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Autore: ClaudiaSwan    13/11/2009    13 recensioni
L’amore è sempre
pronto a resistere a qualsiasi tempesta… La morte è una tempesta abbastanza
forte da spazzarlo via? no… non per me… altrimenti non sarei qui…ma l’amore è
anche pronto sul serio a rinnovarsi e a far spazio a nuovo amore?

La certezza degli
occhi di Robert fissi su di me mi fa sperare di si. Che l’amore nuovo si
affianchi a quello vecchio senza coprirlo mai.

Robert.
Alessia.
Lui inglese, lei italiana. Lui attore sulla cresta dell’onda,
lei aspirante fotografa di successo. Lui tradito dalla sua ragazza, lei
innamorata di un angelo.
Lui che non ha idea di cosa sia veramente l’amore perché non
è mai stato veramente innamorato e lei che di questo sentimento sa tutto, anche
la parte più dolorosa.
Alessia e Robert vivono due vite completamente diverse,
hanno sogni completamente diversi, esperienze totalmente diverse. Eppure hanno
un punto in comune: Mattew Holsen, un nome che per tutti e due significa
tantissimo. E sarà proprio lui a metterli insieme, a far combaciare due anime
completamente differenti ma bisognose di sentimenti forti e veri, a mettere in
discussione le certezze più profonde e radicate in loro, a fargli scoprire che
sono due pezzi di un unico puzzle e che l’incidente stradale che li ha fatti
incontrare… non era altro che il destino che bussava alla loro porta cercando
di essere ascoltato.
Una storia in due pov, che amo e che cresco come un figlio. Ho
cercato di rendere Robert più possibile vicino a come penso sia nella realtà,
prendendo spesso spunto da fatti veri della sua vita ma prendendomi anche delle
piccolissime licenze poetiche. Questo è il mio Robert.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'ubi tu Gaius, ibi ego Gaia'
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capitolo 24 WOW!!!!!!! 20 recensioni!!!!! ma io muoio!!!!!!!
siccome ho tanto a cui rispondere, non mi perdo in ciance e dico immediatamente che questo capitolo è per Chiara. Grazie Chia per avermelo suggerito e ispiratoooooo! e grazie anche alle twittergirl che ieri sera mi hanno tenuto compagnia mentre scrivevo. con i loro discorsi di ieri sera hanno messo a serio rischio pervi questo capitolo! prima o poi finirà che mi influenzeranno troppo :P

recensioni:

emilyatwood:  che dire? grazie mille! c'hai azzeccato in pieno, perchè anche a me piacciono le recensioni papiro! come forse hai già avuto di notare sia qui che per quella che ti ho scritto su quel racconto che mi hai raccomandato (prima o poi leggerò anche l'altro :))
ma tu ti rendi contio che quando mi hai detto che ti ho ispirata mi stavano le lacrime algli occhi? io che ispiro quando in genere sono io quella che prende ispirazione dagli altri è... WOW! hai ragione per quel che riguarda le altre storie: molte volte scrivono di lui che è un buono, un pazzoide gentile e tenero ma lo danno per scontato. io non posso dirti che l'ho voluto rendere così apposta...nel senso che è venuto tutto fuori naturalmente dalla mia testa. l'unica cosa che mi ha influenzato un pò sono state le due biografie su di lui che ho letto e ho cercato di farlo restare il più fedele possibile a quello che ho letto e a quello che dice nelle interviste :)

camillalice: tu mi vuoi far piangere!!! :) sono Jasper??? dici sul serio??? il complimento dei complimenti! grazie! grazie di cuore! tranquilla per lo studio, nessuno come me ti può capire. pensa che scrivo di notte perchè di giorno sto sempre sui libri!

veri15star: mazza sei proprio arrabbiata eh?! XD no davvero dimmi se mi devo affittare una guardia del corpo perchè per i prossimi capitoli mi odierai veramente. l'unica cosa che ti posso dire è abbi fede, che la storia è ancora lunga :) e se mi viene qualche lampo di genio adatto potrei anche scrivere la storia di ale e matt prima di rob.

skitty: grazie  mille davvero! :) so quanto era atteso quel capitolo quindi...tieni pronta perchè ho intenzione di farvi restare con gli occhi a cuoricino davanti allo schermo per un bel pò di capitoli ancora :)

vannyp1987: grazie! :) grazie mille :) spero di non averci messo troppo.

romina75: cioè ma tu mi leggi nel pensiero???? :) mi hai appena detto che i capitoli che già avevo intenzione di scrivere (matrimonio di Beckie e soddisfazioni lavorative) sono quelli che vorresti tu. davvero erano già in scaletta! oh beh son proprio contenta va :)
le tue teorie sul mio cervello mi fanno sempre morire dalle risate davvero :) sei un mito!!!

cricri88: ti ho già detto che ti adoro? no? te lo dico ora. TI ADORO!!!! dovrei raccogliere tutte le tue recensioni e farne un racconto perchè sei tu che riesci a farmi morire dal ridere fino alle lacrime e a commuovermi nel giro di poche (poche solo in confronto a un racconto perchè sappiamo che a te servono i rotoloni regina per la lunghezza delle recensioni che scrivi) righe. davvero...quasi mi sento tutti questi complimenti immeritati... ma se lo dite voi... va be mi fido.
ogni volta mi dici sempre che succedono cose inaspettate nei miei capitoli  e sono contenta di cogliervi sempre di sorpresa. a volte non me ne rendo conto perchè la storia per me è già perfettamente chiara e quello che per voi è un colpo di scena, la maggior parte delle volte lo sento come un evolversi più che logico della storia. Beckie... ti stava bene addosso come personaggio davvero XD anche se sono sicura che tu ad Ale ne avresti dette ancora di peggio!
e Rooooob.... si è un magnifico balbuziente :) teneroooooooo!!! cmq questo capitolo per la seconda parte è merito di chiara e se succede qualcosa che non ti aspetti la colpa è sua! :P

smemo92: oddio no!!! io l'istinto del killer ce l'ho solo nei confronti di kris, lo giuro!!!!! cioè io non so cosa dire davvero :) mi hai fatto una marea di complimenti punto per punto che non posso rispondere che grazie (GRAZIEEEEEEEEEEE!!!!!) e sperare di meritarmeli ancora :)
Rob... e lo so è teneroso e insicuro... spero ti piaccia questo nuovo pov...secondo me è molto tenero.

