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Autore: Ili91    24/10/2009    3 recensioni
La storia è ambientata nei primi anni dell'1800 in Inghilterra. Sana è una nobile sposata con Naozumi, ma suo marito una notte viene assassinato. E se di risolvere il caso si occupasse Akito, che sviluppo prenderebbe la storia? Sana riuscirebbe a trovare l'amore che non ha avuto in cinque anni di matrimonio con Nao?
Genere: Mistero, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Omicidio di un nobile - XV capitolo Omicidio di un nobile

Non so come mi sia venuto in mente di fare una cosa simile, ma sta di fatto che ho pubblicato il primo capitolo di una nuovo long-fic nella sezione originale romantica. Per questa ff continuerò a pubblicare sempre il solito capitolo a settimana e spero di riuscire a mantenere anche per quella questi tempi. Vabbè, se a qualcuno interessa, (mi farebbe piacere conoscere il vostro giudizio) la fic è... "Ballare con te...?! E' uno scherzo, vero?" Ora vi lascio al capitolo: Buona lettura!!!

XV


Una settimana dopo
Sana leggeva un libro seduta in modo scomposto sulla poltrona, davanti al fuoco scoppiettante nel camino della sua stanza. Si godeva la tranquillità conquistata da appena sette giorni con la tanto sospirata partenza della viscontessa Takaishi. Quella donna aveva portato tanto disturbo e trambusto ogni singolo giorno della sua permanenza lì, partenza compresa. Sana, dopo aver chiesto a Shinichi di prepararle la carrozza, era rientrata in casa e l’aveva sentita di nuovo strepitare per tutta la casa. Sana si era chiesta come potevano i suoi domestici sopportarla. Per fortuna, era partita l’ora successiva e un piacevole silenzio era ritornato fra le quattro mura.
Aya interruppe la sua lettura, entrando nella camera. - Milady, c’è un signore per voi. -
Sana si voltò a guardarla. - Come si chiama? Ti sei fatta dire il suo nome? -
La ragazza annuì col capo. - E’ il notaio, milady. Credo sia qui per la questione della morte di vostro marito. -
Sana annuì, mentre distrattamente piegava un angolo della pagina del romanzo che stava leggendo e lo richiudeva. - Lo riceverò subito. Fallo accomodare in salotto e prepara il tè. -
Aya si inchinò. - Come volete, signora. Con il vostro permesso. - E si congedò.
Sana si alzò in piedi e posò il libro sul suo comodino, prima di andare a prepararsi.

La contessa raggiunse il salotto una ventina di minuti dopo*. Aveva indossato uno dei suoi abiti neri da lutto e si era raccolta i capelli in un’acconciatura semplice.
Sana vide il notaio, Mr Henry Rayne, alzarsi dal divano dove si era accomodato. Il notaio era un uomo sulla quarantina, magro e di bassa statura. Aveva dei baffi sottili e i capelli neri con dei riflessi bianchi. Gli occhi erano grigi ed erano coperti da un paio di occhiali poggiati sulla punta del suo naso. Mr Rayne indossava un completo verde bottiglia e teneva stretta in una mano una grossa valigia marrone che pareva pesante e ricolma di documenti.
Da quel che ne sapeva Sana, Mr Rayne era sempre stato l’uomo che si occupava del patrimonio di suo marito, testamenti compresi. Probabilmente era quello il motivo della sua visita. L’aveva incontrato poche volte, perché in genere era Naozumi ad andare da lui nel suo studio a Londra, ma comunque non le aveva fatto una cattiva impressione. L’aveva trovato un uomo capace nel suo lavoro, anche se un po’ rigido.
- Milady - mormorò vedendola e si avvicinò per porle un bacio sul dorso della mano.
- Mr Rayne - replicò Sana.
- Lady Kamura, vi porgo le mie più sentite condoglianze. Ho saputo solo da poco della dipartita del vostro consorte e sono partito subito.-
- Vi ringrazio. - Con un gesto della mano, indicò le poltrone e i divani. - Non restate in piedi. Prego, accomodatevi. -
Dopo che entrambi si furono seduti e Aya ebbe portato e servito il tè, Sana disse - Mr Rayne, immagino siate venuto per il testamento del mio defunto marito. -
Il notaio annuì gravemente. - Sì, anche per quello, ma non per i motivi che pensate voi. -
Sana inclinò la testa da un lato e lo guardò confusa. Che cosa intendeva dire con quella frase?
- Mi spiego meglio… non sono venuto per aprire il testamento di Lord Kamura, signora, dato che sono impossibilitato dal farlo non essendo morto per cause naturali. -
- Oh, per quale motivo? - domandò. Sana non aveva mai capito bene come funzionassero le pratiche burocratiche e legali.
- Vedete, signora, finché non verrà trovata la persona responsabile della morte del conte, non posso aprire il testamento. -
Adesso capiva! In altre parole le stava dicendo, che fino a che non fosse stata accertata la sua innocenza non le avrebbe consegnato l’eredità che le spettava. La stava accusando velatamente di omicidio! In effetti, aveva sentito parlare di un caso simile anni prima. Un uomo era sospettato di aver assassinato la moglie e per questo non gli avevano dato nulla di quanto gli toccava. Poi il vero colpevole era stato trovato e il vedovo era stato dichiarato estraneo ai fatti e gli avevano dato il denaro appartenuto alla moglie**.
La rabbia per quella velata accusa le fece stringere i pugni. Finse di non aver colto l’allusione. - Qual è il vero motivo della vostra visita, allora? -
Lui divenne ancora più cupo. - Mi dispiace dovervi avvertire che sulla tenuta gravano forti debiti per… - si interruppe.
Sana sgranò gli occhi. - Per…? -
- Per centinaia di migliaia di sterline - completò titubante, dopo un istante di silenzio.
Che cosa? - strillò.

