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Autore: war    05/11/2009    3 recensioni
Vi saranno le demenzialità e le infinite cavolate che la mia mente sotto pressione ha tirato fuori durante la stesura di Siwa. Alcune saranno storielle di più pagine, alcune poche righe, altre ancora solo scambi di battute... La raccolta ha poche pretese, magari solo quella di strappare un sorriso!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Retroscena del capitolo 8 -10

Mu arrivò alla mia Casa che mancava una mezzoretta all'appuntamento con tutti gli altri Saint, su alla Tredicesima.
Era sereno e tranquillo come sempre e mi sorrise cordialmente.
- Immaginavo di trovarti così. - mi disse osservando con disapprovazione la mia camicia Hawaiana completamente sbottonata e la chela dell'aragosta che mi stava dando del filo da torcere.
- Eheh... Spuntino... - mi giustificai aggiungendo - Vuoi favorire? -
Lui osservò il piatto di pesce che avevo davanti e relegò uno sguardo bieco alla bottiglia di vino bianco della Franciacorta...
- Faresti cosa gradita ad Athena se rispettassi la puntualità degli impegni. - mi sgridò come un genitore paziente ma severo.
- Tranquillo, manca ancora mezz'ora e io ho il dono di spostarmi alla velocità della luce! - sorrisi radioso.
- Andiamo, finirai dopo di ingozzarti! - mi disse arrabbiato, afferrandomi un braccio e trascinandomi verso il bagno sollecitarmi a lavarmi e vestirmi in modo consono. Non potevo arrivare alla Tredicesima con le mani che puzzavano di pesce, vero?


Venti minuti dopo passammo a prendere Saga che era di umore cupo e tetro.
Mu lo aveva perdonato, come avevo fatto anch'io e vederlo in quello stato ci dispiaceva.
- Stai ancora tormentandoti? - chiese l'Ariete, diretto come solo lui sapeva essere.
Saga sospirò.
- Non posso imprigionare i miei pensieri - ammise sistemandosi meglio l'armatura dei Gemelli sulle spalle.
Il rapporto che lo legava al suo Cloth era molto particolare. Non che non lo fosse per noi tutti, ma a volte, Saga dava l'impressione che ne fosse geloso come lo si poteva essere di una bella donna che ci appartiene.
- Tranquillo, facendo entrare in risonanza tutte e dodici le armature, ripuliremo di ogni negatività la loro aura e anche i nostri spiriti ne risulteranno rinfrancati. Ricordati Saga, che anche se sei il più grande di noi tutti, adesso non siamo più ragazzini, quindi su di noi puoi fare affidamento. Il peso delle responsabilità, condividilo! - gli disse Mu, saggio e antico come nella sua natura.
- Esattamente! Siamo amici, no? - diedi man forte.
- si, lo capisco... Ma è di me stesso che ancora non mi fido... - borbottò lui.
Cancer non c'era ma era fin troppo ovvio che si trovava alla Dodicesima ad importunare Aphrodite.
Aiolia, Milo, Camus e Shura sarebbero arrivati direttamente dai campi di addestramento...
Shaka e Dokko erano già alla Tredicesima in veste di Gran Sacerdote e di Primo Ministro.


