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Autore: TushiUndDark    28/10/2009    12 recensioni
"Ora l'ho capito." soffiò abbassando lo sguardo imbarazzata, spaventata alla sola idea di guardare quegli occhi immensi, quei pozzi profondi dall'acqua limpida. "è perchè mi batte forte il cuore (...)"
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Sala Comune dei Grifondoro, quando Hermione finalmente rientrò, era buia e silenziosa, eccezion fatta per caminetto nel quale ardeva ancora una fiammella e per il lento e regolare respirare proveniente da uno dei divani rossi.

Tenendo qualcosa stretto sotto il pesante mantello nero percorse furtivamente tutta la Sala sporgendosi sul grande divano quel tanto che bastava per scorgere due testoline rosse poggiate l’una all’altra. Sorridendo, si portò di fronte ai gemelli Weasley, dando le spalle al camino ed estraendo la boccetta trasparente dalle pieghe della divisa.

Li osservò per una frazione di secondo, poi sicura, sfilò delicatamente la mano sinistra di Fred dalla tasca dei pantaloni rigirandosela nella mano libera reprimendo una smorfia di disgusto puro. Ne aveva viste di ferite, lei. Ma quella mano martoriata era capace di farle attorcigliare le budella al sol pensiero.

Stappò la fialetta e versò il liquido sulle ferite che presero immediatamente a rimarginarsi come d’incanto. Quando fu soddisfatta del risultato ripose la Pozione Rigenerante e fece per allontanarsi verso il dormitorio femminile.

“Ti avevo detto di non necessitare di cure, Hermione.” La voce impastata di Fred la costrinse a voltarsi quando era già sul secondo gradino della grande scala a chiocciola di pietra. Ma il suo tono non era arrabbiato, avrebbe giurato di aver sentito una punta di ironia mista a quella che sembrava gratitudine.

Tornò così sui suoi passi mentre Fred si alzava dal divano cercando di non svegliare George che, con un grugnito, si accasciò sul divano invadendo anche la metà che prima era stata occupata dal suo gemello.

“Sei uno zuccone.” Lo prese in giro lei controllando per la seconda volta l’effetto della Pozione sulla mano del ragazzo e constatando, con sua grande gioia che l’effetto ottenuto era esattamente quello desiderato: niente più, sul dorso della sua mano, faceva ricordare la punizione se non un leggera lividura tra pollice e polso.

“E tu sei una ladra.”

“Come prego?” rispose ritraendosi all’istante indignata, nemmeno l’avesse appena schiaffeggiata.

“Hai rubato questa” indicò la boccetta che faceva capolino tra il nero del mantello,”dalla riserva di Piton o da quella di Madama Chips?”

“Io non l’ho..”cerco di giustificarsi la ragazza balbettando parole senza senso.

 Nonostante nell’ultimo periodo avesse imparato, anche se con sua iniziale riluttanza, ad infischiarsene altamente delle regole, non era mai ‘fiera’ delle sue azioni illecite e di conseguenza non era incline a confessarle, ma il sopracciglio spaventosamente inarcato di Fred servì a farla arrendere;lui non se la sarebbe mai bevuta.

Lui non era Ron, era Fred.

 “Piton” soffiò.

“Tu non sei Hermione Granger.” Asserì convinto senza celare il sorriso che gli si stava disegnando in volto, “Prima organizzi l’ES, poi schianti Malfoy, poi sgraffigni pozioni dalla riserva personale di Piton;cosa devo aspettarmi più da te, signorina?” le scompigliò i capelli in un gesto affettuoso.

“Oh, smettila stupido di un Weasley! Io semplicemente mi adatto alle situazioni non è una cosa di cui andar fieri sai?” Sbuffò cercando di bloccare le mani di Fred che le stavano irrimediabilmente rendendo i capelli inguardabili.

“Hey voi!” i due si bloccarono con le braccia a mezz’aria mentre un intontito George cercava di issarsi dal divano;”Cos’è tutto questo trambusto a quest’ora? Per le mutande di pizzo di Morgana!”

“Niente George!” si affrettò a dire Hermione riprendendo a salire le scale rifugiandosi nel buio del corridoio per nascondere il rossore che le si era fatto largo sulle guance, “Filate a letto. Tutti e due!”

Il rosso non se lo fece ripetere due volte:s’infilò le pantofole e si avviò al dormitorio maschile trascinando i piedi mentre l’altro Weasley non accennava a schiodarsi da lì.