Sana sbattè con forza la porta della sua stanza. Il notaio se ne era appena andato. Lui e le sue brutte notizie. Che cosa poteva fare, adesso? E com’era possibile che Naozumi si fosse indebitato fino a quel punto? Che ne aveva fatto della sua consistente dote? “Di sicuro se la sarà giocata a carte”, pensò amaramente.
Camminando in tondo e rischiando seriamente di fare un solco sul pavimento, Sana si portò le mani alle tempie e tentò di trovare una soluzione ai nuovi problemi che le si presentavano davanti.
Forse poteva chiedere aiuto a sua madre. La baronessa Kurata aveva un vitalizio piuttosto consistente di cui non usufruiva molto. Era la soluzione più semplice e al momento la sola possibile. Non le piaceva affatto l’idea di chiedere aiuto alla madre, ma che scelta aveva?
In quel momento bussarono al porta.
Sana si fermò. - Avanti! - esclamò.
La porta si aprì. Era Aya. Sana le riservò uno sguardo distratto. La sua cameriera personale si era cambiata ed ora indossava un abito da festa. - Che cosa vuoi, Aya? - le domandò un po’ bruscamente.
Aya sorrise e le disse - non vi ricordate che oggi c’è il matrimonio di Hisae e Shinichi, milady? - Fece una pausa, incerta. - Mi avevate detto di ricordarvelo, perché volevate prendervi parte. -
Le labbra di Sana si piegarono in un sorriso, che poco rispecchiava la preoccupazione che provava. Non aveva lo spirito adatto per partecipare ad un matrimonio, ma non voleva rovinare la festa ai suoi domestici, soprattutto i due sposi. - Hai ragione. Me n’ero scordata. Andiamo! -

Hisae entrò nella chiesetta del paese, adornata semplicemente, al braccio di suo padre. Era talmente felice ed emozionata che non riusciva a smettere di sorridere. Spostò lo sguardo a destra e a sinistra e lo incrociò con quello di tutti i presenti. In un angolo vide la contessa. Stava in disparte, perché essendo in lutto non le era consentito partecipare alle cerimonie o alle feste. Hisae era molte felice che fosse presente quel meraviglioso giorno. Le sembrava che la donna non fosse particolarmente sorridente, ma forse le metteva tristezza partecipare ad un matrimonio quando le era appena morto il marito***. Lei non sapeva cosa avrebbe fatto se fosse morto il suo Shinichi.
Davanti a sé vide lo sposo e dimenticò tutto il resto.
Un sorriso sfavillante gli illuminava il volto, rendendolo ancora più bello. Si era cambiato ed ora indossava il suo abito migliore, come lei del resto che aveva cucito tutto da sola.
Raggiunse l’altare. Non riusciva a staccare lo sguardo dal suo futuro marito. Lo amava così tanto, anche se era poco tempo che lo conosceva.
Le loro mani erano strette l’una all’altra e il calore che trasmettevano, scaldò il cuore di Hisae. Fu con pura gioia che pronunciò la fatidica risposta.