sophie88:aspetta quando l'hai scritta quella frase??? l'ha detta Mike???? cavolo me ne ero scordata! cioè npn mi ricordavo l'avessimo scritta proprio così :) sentiiiii menata .... parliamone.... c'ho paura, che dovevo fare! ma oggi mi faccio perdonare tranquilla tranquilla leggi ( stavolta tutto perchè un pezzo l'hai già letto) e dimmi fino a che punto ti ho fatto venire l'infarto.

lazzari: avresti ucciso Aleeeeeee!!!!! beh si in effetti se correva ancora un pò ce la trovavamo a fare forrest gump 2 e sarebbe stata da ammazzare sul serio, però beckie è beckie :) un misto di tutte le mie amiche , quindi non poteva  non essere così speciale :) Rob ce l'ha fatta, ma si trattiene ancora... spero che questo pov chiarisca ancora meglio la sua posizione.

piccola ketty: come farà con il lavoro???? ehhhhhhhhhh non te lo posso dire :) vorrei ma non posso :P grazie mille per i complimenti!

ellebaker: innanzi tutto grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! per aver recensito e per tutti i complimenti con cui ogni volta mi ricopri che mi fanno davvero commuovere. eeee lo so , far svegliare rob tutto solo è stato un atto di sadismo vero e proprio, e conta che lei esce da casa come se non sapesse che al ritorno lui ci sarà ancora perchè abita li (pure scema quindi) beckie... beckie era forse l'unica che poteva farcela con lei :) è per questo che l'ho inventata! il suo ruolo diventerà davvero importantissimo più avanti quindi teniamola d'occhio.

ladyherm: dici sul serio? sono senza parole ... posso solo dire che sono contenta di averti regalato un finale diverso e conseguente emozione e che mi dispiace che per te non sia finita come ale e rob.

sei nell'anima 2009: allora  vado per punti :) ale: ale.... cosa prova lei per rob? non lo sa. lei crede sia principalemte attrazione sommata al fatto che lui è simpatico dolce bello e compagnia bella e quindi vede in lui una persona che la può sorreggere. diciamo che per il momento quello che pensa ale è : non è matt ma mi vuole bene e mi renderà felice. un pò triste per ora come cosa ma tutto prenderà aforma più avanti.
kristen??? oooo ci sarà :) te lo assicuro. ho pensato al tuo suggerimento oggi e sicuro che lo metterò, anche se un pokino più avanti :P qualsiasi altra idea dimmela!

jordy klein:  grazie davvero :)

polpettina 90: nuuuu!!!! Ale ormai direi che è una twitter XD esistesse davvero la inviterei alle serate pervi che ieri è stata esilerante! sono felice che il tutto ti sia piaciuto e sono convinta che avresti linciato ale all'inizio, ma va be... la seconda parte di questo chap è tutto merito di chiara però che mi ha dato l'idea :P
il seguito... se mi faccio prendere la mano direi che dovrò cambiare il raiting in rosso, ma non sono molto brava a scrivere rosso passione. forse rosso sangue triglia si però.

ryry: tranquilla sei sempre magnifica! grazie :)

fallsofarc: ave mia musa ispiratrice! ci siamo già parlate tanto ieri sera e quello che posso dire ancora è semplicemente grazie!!!! :) la telecamera su rob???? ti giuro vorrei averla! soprattutto una waterproof per quando è sotto la doccia, ma ahimè... non c'è :'(
ti giuro se ieri sera non avessimo passato tutto quel tempo al pc avrei una risposta alla recensione modello romanzo (guerra e pace per lunghezza tanto per intenderci) e non finirò mai di ringraziarti per il tuo consiglio sulla scena. spero di averla scritta bene e soprattutto che ti piaccia :) mi pare che il primo pezzo che hai letto ti sia piaciuto e... spero di non aver rovinato le 8 pagine seguenti :P

mikki: grazie grazissimo! tranquilla per i neuroni e per lo studio... i miei si stanno decimando :P spero che l'effetto non sia iniziare a scrivere castronerie!

sorella mia deb: mazza che fatica!!! un'ora a rispondere ma sono felice come una pasqua come ben sai, sorellina mia complessata! :P
- mi risveglio con rob e scappo? volevo dire che scappavo per prendermi un momento di pausa perchè lui è bravissimo a letto e mi avrebbe smontato se non avessi preso fiato, ma poi rovinavo il romanticismo :P
-io avrei decretato festa nazionale altro che manifesto!
-simo.... :)) lampo di genio creativo
i due punti in mezzo XDXDXDXDXD
- hai detto davvero che quella scena è meglio di quella del sesso? oddio deb stai bene??? sei tu? che ne hai fatto di mia sorella?? :) a parte gli scherzi, sono felice che ti sia piaciuta
ho risposto per punti come te, hai visto??? la foto dell'anello dici? ma non l'hai vista? è nell'abbigliamento. nel montaggio su polivore ho messo un anello al centro che è proprio quello. hai già letto anche tu la prima parte di questo chap e spero ti piaccia anche il seguito! ti voglio bene pestifera!!! :P





Robert pov: learning to breathe



Ho sempre scritto musica. Fin da quando ero bambino. Per me le note hanno tutte perfettamente senso, anche se solo lette su un foglio. Pallini bianchi, neri, pause lunghe, corte, chiavi, tempi…tutto in quelle cinque righe ha un senso. Un senso che ha un suono che chi non sa leggere la musica non sente eppure esiste.

