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Autore: ClaudiaSwan    20/11/2009    18 recensioni
L’amore è sempre
pronto a resistere a qualsiasi tempesta… La morte è una tempesta abbastanza
forte da spazzarlo via? no… non per me… altrimenti non sarei qui…ma l’amore è
anche pronto sul serio a rinnovarsi e a far spazio a nuovo amore?

La certezza degli
occhi di Robert fissi su di me mi fa sperare di si. Che l’amore nuovo si
affianchi a quello vecchio senza coprirlo mai.

Robert.
Alessia.
Lui inglese, lei italiana. Lui attore sulla cresta dell’onda,
lei aspirante fotografa di successo. Lui tradito dalla sua ragazza, lei
innamorata di un angelo.
Lui che non ha idea di cosa sia veramente l’amore perché non
è mai stato veramente innamorato e lei che di questo sentimento sa tutto, anche
la parte più dolorosa.
Alessia e Robert vivono due vite completamente diverse,
hanno sogni completamente diversi, esperienze totalmente diverse. Eppure hanno
un punto in comune: Mattew Holsen, un nome che per tutti e due significa
tantissimo. E sarà proprio lui a metterli insieme, a far combaciare due anime
completamente differenti ma bisognose di sentimenti forti e veri, a mettere in
discussione le certezze più profonde e radicate in loro, a fargli scoprire che
sono due pezzi di un unico puzzle e che l’incidente stradale che li ha fatti
incontrare… non era altro che il destino che bussava alla loro porta cercando
di essere ascoltato.
Una storia in due pov, che amo e che cresco come un figlio. Ho
cercato di rendere Robert più possibile vicino a come penso sia nella realtà,
prendendo spesso spunto da fatti veri della sua vita ma prendendomi anche delle
piccolissime licenze poetiche. Questo è il mio Robert.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'ubi tu Gaius, ibi ego Gaia'
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capitolo 26 salve, salve, salve. Lo so, sto postando a degli orari strani ultimamente ma purtroppo per preparare gli esami non posso scrivere il pomeriggio e mi tocca farlo la sera, anzi la notte, postando quando capita.
Mi spiace quindi se i post sono rallentati ma faccio davvero il possibile e l'impossibile. Portate pazienza. E' questo il motivo per cui ho risposto stringatamente alle vostre recensioni la volta scorsa e con molta probabilità dovrò fare anche ora. I vostri commenti sono più che graditi e mi riempiono davvero di gioia. Fosse per me passerei ore a parlare con ognuno di voi, ma capitemi. E' un periodo un pò pieno per me che spero passi presto.
Spero comunque che continuiate a leggere, a seguire e a lasciare commenti e suggerimenti.
Premetto che sono io stessa un pò scettica su questo capitolo, non in merito al contenuto che secondo me è importante per la storia ma riguardo a come l'ho scritto. Sono un pò dubbiosa, ma lo rimetto comunque al vostro giudizio.
voglio cmq ringraziare le 79 persone che mi hanno messo tra i preferiti, le 45 delle seguite e le 11 degli autori preferiti!
vi avviso già che una nuova storia è in fase di elaborazione mentale, ma arriverà solo quando questa sarà finita.

recensioni:

skitty: nemmeno io so cosa dire :) davvero. Anche se hai detto che me l'hai già detto ( scusa il gioco di parole) sono sempre felice e lusingata dei complimenti che mi fai ,sul serio. grazie di cuore :)

marika_bd:  sono contenta che anche la scena hot ti sia piaciuta e non l'abbia trovata volgare. la mia preoccupazione era proprio quella. solo che mi sembra un pò assurdo limitare queste scene o censurarle, e forse risulateranno un pò ripetitive ora ma... si vogliono, si cercano quindi perchè non essere realisti. se non le scrivessi sarebbe troppo assurda come cosa. quindi grazie mille per il complimento. :)

vannyp1987: che posso dirti se non grazie :) per i complimenti, per il sostegno, per l'apprezzamento... per tutto :)

piccola Ketty:  che dirti Ketty? manco a me la regalano. se ti dico che guido una multipla? XD proprio uguali eh ?