“Anche tu Fred, a letto!” ordinò con il tono migliore da Prefetto che riuscì a tirar fuori prima rendersi conto che, amici no, due studenti di Grifondoro e quindi sotto la sua supervisione si erano trattenuti in Sala Comune molto più al lungo di quello che gli era concesso: “Ma cosa ci facevate in Sala Comune a quest’ora?”

Aspettavo che tornassi perché mi hai fatto preoccupare, stupida!

“Oh, nulla. Ci siamo giocati Angelina.” Rispose con noncuranza, ignorando bellamente quel pensiero che gli si era formulato in testa inconsapevolmente e cominciando a seguire il gemello.

“Vi siete giocati CHI?”sbraitò Hermione senza badare al tono di voce. Che gli esemplari maschi della famiglia Weasley fossero degli squinternati quello era un fatto assodato;ma addirittura giocarsi una ragazza! Era il colmo!

“Sssh! Vuoi svegliare la Umbridge per caso?” la accusò prima di continuare, “abbiamo fatto una partita a scacchi ed abbiamo stabilito che il vincitore avrebbe portato Angelina al ballo.”

“Ma vi sembra il modo?” lo rimbeccò Hermione stizzita “Se fossi Angelina non andrei con nessuno di voi due!”

“Allora fortuna per George che tu sia Hermione altrimenti a quest’ora avrebbe vinto una partita a scacchi inutilmente.” Sorrise sornione prendendo a salire le scale.

“Notte Herm.”

“Idiota!”

***

 

Nei giorni che seguirono quella sera, Fred fu costretto in punizione dalla Umbridge tutti i pomeriggi. Qualche volta da solo e qualche volta con suo fratello George, tanto che riusciva a concentrarsi solamente sulla sua mano dolorante e sulle fialette di Pozione Rigenerante che Hermione si era offerta di procurargli una volta alla settimana.

Così, senza nemmeno accorgersene arrivò Halloween e lui non aveva ancora invitato nessuna ragazza al Ballo.

“Su Fred, non farne una tragedia. È solo uno stupido Ballo di Halloween!”

“No Ronald, cervello di Gorgosprizzo!” abbaiò furioso.

“È il suo ultimo Ballo di Halloween e non..” precisò George

“Posso permettermi di andarci..”

“Senza una ragazza!” gridarono insieme.

Erano già due ore che Fred girava in tondo per la Sala Comune sotto gli occhi annoiati di Ron e quelli comprensivi di George, mentre Harry era completamente immerso nella lettura; ogni tanto alzava lo sguardo dal suo libro, incontrava quello supplichevole di Ron, e tornava tranquillo a leggere.

“Ho chiesto a tutte ma..” si disperò accasciandosi sulla poltrona accanto ad Harry.

“..erano già tutte occupate.” Concluse l’altro gemello.

“E ci credo,Fred!” scoppiò Ron, “Il Ballo è stasera, stasera. Dove credi di trovarla una ragazza libera si può sapere! A meno che tu non voglia invitare Mirtilla Malcontenta penso che dovrai darti pace.”

Dallo sguardo che Fred lanciò al fratello minore si sarebbe detto che di li a poco avrebbe ingaggiato una lotta furiosa contro il sangue del suo sangue.

“Aspettate un momento!” gridò Harry chiudendo il libro con un tonfo, “Una ragazza che non è stata invitata al Ballo ci sarebbe..” guardò titubante il suo migliore amico.

Ron capì al volo.

“Harry! Qui serve una ragazza.” Scandì lentamente l’ultima parola portandosi le mani accanto alla faccia e flettendo medio ed indice a mo di virgolette, “Sai, di quelle a cui piace truccarsi, farsi carine e che andrebbero al Ballo con quello lì!” indicò suo fratello ancora abbandonato sulla poltrona.

“Si può sapere di chi diamine state parlando?” s’intromise George.

La porta della Sala si aprì all’improvviso per poi richiudersi poco dopo con un rumore sordo.

“Hermione!” esclamò Ron vedendola entrare nella Sala Comune con la solita pila di libri stretti tra le braccia.

Tre testoline rosse ed una mora spettinata si voltarono a guardarla.

“Salve ragazzi.” Rispose accennando un sorriso, “Ron! Cercavo proprio te, Calì mi ha detto..che Lavanda ha detto di dirti che il suo vestito sarà rosso e nero e pretende che tu trovi qualcosa che si accosti bene con questi due colori.” Recitò a memoria con gli occhi ridotti a fessure nel tentativo di riportare le testuali parole.

