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Autore: thembra    21/10/2009    3 recensioni
Lo scontro col demone volpe visto non solo con gli occhi di un ninja, ma con quelli di un marito e di un padre. Raccontato in prima persona da Minato, spero vi piaccia TH
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yondaime
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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…a few years later…

 

 

 

 

 

 

 

Sono sempre più azzurri di cielo e vento i tuoi occhi Naruto.

Ogni giorno che passa si riempiono di una nuova tonalità e chiunque li guardi non può fare a meno di invidiare ogni minima sfumatura che li caratterizza.

Perché è quello che li rende unici e pieni di vita.

 

Si, di vita, ma non solo nel senso dell’allegria, quella c’è sempre stata e sempre ci sarà, è una parte di te e la tua prima caratteristica, ma vita in senso più completo, vita nel senso di attimi vissuti, di dolori superati e delusioni dimenticate.

Ogni emozione che hai vissuto ti ha rafforzato lo spirito e la mente, ti ha dato la forza di andare avanti ed alzarti quando cadevi e nessuno ti porgeva la mano, ti ha dato la volontà di sorridere all’esclusione e le prese in giro da arte degli altri, ti ha dato il coraggio ora che sei cresciuto, di perdonare….

 

Si perché non sei più l’ingenuo bambino di un tempo che rimaneva stupito davanti alle porte chiuse dei tuoi compagni, sei cresciuto solo con pochi appigli, una mano ed il sorriso della massima carica del villaggio e le tue forze, i tuoi sogni e il tuo maggior desiderio.

 

Hai 14 anni adesso e qualcosa col tempo è cambiato.

Dopo mille difficoltà finalmente hai superato l’esame e sei un genin a tutti gli effetti, sai controllare il tuo chackra e col tempo sei riuscito a farti anche alcuni amici.

Sei felice perché passi con loro la maggior parte della giornata e ti accorgi che pian piano hanno smesso di guardarti con timore e ti accettano nei discorsi, ti affiancano negli allenamenti, ti invitano persino alle serate al chiosco.

 

Hai compiuto il primo passo anche se ciò che hai ottenuto non è molto come risultato considerando la fatica che hai fatto e le delusioni che hai dovuto mandare giù, ma quei brutti pensieri che un tempo ritardavano i tuoi sogni svaniscono non appena incontri gli sguardi dei tuoi compagni.

Non si fidano ancora al cento per cento ma vedi in loro l’impegno a non credere più in pregiudizi e raccomandazioni sciocche e questo lo apprezzi, questo ti fa sorridere.

 

E passi le tue mattine al campo addestramento fra corse esercizi e riflessioni, mentre i pomeriggi in genere sono dedicati allo svolgimento delle prime missioni di basso livello che vi vengono assegnate.

Non ami molto rincorrere il gatto della moglie dello Shogan del paese vicino e nemmeno raccogliere i rifiuti dalle sponde dello stagno, odi curare i giardini dei curatori del villaggio e non sopporti di rimanere a digiuno quando per punizione Kakashi ti lascia legato al palo del campo addestramento.

 

Ma sai che tutto questo infondo è utile e servirà a formare la tua esperienza perciò fai ogni cosa che ti viene detta anche se spesso obietti e critichi.

 

Al ritorno spesso incontri Iruka, il tuo sensei dell’accademia il primo dopo l’Hokage a darti fiducia e tenderti la mano, quello che ti rincorreva per il villaggio quando combinavi i tuoi pasticci e ti stava appiccicato finchè non riordinavi il caos che provocavi, quello che ti faceva compagnia senza saperlo, quello che finita la punizione ti offriva il ramen al chiosco e ti accompagnava a casa facendoti la ramanzina pur sapendo perfettamente che il giorno dopo sarebbe stata la stessa routine

 

Ti piace fare la strada con lui parlare di quello che fai e ascoltare le sue parole di incoraggiamento e a volte capita che quando sei con lui altri occhi entrino nella tua visuale.

Occhi chiari che sembrano non esistere, quasi temere di guardare e che scappano subito da te non appena li noti.