ellebaker: mi spiace che questa sia la tua ultima recensione, davvero. ma spero che tu torni a leggere appena potrai. i capitoli credo saranno attorno a una quarantina
quindi... c'è tempo. considerando che andrò un pò a rilento per via dello studio. grazie per i complimenti fatti sulla fiducia!

cricri88: oggi ti mando Quil e per favore rimandami indietro Seth :) facciamo un pò per uno dato che Jake te l'ho mandato e mi hai restituito un chihuahua!
parlando di cose serie...un remake di 40 giorni e 40 notti?? ma anche si! con Rob e per Rob questo ed altro! ma sai che? l'ho letto in un sacco di ff e non volevo essere ripetitiva e scontata, ma ti prometto che si rifaranno :)
anche io credo che Rob non regalerebbe mai una macchina ma.... chissà forse preso dall'euforia. Cmq dovevo cambiare qualcosa in lui no? altrimenti vi avrei confermato ancora una volta di avere una videocamera nascosta su di lui 24 h su 24 e avrei dovuto condividere con voi i video :P
magari ce l'avessi!!!!
esatto Ale aggira il problema, e come vedrai da questo chap, anche Rob lo aggira. Non ti posso dire come reagirà Ale quando non lo aggirerà più e nemmeno quando si deciderà ad affrontarlo. voi abbiate fede e fiducia e se in un primo momento vorrete ammazzarmi, poi tornerete sui vostri passi, ve lo prometto. :P

jordy Klein: grazie per i complimenti cara :) davvero grazie. faccio il possibile per aggiornare presto, ma tranquilli. questa ff vedrà anche una fine, questa volta sicuramente.

cicci12:  ehhhhhhhh perchè perchè perchè.... perchè sogno ad occhi aperti ecco perchè :P no a parte questo... penso sia normale in una coppia come la loro l'attrazione, e non mi freno dal metterla a costo di essere stata un pò ripetitiva in questi ultimi capitoli :) perdeva di realismo altrimenti :P non voglio nessuno sulla coscienza tranquilla :) ma se è una morte felice sono contenta di darvela.

polpettina 90: hai rubato i rotoloni regina ad agata per il commento??? è lunghissimo!!!! allora premettendo le tue analisia accurate circa il fatto che ale doveva concludere, telefono o non telefono... io anche sul pavimento! cioè lui si alza e tu lo atterri XD va be... si ne è valsa la pena :) certo che tra te, agata e chiara per le scene hot sui motori siete fenomenali. loro che mi chiedono di battezzare la macchina, tu praticamente la moto, perchè non esiste vedere rob in tenuta da motociclista e non saltargli addosso letteralemente!
si in effetti ti ho dato un pò di spoiler e....come ben sai dovrebbe esserci ancora un capitolo prima del matrimonio spezza castità :) e ma rob con il vestito sappiamo tutte che effetto fa no?? mi prenderò un giorno intero per scrivere quella scena, mi chiuderò in eremitaggio e tu tieniti pronta a darmi istruzioni!

fallsofarc:  Chia, Chia, Chia... come devo fare con te, con  i tuoi ormoni impazziti e i miei messi assieme che non fanno altro che scolvolgermi??? come dobbiamo fare dopo il trailer fantastico di ieri sera e le foto?
bah... io su ispirazione avrei scritto la scena hot, ma c'erano altre scene prima che meritavano la mia attenzione. a proposito...dimmi poi se ti riconosci in una frase che ho scritto XD
qualcosina IN volvo???? ci penserò cara, ci penserò lo prometto....dopo che gli faccio prendere il via magari potrei anche considerare l'ipotesi :D
mannaggia parlare con te per ore ha un effetto deterrente sulle mie risposte alle recensioni, perchè ti ho già detto di tutto!!! :)
sta di fatto che non finirò mai di ringraziarti per tutti i complimenti che mi fai e le idee che tiri fuori, e soprattutto per incoraggiarmi a metà chap quando in preda alla disperazione mi viene da chiederti se sto scrivendo scemenze o se il chap va bene :) ormai mi devi sopportare :) un bacione!

