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Autore: DreamBook    17/11/2009    0 recensioni
L'influenza suina è arrivata nel mondo della magia...
Genere: Commedia, Parodia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Horace Lumacorno, Voldemort
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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~ Uno strano caso ~

Le voci che si salutavano nel corridoio informarono Harry che la giornata lavorativa era finalmente terminata. Sospirando di sollievo, sollevò dalla scrivania la schiena ingobbita, stirando in alto le braccia per sgranchirsi un po'. Dopo qualche secondo si alzò dalla sedia, e volteggiando la bacchetta in una Reordinatio rimise a posto tutte le sue cianfrusaglie. Solo quando il librone che stava leggendo si era già infilato da bravo nel suo buco in libreria, Harry si accorse che aveva dimenticato di mettere il segno alla pagina cui era giunto con la lettura. Sbuffando di disappunto afferrò il tomo, lo sfogliò, cercando di ricordare che diavolo stesse leggendo prima, per poi infilare la cordina tra le pagine. Reinfilò bruscamente il libro al suo posto, spense la luce e, uscendo, chiuse infine alle proprie spalle la porta del laboratorio.

La vita del Ricercatore in Pozioni era grama. Le luci, fioche d'inverno nel corridoio, acuivano sicuramente la sensazione di noia e vaga infelicità che Harry stava provando. Rabbia no, non più ormai. L'abitudine e la necessità di portare a casa la pagnotta per mantenere se stesso e quella frignona di Ginny l'avevano reso rassegnato. Qualche tempo prima era sulla cresta dell'onda, aveva avuto nelle mani il destino dell'intero mondo, aveva visto morire i propri amici ed altri ne aveva salvati nella lotta contro il Male. Gloria ed onori, ma di gloria ed onori non si campa. Così Harry aveva deciso di continuare la carriera accademica ad Hogwarts. Il professor Lumacorno l'aveva raccomandato per il posto di Ricercatore nel laboratorio di Pozioni. Non male, ma sicuramente con 600 euro al mese non c'era tanto da stare allegri. Era andato ad abitare con Ginny, ma questa aveva dimostrato una peculiare refrattarietà al lavoro continuativo. Era un continuo litigare con i principali, accampando scuse di principio per non andare al lavoro e, di conseguenza, farsi licenziare nel giro di poche settimane. “Ma ti rendi conto? Nel suo bar non ammette babbani! È uno schifoso razzista! Non posso certo prendere dei soldi da lui!” e via dicendo. Fatto sta che rimanendo a casa era ingrassata, e per motivo di praticità aveva preso a mettere quegli orrendi fuseaux che mettevano in risalto la cellulite incipiente.

A capo chino, Harry camminava verso l'uscita. Le sue spalle non erano più dritte ed orgogliose. Cercava di ricordarsi se doveva passare a comprare il prosciutto e l'insalata, oppure no. Le manderò un gufo, si disse. Pensava che ormai non c'erano più arcicattivi da sconfiggere, e quindi niente più occasioni di riscatto sociale. Se solo avesse potuto mettersi in evidenza, questa volta sarebbe stato furbo e si sarebbe messo a fare conferenze. Ginny aveva parlato di possibili frequentazioni nei reality show ma Harry aveva ancora troppa stima di sé per poter acconsentire a un tale disonore.

Fu mentre camminava in questo stato d'animo per Hogwarts che qualcosa lo urtò alla spalla facendolo quasi cadere in terra.

“Mi scusi tanto, signore, non l' avevo vista, stavo... ah, ma sei tu, Harry!”

“Hagrid? Sì, sono io! Ma che ti è preso? Mi hai quasi ammazzato! Stavo per tramutarti in rana!”

“Scusascusascusa, ero di corsa! Ti giuro che ho sterzato per evitarti, ma non ce l'ho fatta, mi dispiace tanto!”

Harry diede uno sguardo all'amico, e sospirò. Con quella mole avrebbe dovuto cominciare a rallentare almeno quindici metri prima.

“Beh”, disse Harry, “non fa nulla, dai. Ma dove diavolo stai andando?”

“Da Lumacorno! Abbiamo la documentazione relativa al primo caso!”

“Lumacorno? Beh, vengo anche io, allora. In effetti è un po' che non lo sento. Devo giusto chiedergli un paio di cose... Non correre, però!”

