Buongiorno (pomeriggio,sera,notte vedete voi quando leggete^^) e buon mercoledì!
Il capitolo mi è uscito così, volevo far parlare Leah e Bella, ma poi mentre scrivevo mi ha chiamato mio marito, ieri sera sono tornata che lui dormiva, stamattina è uscito che io dormivo ancora, bella vita di coppia direte voi, beh si delle volte lo dico anch'io =( Comunque sta di fatto che mi ha chiamato perché da ieri non mi parlava, non doveva dirmi tante cose, solo per sentirsi... e allora mi è scattato qualcosa. Se noi, che siamo una coppia normale, non riusciamo a stare più di tot ore senza parlaci figuriamo i nostri Ed e Bella, poi siamo nel 2009, chi non ha un cellulare alzi la mano.
Questa è la storia di questo capitolo che spero che vi piaccia e che dedico a mio marito, mia fonte eterna di ispirazione, anche se probabilmente non lo saprà mai. ^^
Come sempre rispostine infondo e un enorme ringraziamento a chi legge
e recensisce questa storia e l'altra e a chiunque sia passato di qui
anche solo per puro caso ^__^
Bacioni Lisa
Cap. 38 Telefonata
Come al solito stetti parecchio
sotto la doccia, per poi sentirmi in colpa, non ero a conoscenza delle
condizioni economiche della famiglia Black, ma dubitavo avessero un impianto
idrico simile al nostro, quindi con ogni probabilità avevo finito tutta l’acqua
calda. Mi ripromisi di fare più attenzione la prossima volta, ormai potevo
farci poco.
Mentre facevo la doccia avevo
pensato molto alle parole di Leah e del padre di Jacob.
Loro ci odiavano, questo era
poco ma sicuro, ma ci odiavano senza conoscerci, ci odiavano per quello che
rappresentavamo.
Ci poteva essere rimedio a questo odio?
Forse, forse se
avessero conosciuto meglio me e la mia famiglia avremmo superato quella fase.
Ed io volevo superarla a tutti i costi, Jacob era diventato una parte della mia
vita e volevo che non dovesse essere per lui una macchia essermi amico, non
volevo che si scontrasse con il padre a causa mia. Sarebbe stata dura, ma avrebbero
cambiato idea.
Rientrai nella stanza dopo essermi asciugata ed infilata una calda tuta di ciniglia viola, chissà quando l’aveva comprata Alice visto che non ricordavo affatto di possederla.
Leah era stesa sul letto di
sinistra, vicino alla finestra, a pancia bassa e con le gambe sollevate che
dondolavano alternate avanti ed indietro, non so perché ma in quel momento mi
ricordò Rose, anche lei si metteva così quando sfogliava le sue riviste di
moda, eravamo molto più simili di quanto Leah pensasse, mi stesi a mia volta
sul letto e chiusi gli occhi. Mi mancava la mia famiglia, mi mancava quel senso
di sicurezza e amore che aveva permeato la mia vita nell’ultimo secolo.
Del mia vita umana avevo pochi
e confusi ricordi, ma ero certa che anche allora la mia vita fosse piena di
amore, che i miei veri genitori mi avevano amata.
Ora mi ritrovavo sola, in casa
di estranei che oltretutto non avevano la minima simpatia nei miei confronti,
sentendomi forse per la prima volta nella mia intera esistenza dannatamente
sola.
Avrei pagato oro anche per una
noiosissima giornata di shopping con le mie sorelle. Senza quasi accorgermene
sospirai attirando l’attenzione di Leah.
<< Questa situazione
piace meno a me che a te, quindi per favore non fare la vittima >> mi
apostrofò acida.
Riaprii gli occhi e stancamente
mi girai verso di lei, dovevamo trovare un equilibrio, non potevamo andare
avanti così condividendo la stessa casa e la stessa stanza. Se lei non voleva
essere cortese lo sarei stata io per entrambe.
<< Stavo pensando alle
mie sorelle, quando ti ho visto leggere una rivista mi hai ricordato
mia
sorella Rosalie, sai siamo molto unite e non ci piace stare lontane le
une dalle altre >> lei non disse nulla si rituffò
nella sua rivista come per dirmi che la
conversazione era finita.