Così come ho sempre scritto musica, l’ho sempre ascoltata e fin da bambino ho fatto un gioco stupido che però mi sembrava importante. Ogni volta che vivevo un qualcosa di particolare, di intenso, bello o brutto che fosse, io cercavo tra le canzoni e le musiche che conoscevo qualche melodia adatta a quel momento. Con l’andare del tempo ho finito per fare delle vere e proprie play list nella mia testa, piene zeppe di musica che mi ricordava pezzi di vita.
E’ un passatempo che mi rilassa. È importante avere un sottofondo musicale delle nostre vite, perché non c’è niente che la musica non possa raccontare. Qualcuno potrebbe obiettare che esistono le parole, ma non è la stessa cosa.
Le parole una volta che le fermi sulla carta possono essere rilette sotto varie interpretazioni solo un certo numero di volte e arriverà sempre il momento in cui ti renderai conto che quelle parole non hanno più niente da dire, non avranno più significati nascosti da svelare.
La musica invece può raccontarti sempre cose diverse ed esprimere tutta la potenza di un’emozione fino a farti vibrare le corde del cuore. Attraverso la musica quell’emozione la senti, è palpabile, è tua. Non del musicista, solo tua.
Prendete la parola rabbia, o meglio, la parola amore. Quante volte l’abbiamo letta? Eppure quante volte avete sentito lo stesso brivido lungo la schiena che lo scrittore ha solo immaginato? Nessuna perché le parole glielo hanno fatto descrivere solo fino ad un certo punto. Non esistono parole per dare la sensazione di un brivido come ad esempio un mi cantino potrebbe fare.
Così eccomi qua. A cercare di raccontare un brivido.
Io, un foglio bianco su cui ho tracciato righe a casaccio, una penna e lei. La mia musa. L’emozione che voglio raccontare.
Le labbra schiuse, il viso coperto dal capelli, il braccio piegato sotto la testa e l’altro sotto il mento, gli occhi chiusi …la maglietta disordinata che le scopre un po’ il fianco e il lenzuolo bianco a coprirle le gambe.
La mano corre da sola sul foglio, non guardandolo nemmeno. Occhi fissi a lei, la mia mano la compone, la suona.
Sono ore che sono fermo qui, sdraiato accanto a lei sul materasso che la guardo semplicemente dormire. Si è addormentata praticamente subito, come abbiamo sfiorato il letto.
Lo so, lo so, lo so… dovrei dire “è un vero peccato” ma non lo dirò, perché io volevo esattamente questo.
Sono un cretino, so anche questo, perché se fossi un vero uomo ora sarei qui, incazzato come una belva, perché lei si è addormentata. Ma siccome la mia massa grigia, divisa in due emisferi uniti da un fascio detto corpo calloso (non vi emozionate, è l’unica cosa che mi ricordo del corso di biologia delle superiori) è montata al contrario, la cosa non mi stupisce.
È per questo che le ho chiesto di salire, no? Per poterla sentire addormentata accanto a me e vederla svegliarsi come se stamattina lei non se ne fosse andata.
Non ho più voglia di analizzare il suo comportamento, anche se forse dovrei farlo, soprattutto dato che due giorni fa stava per lanciarsi giù dal decimo piano di un palazzo. Me ne riservo perché sono sicuro al duemila per mille che se lo facessi scoprirei qualcosa che non mi piace e mi farebbe restare male.
Sono innamorato e la donna che amo ha detto che vuole provare a stare con me, questo è quanto. Questo è quello che conta.
In fondo la fortuna ha baciato me per una volta, e chi sono io per sindacare le scelte del signor “inesorabile destino”? Un insulso ammasso di cellule umanoidi privo di qualsiasi interesse particolare. Essendo una cosa tanto piccola e tanto inutile, perché non dovrei accettare cotanta bontà divina senza pormi domande su motivi che magari voglio vedere solo io?
Ecco che sto ricominciando con i miei discorsi filosofici tra me e la mia crisi esistenziale. Dico che non voglio mettermi ad analizzare niente ed eccomi a fare il prologo al capitolo uno del libro “come demoralizzarsi in due mosse” (la prima è chiedersi il perché di tutto, la seconda è rispondersi). Sono un caso clinico. Altro che schizofrenia femminile! Freud doveva studiare me altro che Anna O.
Sta Anna mi fa una pippa.
Più complessato di me non esiste nessuno non nel mondo, ma nell’intera galassia! Anzi no, la via lattea è troppo ristretto come esempio. Non esiste nessuno più complessato di me in tutte le galassie esistenti! Nella storia del mondo, sono una caso patologico talmente raro che… che sono un coglione perché sto continuando a dettare il prologo al mio libro di autodistruzione.
Chiedo venia, e mi accollo la responsabilità della scomparsa di tutte le persone che si sono tagliate le vene nell’ascoltare i miei sproloqui mentali. Non vi preoccupate prima o poi mi rinchiuderanno e vi sbarazzerete di me.
Però, insomma, capitemi no? Sono qui che cerco di essere “completamente” felice per una cosa che mi è stata concessa così, dalla sera alla mattina e…siccome io ho la cittadinanza onoraria a “sfigatoville” da ventiquattro anni a questa parte, tentate di capire come la cosa mi appaia strana.
È tutto troppo bello per essere vero.
Io e lei qui, su questo letto. Io scrivo musica per lei mentre la guardo dormire. Lei vuole provare a stare con me. Secondo il normale senso comune quindi lei ora è la mia…ragazza?
Non ho fatica a concepire il fatto che io sia il suo ragazzo. Sono completamente suo da ormai quasi due settimane anche se me ne sono accorto da pochi giorni…ma il fatto che lei sia mia…
Mia…
Mia…
Mia…
Lo è davvero? È mia? Posso dire che è mia? Non dico al mondo, cosa che per’altro avrei anche voglia di fare…mettermi sul balcone e gridare a pieni polmoni che lei è mia… ma se lo grido solo nella mia testa forse per il momento è la cosa migliore per lei.
Ho riempito più di dieci fogli di note e ancora mi sembra di non averla raccontata a dovere.
Vorrei rendere quanto è perfetta nella sua imperfezione, quanto è bella pur, a parer mio, non rendendosene conto davvero…quanto è fragile… ma forse non sono abbastanza bravo. Anzi, sicuramente è così.
Aggiungo ancora qualche nota, cercando un finale adatto e suono tutto daccapo nella mia testa.
Lo faccio ancora, e ancora… e più lo faccio e più mi sembra che manchi qualcosa…
Un movimento del materasso sotto di me mi distrae dai fogli. Si è girata. Ha incrociato le braccia davanti agli occhi e la maglietta si è sollevata quel poco in più da scoprire il piccolo foro perfetto dell’ombelico sul ventre piatto e morbido.
Cambio ancora qualche nota e credo di aver finito. Appoggio sul comodino i fogli scarabocchiati con la mia calligrafia disordinata persino quando si tratta di scrivere note e mi volto a guardarla. Ho paura di svegliarla, ma la voglia di toccarla è troppa.
Sollevo una mano e seguo i suoi contorni con le dita, lasciandole sospese a pochi millimetri dalla sua pelle, giusto quel poco che mi permetta di sentirne comunque il calore.
Sono letteralmente affascinato. Ipnotizzato. Rapito. Potrebbe crollarmi di fianco il mondo e non me ne accorgerei.
