Ciao,
volevo ringraziare tutte le persone che fatto una visitina alla mia fan
fiction. Ma
ringrazio soprattutto:
misty_pan96
fedina
kasumi97
questo, devo dire, è un capitolo molto importante. Spero che vi
piaccia…
E
spero che lascerete ancora un commentino…
In
questi ultimi tempi, forse scriverò i capitoli più velocemente
perché mi
Grazie…
Everytime
we touch
Cap. 2
Il bosco
di Ash Ketchum
Misty, avvolta da quei terribili tentacoli,
continuava a sprofondare giù, sempre più giù…
Il
suo micino, per quanto era piccolo, si mise dentro la tasca della sua giacca.
-Tu
servi a questo mondo…- sussurrò una voce, e Misty
intuì che era il mostro con quei tentacoli che stava parlando.
-Lasciami
in pace- gridò, chiudendo un occhio, e cercando di liberarsi dalla presa
dei tentacoli giganteschi.
-Lasciami
ho detto!- gridò un’altra volta.
-Come
vuoi…- sibilò di nuovo quell’orrenda voce, lasciando di
scatto la presa.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH- urlò la ragazza, cadendo nel
vuoto.
-Non
voglio morire…- bisbigliò Misty,
accorgendosi che stava piangendo.
La
rossa tacque, capendo che per lei questa era la fine… guardava le sue
lacrime che volavano via, e i tentacoli erano spariti…
-Aiuto…-
sussurrò appena, iniziando a vedere il fondo del pozzo.
*
-La sento…ha bisogno del mio
aiuto…insieme a lei anche il ciondolo sta
urlando…ahh…lei è l’unica
via per farmi risvegliare…e riavere quello che mi spetta…-.
*
La
ragazza andò a sbattere contro il suolo…
“Strano…è
così…morbido?”. La rossa aprì gli occhi, e si
ritrovò in un prato verde. Era slava…salva! Non poteva crederci…una
lacrima le scese dagl’occhi, per quanto era
felice.
Il
gattino uscì dalla tasca, e la guardò con occhi dolci. Misty, non poterne fare a meno, lo abbracciò.
-Sono felice Starmie…-
sorrise.
-Miao…-
fece il gattino, indicando la gamba della ragazza.
-Oh…una
ferita…- Misty notò che le stava uscendo
sangue dalla gamba destra. –Ma posso
sopravvivere- continuò, poi il suo sguardo divenne triste –anche
se, non ho la più pallida idea di dove ci troviamo.
La
ragazza si guardò attorno, questa non era più casa sua…
C’erano
molti alberi intorno a loro, tantissimi, il prato verde sembrava non finisse
mai…respirò profondamente. Questa sì, che era aria pulita.
Ma
ad un certo punto, un albero in particolare
attirò la sua attenzione. Si alzò, non importandosene della sua
ferita, e si incamminò verso
quell’albero, zoppicando, finché non si ritrovò faccia a
faccia con questo strano scherzo della natura.
All’albero
era appeso un ragazzo. Misty lo osservò
attentamente:aveva i capelli corvini, un cappello in
testa, e aveva gli occhi chiusi. Stava dormendo o forse era…morto? Sicuro,
era morto. Aveva un pugnale nel cuore. La cosa che le attirò di
più furono le sue orecchie. Non erano normali! Sembravano quelle di un
cane, e lui era un umano.
“Le
voglio toccare” pensò sorridendo Misty,
salendo su una radice e incominciando a toccare quelle orecchie bianche e
pelose sulla testa del corvino.
Le
continuò a toccare per due motivi: il primo perché erano morbide e tenere, e il secondo motivo era
perché voleva ricevere un segno di vita da parte di quel misterioso
ragazzo, ma fu interrotta.
-Ehi,
tu, ragazzina! Che cosa stai cercando di fare?!-
chiesero quattro o cinque arcieri, che puntarono le loro freccie
contro Misty, e le tirarono un secondo dopo, puntate
su di lei.
-AAAH!-
urlò la rossa, aggrappandosi istintivamente alla giacca del ragazzo
stringendosi forte a lui, ma, nessuna di quelle frecce la colpirono.
-Fiuuu…che spavento- sussurro fra
sé la ragazza dalla coda laterale.
-Che
cosa stavi cercando di fare ragazzina?- chiese serio
uno degli arcieri, -se stavi cercando di risvegliare il grande Ash Ketchum, beh, noi non te lo
permetteremo!
Gli
arcieri puntarono di nuovo le frecce verso la rossa.
-N-No, aspettate! Io…non lo conosco
nemmeno questo ragazzo- balbettò Misty,
indicando il corvino appeso sull’albero.
-Non
lo conosci?- chiese un altro arciero stupito –Beh, in questo raro caso,
abbassate le frecce.
E
così anche gli altri fecero così.
