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Autore: elyxyz    18/10/2009    18 recensioni
Questa fic contiene spoiler sulla puntata 2x03 “The Nightmare Begins”.
L’uomo che ami ti mette in guardia sulle donne che non puoi avere.
Ma nessuno ti ha mai messo in guardia su di lui.
Quello che tu vorresti davvero è che lui tornasse indietro, sui suoi passi, e ti sbattesse contro il muro ricordandoti che tu devi stare lontano da Morgana non perché è Morgana – la pupilla del re, la nobildonna – ma perché sei suo e devi toglierti dalla testa certe libertà, su di lei e su tutte le altre sottane del regno.
Tu sei una sua proprietà.
[Merlino x Artù, of course!]
Genere: Triste, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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2x03

Note: Il seguente scritto contiene riferimenti slash e spoiler sulla puntata 2x03 “The Nightmare Begins”.

 

 

Vorrei dedicarla a quelle persone che hanno recensito la mia precedente fic su Merlin:

Harderbetterfasterstronger, _Lady Hannival_, Yuki Eiri Sensei, _ichigo_85, Arkadio, Giuly Weasley, Orchidea Rosa, Sariel, Fujiko Chan e Cate182.

E a quanti commenteranno. Ai vecchi e ai nuovi lettori.

Un pensiero speciale a Sara, per la gentile consulenza.

Grazie.

 

 

Unwanted Advices

 

by elyxyz

 

 

 

POV Merlin

 

 

 

 

Morgana ti saluta augurandoti la buonanotte, poi richiude la porta delle sue stanze.

Ora, che la sai al sicuro, finalmente ti rilassi; avverti che la tensione sta lasciando posto alla stanchezza, sbadigli pigramente scendendo le scale.

Primo gradino.

 

Ti senti tutto indolenzito, d’altra parte sono stati giorni intensi; e per poco Artù non ti ha scoperto, durante la fuga nel bosco.

Secondo gradino.

 

Per fortuna è andato tutto bene e lei è più serena – può giustamente venire a patti con se stessa – e tu senti di aver fatto la cosa migliore.

Terzo gradino.

 

Adesso non ti resta che scusarti con Gaius – e preventivi una sonora lavata di capo – anche se rifaresti quello che hai fatto altre cento volte.

Quarto gradino.

 

Ma prima è il caso di passare dal tuo principe, giusto per verificare che non gli serva qualcosa prima di andare a dormire.

Quinto gra–

 

Nell’istante esatto in cui formuli quel pensiero – come magicamente evocato – te lo ritrovi alle spalle, e non puoi fare a meno di sussultare.

Che diavolo ci fa, lì?

 

Questa storia deve finire.” Esordisce, serio, avvicinandosi a te.

 

Ha un’espressione grave che non ti piace neanche un po’.

Ti è saltato il cuore in gola, e il suo tono secco e irrevocabile non aiuta.

 

Il re vorrebbe la tua testa, se lo venisse a sapere. E’ inutile negare.”

 

Negare cosa?

 

Non capisci questo suo blaterare su una storia che deve finire, sul fatto che Uther ti avrebbe decapitato se lo avesse saputo e su qualcosa che non serve negare.

 

Ma negare cosa?!

 

Lo osservi guardingo. Per un attimo, ti balena in testa l’idea che lui abbia capito che hai aiutato Morgana, oppure che abbia scoperto i poteri di lei e il fatto che tu ne eri a conoscenza.

 

Forse vi ha spiato... magari vi ha origliato?

E ti sta mettendo in guardia... per salvare te, lei, o il surrogato di famiglia che si ritrova?

 

Mentre è lì che ti scruta, come se volesse leggerti dentro, pensi ad ogni possibile via di fuga per trarti d’impaccio, ma ti escono solo idee improbabili e lo sconcerto deve apparirti sul viso.

Lo osservi distogliere lo sguardo dal tuo, in modo nervoso, come se – sotto sotto – lo infastidisse questa discussione.

Poi Artù prosegue, e il suo avvertimento sibillino prende forme per te imprevedibili: crede che tu sia innamorato della protetta del re!

 

E’ un idiota, un grandissimo idiota!

 

Ti sfugge un sorriso storto e un sospiro a metà tra il sollievo e l’afflizione.

 

E’ tutto assurdo.

Pazzescamente assurdo.

 

Fai per andartene, perché improvvisamente questo confronto tra voi sta stretto anche a te, ma Artù ti rincorre e parte in una filippica – assolutamente fuori luogo – dispensando consigli – non richiesti – simulando un’aria da uomo vissuto.

Ma sei tu che gli lavi la biancheria e gli cambi le lenzuola ogni giorno: ne sai certamente più tu di lui della sua non-vita sessuale.

 

Gli fai gentilmente capire che no, tu non vuoi consigli, anche se ne sapesse davvero più di te sull’argomento; ma lui ti ignora e continua a snocciolarti verità scontate sulla differenza di classe e sulle donne palesemente fuori dalla tua portata.

 

E ti ritrovi a ringraziarlo per qualcosa di stupido, purché la smetta e se ne vada.