Ripenso ancora una volta alla mia scarsa esperienza sentimentale e finalmente capisco appieno le parole di Edward.
Stephenie mi aveva fatto leggere Midnight Sun per entrare meglio nel personaggio, vale a dire tutta la storia di Twilight dal punto di vista di Edward e…devo dire che arrivavo sempre ad un punto che per quanto sentissi mio quel personaggio, inevitabilmente pensavo “ma che cazzo sta dicendo?”
Cioè…ha una visione troppo idilliaca, troppo pura dell’amore per Bella. La desidera ma si trattiene per la sua natura, eppure la ama…e il modo in cui la ama…ama tutto, persino le figure di merda che lei si fa cascando rovinosamente in ogni dove. Ne parla sempre con devozione e rapimento, la guarda con occhi con cui io non ho mai creduto possibile si potesse guardare una donna. Ma quando mai?
Eppure eccomi qui. Ancora una volta Edward Cullen…ma stavolta solo nei pensieri condivisi. Stavolta sono io, sono solo io… e sono io ora che la guardo con rapimento e devozione, sono io che amo ogni cosa di lei, sono io che ho la visione idilliaca dell’amore. Non mi stupirei se alzando la testa vedessi gli amorini sopra al letto a canticchiare canzoncine romantiche.
Mi piace guardarla dormire, anche se non vedo l’ora che si svegli per guardare i suoi occhi e convincermi che è tutto vero. Che lei è mia.
Ahh… che bello dirlo.
Mia, mia, mia, mia, mia, mia!
Mi piace troppo.
Si, lo so, mi gaso con poco e allora? Sono un’anima semplice, che posso farci?
Il materasso si muove ancora. Lei si gira e per poco non incontra la mia mano sospesa sul suo corpo. Allunga una mano e trova solo in lenzuolo. Qualche centimetro in più e avrebbe trovato me.
Tasta a vuoto con la mano e non mi trova… tasta a destra, a sinistra e ancora vuoto.
La sua fronte si cruccia, le labbra si schiudono un po’ di più e si richiudono, come offese dalla situazione. È troppo divertente osservarla. Fa delle facce assurde e talmente tenere che non diresti mai ne sarebbe capace da sveglia.
Decido di mettere fine alla sua ricerca e mi avvicino quel tanto che basta per farmi trovare. La sua mano mi sfiora, afferra la mia maglietta e la usa come leva per avvicinarmi e avvicinarsi. La sua gamba sale e si posa sul mio fianco, mentre l’altra si insinua tra le mie gambe e si ferma li, intrecciandola semplicemente alle mie.
Il suo viso cambia espressione troppe volte in poco tempo, indice del fatto che si sta svegliando.
Cacchio sarò la prima cosa che vedrà appena aprirà gli occhi! sono presentabile? Forse dovrei decidermi a rasarmi. Con sta storia del look trasandato, che a quanto pare è particolarmente apprezzato, va a finire che lascio crescere troppa barba.
Metto una mano davanti alla bocca e alito. Ok no, l’alito è a posto. I capelli? Mah…sono, restano e resteranno ingestibili ormai sono rassegnato.
Inspiro a fondo e prego che non si spaventi di trovarmi così vicino. D’altra parte sarebbe più che comprensibile dato che è da molto che non condivide più il letto con nessuno. Almeno…spero…cioè no, ma che vado a pensare?! Dopo Matt è sicuramente così! già mi prudono le mani al pensiero di un altro uomo con lei. Ecco ci mancava solo più la gelosia smodata per fantasmi che sul serio non esistono.
La sua mano scivola giù oltre il mio fianco, sulla mia schiena e preme. Si sta davvero svegliando.
Le sue palpebre già sbattono impercettibilmente senza mai aprirsi davvero.
Ora che è vigile posso anche posare la mia mano su di lei smettendola di farla solo fluttuare.
Le accarezzo i capelli, ne sciolgo i nodi con le dita. Appoggio il mento sulla sua testa e la sento svegliarsi.
- ehi…- soffia sul mio petto.
- ciao…- la saluto scostandomi leggermente per guardare il suo viso. Due occhi ancora sonnacchiosi mi fissano dapprima confusi e poi luminosi.
- ciao…- risponde riconoscendomi del tutto e stringendosi a me.
E con questo potevo anche dire che avesse recuperato un  po’ quella mattina.
Era stato tremendo cercarla e non trovarla, ma come le ho detto, un po’ me l’aspettavo anche se speravo non accadesse.
Non sono mai stato un fan sfegatato delle coccole dopo il sesso o alla mattina dopo la notte del sesso. Ero come Connor Mead in quel senso, il tizio della “Rivolta delle ex”. Si, lo so è un film da femmine, però quando non sai che cazzo fare la notte da solo in albergo o ti metti a scorrere la lista film e subisci ciò che ti propinano oppure crepi di noia e ti svuoti il frigobar. Comunque, dicevo…ero come Connor. Ero uno scopa e fuggi.
E ora invece sono come Jenny, la donna che Mead non sa ancora di amare profondamente perché se ne accorge solo alla fine. Sono diventato uno scopa e coccola. Una cosa che solo a pensarci due settimane fa avrei definito quasi vomitevole. Tutti quei nomignoli scemi, quegli squittii fastidiosi…non erano proprio roba per me. Non sono mai stato uno da smancerie spocchiose.  
Eppure sono diventato uno scopa e coccola.
Se lo sapesse Jack, che una volta mi ha beccato fuggire mezzo nudo per i corridoi dell’albergo dopo una notte (una sola e senza enfasi. Puro bisogno fisiologico) con una truccatrice, si metterebbe a ridere.
Ma ora sono uno scopa e coccola. Senza squittii e nomignoli cretini, ma pur sempre uno scopa e coccola. E ora è il momento coccoloso. E mi piace un sacco.
Mi stringe, alza le nostre mani intrecciate alla luce e osserva i raggi del sole ormai già alto tra le nostre dita, poi le abbassa, appoggia le labbra sul mio palmo e si gira di schiena a farsi stringere.
Era questo il risveglio che desideravo. Stringerla come sto facendo adesso e giocare con lei a intrecciare le dita e mordicchiarle il lobo dell’orecchio dopo averle spostato i capelli. Sentirla ridere e pregarmi di smetterla perché le sto facendo il solletico. Lo sta facendo ora. Non è lo stesso ma…avremo tempo perché lei ora è mia.
Di nuovo mi coglie l’euforia e non riesco proprio a trattenermi dall’aumentare la stretta attorno al suo corpo per farle sentire almeno un piccola parte di quello che sto provando. Sono lo scopa e coccola più felice della terra in questo momento.
Le solletico i fianchi e lei ride, si contorce, afferra un cuscino e cerca di colpirmi.
- Rob! Basta!- grida ridendo.
- ma nemmeno per sogno. Sei troppo buffa. Se ti vedessi rideresti anche tu- la prendo in giro afferrando il cuscino dalle sue mani e ritirandoglielo addosso.
- Rob, la tortura è illegale in tutti gli stati non solo d’America ma teoricamente del mondo intero! Smettila!- cerca di argomentare tra una botta di cuscino e l’altra.
- ma questa non è tortura-
- si che lo è! il solletico per me è la peggiore delle torture!- mi tira un’altra cuscinata. Prima che possa tirare ancora, la placco sul materasso con il mio peso, continuando imperterrito con la mia opera di solletico selvaggio. Solo per sentirla ridere.
Ecco cosa mancava alla mia musica. Quelle note che riproducessero la sua risata. Chiara e cristallina. Mai fastidiosa, mai inappropriata o civettuola. Toni alti e bassi che si alternavano e la scuotevano in un modo così perfetto che arrivai a pensare che mai nemmeno la musica potesse renderne l’effetto. Dovrebbero aggiungere un tasto al pianoforte solo per lei.