In un angolino nascosto, Sana osservava la scena con un misto di gioia e tristezza insieme. Era felice di vedere i due sposi tanto innamorati, ma Hisae le ricordava lei qualche anno prima. Felice di fianco a Naozumi, davanti all’altare. Allora, era totalmente all’oscuro di come stavano realmente le cose e che il suo matrimonio con il giovane conte non le avrebbe portato alcuna gioia. Notò lo sguardo di Shinichi e si rese conto per la prima volta di come era stato totalmente diverso quello di Naozumi. Il suo era stato un sorriso costruito, che non aveva mai toccato i suoi occhi. Come aveva fatto a non rendersene conto prima?
Fra i suoi pensieri si formò il viso del conte Hayama. Come le sarebbe piaciuto che il conte le riservasse un tale sguardo. Scosse il capo. Ma come le venivano in mente certe cose? Rivolse un ultimo sguardo amaro all’altare, prima di andarsene e concentrarsi di nuovo sui problemi finanziari che l’affliggevano.


* Se una persona andava a trovare un’altra (nobili e alta borghesia), di sicuro la frase “lo riceverò subito”, è un po’ ipocrita, perché quei poveri visitatori dovevano attendere minimo una mezz’ora prima di poter esseri raggiunti dalla persona che aspettavano. Io sono stata generosa con il povero notaio e lo fatto aspettare solo venti minuti. Ma dove trovavano tutta quella pazienza di aspettare? Mi chiedo ogni tanto.

** Nell’800 i beni erano di proprietà integrante del marito e la moglie non ne aveva tranne alcune eccezione che ora non sto ad elencare. Comunque l’unica possibilità per cui è possibile che questa storiella abbia senso è che quella povera donna avesse ricevuto del denaro “vincolato” a lei (quindi non cedibile al marito) per tutta la sua vita.

*** Essendo poco tempo che lavora per Sana, ancora non conosce il tale disastro che è stato il matrimonio di Sana.



Spazio autrice: Ed anche il quindicesimo capitolo è stato pubblicato! Nel prossimo torna Akito, che bello! La scena del matrimonio mi è venuta particolarmente melensa, ma spero vada bene comunque.
Mi raccomando... COMMENTATE!
E ora i ringraziamenti:

NinaFallenAngel: Ciao! Grazie per i complimenti! Sono contenta di non deluderti e di stupirti sempre! Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto e che continuerai a seguirla fino alla fine! Al prossimo chappy che segna anche il ritorno di Aki alla tenuta Kamura!

Deb: Ciao, cara! Eheh, le motivazioni di Misako non si scopriranno fino alla fine. Puoi anche non credere che sia lei, ma chissà! E' stata dura scegliere l'assassino e prima di pubblicare il secondo capitolo, ho cambiato idea. Adesso la scelta è fatta da un bel pò di tempo e non si cambia.
Sì! Viva Aki!!! Tifiamo tutte per lui!
Eh, sì! Sana è stata lasciata senza un centesimo, anzi anche con debiti. Un bel matrimonio sarebbe una buona idea, ma è troppo presto per prenderla in considerazione per due motivi: primo, il loro rapporto non è ancora profondo a sufficenza (ma ci sto lavorando!) e secondo, lei è in lutto. Certo, essere in lutto per un mollusco è quasi inutile, però così deve andare.
Akituccio torna nel prossimo! Evviva!
Ma certo che sono tristi, se sono lontani, anche se ancora non se ne rendono conto. O almeno, non abbastanza.
Per il pezzo di Aki arrabbiato con Yuta bisognerà aspettare ancora un bel pò. Ci sono un sacco di cose da fare prima... compresa una che non piacerà a nessuno (me compresa) e a me toccherà nascondermi per scampare alle ire delle lettrici... aiuto!
Grazie dei complimenti! Spero che il capitolo ti sia piaciuto! A presto!

Grazie tante per le recensioni!

Grazie tante per le preferite, le seguite e le visite!

AL prossimo chappy!
Ilaria






   
 
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