Sei abituato alle sue sciocchezze, ma quando è troppo è troppo.

E tu hai avuto una giornata pesante e sei stanco.

Per questo lo assecondi, nella speranza che tutto finisca presto.

 

Quando lui ti stringe la spalla in un gesto amichevole, sei certo che voglia darti una semplice pacca, di quelle consuete tra maschi, e poi ti lascerà solo.

 

E invece ti offre un’ultima perla di saggezza, quella che fa più male.

 

“Cercati ragazze che siano… come dire… al tuo livello. Non può essere tua amica. Figuriamoci qualcosa di più.”

 

Ed è in quel preciso momento che qualche cosa si incrina dentro di te.

Perché quelle parole non valgono solo per Morgana, valgono soprattutto verso di lui.

 

“Sì, lo so.” Sussurri seriamente. Perché lo sai davvero.

 

Ha il suo bel dire quel dannato drago! Avrete pure i destini legati, voi due, ma fate parte di due diversi mondi e non passa giorno senza che qualcuno te lo rammenti. Oppure sono i fatti della vita a sbattertelo in faccia, come se potessi mai dimenticartelo anche solo per un secondo.

 

Lui non ti apparterrà mai.

 

Il principe rafforza la stretta che ha su di te, quasi come se volesse consolarti.

“A me non puoi nascondere niente, Merlino!” ti ingiunge quasi, andandosene finalmente. 

 

E stavolta ridi davvero. Una risata dal sapore amaro. Poi sospiri.

 

“Non me lo sognerei neppure.” Bisbigli al nulla.

 

E invece c’è un mare di cose che gli nascondi ogni giorno, ogni momento.

 

Sei fermamente convinto che lui ti odierebbe, se le sapesse.

O forse odierebbe il fatto che gliele hai taciute. Ma non sei pronto a rischiare per scoprirlo.

C’è troppo da perdere.

 

E ti dici che, in fondo, quello che hai è meglio di niente.

 

Lo guardi andare via e ti senti un po’ più triste.

 

Pazienza. Abbi pazienza.

 

Eppure l’ironia di tutto questo ti graffia l’anima. Senti le labbra tendersi in una pagliacciata grottesca di sorriso.

 

L’uomo che ami ti mette in guardia sulle donne che non puoi avere.

Ma nessuno ti ha mai messo in guardia su di lui.

 

Quello che tu vorresti davvero è che lui tornasse indietro, sui suoi passi, e ti sbattesse contro il muro ricordandoti che tu devi stare lontano da Morgana non perché è Morgana – la pupilla del re, la nobildonna – ma perché sei suo e devi toglierti dalla testa certe libertà, su di lei e su tutte le altre sottane del regno.

 

Tu sei una sua proprietà.

 

E non solo perché il re ha deciso che dovevi essere il suo valletto. E neppure perché quella dannata lucertola mal cresciuta ha detto che avete un Destino comune.

E’qualcosa che senti pulsare dentro di te, con la stessa consapevolezza della magia che senti scorrerti nelle vene.

Hai scelto di stargli accanto, nel bene e nel male e di servirlo anche a costo della vita.

Non avevi preventivato di innamorati di lui, ma è successo.

Del resto… non avevi nemmeno mai chiesto di possedere poteri magici, ma di fatto li hai avuti.

Li hai per servire lui, per accompagnarlo nella lunga strada verso la Grandezza.

 

Vuoi che Albion sia unita, vuoi che regni la pace, vuoi che quest’assurda caccia alle streghe abbia fine.

 

E’ ben misero prezzo, sacrificare il tuo piccolo cuore per Il Bene Comune, no?

 

Lui è fuori dalla tua portata. Rassegnati.

 

Artù ha degli obblighi a cui sottostare.

Anche se per follia ti ricambiasse, sai che non avete futuro.

E, piuttosto che essere solo un sollazzo temporaneo, un piacevole diversivo, preferisci che tutto resti com’è ora.

 

Ti accontenti di salvargli la vita, senza che quell’Asino Reale lo sappia.

Gli sarai amico e stringerai i denti ogni volta che lui si confiderà con te sui suoi invaghimenti.

 

Sai che ha baciato Gwen, per esempio.

E che questo non porterà a niente di buono.

 

Lei è una serva come te, non c’è prospettiva per loro.

Tanto vale che se la scordi, perché il sovrano non approverebbe mai quest’unione.

E per un istante un concetto meschino affolla i tuoi pensieri. Lunga vita a re Uther!

 

Scuoti la testa e ti vergogni di te stesso. Ma non sei così nobile dal trattenere certe opinioni.

E neppure così bugiardo, a dirla tutta. Non puoi mentire a te stesso.

 

Vuoi bene a Ginevra, siete grandi amici.

Ma davvero non sopporti l’idea che lei possa arrivare dove a te è negato.

Il drago non l’ha minimamente inclusa nella sua predizione. Non è mica lei, l’altra faccia della medaglia di Artù!!

 

Smettila di fantasticare! Ti ammonisci, accasciandoti sull’ultimo gradino della scala di pietra, prendendoti la testa tra le mani.

Il tuo moto di orgoglio si è sgonfiato come una bisaccia bucata.