Allunga le mani sotto la mia maglietta, sui fianchi e tenta di farmi il solletico. Prova e riprova e ad ogni tentativo un tenero broncio infastidito si disegna sulle sue labbra.
- Ale, così…tanto per sapere…cos’è esattamente che stai cercando di fare?- le chiedo per prenderla in giro, appoggiandomi sui gomiti per non pesarle addosso.
- sto cercando di farti il solletico- mi chiarisce muovendo in maniera confusa la mani sui miei fianchi.
- ma io non soffro il solletico- ammetto candidamente, attento alla sua espressione, che si trasforma da imbronciata a sorpresa.
- tu non soffri il solletico?-
- no-
- nemmeno un pochino?-
- nemmeno un pochino-
- se faccio così?-
Fa scorrere le sue dita un po’ più al centro della mia schiena.
- niente-
- e così?-
Ora le sposta un po’ più in alto.
- niente?-
Scuoto la testa in risposta.
- e così?-
Fa scivolare le mani dalla mia schiena per andare a cercare sulla mia pancia, infilandosi tra noi due. Non sento per niente solletico, e le faccio ancora cenno di no con la testa.
Ma quando nel ritirare le mani per riportarle sulla schiena sfiora leggera un punto appena sopra l’elastico della mia tuta, un brivido mi percorre la schiena e mi ruba un mugolio di piacere.
- ah! Visto che soffri il solletico anche tu?- trilla vittoriosa.
- non era solletico, Ale – ammetto vergognoso, abbassando lo sguardo dai suoi occhi. Pessima scelta. Vedo la forma dei suoi seni attraverso la maglietta schiacciati contro il mio petto e la cosa non fa che aumentare l’eccitazione che già da un bel po’ di minuti cercavo di ignorare.
Dovevo continuare a ignorarla se non volevo rovinare tutto. Mi impongo di alzare lo sguardo di nuovo su di lei e le trovo gli occhi scuri, velati. Ha sentito. Cazzo!
Cerco di sorriderle, cercando di trasmetterle che non ho intenzione di affrettare i tempi. È vero, stanotte siamo stati insieme ma questo non vuol dire che ormai quella barriera tra noi si sia infranta. Anzi. Si è risollevata. Prima eravamo due amici che si desiderano a vicenda e si sono concessi una notte di sesso.
Ora siamo una coppia. Da quattro ore e quarantasette minuti. Le vere coppie non fanno sesso subito. Aspettano. Almeno… io ho sempre saputo così…no? Sono o non sono un vero scopa e coccola teneroso?
Apro e chiudo gli occhi più volte, cercando di controllare il mio respiro e di calmare il mio desiderio. La vedo fare lo stesso.
Una volta riusciti a controllarci riusciamo anche a sorriderci.
- abbiamo…tempo…- sussurra accarezzandomi la gola con un dito.
- si- sorrido - si, abbiamo tempo. Non dobbiamo correre-. Per quanto io la desideri non voglio correre. Non  voglio che intenda che sia stato il mio desiderio a parlare chiedendole di diventare mia.
Il fatto che mi trattenga dall’averla, però non significa che io non possa baciarla.
Sfiorando col naso le sue guance, il suo naso, le sue labbra…inspirando forte il suo profumo mi abbasso a cercare la sua bocca. Quanto tempo era passato dall’ultima volta che l’avevo baciata? Troppo, certamente troppo.
Quando le nostre labbra si incontrano, un brivido mi parte su dalla colonna vertebrale e si irradia ovunque. Stringe le mani nei miei capelli e la cosa, non smetterò mai di dirlo, mi fa impazzire.
In genere mi irrita, forse perché mezzo mondo ha la fissa per i miei capelli e una delle prime cose che mi chiedono quando mi incontrano, a parte mordere s’intende, è quella di passarci una mano in mezzo. O forse per il fatto che già il mio tic di passarci sempre le mani mi infastidisce a volte, se lo fanno altri mi da proprio ai nervi.
Eppure lo fa lei e il gesto diventa sexy e irresistibile. Mi piace da matti. Arrivo a un punto dove non resisto più l’assenza delle sue mani sulla nuca e sono io stesso a portarcene una per farmi accarezzare.
Alla faccia dell’aspettare che tanto non abbiamo fretta, subito dopo che si è portata su di me con un colpo di reni, mi ritrovo a girare famelico con le mani sulla sua schiena sotto la sua maglietta.
Incontro l’ostacolo del reggiseno nella mia salita verso la nuca, e lo supero passandoci sotto. Non in punta di dita, ma a palmo aperto. È talmente impossibile che lei sia mia che ho bisogno di accertarmene in ogni modo possibile, come se ne nostre lingue che danzano insieme non fossero una prova sufficiente.
Amo baciarla perché non è un bacio fatto di movimenti ripetuti e sempre uguali. Il modo in cui passa la lingua sotto il mio labbro, il modo in cui ogni tanto lo succhia e lo mordicchia, il modo in cui a volte non usa per niente la lingua ma si limita a dei baci a fior di labbra.
Passato il momento più passionale, ci viene da continuare giocando. Ci cerchiamo, ci tiriamo indietro, ci mordiamo…
Dopo un tempo troppo breve, ma sicuramente infinito per il resto del mondo, riusciamo a staccarci. Non per volere nostro, intendiamoci, solo che i nostri stomaci hanno iniziato a far sentire la loro presenza.
Svogliati ci alziamo dal letto e scendiamo di sotto.
Visto che è ormai l’una passata e sarebbe ora di pranzo, ma noi ci siamo di fatto appena alzati, anziché la pasta finiamo per prepararci i pancake.
Mettendoci molto tempo per via del fatto che non la smettevamo più di ridere per gli scherzi scemi che continuavamo a scambiarci, riusciamo con tempi da record per quanto sono lunghi a finire di mangiare.
- che facciamo oggi?- mi chiede infilando i piatti sporchi nella lavastoviglie.
- mmm…non lo so, sai? Tu che vuoi fare?-
Nemmeno il tempo di finire la frase, che un rombo di tuono attira la mia attenzione e mi spinge a guardare fuori dalla finestra. Se fino a poco prima c’era il sole, ora sopra le nostre teste grava un nuvolone carico di pioggia, nero e minaccioso.
Con un secondo tuono, ancora più forte del primo, ecco che arrivano anche le prime gocce di pioggia e grandine.
- penso che non abbiamo molta scelta- ammetto laconico.
- mmm…- mugola appoggiata alla mia schiena.
- film?- le propongo accarezzando le mani che mi hanno circondato la vita.
- film. Scegli tu. Dammi cinque minuti per fare una doccia, ok?- si solleva e in punta di piedi mi lascia un bacio a fior di labbra prima di correre verso il bagno.
Come la porta si chiude dietro di lei, non posso fare a meno di pensare quanto tutto questo sia assurdo. Va tutto troppo in fretta, talmente in fretta che il tempo sembra scivolarmi dalle mani.
Forse il fatto che abbiamo vissuto assieme per due settimane intere ha accelerato i tempi. Abbiamo avuto più tempo per conoscerci e stare insieme quindi forse questo fatto ha creato una specie di quotidianità serena e intima che fa venire normali i nostri gesti. Come due amici che dopo tanto tempo scoprono di non provare solo amicizia.
Evito di domandarmi cosa provi lei per me. Non ci voglio pensare. Non voglio tirare troppo una corda che con molta probabilità si spezzerebbe e a finirci male sarei io.