<< Tu hai sorelle? >> provai a chiedere.
<< No, un fratello, ma
tecnicamente anche tu non hai sorelle, non siete consanguinei, anche se nel
vostro caso è un eufemismo >> disse sempre più acida.
Io non mi arresi, tanto non
avevo nulla da perde a questo punto, << Beh non sono solo i legami di
sangue a formare una famiglia, agli umani diciamo che siamo stati adottati ma
non è una copertura, noi ci sentiamo veramente fratelli e come fratelli
adottivi proveniamo da famiglie diverse. Noi siamo una famiglia, ci amiamo come
tale, litighiamo come tela. >> ammisi con un piccolo sorriso di
rammarico.
<< A voi piace fingervi
umani, di conseguenza ne imitate tutti i comportamenti. E’ una vostra
perversione, non la realtà >> disse lei dura.
<< Come puoi dirlo? >>
chiesi arrabbiata.
<< Voi non avete cuore né
sentimenti >> ribadì.
<< Il nostro cuore non
batte, ma questo non significa che noi non possiamo avere sentimenti,
mio padre
mi ha spiegato che anche il nostro astenerci dal sangue umano e quindi
il non
assecondare la nostra natura, fa si che noi creiamo rapporti più
forti rispetto agli altri vampiri. Ma
comunque per qualsiasi vampiro i sentimenti esistono siano essi di
amore o di odio, noi abbiamo sentimenti proprio come voi, quando ci
innamoriamo il cambiamento è tale da permeare la nostra intera
esistenza, per noi i cambiamenti sono definitivi, se ci
innamoriamo
restiamo innamorati di quella persona per sempre. >> dissi
cercando di spiegarle al
meglio quello che pensavo.
Ovviamente lei non era dello
stesso avviso, stava per dirmi qualcosa quando il mio cellulare suonò.
Rapida
andai a recuperarlo dalla scrivania dove lo avevo appoggiato entrando.
Mentre la musica di Claire de
Lune risuonava nella stanza, il nome del mio amore illuminava il display. Con
un sorriso felice afferrai il cellulare per poi ridirigermi verso il letto,
stringendo le ginocchia al petto.
<< Ciao … >> dissi
emozionata.
Mi mancava già da morire.
<< Ciao amore mio, tutto bene? Sei arrivata? Sei stata male? Ti
hanno fatto male? Dove sei? >> disse tutto d’un fiato, facendo
trasparire forse per la prima volta, la profonda angoscia che provava.
<< Calma, calma, una
domanda alla volta! Lo sai che sono umana adesso, non ti sto dietro se vai a
questa velocità >> dissi ridacchiando, Leah mi guardava intensamente, ma
decisi di infischiarmene, Edward era al telefono con me e tutto il resto poteva
tranquillamente svanire.
<< Stai bene? >> chiese sempre più agitato.
<< Si sto bene, stai
tranquillo! Siamo arrivati da un po’, sono a casa di Jacob e mi sono concessa
una doccia, li conosci i miei tempi >> dissi sorridendo.
<< Ero preoccupato. Il bambino ti da noia?Hai avuto nausee?Giramenti
di testa?>> ok non riuscivo a calmarlo.
<< No tranquillo, nè
nausea né giramenti, tutto tranquillo. Cosa che invece non posso dire di te.
Edward devi tranquillizzarti, va tutto bene. Sono stati tutti molto gentili con
me, ho una bella stanza e Leah è sempre con me. Quindi rilassati e pensa ad
affrontare i Volturi che al momento sono il problema più grosso che abbiamo.
Ok? >> chiesi, avevo fatto appello al mio tono più dolce e rassicurante,
sperando di alleviare almeno un po’ la sua tensione.
Ma non mi sfuggi lo
sguardo perplesso di Leah al sentire le mie parole.
Si ok, non era proprio andata
così, ma che senso aveva angosciarlo, me la sarei cavata da sola, lui aveva già
fin troppi problemi.
Quindi decisi di continuare ad ignorare le strane occhiate
della mia compagna di stanza e concentrarmi sul mio amore.
