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Autore: maripotter    05/06/2005    9 recensioni
UNA PERDITA, UNA PANCHINA, UN CESPUGLIO, UN DOLORE, UN NUOVO AMICO, UNA NUOVA ANIMA DA PROTEGGERE...
Genere: Dark, Drammatico, Generale, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho da raccontarti una storia che ti farà piangere e ti farà ridere, una storia uguale per tutti ma diversa per ognuno, una sto

 

“Ho da raccontarti una storia che ti farà piangere e ti farà ridere, una storia uguale per tutti ma diversa per ognuno, una storia che inizia e che finisce..ora è finita era la storia di una vita..." Jim Morrison

 

 

Scese le scale in tutta fretta, senza preoccuparsi del rumore che stava causando saltando di gradino in gradino, cosa che avrebbe fatto adirare  sicuramente i suoi odiosi zii.

Afferrò dall’ attaccapanni  di finto mogano la sua vecchia e consunta giacca, che lo aveva accompagnato in numerose avventure.

La indossò, mentre prendeva le chiavi dal tavolino accanto all’uscita e le portava all’interno della tasca dei suoi jeans. Aprì la porta, e senza riservare un minimo saluto agli zii, uscì fuori, mentre un’aria fresca di fine estate gli sferzava il volto contratto.

Contratto e furioso. Furioso con il mondo.

Si incamminò per il vialetto, andando con la mente a poco più di due anni prima.

Camminava su quello stesso viale, la stessa giacca, la stessa espressione, con un bagaglio di legno pieno zeppo di abiti troppo grandi per lui e libri che non avrebbe mai voluto aprire.

Non li avrebbe voluti mai aprire, per non entrare in quell’orribile mondo di cui oramai ne aveva preso parte.

All’inizio era felice, sprizzava energia da tutti i pori al sol pensiero di fuggire da quella casa che gli aveva preservato solo oppressione e indifferenza.

Ma poi, quando si era ritrovato sparato in quella terra dove tutti sapevano chi era e cosa aveva fatto, non era stato più tanto bello.

E divenne un crescendo.

Dal primo anno, al quinto, era diventato sempre più forte ma il suo coraggio e la sua potenza erano direttamente proporzionati al pericolo e alle perdite.

I suoi migliori amici, Hermione e Ron, erano sempre più soggetti al pericolo Voldemort.

Voldemort, il Signore del Male, l’uomo, se così si poteva definire, che aveva ucciso i suoi genitori, ora gli dava la caccia per ucciderlo. E solo Harry Potter poteva sconfiggerlo.

Che strano! Quando veniva picchiato da Dudley a soli sei anni, mentre sgattaiolava nella camera del cugino per giocare un po’ ai suoi innumerevoli videogiochi e poi veniva beccato , non pensava affatto che da ragazzo si sarebbe trovato in un mondo nuovo, più forte, dove nessuno poteva picchiarlo, perché lo avrebbe trasformato in un rospo o quant’altro.

 Magari...magari il prezzo da pagare per essere un mago coraggioso e pieno di amore per la vita fosse la trasformazione in quello stupido anfibio...

“Invece no! Il prezzo da pagare era la cosa più infida, crudele che possa esistere su questo mondo di merda” pensava il giovane, mentre si sedeva sulla panchina davanti al cespuglio dove lo aveva visto per la prima volta.

Alcune parti di panchina lasciavano intravedere quello che erano in realtà che cercavano di mascherare con la pittura verde. Proprio come lui.

La cortina di acciaio che si era costruito intorno dopo quella notte dell’Ufficio dei Misteri, nessuno sarebbe mai riuscito a toglierla, mai.

Sentì un sussurro tra le foglie, quasi un ansimare di un cane. No, non poteva essere lui...

Si voltò di scatto, ma non vide niente.

Era stata l’azione del vento a far muovere quelle tenere foglioline che avrebbe volentieri fatto bruciare, per non vederle più, per non fargli ricordare.

Rivolse lo sguardo al Sole, che gli carezzò dolcemente i lineamenti tesi, quasi volesse tirargli su il morale.

Ma non ci sarebbe riuscito, nonostante ogni raggio sembrasse rivolto a lui.

Sentì qualcosa pizzicargli gli occhi, ma ricacciò indietro quella lacrima, che non voleva far uscire per niente al mondo.

Non doveva abbattersi. Non doveva mollare.

Se n’era andato, da solo, senza qualcuno che gli stringesse la mano e gli sorridesse, facendolo andare avanti, senza paura.

Ma lui aveva avuto veramente paura? Si, l’ho aveva letto nei suoi occhi che stavano diventando sempre più bui, più spenti...

Il velo lo attendeva dietro di lui, consunto, sporco di crimini ammessi, di cui esso ne era solo il prepotente testimone.