-Oh
grazie- fece Misty un sorriso, avvicinandosi, ma
cadde a terra, a causa della ferita alla gamba.
-Stai
bene? Vuoi che ti portiamo al villaggio? Melody ti
saprà aiutare- disse preoccupato un altro degli arcieri.
-Oh
grazie- sorrise Misty, ma cadde di nuovo per la
ferita.
-Ahi…-
strinse i denti.
-Non
ti preoccupare, ti aiutiamo noi- e i quattro arcieri la aiutarono ad alzarsi, e
la portarono con loro al villaggio.
Everytime we
touch Everytime
we touch
Everytime we
touch
-AAAAAAAAAAAAAAHHHHIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!- urlò Misty dal dolore.
In
tutto quello che stava succedendo, Misty capì
che era finita in uno strano mondo, molto più primitivo del suo. Infatti non c’erano computer, tv, ipod
o altre tecnologie. Ma dove era capitata?
-Shhh, zitta! Rischi di far spaventare
tutti gli abitanti del villaggio- la zittì Melody,
una bella ragazza avente in testa uno strano cappello arancione. Aveva dei capelli castano scuro, molto lunghi, e una tunica bianca
con qualche striscia rossa.
-Facile
a parlare…- strinse i denti la rossa, e di
risposta Melody le diede un forte colpo con lo
straccio alla ferita.
-IIIIIIIIHH!!!
-Zitta
-Ma
fai malissimo
-E
allora?
-FAI
MALE!
In
quel momento entrò un ragazzo dalla carnagione
scura e i capelli neri.
-Ehi,
Melody, cosa sono questi ultrasuoni?- chiese lui
scherzando.
-Ciao
Brock, sai, abbiamo un
paziente piuttosto lamentoso.- rispose sempre scherzando, ricevendo
un’occhiataccia da parte di Misty e una risata
da parte del ragazzo.
-Capisco.
E tu sei?- chiese Brock sedendosi accanto alla
ragazza.
-Misty. Te?- rispose guardando Melody che stava curando la sua ferita.
-Mi
chiamo Brock, sono il cuoco del villaggio. Dove
stavi?
-Stavo
nel bosco…
-In
quale precisamente? Sai, siamo circondati da boschi.
-Mmh…non so…- disse Misty confusa.
-In
quello di Ash Ketchum- rispose Melody gelida.
-Oh…-
a Misty sembrò che Brock
avesse capito l’improvviso comportamento cupo della castana.
-E…che
stavi facendo?- chiese Brock, provando a cambiare
discorso.
-Io?
Beh…potrebbe sembrare strano ma…ho visto un ragazzo appeso
sull’albero con delle strane orecchie e…- la rossa non poté
finire di parlare che Brock le tappò la bocca con
la mano.
Sia
Misty, sia Brock guardarono Melody, e notarono che
stava piangendo. La castana lasciò cadere lo straccio a terra, e corse
via con le lacrime agl’occhi.
-Aspetta,
Melody!- si alzò di scatto Brock,
provando a raggiungerla, ma fu fermato dalla presa di Misty.
-Cosa
ho detto di male?- chiese Misty
preoccupata e seria allo stesso tempo.
-È
una storia lunga…
-Non
fa niente, anzi, sono molto curiosa. Dai, raccontamela!
-Sei
sicura?
La
ragazza dalla coda laterale fece un segno di sì con la testa.
-Va
bene- il ragazzo si inginocchiò di fronte a
lei, continuando a curarle la ferita.
-Devi
sapere che qualche anno fa Ash Ketchum,
ovvero il ragazzo che avevi visto sull’albero,
era un mezzo demone.
-Un mezzo demone?
-Sì,
e lui ci aveva raccontato che voleva essere umano come noi, e che non
voleva più essere un demone malvagio. Infatti
lui è stato insieme al
nostro villaggio per ben 2 anni, e difendeva la nostra città dai
malintenzionati.
-Perché?
I demoni o i mezzi demoni sono forti?
-Misty, tu non hai idea di quanto era forte
quel ragazzo. E in questi 2 anni scoprii che mia
cugina Melody, ovvero quella ragazza, si era
innamorata di Ash.
-Innamorata?!
-Esatto!
Però scoprimmo che lui voleva solo aspettare
l’occasione per avere il nostro tesoro.
-Il vostro tesoro?
-La
vuoi smettere di fare l’eco?
-Scusa…
-No,
non fa niente- fece un sincero sorriso Brock –Comunque, appena lo scoprimmo, lo cacciammo
dal villaggio con la forza, ma lui ci sconfisse, in più Melody ci ordinava di non ucciderlo. Un vero problema! E un
giorno Melody decise di raggiungerlo nel bosco, dove
viveva provvisoriamente in quei brutti giorni, e Melody
gli promise che avrebbe fatto di tutto per difenderlo e gli confessò
addirittura i suoi sentimenti, ma Ash
Ketchum le spiegò che non provava niente per
lei e aggiunse che non l’avrebbe voluta avere nella sua vita neanche se
fosse stata l’ultima donna dell’universo. A quelle parole Melody prese il pugnale che portava
e che porta sempre, e lo uccise. Dopo lo legò ad
un albero.