 

Non hai la forza di alzarti da lì, non hai neppure voglia di andartene. Non sapresti dove andare.

 

A quest’ora il principe starà già dormendo, ma Gaius no.

Se ti vedesse con la faccia che ti ritrovi adesso, oltre alla predica per la tua imprudenza ti farebbe anche uno spietato interrogatorio.

Sai che non riesci a nascondergli niente, figurarsi il tuo attuale turbamento!

 

Perso nei tuoi pensieri, non senti il ticchettio di stivali sul pavimento.

“Che ci fai ancora qui?”

 

Sollevi di colpo la testa e boccheggi a corto di parole.

 

Artù si è cambiato, indossa i pantaloni con cui di solito dorme e la camicia leggera che sai si sfilerà prima di coricarsi.

Quante volte hai sognato di strappargliela via e di... di...

 

“Ti sei addormentato, Merlino?” ironizza.

 

Alla fine ritrovi la voce.

“Eh! Ah! Cosa…?”

 

Il principe assottiglia lo sguardo e incrocia le braccia sul petto. “Non starai pensando ancora a Lady Morgana, voglio sperare!”

 

Sembra quasi geloso.

 

Ma di chi?

 

Di Morgana?...

... o di te?

Non osi neppure sperare tanto.

 

“No, Mio Signore. Stavo giusto venendo da voi…” e ti accingi a rialzarti facendo leva sullo spigolo del gradino.

 

Ma Artù ti ferma, e si siede accanto a te. Poi attacca con un tono svagato.

“Passerà, intesi? Adesso fa male, di sicuro. Perché lei è bella, ha il suo fascino, un buon carattere ed è sempre gentile e servizievole…

 

Ne sei certo. Non sta parlando di Morgana.

Benché le voglia bene... per parlare di lei, Artù usa sempre aggettivi molto meno lusinghieri.

 

“…tuttavia non è niente più che una sbandata colossale, parola mia!”

 

Si aspetta che tu sia d’accordo, e lo accontenti.

 

“Dammi retta, lascia perdere le donne, dedicati ad altro…

 

Oh, un bel consiglio che dovrebbe seguire anche lui!

 

“…Aggiungerò qualche lavoretto in più alle tue mansioni, così terrai la mente occupata e non penserai a lei, d’accordo?”

 

Scuoti la testa, incredulo. Ma sai che non servirà a niente rifiutare.

Ma come diamine hai fatto ad innamorarti di un Idiota Integrale?

 

La cosa più insensata è che lui rimane in attesa che tu lo ringrazi per questa sua premura, quindi sei obbligato a farlo.

 

“Vi sono debitore, Sire, per siffatta sollecitudine.” Lo schernisci. “Non sareste dovuto venire a cercarmi…”

 

“Non mi raggiungevi più! Ero preo-” si schiarisce la gola “Ero pronto per andare a letto, e il mio servo era come sempre in ritardo.” Ti sgrida, ma senti che non c’è convinzione nelle sue parole.

 

D’accordo, ti dici.

Pazienta.                                        

Porta pazienza.

 

La vostra strada è ancora lunga.

 

 

 

- Fine -

 

 

 

Disclaimer: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

Note: Il titolo si traduce con “Consigli indesiderati, non richiesti”.

I dialoghi riportati sono quasi tutti presi dalla puntata e tradotti con le diverse interpretazioni offerte dal web e da Sariel, tranne il finale che è solo farina del mio sacco.

In origine, avevo scelto di usare solo i discorsi diretti dell’episodio, poi però ho cambiato idea. Non volevo un finale demoralizzante. >___<

 

Questa fic nasce come sfogo depressivo dopo la visione di quegli obbrobri che chiamano ‘puntate della seconda serie’ in cui stanno massacrando bellamente tutto ciò che di buono c’era nella prima e che mi ha fatto amare il telefilm.

Benché me lo sogni anche di notte, comprendo che non potremo mai avere del MerThur esplicito nel telefilm, ma hanno distrutto quello splendido rapporto tra i protagonisti e stanno rincorrendo a caso il mito. Non ce l’ho con Gwen, ma hanno buttato lì tutto quest’amore improvviso e inspiegabile, senza preparare il terreno con un po’ di buonsenso. Avrei anche da ridire sull’ordine delle puntate, perché due rapimenti di fila sono alquanto discutibili.

Il telefilm si chiama “Merlin” ma finora il protagonista non mi sembra abbia un ruolo di tal nome e neppure il suo comprimario… vogliamo costruire Albion o una telenovela? Mah.

Scusate lo sfogo. Qualcosa di sicuro si salva, voglio sperarlo. Ed è per questo che il finale della mia fic vuole lasciare un barlume di speranza… Merlino dovrà rimboccarsi le maniche, ma quella strada lunga gli offre anche molto tempo per ingegnarsi. XD

 

 

Un’ultima cosa:

Per chi se la fosse persa, la mia ultima fic su Merlin è questa: “Touch (mano nella mano)

 

Un grazie di cuore a chi commenterà.

 

 

 

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Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.


Grazie (_ _)

elyxyz

 

 

   
 
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