“Rosso e nero?” chiese incredulo, “cosa si aspetta che mi metta addosso quella li?”

“Saresti carino vestito da diavoletto Ron!” lo presero in giro i gemelli mentre Harry riprendeva la sua lettura.

“Ti conviene pensare a qualcosa prima delle sette, Ron.” Lo ammonì Hermione prima di sparire per le scale del dormitorio femminile.

Il silenzio calò pesante nella Sala Comune, il tempo che passava scandito solamente dal lento ticchettio dell’orologio a pendolo sospeso al centro della stanza.

“Ma certo!” scattò George facendo quasi perdere l’equilibrio al gemello che intuì il motivo dell’esclamazione prima ancora che l’altro potesse dar voce ai suoi pensieri.

“Tu credi..”

“Oh, certo che credo.”

“George ma sarebbe come andare al ballo..”

“..con Ginny. Lo so. Ma dopo tutto è..”

“..l’unica soluzione.” Fred si voltò verso l’altro Weasley. “ Ron, qualcuno ha già invitato..”

“..Hermione al Ballo?”

“Vi odio quando terminate l’uno le frasi dell’altro, lo sapete vero?!” ringhiò quello.

“Certo!” risposero questa volta in coro.

“Te l’avevo detto che era questa la soluzione!” snocciolò Harry rivolto a Ron senza staccare gli occhi dalle pagine sgualcite.

“Ma Fred” cominciò Ron riprendendo il discorso ‘ ragazza per il Ballo ’, “Hermione è Hermione. Cioè..tu non puoi portare al Ballo.. Hermione!”

In effetti la situazione sarebbe stata a dir poco stramba. Oramai Weasley, Granger e Potter erano come una grande ed allegra famigliola. Portare al Ballo Hermione sarebbe stata la stessa cosa che portare al Ballo Ginny, ma Fred non poteva negare che in verità d’invitarla ci aveva già pensato. In fondo non erano veri e proprio parenti.

 “Oh Ronald mi sembri la mamma!”

Avrebbe invitato Hermione al ballo come una semplice amica, come George avrebbe portato Angelina; no, in effetti forse quello non era l’esempio calzante per la sua situazione.

“Fa come credi!” e con un gesto della mano a sottolineare la sua competa dissociazione dalla faccenda si ritirò nella sua stanza a provvedere al costume per la festa.

Nell’istante in cui Ron sparì dietro la porta dei dormitori maschili, Hermione scese in fretta e furia da quelli femminili rischiando di farsi l’ultima rampa di scale con il sedere in terra.

Harry, Fred e George la guardarono con un sopracciglio alzato mentre lei, fregandosene altamente di essere osservata, vagava come una forsennata per tutta la Sala Comune cercando lei solo sapeva cosa.

“Penso che io andrò..da qualche parte!” soffiò George che dalle occhiate che Fred stava lanciando ad Hermione aveva intuito che quello era il momento di uscire di scena;e fischiettando sparì dietro il buco del rittratto.

Era arrivato il momento di prendere il coraggio a due mani, di trascurare il piccolissimo particolare rappresentato dal fatto che la ragazza che stava per invitare al Ballo era Hermione e di farla finita.

“Emh emh” Fred si schiarì la voce scagliando sguardi dardeggianti verso Harry che aveva ripreso beatamente a leggere senza chiaramente capire la delicatezza della situazione.

 D’accordo che si trattava di Hermione, ma un invito al Ballo era pur sempre un invito al Ballo; come minimo ci voleva atmosfera ed Harry spaparanzato sulla poltrona non supportava la causa.

Il ragazzo sembrò non sentirlo.

“Harry caro” esordì con un tono che ricordava tremendamente la Signora Weasley, “Non dovresti andare a prepararti per il Ballo?” sottolineò il verbo andare e poi quello preparare.

“No.” Rispose quello senza nemmeno guardarlo.

Fred scoccò un’occhiata ad Hermione che continuava a guardarsi attorno senza dare il minimo cenno di prestare attenzione a loro due. Sicuro di non essere ascoltato si voltò furibondo verso Harry.

“Potter, dileguati subito o domani non assaggerei il succo di zucca se fossi in te!” sibilò facendo schizzare via Harry come una freccia.

Si aggiustò il colletto della camicia, si passò una mano tra i capelli fiammeggiati e fece un bel respiro; si avvicinò ad Hermione che non sembrava degnarlo nemmeno di uno sguardo.

“Ciao Herm!”

“Heilà Fred.” Rispose continuando a frugare tra i cuscini del divano accanto al caminetto.