Devo darle tempo e aspettare che lei faccia chiarezza, perché di sicuro non ne ha fatta nemmeno un po’. A volte la sento sussurrare a sé stessa “non pensare”. Segue l’istinto e non pensa, quello che dovrei fare io smettendola con tutte le mie paranoie. La cosa che però è più che certa è che non le dirò nulla di quello che provo io per lei per ora. Non le dirò il fatidico “ti amo” finché non avrò una qualche certezza che lei possa reggerlo. Non dirmelo a sua volta, solo reggerlo.
Presa almeno questa decisione, accantono i miei pensieri e vado al cesto dei dvd sotto al televisore. Lo tiro fuori dal ripiano e inizio a cercare in mezzo a tutti i dischi quello che faccia al caso nostro.
Una commedia? Un film romantico e struggente? Azione? Un cartone animato?
Scelgo banalmente Notting Hill, ridacchiando già al pensiero del coinquilino di Hugh Grant che esce in mutande fuori dalla porta tra i flash dei giornalisti e si preoccupa del colore dei suoi slip.
In quella storia c’è un po’ di noi, in fondo. Io sono Julia e lei è Hugh.
Mi chino per rimettere a posto il cesto ma mentre lo spingo in avanti c’è qualcosa che gli impedisce di scivolare in avanti. Forzo un po’ ma nulla.
Mi metto carponi per vedere cosa ci sia che non va e allungando la mano verso il fondo del ripiano, mi trovo ad afferrare una scatola rettangolare piatta. Un dvd doveva essere caduto dalla cesta. Estraggo la scatola e mi blocco. Una copia di Twilight Gold Edition ancora incelophanata.
- l’avevo comprato ma…non avuto il coraggio di guardarlo- confessa la voce di Ale alle mie spalle. Mi giro a guardarla. In piedi di fianco al divano si sta tamponando i capelli con un asciugamano.
- vuoi…vederlo con me?- mi chiede incerta lanciando l’asciugamano sulla poltrona.
Annuisco con un sorriso e strappo la plastica dalla confezione, anche se in genere non mi piace riguardare i miei film. Reggerli alle prime era già troppo per me.
- la gold edition?- le chiedo curioso aprendo la scatola e tirando fuori il dvd per metterlo nel carrello del lettore.
- mi piaceva l’idea del terzo cd. Non della borsa dalla spesa con la tua faccia stampata sopra- ridacchia sedendosi sul divano e afferrando un cuscino.
- strano, credevo l’avessi fatto per il tatuaggio che s’illumina al buio – la canzono prendendo posto accanto a lei e facendola sdraiare con me.
- ti dirò…mi ha tentata…ma poi ho pensato che le figurine sarebbero state il pezzo forte. In realtà volevo provare a vincere la Volvo per sostituire la Ford ma…penso che ora il concorso sia scaduto-
Sembra serena. Forse vedere insieme il film non sarà così traumatico come immagino sia. Sono certo però che si sta sforzando di non fare il collegamento con Matt.
- e come facevi a sapere che c’era tutta sta roba dentro? Non l’hai nemmeno aperto-
- Rob sta scritto sulla scatola-
- io resto dell’idea che ti abbia convinto il tatuaggio fluorescente. Prima o poi te lo incollerò da qualche parte mentre dormi e scopriremo se sberluccica di più lui o io –
Faccio partire il disco con il telecomando e aspetto che passi il messaggio contro la pirateria che non si riesce a mandare avanti.
- tu conosci la storia vero? O te la devo riassumere per sommi capi?- le chiedo cercando una posizione più comoda sul divano. Non riesco a vedermi in un film senza criticarmi ad alta voce. Criticarmi… insomma…prendermi per il culo sembra più appropriato, dato che mi trovo sempre ridicolo. Voglio essere almeno certo che conosca già la storia, così se mi perdo nelle mie fesserie non si perderà troppo.
- Rob, conosco Stephenie Meyer da più tempo di te. I libri li so quasi a memoria. Certo che conosco la storia!-
- ok, scuuuuusa!- la canzono dandole un bacio leggero sulla guancia prima di far partire il film.
- sei comoda? È tutto ok?- le chiedo prima di abbandonarmi alle mie figuracce mondiali.
- ho un po’ freddo-
- se stai con i capelli umidi, tesoro, certo che hai freddo-
Ops. L’ho chiamata tesoro. L’ho già fatto prima ma…ora ha un altro senso no?
Facendo finta di niente riguardo al mio scivolone sul nomignolo, mi allungo a prendere un plaid leggero da sotto il cuscino ai nostri piedi e lo stendo su di noi. Quando sto per coprire le sue spalle, l’occhio mi cade sulla scritta sulla sua maglietta.
- Ale?-
- si?-
- non hai scritto “Bite me” sulla maglietta vero?-
Lei scoppia a ridere e si copre le spalle con il plaid. Mi sta forse prendendo in giro?
- Rob i vampiri non sono nati con Edward Cullen, lo sai?- articola nella risata sconnessa.
- mmm… a me suonava tanto come un invito- soffio al suo orecchio spostandole i capelli umidi dal collo.
- non lo faresti mai. Hai detto tu che odi quando ti chiedono di mordere-
- scommetti?-
Nemmeno il tempo di lasciarla rispondere che a fauci aperte mi avvento sul suo collo, mordendo leggermente. Il suo corpo si inarca attaccato al mio e dalla sua bocca esce un respiro strozzato.
- oh….sii! Edward!- ansima stringendo le mani nei miei capelli.
Sorrido a quella simulazione di piacere e trasformo il morso in un bacio, prima di allontanarmi.
- mmm…e quanto c’era di finto in questo urletto altamente erotico?- Sono veramente curioso di sapere se essere morsi sul collo sia davvero così eccitante.
- proprio poco, fidati- mormora imbarazzata, nascondendo la bocca sotto la coperta.
Sono stranamente compiaciuto dell’effetto che ha la mia bocca su di lei. Stava chiaramente giocando, però ho sentito anche io che scherzava solo fino ad un certo punto.
La lascio tranquilla senza indagare oltre, ma promettendomi di rifarlo per capire davvero fino a che punto scherzasse.
Il film inizia ed entrambi prendiamo un respiro profondo appena si vede Kristen alle prese con il primo giorno di scuola.
Quando arriva il momento del mio ingresso, la sento trattenere il fiato.
- Potrei dire molte cose sul mio ingresso- commento
- io ne dico solo una. Sei illegale-
- cosa?-
- si, dovresti essere dichiarato illegale! Sei andato in giro spargendo infarti ovunque. Un’arma di distruzione di massa avrebbe fatto meno danni-
- stai dicendo che…sono bello?-  le chiedo curioso. Mi piacerebbe sapere cosa pensa di me in quel senso. Io non finirei mai di ripeterle che è bellissima.
- sto dicendo che sei molto più che bello. Ti dona il blu, dovresti vestirti più spesso così-
- col doppiopetto che sembro uno che passa la sua vita allo specchio e tre dita di fondotinta dici?-
- con quella t-shirt blu- ridacchia secondo me già solo all’idea di me che mi metto il fondotinta.
- mmm…potrei anche accontentarti- sussurro al suo orecchio prima di tornare a guardare il film.
A parte le battute sulle mie sopracciglia depilate che sono praticamente infinite e altre battutacce del tipo “se avesse guidato una Volvo non sarebbe successo” quando arriva la scena dell’incidente, o il mio presunto detto sulla diffidenza che dovrebbe suscitare un uomo che si strappa le sopracciglia, in questo caso io, arriviamo alla scena del ristorante, dove puntualmente piango e scappo dalla sala.