E quando li vedi non puoi fare a meno di sorridere e ripensare ad un giorno lontano, ad una dolce bambina e ad una perla chiarissima donata alla tua mano.

Ce l’hai ancora quella gemma che non smette mai di brillare, la tieni nel borsellino a forma di rana che custodisci gelosamente e spesso la osservi cercando di capire da dove provenga la luce che riflette senza sapere che quella luce è all’interno della perla stessa e ne compone lo spirito, senza sapere che quella perla è un frammento di colui al quale è intitolato il portone del fuoco e il tuo racconto preferito di quando eri bambino.

 

 

Ti piace ancora andare al portone rosso d’entrata e sederti sull’erba come quando eri piccolo.

Da quando è cominciata l’accademia non hai avuto più molto tempo per andarci perché a causa degli allenamenti e dello studio non avevi più molto tempo.

Ma ogni tanto adesso ti capita qualche ora buca e così ti dirigi li e inizi a guardare il portone non appena è visibile oltre i tetti degli edifici e rimani a guardarlo mentre prosegui sulla strada finchè non lo raggiungi.

 

Il villaggio della foglia è bello come sempre silenzioso ma pieno di vita e ogni volta che lo guardi ti innamori sempre di più della tua casa.

 

Seduto li sull’erba con lo sguardo che vaga dai tetti delle case ai pilastri del portone, ai kanji delle enormi ante al cielo che va via via imbrunendosi pensi a molte cose e fai i tuoi progetti.

Fantastichi su come sarebbe bello finalmente battere Sasuke ed emergere dalla massa agli occhi di Sakura, immagini come dovrebbe essere governare la Foglia in veste di Hokage, all’onore e alla stima dei popolani, alle abilità che chi regge un Paese deve possedere, alle missioni e alle avventure che si potrebbero vivere in quei panni e le immense responsabilità che l’esser tale comporterebbe.

E sembrano brillare di convinzione i tuoi occhi blu di cielo notturno e brezza serale, perché la volontà di diventare Hokage si rafforza in te giorno dopo giorno ora dopo ora, donando nuove sfumature a quei tuoi occhi pieni di vita ed emozioni vissute.

 

 

Frughi nella tasca dei pantaloni e cerchi il borsellino,  prendi l’unico regalo di compleanno che hai mai ricevuto e lo osservi rigirandolo fra le dita.

La superficie esterna è liscia e sempre tiepida, nemmeno in inverno ha mai gelato la tua pelle mentre l’interno sembra quasi denso e ti incanti a vederci danzare dentro i riflessi del sole o della luna.

Più di una volta hai pensato di forarla e farci passare dentro un pezzo di spago per legartela al collo o al polso ma ogni volta ti ha assalito il dubbio che se mai l’avresti fatto il contenuto avrebbe potuto fuoriuscire da quella sfera facendole perdere quindi quel magico ed eterno bagliore, avevi semplicemente paura di perderla ma come vedi ciò non è mai accaduto.

L’hai sempre con te e non la dimentichi mai, sembra quasi che ti segua ovunque e ti sia amica.

Ridi a questo pensiero perché è sciocco e infantile.

 

Non puoi sapere che quella perla è l’ultimo pensiero che tuo padre ha avuto per te.

 

 

 

 

 

 

 

 

A Ryanforever: mi hanno fatto davvero piacere le tue parole sai? È esattamente quello che pensavo io quella lontana sera in cui ho scritto il capitolo!

Grazie di averlo letto e commentato!!!

Un abbraccio

 

 

 Cleo92: La bambina è Hinata hai capito giusto!!! Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo, grazie della recensione e dei tuoi pensieri stella, sono onorata!!!

 

 

 Finleyna 4 Ever: Grazie dei complimenti cara!!! Spero leggerai anche questo capitolo.

 

 

 Ranocchietta: Grazie anche a te =) sono contenta che tu abbia apprezzato le mie parole!!!

Buone cose!!!!!

 

 

 

Grazie inoltre a chi l’ha messa nei preferiti:

Apunizze  
 dom89  
 Elanor92  
  itachina  
   krystal83  
  Neko  
 PRINCESS SERENITY  
  ranocchietta  
   ryanforever  

  
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