Eravamo seduti in circolo, tutti e undici, davanti a noi c'erano i Pandora Box. Solo Aiolos mancava, ma il suo spirito puro e lucente pareva avvolgere l'aria introno a noi.
La prima armatura ad entrare in risonanza fu quella di Shaka. Era prevedibile data la sua condizione di asceta e grande meditatore...Poi quella di Libbra...
Quella di Gemini si illuminò, ma la sua luce era dissonante, come una nota stonata in una sinfonia...
Sparì davanti ai nostri occhi in un battito di ciglia.
Poi un Cosmo.
Simile a quello di Saga, ma diverso.
Kanon.
Saga scattò in piedi, gli occhi dilatati, l'espressione simile all'urlo di Munch...
- BASTARDO!!!! KANON, LURIDO CANE!!!!! FARO' UNA CRAVATTA CON LE TUE VISCERE!!!! IL MIO CLOTH!!!! IL MIO CLOTH!!!! - ululò il gemello redento. Il volto era paonazzo, le labbra arricciate in un ringhio, pareva avesse raggi laser al posto di iridi azzurro-verdi e cosa più inquietante nemmeno Arles aveva mai fatto tanta paura.... Forse redento non si era mica troppo...
- BASTARDO DOPPIOGIOCHISTA!!!! FECCIA!!! IGNOBILE VOLTAGABBANA!!!! MA TI TROVERO', STAI CERTO CHE TI TROVERO'!!!! E NON BASTERANNO LE GONNE DI ATHENA A SALVARTI!!!!- sbraitava un furibondo Saga.
- Calmati... - cercò di portarlo alla ragione Mu, ma l'intervento più decisivo venne proprio da parte del Santo dei Pesci che schiaffeggiò il Santo dei Gemelli ringhiando.
- Smettila di fare l'isterico. Stai dando una disdicevole impressione di te stesso. Cosa ne penserebbe Athena se ti vedesse? -
Pensai che ci scappasse la Galaxian Explosion e tanti saluti a tutti quanti. Saga era davvero spaventoso. Fui felice di non trovarmi nei panni di Kanon o di qualsiasi altro malcapitato ne avesse destata l'ira.
Saga si calmò di botto, ma noi tutti eravamo agitati. E se il suo lato oscuro si fosse risvegliato? Non era certo un mistero che lui fosse il Saint più potente tra noi Dieci. A suo tempo non era stato secondo nemmeno ad Aioros... Lo scoppio d'ira e la calma piatta mostravano la doppiezza del suo animo. Perchè lui non era cambiato. L'oscurità, come in Death Mask e in Pisces non era stata distrutta ma solo addomesticata... Fissai Mu preoccupato e poi Aphrodite, stupito dalla sua temerarietà che contrastava con il suo aspetto elegante e femmineo.
Saga lasciò la stanza in silenzio.
Poco dopo sentimmo una serie di Galaxian Explosion scoppiare in rapida sequenza... Ed io mi chiesi se della Terza Casa fosse rimasto qualcosa in piedi e se qualche povera anima si sarebbe dovuta di nuovo mutare nel muratore felice...
Athena arrivò quasi di corsa, allarmata.
- Cosa è successo? - chiese osservando le Dodici armature e registrando subito la mancanza di quella di Gemini.
- Kanon - sbuffò Camus che come al solito pareva poco interessato alla faccenda.
- Kanon? - chiese la Kido stranita.
- A quanto pare ha chiamato a se il Cloth di Gemini e Saga non l'ha presa bene - minimizzò Shura, che continuava a provare una profonda amicizia nei confronti del gemello.
- Uscitosene dalli gangheri, vero è! - sostenne Death Mask compiaciuto dallo sfoggio di potenza dell'uomo che aveva deciso di seguire anche se ne aveva riconosciuto l'inganno.
- Dov'è adesso l'Armatura? E Kanon? - chiese la Kido.
- E' in Egitto. Ma non riesco a trovare il punto preciso... Un cosmo che cosmo non è lo protegge. - annunciò Shaka, con gli occhi chiusi e la voce tranquilla.
- Forse c'entrano qualcosa gli adoratori di Zeus? - chiese Dokko preoccupato - Non sono forse loro che dominano le Sabbie dell'Egitto della Libia e della Tunisia? -
- Organizziamo un'ambasciata - dettò legge la Kido
- Credo che fra poco riceveremo notizie... Ma teniamoci pronti a ogni evenienza! - disse Aiolia.
Quando lasciammo la Tredicesima la mia preoccupazione e quella di Mu non era certo diminuita... Dopotutto toccava a noi passare dalla casa di Saga, mica agli altri!!!!


  
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