“Perso qualcosa?”

“Si, un libro.”

Sempre la solita, vecchia Hermione.

“Ma cosa te ne fai di un libro quando stasera c’è una festa!?” scherzò meritandosi nient’altro che un’occhiataccia. Gli sembrò di sentir squillare quella strana sirena che si usa nei quiz televisivi babbani, che il Signor Weasley seguiva, quando i concorrenti non davano la risposta esatta.

Affermazione errata!

L’approccio disinteressato era fallito. Non restava altro che andare dritti al punto e chiudere la faccenda, soltanto che la sola idea di chiederle di farle da cavaliere per il ballo lo metteva in uno strano stato di agitazione.

Oh, al diavolo! Sono o non sono Fred Weasley?

“Vuoi venire al ballo con me stasera?”sputò tutto d’un fiato mentre Hermione si bloccava con un cuscino a mezz’aria sopra la testa e la faccia di chi ha appena ricevuto l’invito a farsi un giretto nella Foresta Proibita.

“Come scusa?”

“Hermione Granger, posso farti da cavaliere per il Ballo di Halloween?” sorrise affabile inginocchiandosi di fronte ad un’ancora immobile Hermione.

“Potresti..emh abbassare quel cuscino per favore?”aggiunse poco dopo.

“Oh, si certo.” Scaraventò il cuscino sul divano e tornò a guardare Fred mentre il suo viso acquistava una strana colorazione porpora.

“Allora, ci stai?”

“Non saprei Fred.” Sbiascicò colta di sorpresa.

Nessuno l’aveva mai invitata ad alcun Ballo a parte Krum l’anno precedente, ma quello ora non contava niente. E che fosse Fred Weasley il primo a farlo non faceva altro che aumentare il suo shock.

“È un si?” chiese speranzoso senza alzarsi.

Avrebbe tanto voluto che quel suo ‘Non saprei’ fosse un si, ma, dopo il primo momento di sbandamento dovuto alla sorpresa la sua razionalità ed il suo essere cinica presero il sopravvento rendendola improvvisamente consapevole del fatto che se Fred Weasley si era ridotto ad invitarla al Ballo, significava che tutte le altre ragazze erano occupate e che si era rivolto a lei soltanto perché sperava che nessuno l’avesse invitata;come tutti gli anni del resto.

E non sapeva perché, ma questo le fece male. Tanto male.

Sentì una strana rabbia montargli dentro nemmeno avesse di fronte Lord Voldemort in persona, inchinato dinanzi a lei con un sorriso bello come quello di Fred stampato sulla faccia. Si sentiva indignata, come se con quelle parole non avesse fatto altro che schiaffeggiarla.

“Penso che stasera mi dedicherò alla lettura, Fred.” Rispose diventando gelida scavalcandolo mentre afferrava il libro che Harry aveva abbandonato sulla poltrona, “Ma grazie per il pensiero. Spero che troverai un’altra ragazza che la sera stessa del Ballo non è stata ancora invitata!” gridò salendo di corsa le scale a chiocciola e sbattendo la porta della sua camera.

Fred rimase con le ginocchia in terra per ancora un paio di minuti cercando di metabolizzare quello che era appena successo: Hermione Granger aveva appena rifiutato il suo invito al Ballo di Halloween e lui, Fred-Spaccacuori-Weasley avrebbe dovuto rassegnarsi e andarci da solo.

Hermione aveva rifiutato un invito di lui  inginocchiatoi nel bel mezzo della Sala Comune dei Grifondoro.

Lei lo aveva respinto.

Quella serata non avrebbe avuto alcun senso.

“Ti è andata male eh?” Ron fece capolino dalla scala dei dormitori maschili richiamato probabilmente dallo sbraitare inferocito di Hermione.

“Sparisci Ronald cervello di caccola di Troll!” gridò Fred prima di uscire dalla Sala Comune a grandi passi.

 

 

 

Note: Et voilà! Ecco il mio secondo capitolo. Innanzitutto ringrazio ChaneyRossa, pikappa93 e Ernil per le recensioni..davvero grazie mille; inoltre il mio ringraziamento va anche a coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti e tra le seguite. Detto questo spero che il capitolo vi piaccia e vi invito ad espormi le vostre impressioni, critiche se ci sono ben vengano, o qualsiasi cosa abbiate voglia di comunicarmi XD

Spero di riuscire a postare il terzo capitolo in una ventina di giorni, ma l’università mi sta uccidendo!

Un bacio a tutte.

Vostra,

  
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