I suoi drappeggi chiari, privi di vita e di colore puro, erano segno di crudeltà e tristezza.

Ne era sicuro.

In quell’enorme stanza circolare, la cosa che colpiva di più era quel velo, che sembrava brillare di luce propria, nonostante il buio della sala.

Mentre tutti combattevano, Harry sentiva voci sussurrare perdono, aiuto, pietà...chi erano quelle povere anime?

Erano persone dolci, sincere che erano state macchiate di crimini che non avevano mai commesso, proprio come Sirius?

Erano persone crudeli, spietate, a cui quella maligna punizione era stata la cosa migliore da fare?

Chi erano?

Chi era lui per finire la dietro?

Si sdraiò sulla panchina, mettendo le mani dietro il capo e chiuse gli occhi.

Gli occhiali riflettevano la luce del Sole, come uno scudo per proteggersi dal suo calore.

La cicatrice brillava ardentemente, senza dolergli, ma solo il fatto che fosse lì, gli riempiva ancora di più l’animo di odio.

Se non ci fosse mai stata, se lui fosse morto in seguito alla Maledizione di Voldemort, starebbe molto meglio, ne era convinto.

Sarebbero stati meglio tutti quanti.

Ron sarebbe...cosa sarebbe Ron? E Hermione?

La dolce, cara e bella Hermione.

Il dolce, caro bel mondo a cui apparteneva...

Qualcosa lo sollevò.

Ma non appena sentì un cane abbaiare, aprì gli occhi pieni di dolore e frustrazione e si trovò davanti un piccolo cagnolino nero, dai profondi occhi dorati e le orecchie alzate all’insù.

Gli leccò lievemente il naso e attese una carezza, che arrivò poco dopo.

Era così simile a Felpato.

Un attimo!

Sirius gli aveva narrato una volta, che quando un uomo muore in modo valoroso e con spirito guerriero, dalla sua anima ne nasce una nuova e piena di vita che accompagnerà i suoi cari per l’eternità...

E se quel cucciolo fosse il discendente di Sirius.

Lo guardò meglio. Non aveva il collare e il suo atteggiamento era quasi...umano. Sedeva sopra il suo petto e le zampe anteriori erano tenute incrociate sul proprio torace nero.

Sembrò dirgli qualcosa, e Harry sorrise, cosa che non faceva da tempo.

Poi, improvvisamente, il cucciolo scappò, per poi tornare su di lui, con qualcosa tra i piccoli incisivi.

Harry avvicinò la mano e portò quel pezzo di carta davanti agli occhi. Era una foto.

Ritraeva tre giovani e un bambino.

C’era una donna, dai profondi occhi verdi e lunghi capelli rossi. C’era un uomo, dal viso buffo e sorridente, circondato da una marea di capelli color mogano tutti scompigliati.

C’era un altro uomo, il volto scavato, solcato da un lungo sorriso, aveva un espressione simile a quella dei cani.

Infine, c’era un bambino, tra le braccia dell’ultimo uomo, dai capelli scuri e gli occhi verdi, che indicava col dito grassottello l’obbiettivo.

Una lacrima solcò finalmente il volto di Harry. Liberatoria. Solitaria. Solo una che morì lentamente sulle labbra curvate in un sorriso.

Portò il cucciolo a casa, nascondendolo. Si dimostrò fedele e paziente durante i suoi sfoghi di rabbia. Proprio come Sirius.

E continuando a portargli foto, che sembravano narrare la vita di Sirius, dei suoi genitori, la sua vita.

Quando un giorno...

Il cucciolotto portò una foto piuttosto grande, che teneva pericolosamente tra le zanne che stavano diventando sempre più acuminate.

Harry la prese e la portò al viso.

C’erano tantissime persone adulte, in cui riconobbe il volto dei suoi amici, di lui, Hermione, Ron, Ginny, i suoi professori più vecchi.

Sembrava un matrimonio...Il suo matrimonio!

Infatti il ragazzo indossava un elegante smoking nero e tra le braccia teneva una ragazza dai lunghi capelli mossi, gli occhi nocciola e che indossava un bellissimo abito da sposa. La sua migliore amica!

Poco più in là, vide tre persone sedute su un muretto bianco, che lo osservavano sorridenti e un po’ commosse.

Riscoprì il volto di Lily, James e Sirius in quelle tre persone...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finita anche questa! Lo so è un po’ corta e contorta, ma vi prego di recensire! Ne ho bisogno! Mi piacciono le one-shot, e come vedete io adoro Sirius! Ho lasciato una parentesi aperta alla fine! L’idea del cane è strana, ma mi piaceva l’idea che Sirius vivesse attraverso un altro corpo!

RECENSITE!!!!!!!!!

Maripotter91

  
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