Davvero non mangi?


La mia è una dieta un po’ speciale…


Mi devi dare qualche risposta


Si, no, perché due non fa tre…1,772453


La radice quadrata di p greco non mi interessa!


La conoscevi?


Come facevi a sapere dov’ero?


Non lo sapevo


Capito….


Aspetta…ferma…non…andare via


Tu…mi stavi seguendo?


- io…mi sento…molto protettivo… verso di te- recito al suo orecchio, pensando che non poteva esserci niente di più vero al mondo per me in quel momento.

La sua risposta? Mi scalda il cuore. Non dice niente. Sorride e prende la mia mano per baciarne il palmo prima di intrecciarla alla sua.
- non riesco a trovare la forza per stare lontano da te neanche un attimo- recito ancora, ormai preso da quel nuovo gioco.
- non voglio che tu lo faccia- risponde voltandosi con il viso verso di me.
L’ha detto lei. A me. Non l’ha detto Bella. Non ha usato nemmeno le stesse parole perché non conosce il film. Quindi…
Non riesco a trattenermi dal baciarla, e perdermi ancora una volta in tutta quell’adrenalina che mi sale in corpo. Eccitamento, desiderio, possessione, ossessione, paura, amore, delicatezza… tutto. Tutto tutto insieme. L’ho detto che è la mia qualità preferita di eroina.
È tutto un rincorrerci e un cercarci, un desiderarsi. La voglia di amarla anche carnalmente su quel divano sta diventando irresistibile. Non so se riuscirò a controllarmi, e veramente non so nemmeno se intendo farlo sul serio. Il desiderio è troppo, troppo forte, aumentato dalla consapevolezza che non è una cosa sola mia.
La sua gamba si è sollevata attorno al mio fianco e le sue mani stringono spasmodicamente i miei capelli. La mia mano già fruga sotto la sua maglietta e senza inibizione seguo di nuovo la richiesta di quelle sei lettere stampate sopra. La mordo. E se l’effetto è sentirla inarcarsi e gemere ormai sotto di me, credo che lo rifarò molte altre volte.
Vorrei tanto prenderla di nuovo, e non solo una volta. Tante volte. Un’infinità di volte.
- io so cosa sei…- ripete dopo che l’ha detto la voce registrata di Kristen. Solo che detto da lei, dalla sua voce roca dal piacere, è molto meglio.
- dillo…ad alta voce…dillo- la seguo con un tono di voce molto simile, mentre ripeto l’ormai consolidato esperimento del morso, strappandole un altro sussulto.
- il mio vampiro- mormora.
Non è la parola vampiro che mi fa smettere. È la parola mio. Il modo in cui ha detto quelle tre lettere mi ha fatto perdere un battito di cuore. Sensualità e dolcezza insieme. E mi sento pieno. È come se mi avesse detto “ti amo”. Mi considera suo. E forse il fatto di essersi lasciata mordere come se fosse davvero una preda tra le mie braccia posso considerarlo un “sono tua” implicito.
Mi sollevo a guardarla e i suoi occhi velati mi stravolgono. La sua bocca rossa e leggermente gonfia mi lascia senza fiato.
Lascio un tenero bacio su tutto quel rossore cercando di calmare l’irritazione della mia barba sulla sua pelle e lei sorride del mio gesto, rispondendo al tocco con altrettanta dolcezza e calma.
È così. Un attimo prima siamo due fuochi che lottano e s’intrecciano, quello dopo due gatti che si coccolano e fanno le fusa.
Torniamo a guardare il film e la vedo commuoversi quando mi vede suonare per Bella. Forse dovrei trovare il coraggio e suonare per lei la mia musica, quella che ho scritto per lei, prima o poi. Mi piacerebbe farle sentire tutto quello che riesce a tirare fuori da me.
Sussulta quando mi vede sul letto di Bella, dopo che sono entrato dalla finestra.
- tu entri sempre dalle finestre degli altri?- mi rimprovera bonaria.
- no, solo dalla tua volontariamente-

L’hai fatto tante volte?