-Che
brutta fine, però…- disse infine Misty
riflettendo sulla lunga storia.
-E
non è ancora finita qui
-Wow!
Dai, racconta, sono curiosa!
-Ok,
ok. Lo sai, prima, il tesoro della nostra città?
-Oh,
sì! Ricordo!
-Beh,
Melody prese il tesoro e lo buttò nel mare,
così nessuno avrebbe più infastidito la nostra città. E in
più fece una formula magica di fronte all’albero di Ash.
-Quale?
-Siccome
Ash non era ancora morto, fece in modo che solo
quando il grande Ash Ketchum
avrebbe sentito le urla sincere di una persona davvero importante, si sarebbe risvegliato.
E si sarebbe potuto muovere solo se qualcuno gli avesse tolto il coltello.
-Capisco…solo
un’altra domanda. In che cosa consiste il tesoro?
-Era
uno dei sette tesori sacri.
-I sette tesori sacri?- chiese Misty
-Sì,
sono sette, ma dopo quel giorno nessuno li ha mai più ritrovati. Quello che
avevamo noi si chiamava “il ciondolo dei demoni”, se questo lo
indosserebbe un demone o un mezzo demone sarebbe
invincibile.
A
quella frase, Misty ebbe un flashback.
Inizio flashback
- Huh? E questo cos’è?-
chiese Misty prendendo dalla bocca del gatto uno
strano ciondolo.
Lo guardò attentamente. Era un
normalissimo ciondolo fatto da un filo, ma lo rendeva prezioso quel diamante
appeso al centro del ciondolo.
- Che
ciondolo…STUPENDO!!!!!!- urlò Daisy con
due diamanti al posto degl’occhi.
Fine flashback
“Che
sia….quel ciondolo?” si chiese Misty “Tanto
vale provare…”
-Brock…
-Dimmi
tutto
-Il ciondolo era per caso…- prese
il ciondolo e lo mostro -...questo?
Brock, tutto d’un
tratto, fece una strana faccia, non sapendo se essere contento o no.
-Sì…era proprio questo…vieni,
andiamo a farlo vedere a Melody- la prese per un braccio, e la trascinò nel bosco.
Dopo
qualche minuto il sole era calato…era ormai notte profonda. La luna piena
si vedeva perfettamente.
-Sai
dove trovare Melody’- chiese Misty,
guardando il ragazzo dalla carnagione scura.
-Sì…manca
poco ormai
Infatti fu così. Melody
stava pregando di fronte all’albero del mezzo demone.
-Eccoti
Melody- provò a fare un sorriso Brock.
-Uh?
Oh, siete voi!- Melody si alzò e guardò
i due ragazzi.
-Guarda!-
disse Misty impaziente, mostrando il ciondolo.
-Ma
quello è…
-Sì- fece Brock –l’abbiamo
trovato!
-Allora
andiamo a dirlo al villaggio…
Misty, Brock e Melody iniziarono ad incamminarsi.
Ma ad un certo punto un’ombra terrificante, si
diresse verso Misty.
-È
un demone Misty, vuole il ciondolo, presto scappa!-
urlò Brock.
Misty non se lo fece
ripetere due volte, e incominciò a scappare, con il ciondolo stretto
nella mano sinistra. Non aveva idea di che mostro era, per la paura non l’aveva
neanche guardato in faccia. Però lo sentiva era
grande, e anche veloce.
Ma Misty cadde
involontariamente di fronte all’albero di Ash Ketchum. Era vicina alla radica su cui era salita la prima
volta per toccare le orecchie da cane del ragazzo. Il mostro le stava venendo
incontro, sempre più vicino.
Misty lanciò un urlo, il più
disperato e forte che forse aveva fatto in tutta la sua vita. Le lacrime
continuavano a scenderle dagl’occhi, ma non la
smetteva di urlare.
…Solo delle urla sincere di una
persona importante avrebbero risvegliato il grande Ash
Ketchum…
Il
mezzo demone dai capelli corvini sbarrò gli occhi di colpo, e si rese
subito conto di quello che stava succedendo.
-Ehi
tu, dammi il ciondolo dei demoni!- le ordinò il mezzo demone
ancora legato all’albero, mentre l’altro mezzo demone si avvicinava
sempre più velocemente alla ragazza.
-ASH?!- rimase Melody a bocca aperta.
-Il grande Ash Ketchum si è risvegliato…- disse Brock -…ciò ci porterà grandissimi problemi.