<< Hai mangiato? Lo sai che devi fare dei pasti regolari,
Carlisle te lo ripete di continuo >> perché voleva per forza trovare qualcosa che
non andasse? Effettivamente avevo un po’ fame, ma non era tardi << Stavo
giusto scendendo per prepararmi qualcosa da mangiare. E’ tutto a posto? Ti
sento più teso del solito? Qualcosa non va? >> era il mio momento delle
domandi, magari avrei capito l’origine di tutta quella tensione.
<< No tutto ok >> troppo veloce, troppe poche parole, allora
c’era veramente qualcosa che non andava
<< Edward … >> provai ad
insistere
<< Mi manchi >> aggiunse mesto
<< Anche tu, ma non è per questo che sei agitato, lo sapevi che ti sarei
mancata, per favore mi dici cosa succede >> chiesi paziente, poteva
fregare chiunque ma non me, lo conoscevo troppo bene. << Ecco... c'è ... come dire... c’è un piccolo
problema… Sembra che abbiano cambiato i piani … - fece una pausa, forse stava valutando se dirmi tutta la verità, ma poi proseguì spedito - Alice non riesce a capire
quando verranno. Sembra che abbaino posticipato la visita, ma non sappiamo a
quando. Voglio venirti a prendere Bella, ma non me lo permettono. Jasper mi sta
facendo impazzire, dice che è troppo pericoloso finché non conosciamo i loro
veri piani, ma io non posso… Amore non riesco … Saperti lì, sola, indifesa… Mi
sta facendo impazzire, ti prego digli che vuoi tornare, tra pochi minuti ti
vengo a prendere al confine, il resto lo decideremo in seguito ok? >> chiese con aria speranzosa.
Era peggio di quanto temessi, oltre al
prolungare a tempo indeterminato la mia permanenza qui, il cambio nei programmi
di Aro e compagni non prometteva nulla di buono.
<< No Edward, ha ragione
Jaz, devo rimanere qui. Stai tranquillo e ascoltalo, sa cosa fare. >> Lo
sentii chiaramente ringhiare di frustrazione.
<< Amore … >>
bisbiglia, arrossendo poi per quella confidenza alla presenza di un’estranea,
ma in quel momento era per me determinante che Edward ragionasse.
<<
Amore ti prego, ascoltalo, sa quello che fa. Io qui sono al sicuro e appena
potrò tornerò, anzi torneremo da te. Stiamo bene e tu non ti devi preoccupare,
segui il piano e fai del tuo meglio. Non stare in pena per noi, perché non è
necessario. Me lo prometti? Me lo prometti amore mio? >> ora quella
speranzosa ero io.
La notizia non mi aveva reso felice, ma conoscendo
l’impulsività di Edward quando si trattava di me era meglio fare buon viso a
cattivo gioco, prima che scatenasse una guerra con il branco.
<< Bella ti prego … >> disse supplicante.
<< Amore ne abbiamo
già discusso è la scelta migliore, io qui sono al sicuro. Si prenderanno cura
di me, te l’ho detto, Leah non mi lascia mai sola. Non può accadermi nulla di
male. Prometti di non fare nulla di stupido? Ormai sei un papà devi dimostrare
un po’ più di maturità >> dissi ridendo e tentando di alleviare la sua
tensione.
Non rise ma sembrò più calmo.
<< Sicura che è tutto a posto? I pensieri dei lupi non erano
esattamente amichevoli a parte quelli del giovane lupo, penso si chiami Seth
>> Avevo avuto il dubbio che
Leah stesse ascoltando la mia chiamata e ne ebbi la conferma in quel momento,
perché sollevò il capo guardandomi con fare interrogativo, Seth doveva essere
suo fratello.
<< Sembra innocuo ed
entusiasta di fare la tua conoscenza, ma presta ugualmente attenzione. >>
aggiunse Edward dolcemente.
<< Me ne ricorderò tranquillo, ma guarda
che non è a me che devi fare da papà >> dissi ridendo di nuovo.