Beh… diciamo nell’ultimo paio di mesi. Mi piace guardarti mentre dormi…è… una cosa che mi affascina molto.


Voglio solo provare a fare una cosa, però non ti devi muovere…


Non ti muovere…


- oddio. Non la stai per baciare, vero?- mi chiede deglutendo rumorosamente.

- emmm…si- rispondo imbarazzato.
- non voglio guardare- dice tirandosi la coperta fin sugli occhi, come una bambina che ha paura del buio - dimmi quand’è finito -
Non ce la faccio più, è troppo buffa. Scoppio a ridere e non credo di riuscire a fermarmi tanto presto.
- che c’è? perché ridi? Mi da fastidio vedere che la baci, è tanto strano?- borbotta alzando la coperta dal mio lato ma coprendo lo schermo.
- peccato sono stato piuttosto bravino…ti perdi il pezzo forte del film- la canzono guardando sopra la coperta lo schermo. Altro che bravino, quel bacio mi aveva dato meno della metà dei brividi di quelli che mi da lei. E mi avevano pure premiato agli Mtv Movie Awards per quella scena! Se mi avessero visto ora…sarebbe arrivato l’oscar.
- vedere te che baci quella triglia pallida, secca e antipatica non è il pezzo forte del film. È la parte horror!-
- ma allora sei un po’ gelosa!- la canzono ancora, mentre esultavo mentalmente.
- e che t’importa? Tanto tu hai detto che baciare lei è stata la parte forte del film, quindi, goditi pure la scena!- conclude imbronciata serrandosi le braccia al petto.
- ma come siamo gelose e permalose- sussurro sulla sua bocca cercando il suo bacio, che non arriva perché, dispettosa, mi morde le labbra.
- ahia! Sei una vipera!-
- ben ti sta, così impari -
- a fare che? A fare il mio mestiere?-
- no, a metterci tutta quell’enfasi baciando una che di fatto è una triglia!-
Scoppio di nuovo a ridere. Non so perché le stia tanto antipatica Kristen. Forse per via di quello che è successo al giapponese, o forse già non la sopportava prima.
- ma ti faccio così ridere?-
- non sai quanto- Sono praticamente alle lacrime. Quasi non ce la faccio più .
- felice di essere fonte del tuo divertimento- borbotta acida, controllando il film, che ormai ha superato la scena dell’incontro con i nomadi.
Mi ridà le spalle e mi toglie tutta la coperta. Permalosa al cento per cento.

Se dovesse … se dovesse… succedere qualcosa


Andrà tutto bene. Noi siamo sette e loro sono due. E quando tutto sarà finito tornerò indietro a prenderti.

- tu sei tutta la mia vita adesso- recito al suo orecchio per farla calmare dicendole comunque la verità.
- non attacca- mormora divertita con la voce attutita dalla coperta sulla bocca.
Inizio a baciarle la porzione scoperta di collo sotto i suoi capelli.
- la corruzione non è valida- sussurra già con la voce poco ferma.
Continuo la mia opera di convincimento risalendo lungo il suo mento, per poi arrivare a girare attorno alle sue labbra.
- nemmeno la tortura- mi ricorda quando, dopo aver cercato la mia bocca, io mi sono prontamente tirato indietro.
- ma io non ti sto torturando, ti sto dando solo quello che ti meriti- soffio al suo orecchio riprendendo a stuzzicarla sul collo.
- e da quando non voler guardare il proprio ragazzo che bacia un’altra è meritevole di pena?- borbotta imbronciata. Ha ripetuto il fatto che sono suo. La piccola miniatura di me che sta nel mio cervello ha iniziato tutta una serie di danze tribali dalla contentezza che sono difficilmente definibili. Sempre la mia miniatura pazza che si dimena nella mia massa grigia, inizia a sragionare e chiede una prova. Va beh, non è poi tanto pazza se penso che anche io sono curioso di sapere se lei si considera la mia ragazza ormai.
- e da quando essere contenti del fatto che la propria ragazza sia gelosa è una cosa tanto terribile?- rispondo cercando di capire se stia rifiutando il suo nuovo stato di fatto.
Boccheggia. Apre e chiude la bocca cercando di trovare qualche parola che non vuole uscire. Oddio ora mi dice “io non sono la tua ragazza” e dovrò fare il funerale all’omino della mia testa che morirà di crepacuore. E se mi avanza tempo scaverò una fossa anche per me.
- questo non lo so! ma davvero sei contento che io sia gelosa?- butta fuori alla fine.
Non ci credo. Non ha detto nulla quindi…quindi sono scemo perché cerco conferme nelle cose più ovvie. Scemo e paranoico.
- certo che sono contento, non dovrei?-
- non lo so…magari penserai che stia esagerando dato che è solo da oggi che…-
- ma anche io sono gelossissimo di te, quindi siamo pari-
Il suo viso finalmente si rilassa e torna di nuovo sereno e luminoso.
- vieni qui…- sussurro alzandole il mento con un dito per baciarla. Voglio assolutamente baciarla. Un minuto ancora senza le sue labbra e diventerei quello che i medici chiamano “codice blu”.
- ma mi fai perdere il finale del film!- protesta con poca convinzione girando il viso verso lo schermo.
- tanto finisce che la bacio e tu non vuoi guardare, quindi approfitta della distrazione- dico tirandola di nuovo a me e facendo finalmente incontrare le nostre labbra. Si scioglie subito e cinge il mio collo con entrambe le braccia, cosa che scioglie anche me.
Improvvisamente le sue mani si sciolgono e mi accorgo che ha tirato la coperta sulle nostre teste solo quando non vedo altro che bianco attorno a me.
- per sicurezza…non vorrei che mi cascasse l’occhio- dice sorridendo sulle mie labbra tornando ad allacciare le braccia attorno al mio collo.
La mia ragazza.



la rivolta delle ex

La musica che Rob compone per Ale
l'abbigliamento


   
 
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