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Autore: HopeToSave    31/10/2009    3 recensioni
Questa storia è arrivata terza al concorso, che sta per terminare, a più round I Cinque Sensi, indetto da kiara_chan.
1. Tatto: La vista non è l’unico modo per vedere, c’è anche il tatto.
2. Vista: Il fatto che non avesse mai visto niente, non avesse la minima idea di come fossero le forme che la circondavano, aveva fatto si che la sua immaginazione divenisse molto, molto fantasiosa.
3. Gusto: […] quel maledetto messaggio nella segreteria telefonica, era il peggior modo in cui sarebbe potuta essere stata lasciata.
4. Udito: Da martedì 5 Giugno, Cecilia odiò le risate.
5. Next: Olfatto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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.X.

{I.C.S. – I Cinque Sensi}

 

 

Tatto.

Si dorme con gli occhi, è un sonno infinito. Buio sconfinato, impenetrabile e oscuro. Si ha paura, una paura folle di riposare, di dormire, e si vuole aprire questi occhi, e tenerli svegli.

Una tenebra che provoca una sensazione scotofobica, terrificante.

Si apre gli occhi, ma il buio rimane.

-Cecilia?-

Oh, una voce. A volte le voci sono rassicuranti, se ascoltate nel buio. Come un dolce ricordo d’infanzia, di una madre o di un padre che sussurra all’orecchio dell’infante parole conducenti al sonno.

E nella mente, poi, rimbombano, rimangono impresse, fino al sonno profondo.

Ma quando il buio non se ne va’ mai?

-Guardami.-

Sarebbe bello osservare. Il cielo, la terra, la natura verdeggiante di primavera e cadente d’autunno, la neve a fiocchi candidi d’inverno e la frutta maturare d’estate. Sì, sarebbe bello.

Ci si perde in fantasie, dolci, malinconiche, piene di speranza, come se la vista potesse venire da sè.

-Non posso.-

Si apre gli occhi, si obbedisce all’ordine, si segue l’impostazione. Eppure tutto rimane nero.

Si vorrebbe piangere, lo si fa’, ma inutilmente, in fondo è sempre stato così. Ma i vedenti descrivono il mondo in un modo così bello, così splendido, esprimendo la luminosità del sole, il movimento delle foglie col vento, l’incresparsi delle onde, facendo capire anche a chi non ha la loro stessa fortuna cosa si guarda, che è impossibile non piangerne.

Però i ciechi possono quello che i vedenti non sono in grado.

-Sì, che puoi.-

Alza una mano, l’allunga, e il contatto avviene.

I polpastrelli delle mani lentamente sfiorano la pelle, percepiscono le forme: naso leggermente grosso, labbra carnose, barba brizzolata e corta, gote spigolose su occhi, a quanto dicono, celesti. E la mano va avanti, tocca, fra i capelli arruffati, sul collo taurino degno di uomo virile, e poi scende sul petto e alla fine stringe altre simili mani.

-Te l’avevo detto.-

Il buio permane, ma non impedisce la vista, ora.

E il volto si sporge e incontra le labbra piene percepite fino a pochi secondi prima dalle dita.

Cecilia vede con mani, con bocca e con corpo.

-La vista non è l’unico modo per vedere, c’è anche il tatto.-

Note Autrice:
La scotofobia è la paura del buio.
Questa storia è arrivata terza al concorso, che sta per terminare, a più round I Cinque Sensi, indetto da kiara_chan.
Pubblicherò gli altri capitoli appena posso, ma intanto, vediamo se qualcuno leggerà il primo. xD

Hop. :D

   
 
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