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Autore: Dragana    18/10/2009    14 recensioni
"Hanno designato Volterra come loro dimora, vi si sono stabiliti con le loro mogli, hanno istituito il loro corpo di guardia e dalla cima del loro monte vigilano sul mondo."
Disordinata raccolta di one-shot sui Volturi e le loro guardie.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aro, Jane, Renata, Sulpicia, Volturi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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LA BUONA MOGLIE

Da quanto tempo sono al fianco di Aro? Non riesco a quantificarlo, il modo di contare il tempo è cambiato tante volte ed io non mi ci raccapezzo più. Tre volte mille anni, e forse altro ancora.
Tre millenni al suo fianco, senza segreti. Nuda di fronte al suo sguardo, spogliata spietatamente dal solo tocco delle sue mani, letta fin nelle viscere come facevano gli aruspici ai tempi della mia giovinezza.
Ho imparato a leggere anch’io il suo volto impassibile, l’ho dovuto fare per sopravvivenza; lui non mi metteva spesso a parte dei suoi pensieri, abituato all’immediatezza di un semplice tocco si annoiava a spiegare ciò che pensava e comunque della dissimulazione ha sempre fatto un’arte, ed io mi sforzavo disperatamente nella speranza di capirlo.
Ora ci riesco spesso. Sono l’unica, oltre a lui, a sapere di Didyme. No, non mi aveva parlato delle sue intenzioni. Sapeva quanto affetto nutrivamo per lei Athenodora ed io, quanto affetto per lei nutrissero tutti, lei era sangue del suo sangue e nonostante la blasfemia dell’atto che si apprestava a compiere non l’avrei tradito; ma Aro è prudente, non ha voluto correre neppure il minimo rischio e come sempre non ha sbagliato, come sempre ha vinto. Però io ho capito. Ho messo insieme tutto ciò che sapevo di lui, tutto ciò che avevo imparato scrutandolo avidamente per secoli, e sono giunta alla verità. Come sempre a lui è bastato sfiorarmi per capire che avevo capito e per sapere che nuovamente avrei custodito i suoi segreti.
-Sei una buona moglie-, mi disse in quell’occasione, e non una parola di più.
Non custodisco i suoi segreti perché temo una sua punizione, e lui lo sa. Li custodisco perché sono una buona moglie e le buone mogli stanno al fianco dei propri mariti sostenendo ogni loro scelta.
Lo sostengo da tre millenni, e l’unica certezza che mi è data è che l’amore che Aro nutre nei miei confronti non lo fermerà dal prendersi la mia vita se in un qualunque momento essa gli dovesse essere d’ostacolo. Ed è così perché la vita di una buona moglie appartiene al marito, che ne dispone come è meglio per entrambi.
Lui guarda lontano, sempre oltre l’orizzonte, al di là delle colonne d’Ercole. Aro non è Alexandròs che dopo aver conquistato tutte le terre dovette fermarsi di fronte al mare e alla luna, no, sono il mare e la luna che vuole e di questa brama si sta nutrendo, con essa lega a sé Caius e Marcus e costruisce il suo impero sulla polvere dei secoli passati, vittoria dopo vittoria.
Ed io sto a guardare lui. Sto a guardare mio marito collezionare meravigliosi ragazzini per formare la nostra guardia, sto a guardarlo mentre tiene accanto a se’ Renata e saluta Jane con i baci della sua bocca, sto a guardarlo impassibile ma divorata dalla gelosia, so che lui lo sa e solo io colgo il sottile e sadico divertimento che prova nel farlo davanti a me, nel guardare il mio volto di statua sapendo cosa si agita nelle mie viscere.
Ne sono gelosa e non è il tono leggero che usa Aro per rassicurarmi a placarmi. Lo usa di proposito, quel tono di scherno nel giurarmi che sono l’unica che ama davvero, perché io non capisca mai se le sue parole sono veritiere. Eppure sono certa che sia così, ne sono certa perché sono l’unica a capirlo più di quanto lui capisca se stesso. Quelle sciocche, patetiche ragazzine pensano di avere un posto particolare nel suo cuore: l’inconsistente Renata che crede di essere la persona più vicina ad Aro solo in virtù del fatto che lui se la tiene vicina come una cagna da guardia; Heidi che forte della sua bellezza ed età ha l’ardire di credersi quasi sua pari; Jane, la perfida bambolina, che come tutte le ragazzine e le sguattere crede che il semplice fatto che un uomo se la porti a letto significa che la ama e che lascerà la moglie, senza considerare che un uomo come Aro non lascerebbe mai una buona moglie per una donna che lo sollazza nei momenti di noia. Loro non capiranno mai che è la mia gelosia a divertirlo ed eccitarlo e se non ci fosse smetterebbe di tradirmi, e che anche loro, anch’io, anche lui stesso facciamo parte del gioco che Aro sta giocando col mondo.
E so altresì che mi è proibito anche solo fare indugiare il mio sguardo sul volto di un altro uomo; scatenerei la sua ira, non oso neppure pensare alle conseguenze. Sarebbero mille volte peggio di quanto m’immagino, mi ha detto la prima volta che distrattamente ho formulato questa riflessione. Non mentiva. Nonostante sappia che non amerò mai nessun altro è il solo gesto che non ammette. Nel suo infinito egoismo io devo essere sua, incondizionatamente sua, nemmeno una pagliuzza di pensiero deve appartenere ad un altro. E questo io sono.
Lo eccitano le donne di adesso, libere, intraprendenti, vestite come prostitute. Le vuole e se le è prese, quasi tutte, e si prenderà anche le altre prima o poi. Ma non sua moglie. Non io. A me, mi vuole dignitosa, sottomessa, silenziosa alle sue spalle, e solo in privato, solo con lui posso essere l’amante libera, giocosa e sorridente che tanto gli piace. Non riuscirebbe a concepire diversamente il ruolo di moglie, ed io neanche. Quando ho provato per qualche istante a pensare di poter essere diversa anche al di fuori delle nostre stanze e della nostra intimità, che gli dèi mi aiutino, non voglio neppure più ricordare come ha reagito. Il timore di averlo deluso è stato tale che a tutt’oggi mi sento colpevole, Aro lo sa e difficilmente mi permette di dimenticarlo.
Non c’è che lui nella mia vita. Non posso tediare Caius con la mia voce di donna, e Marcus è morto tanto tempo fa, con Didyme. Provo affetto per Athenodora, ma più i secoli si accavallano e maggiori sono i pericoli di parlarle, di lasciarmi anche involontariamente sfuggire qualche cosa che possa servire a Caius per nuocere ad Aro… ormai troppi segreti si sono accumulati, troppe sono le barriere che abbiamo eretto tra noi da quando non c’è più Didyme a tenerci unite. Non è del tutto esatto dire che c’è solo Aro nella mia vita: Aro è diventato tutta la mia vita.
So che ne è felice. So che è questo che vuole, la sottomissione completa e totale di tutti coloro che gli stanno intorno, e tanto più la mia, che sono sua moglie. So che l’essere sua lo rende felice, so che non tollererà nessun passo indietro, fosse pure un passo di formica. Sa che lo so, che agirò come lui desidera, e se ne bea.
Sono tre millenni che questa è la mia vita al fianco di Aro.
Ed è meravigliosa.





   
 
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