Si incamminarono insieme verso l'ufficio di Lumacorno, nonostante Hagrid sbuffasse impaziente. Harry voleva assolutamente sapere che cosa stesse accadendo, prima che qualcun altro ne potesse trarre qualche vantaggio. La vita del ricercatore è grama...

“Su”, continuò Harry, “raccontami un po'. Di che cosa stavi parlando? Parlavi del primo caso...”

“Sì, certo! Il primo caso di influenza suina nel mondo della magia! Non voleva crederci nessuno, ma è successo: qualche nato babbano ha portato di qui il virus, ed ora siamo nei pasticci!”

“Ma dici sul serio?”

“Naturalmente! E a quanto pare i sintomi sono gravi! Il virus influenzale provoca degli effetti strani, qui nel mondo della magia.”

“Ah, sì? E di che si tratta?”

“Beh, veramente...”

“A me puoi dirlo, stai tranquillo” disse Harry, sfoderando un sorriso smagliante. Hagrid ne parve rassicurato.

“Guarda, non ce lo so bene neanche io. Sta scritto qui dentro, nel faldone, ma non ci ho ancora guardato, non credo di avercene il permesso...”

Gli occhi di Harry luccicarono: “Da' un po' qui, in fondo sono l'assistente di Lumacorno, è giusto che ne venga informato anche io”. Che fosse l'assistente non era esattamente vero, ma Harry riteneva assolutamente giusto incoraggiare questa credenza nell'ambiente accademico.

Harry allungò la mano verso l'amico confuso, e sorridendo gli prese il faldone. Cercando di dissimulare la fretta, aprì la cartelletta.

In pochi secondi di lettura veloce fu in grado di farsi un'idea della situazione. Pareva che il paziente avesse cominciato a manifestare i sintomi di una trasformazione fisica del proprio corpo. Le prime interpretazioni erano improntate alla cautela, ma vista la velocità del decorso della malattia era ipotizzabile che nel giro di due giorni la trasformazione sarebbe stata completa. In sostanza il poveretto stava trasformandosi in un maiale.

Harry sobbalzò. Che scherzo del destino è mai questo, dove l'influenza detta suina nel mondo dei babbani trasforma i maghi in porci?

Nessuna cura magica pareva aver funzionato, anzi, secondo certi eminenti studiosi, ogni ricorso ad arti magiche non aveva fatto altro che accelerare la completa metamorfosi del paziente zero. La conclusione del documento era un appello allarmato alle autorità scientifiche di Hogwarts, affinché con la loro sapienza potessero gettare qualche seme di speranza. Infatti, c'era l'assoluta certezza che il paziente zero avesse avuto modo di contagiare diverse altre persone.

“Ti sembrerebbe una cosa grave, Harry?”

Il mago si rese conto che doveva essere impallidito.

“A quanto pare, sì...”, rispose.

Erano giunti davanti alla porta dell'ufficio del professor Lumacorno, che secondo il suo solito si attardava a scuola per proseguire le proprie ricerche. Harry era sinceramente spaventato da quello che aveva letto nel faldone. Ma quando, dopo aver bussato, aprì la porta, una strana luce brillava nel suo sguardo. Quella mostruosa influenza poteva rivelarsi un'opportunità.


“Hai detto porci?”

Ginny si era rannicchiata in un angolo del divano. La televisione trasmetteva Amici di Magia, e i volti sorridenti e scanzonati dei partecipanti alla trasmissione stridevano a tal punto con l'enormità della faccenda che Ginny, frugando freneticamente sul telecomando, spense l'apparecchio.

“Eh sì. E sembra che non ci siano sistemi magici per farli guarire. Il poveretto è sicuramente spacciato”.

“Oh mio Dio, è terribile!”

“Già, è terribile!”

“Ma ti rendi conto? Potremmo essere trasformati in porci! Non voglio diventare un maiale! È terribile!”

Harry guardò la propria ragazza, e i suoi orribili fuseaux rosa. Tu sei già sulla buona strada, pensò cinicamente tra sé e sé.

“Già, è terribile”

“E com'è possibile che la magia non possa niente? Questa deve essere sicuramente l'apocalisse! Dobbiamo andarcene di qui, ad Hogwarts gira tanta gente da tutto il Mondo della Magia, sicuramente qualcuno col virus è già passato di qui!”

“Già, è probabile.”

“Ma insomma! Sta per finire il mondo, e tu non sai far altro che dire 'Eh già'? Non ti riconosco più! Una volta avresti affrontato la questione di petto! Saresti andato di persona! Sei uno tra i maghi più potenti del regno! Perché non fai nulla e invece permetti che io possa trasformarmi in un maiale? Tu non mi ami, Harry!”

