizi di una notte di sesso…

Perché non credo possa essere chiamato amore quel che fai…

Non biasimo il tuo comportamento… non so chi sei e non mi interessa come ti prendi cura dei tuoi istanti di vita…

Osservo soltanto il tuo muoverti su quel corpo con sguardo quasi annoiato…

Cosa celi dietro questi attimi di lussuria? Trascorrendo le notti sotto la mia pioggia o venendo bagnato dal sudore dei vostri corpi che si uniscono in una sensuale e devastante danza… in cosa speri? Cancellare qualcosa… questo lo so… ma questo per quel che mi riguarda… cosa andavi invece cercando andando a letto con una donna ogni notte?

Amore? Affetto? Cercavi qualcosa che ti desse modo di non sentirti solo nel trascorrere quella vita che consideri noiosa e fin troppo facile da vivere?

Noia che incombe ogni giorno…

Tempo che non basta mai e ti imprigiona nel suo scorrere segnato dal ticchettio incessante di un orologio sul muro…

Cerchi forse di cancellare… almeno per qualche ora… il suono di questa vita monotona che va avanti?…

Se puoi non rinunci mai ad una notte trascorsa tra gli ansimi, i gridi e i tocchi incessanti sul tuo corpo… quelle mani che si artigliano alle tue spalle… senti le unghie ferire la tua pelle… quel lieve dolore ti da la sensazione che stai vivendo… che non sei solo qualcosa che vaga nel tempo incessabile che pur continuando ad ampliarsi, aumentando ogni volta il numero dei suoi attimi… risulta così breve e inutilizzabile appieno.

Avete raggiunto i limiti del piacere… ora lei, la tua occasionale compagna… colei che ha segnato questo tempo… è stesa accanto a te vicina al tuo corpo…

Ti osservo… non hai il solito sguardo che era solito sorgerti in volto tempo fa dopo una serata come questa… un sorriso ironico… a deridere la vita…

Stai guardando il soffitto… i tuoi occhi sono crucciati… sei perso in chissà quali pensieri…

Ripensi alle parole di Goku?…

Lui ha detto di non avere nulla… e lo sai quanto sono vere quelle parole da parte sua…

Ora ci pensi… ora lo noti…

Lui vive un’esistenza che si basa solo sulla forza di voler sopravvivere…

Forse il non avere ricordi potrebbe sembrare una cosa vantaggiosa…

Non si hanno rimpianti… non si prova dolore perché non si sa se s sono compiuti o meno atti disdicevoli…

Ma in realtà cosa potrebbe provare una persona realmente in quello stato…

Te lo stai forse chiedendo?…

Lui non ha niente al quale aggrapparsi per sentire che è vivo se non la sua forza di voler andare avanti…

Tu ti aggrappi ad una notte di lussuria… o ad un indifferente passeggiare sotto la pioggia che cade incessante…

Lui cerca ogni istante di costruirsi qualcosa da poter ricordare… da raccontare…

Tu ti lasci scorrere il tempo sopra… nella convinzione che non valga poi neanche troppo la pena sforzarsi per una cosa così semplice quale vivere…

Non so cosa tu abbia dentro al cuore…

Cosa credi di ricavare dalla vita… come pensi che vada vissuta… cosa pensi che sia…

Ti vedo soltanto riflettere su qualcosa… le mie sono solo ipotesi su quel che potresti pensare…

Ma in fondo… quel che mi importa sul serio… è vedere a cosa queste tue riflessioni ti condurranno…una volta uscito da questa camera d’hotel.

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PS: Allora… sono l’1:26... ho passato una giornata terribile tranne l’intermezzo pomeridiano in cui sono stata in compagnia e mi sono divertita… non sono certo al top delle mie capacità… questo è quel che ho scaturito =.=

Lo so, non penso sia il capitolo migliore che ho scritto questo perché devo ammetterlo… tentare di unire gojyo e la pioggia è una bella impresa in quanto il rossetto di disavventure sotto di essa non ne ha mai avute… quindi per pietà… siate clementi ç_ç… se non vi è piaciuto potete dirlo tranquillamente =.=…

Cmq grazie mille a Poison, Nasty e Kairi che hanno commentato fino ad ora…

Baci baci a tutti e alla prossima.. Capitolo su hakkai!

Chiuuuuu ^ò^/

  
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