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Autore: dark93    11/11/2009    1 recensioni
un ragazzo...un istinto assassino che prende possesso del suo corpo...riuscirà il ragazzo (ormai non più umano) a controllare il suo potere e usarlo solo per il bene dell'umanità?
Genere: Dark, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardai intorno per capire in che razza di posto ero finito: la stanza era completamente bianca…sempre se era una stanza…e comunque il luogo era così immacolato che faceva male agli occhi. Rimasi a studiare il posto a occhi socchiusi, finché dal bianco che avvolgeva quello strano luogo non spuntò un uomo. Aveva un bell’aspetto ed era alto, aveva i capelli di un marrone chiaro, portati all’indietro con l’aiuto di un’abbondante dose di gel…più semplicemente, aveva i capelli “leccati all’indietro”, come li avrei definiti io. Indossava dei pantaloni neri molto eleganti abbinati ad una giacca dello stesso colore; sotto portava una camicia bianca con sopra sistemata una cravatta, sempre nera, e calzava un paio di scarpe lucenti, anche quelle nere. In pratica sarebbe stato perfetto per andare ad un matrimonio e fare la parte dello sposo. Stava venendo nella mia direzione, finché non si fermò e si sedette su una sedia apparsa dal nulla. Quando udii la sua voce trasalii, visto che fino a quel momento aveva regnato il silenzio: -Benvenuto! Accomodati pure sulla sedia che sta dietro di te.- e apparse una sedia dove io mi sedetti; lui continuò: -Ti starai chiedendo perché sei qui e ti avviso che il motivo per cui ti trovi in questo posto, non ti piacerà per niente.- . Io, dopo molto tempo senza aver aperto bocca, risposi con la voce roca, dicendo all’uomo: -Mi dica: perché mi trovo qui?- , lui, soddisfatto in viso, forse dal fatto che avevo avuto il coraggio di spiccicare parola, mi rispose tranquillamente: -Ti trovi qui perché sei morto.- . Lo guardai come se stesse scherzando e stavo per ribattere, quando fissando quell’uomo, mi attraversò la mente una scena: delle luci che mi accecavano, un dolore che mi attanagliava le gambe; l’uomo modificò le labbra, fino a formare un sorriso compiaciuto: era come se avesse visto anche lui, insieme a me, le immagini e le sensazioni che si erano susseguite nella mia testa. La verità mi si presentò, come un muro che mi si parava davanti, mentre stavo correndo a tutta velocità e contro cui andavo a schiantarmi violentemente. Riuscì solo a mormorare a voce bassa: -È tutto vero allora…sono morto.- , l’uomo mi comunicò: -Sì, sei morto. Ti trovi in questo posto che viene chiamato “la camera della scelta”, perché io ora ti darò due possibilità e tu dovrai effettuare una scelta molto difficile e impegnativa.- , lo interruppi: -Scusi, ma lei chi è?- . L’uomo pazientemente rispose:-Il mio nome non è importante, ma da queste parti mi chiamano “il regolatore”. Comunque, basta perderci in chiacchiere inutili: ora ti presenterò le due opzioni e tu dovrai sceglierne una…ma rifletti bene su quale prenderai e su quali saranno le conseguenze della tua scelta.- . Io annuii, impaziente di sapere di cosa trattava la scelta che dovevo prendere: pareva una decisione molto importante, da come me l’aveva presentata il regolatore. Quindi riprese il discorso: -La scelta è questa: nella prima opzione la tua anima intraprenderà la via che porta alla morte e quindi un viaggio nell’ignoto; nella seconda opzione tu tornerai sulla Terra e riceverai dei cambiamenti, che potranno essere a tuo vantaggio, ma a scapito di tutte le altre persone. Non posso dirti altro. Quale delle due scegli?- . Io ero molto confuso, per primo da come mi aveva presentato la scelta in modo breve e conciso, quasi come fosse una cosa da niente. In secondo luogo, non sapevo cosa scegliere, perché sarei tornato sulla Terra, questo sì, ma avrei potuto causare danni all’altra gente con i miei nuovi cambiamenti. Dopo qualche minuto di silenziosa riflessione, parlai: -Scelgo la seconda opzione.- . La verità è che avevo paura dell’ignoto e quindi era meglio tornare sulla Terra e continuare a vivere, anche se avrei potuto portare problemi alle altre persone. Quindi la mia paura e la mia rinascita contro la sicurezza degli altri umani sulla Terra: mi sembrava una cosa più che sensata. Ma volevo porre una domanda al regolatore: -Perché questa possibilità la state dando proprio a me?- , lui parlò in modo enigmatico, come sempre: -Perché la tua morte è avvenuta a una giovane età, quindi ai giovani, diamo la scelta se vogliono proseguire verso la morte o se hanno qualcosa ancora da scoprire e da imparare, rinascono, ma ripartendo dall’età che avevano quando sono deceduti.- . Compresi bene cosa voleva dire, ma non capii cosa ancora non avevo imparato o scoperto durante la mia prima vita terrena. Il regolatore annunciò: -Bene, è arrivato il tuo momento…può essere che più in là ci rivedremo, come può essere che non ci rivedremo mai più. Addio.- , io risposi: -Addio regolatore.- . Ad un certo punto non vidi più niente...tutto completamente oscuro, fino a che non mi ritrovai in una stanza buia, su di un letto appostato vicino ad una finestra, da cui si poteva osservare la luna e da dove proveniva il suono dell’ululato di un cane…il mio respiro irregolare e affannato era l’unico rumore che accompagnava l’abbaiare del cane…ero vivo…

dopo l'introduzione, ecco il primo vero capitolo ;)

(scusate...c'era stato un errore perchè prima non si vedevano tutti i dialoghi...ho risolto: spero abbiate la pazienza di rileggerlo...grazie in anticipo) =)
  
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