Harry si dominò a stento. “Non cominciare a dire stupidaggini come tuo solito, Ginny...”

“Che cosa hai detto?”

“Ho detto” - Harry cercò di sorridere suo malgrado - “che non è il caso di aggredirmi in questo modo”

“Tu hai detto che io dico stupidaggini! Ecco, secondo te io dico solo stupidaggini! Questo è quello che pensi veramente di me! Lo diceva sempre, mia madre, che era meglio Dean, che almeno era un vero uomo!”

“Lascia stare Dean! Non c'entra nulla! E prima di mettere in discussione la mia virilità, stammi un po' ad ascoltare! Non permetterei mai che tu ti trasformi in una... in un maiale.”

Gli occhi di Ginny si fecero rotondi. “Davvero?”

“Sì, davvero. E infatti ho già cominciato a prendere provvedimenti. Secondo te, da quando ho parlato con Lumacorno ad adesso, me ne sono rimasto con le mani in mano? No, mia cara, mi sono messo a pensare, e ho pensato.”

“Che cosa hai pensato?”

“Ho pensato che, se l'influenza non è risolvibile con la magia, allora è sicuramente affrontabile mediante le pozioni. Come saprai, una pozione... Ma lasciamo perdere. Sono sicuro, anzi, so, che c'è una via pozionistica alla risoluzione del problema. Ed io la scoprirò.”

“Davvero?”

“Sì, davvero! Non capisci? Questa è la nostra occasione”. Stava per dire “la mia occasione”. “ Ci pensi? Se scopro la pozione adatta, allora diventerò famoso, tornerò ad essere nuovamente il salvatore del Mondo della Magia, e stavolta mi farò furbo! Mi cautelerò con un brevetto a mio nome, scriverò degli articoli e dei libri, e farò in modo da farmi nominare professore ordinario.”

“Professore ordinario!”

“Sì, basta col precariato! Ce la posso... ce la possiamo fare, Ginny, ad uscire da questa miserevole situazione! Avremo finalmente un appartamento decente, potremo concederci delle vacanze e fare un po' la bella vita!”

“Potremo sposarci!”

Harry non aveva pensato affatto a questo aspetto. Tuttavia, sfoderò il suo faccione più accattivante. “Certo, Ginny, un matrimonio sarà certamente possibile”.

“Ma è meraviglioso, Harry! Basta schifezze del supermercato! Potremo finalmente comprare cibi bio-magici! Hermione dice che sono fantastici! Hai visto come è dimagrita, no?”

“Ginny, sono felice che tu sia entusiasta, ma...”

“... e poi mi porterai al ristorante, vero Harry? E ci andrò con un abito da sera, e tu sicuramente non con quella orrenda palandrana usata! Ci andremo, Harry, vero?”

“Certo, Ginny, ma ascolta un attimo, prima di fare tutti questi progetti. Stai facendo i conti senza l'oste. La pozione non l'ho ancora scoperta...”

Ginny parve delusa. “Ma io... ma tu..”

“Sì, certo. Non l'ho ancora scoperta, ma sono sicuro di poterlo fare entro poco. Nel frattempo però dobbiamo cercare di stare calmi, e non cominciare a spendere quello che ancora non abbiamo.”

Lentamente, le visioni delle scintillanti serate mondane scomparirono dagli occhi della ragazza, lasciandoli annoiati ed opachi come al solito.

“Hai capito, Ginny?” continuò Harry. “Per favore, non fare mosse avventate. Se le cose dovessero... cioè, nel caso remoto che le cose dovessero andare male, dobbiamo avere tuttavia le spalle coperte...”

“Immagino tu abbia ragione”

“Immagini giusto. Ma non essere triste, dai! Stasera in tv c'è Scusa ma ti chiamo Babbano, no?”

Ginny lo guardò implorante: “Lo guarderai insieme a me?”

“Certo, tesoro”. Quella sera si sentiva magnanimo.

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Spazio autrice (anzi autori)

Ho contagiato anche il mio ragazzo a scrivere storie su Harry Potter! :)

Ho sistemato i nomi e altri dettagli perchè non conosce bene il mondo di Harry Potter, ma nel complesso mi  piace un sacco e l'ho postata!

Questo è solo il primo capitolo, voi che ne dite?

~ Patty ~


  
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