<< Ne sei proprio sicura amore? >> mi rispose lui
dolcemente, quanto avrei voluto essere tra le sue braccia in questo momento. Mi
mancava da morire e io mi sentivo tanto sola, in più avevo appena scoperto che
sarei dovuta rimanere lì più allungo del previsto.
<< Si forse hai ragione tu
>> ammisi con gli occhi pieni di lacrime.
<< Amore tutto bene? Mi sembri triste… >> mi chiese
Edward tradendo un po’ di apprensione.
<< Tutto ok, mi manchi e
forse sono anche gli ormoni, Carlisle lo ha detto che potevo avere degli sbalzi
d’umore, ricordi? >> dissi tentando di tranquillizzarlo.
<< Si, ma la cosa non mi tranquillizza. Voglio averti qui, tra le
braccia e sovrintendere ad ogni minuto della tua gravidanza >> disse
stizzito, eccolo qui il mio bimbo capriccioso, il suo tono mi fece sorridere e
ricordare il nostro primo bacio.
<< Sarà solo per poco, lo
sai. Non fare i capricci >> dissi ridendo.
<< Adesso fai tu la mamma con me? >> chiese divertito e
stetti al gioco.
<< Certo, devo pure far pratica e tu sei bravissimo a
fare il bambino quando vuoi >> dissi stuzzicandolo.
Dal telefono arrivò una leggera
risata, che allietò la mia giornata.
<< Dimmi cosa stai facendo, dove sei, come sei vestita... Dio quanto mi manchi amore...>> disse evidentemente più disteso.
<< Niente di che siamo in camera, stavo chiacchierando con Leah e
ho addosso una tuta di ciniglia viola che giuro di non aver mai visto
in vita mia, ma quando ha avuto tempo Alice di comprarla? >>
chiesi un po' sconvolta dalle doti di ubiquità di mia sorella.
<< Non chiederlo a me ... negli ultimi tempi sono stato impegnato, piacevolmente impegnato >> aggiunse malizioso.
Arrossii senza nemmeno rendermene conto al ricordo della notte precedente.
<< Bella, Leah la cena
>> urlò Jacob dal piano di sotto, distogliendomi dai miei piacevoli ricordi.
<< Edward devo andare a
mangiare, ci sentiamo domani? >> chiesi speranzosa.
<< Dovrei resistere fino a domani? >> chiese lui
dubbioso.
<< Beh dopo cena vorrei
dormire, ma se vuoi ti chiamo. >>
dissi tentando di accontentarlo, ma avevo i miei dubbi sul fatto di
riuscire a rimanere sveglia ancora molto, sentivo già gli occhi pesanti e la notte prima non avevo quasi chiuso occhio.
<< No tranquilla amore, riposati, mangia e riguardati. Ci
sentiamo domani. Ti amo >> disse lui dolcemente.
<< Anch’io ti amo, a
domani >> risposi mestamente accarezzandomi il ventre, infondo non ero sola.
Però lo volevo con me, sentire la sua voce mi
faceva stare bene.
Ok forse anch’io mi comportavo un po’ da bambina.
Sorrisi
dei miei pensieri e mi alzai incontrando lo sguardo curioso di Leah.
<< Scendiamo? >>
chiesi, tentando di ignorare il fatto che avesse origliata tutta la mia
conversazione con Edward.
Non rispose, annuii facendomi segno di precederla, ma
continuando a guardarmi con malcelato interesse.
Chissà a cosa dovevo tutto quel nuovo interesse, lo avrei scoperto, ma ora urgeva una bella cena e una sana dormita.
My space:
Eccoci giunti in fin... va be lasciamo
perdere, che dite???? Piaciuto???? Perché Leah è curiosa,
le saranno venuti dei dubbi? Quando arriva Seth??? Mille domande,
nessuna risposta o almeno fino alla prossima settimana. Bacioni a tutti
!!!!
------ Rispostine ------- (SPERO DI NON AVER DIMENTICATO NESSUNO)
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Aspetto chiaramente il vostro parere e se volte anche i vostri consigli.
BACIONI LISA
PICCOLO SPAZIO PUBBLICITÀ': Incredibilmente Noi
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stefhanie Meyer.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.