vero15star: mi spiace sentirti così per via di Matt... ma più che abbi fede per qualche capitolo non so cosa dirti. forse Emilie sarà la tua eroina questa volta :)

romina75: tu mi vuoi fare arrossire per caso???? sono contentissima di ...darti un aiuto in qualche modo ma ho ancora un sacco da imparare davvero :) grazie mille per i complimenti, sul serio. non so più che dire :)

ryry: sbaglio o sei entusiasta??? sbaglio vero ??XD grazie mille per la caterva di complimenti sperando di meritarmeli anche stavolta che per via della stanchezza e dell'insicurezza ho scritto un cahp che mi convince poco dal punto di vista stilistico.

lazzari:  Ale ha tutte le fortune di questo mondo? si :) ha tanta tanta fortuna. la vedesse davvero sarebbe felice ma ricordiamoci che...non lo è :)

lanemo: grazie mille per i complimenti  sul serio :) io la maglietta la sto cercando! la vorrei anche io! così come vorrei la volvo... ma fino alla laurea mi tocca guidare la multipla di papà.... due cose proprio uguali eh ? XD

marina70: beh... benvenuta :) grazie per i complimenti. :) la piega che ha preso la storia? si.... diciamo che è quello che ci sia aspetta da una ff su rob, cioè il lieto fine, perchè già è triste pensare che per noi comuni mortali resterà solo un sogno ad occhi aperti e sarebbe masochistico non fingere almeno dove ci è concesso che una storia con lui possa finire bene. però la storia di ale è un pò complicata...quindi... ci saranno variazioni, su questo non ci piove.

sophie88: lo so lo so lo so ma sai che mi piace guidareeeeeeeee!!!! non vedo l'ora di prendere la laurea solo per vedere la 500 nuova parcheggiata nel vialetto dimmi te! mannaggia se vienei qua però un giro sulla multipla te lo faccio fare! do il meglio di me al volante di quel camion sul serio XD (anche come insulti)
ora la storia qua si ridimensiona un pò e torna normale e riflessiva. vedrai vedrai.

sorellina mia deb: quanto tempo... beh parliamone...cmq sono contenta che anche questo capitolo ti sia piaciuto, e si mi hai scritto di quello che avresti fatto tu nella situazione di ale. non avevo dubbi! a parte che tutti quanti faremmo la stessa cosa , cioè l'incavolatura durerebbe si e no 5 secondi.
anche tu sei una che vuole qualcosa di hot nella volvo??? ma siete tutte all'insegna del contorsionismo estremo???? XD e va beh... vedrò se riuscirò ad accontentarvi.
l'ho già detto deb... farò in modo di postare in fretta ma sono sotto periodo esami e la sera in cervello mi fonde. mi metto a scrivere e cancello mille volte. non è una cosa semplice da fare. ci va concentrazione e lucidità mentale. cosa che io inizio a perdere.









Non ho mai sofferto la fine delle vacanze in vita mia. Nemmeno quando andavo a scuola.

Mai una volta.
Oggi invece… Oggi vorrei che Allen mi desse la bella notizia di un’altra settimana di ferie.
Alzarmi da quel letto stamattina è stata l’impresa più titanica che mi sono trovato ad affrontare in tutta la mia vita. Prendere tempo, infilando qualche vestito nella sua borsa da palestra, mentre la guardavo dormire, è stato davvero straziante.
Si, lo so. Troppo melodrammatico. Ma che ci posso fare se sono diventato un sentimentale!?
Tra un po’ finirò come Kellan che piange anche per le pubblicità manco fosse una donna gravida e diventerò lo zimbello di Jack che non perderà occasione di pigliarmi per il culo.
Anzi, perché aspettare Jack a prendermi per i fondelli? Perché non iniziare da solo, visto che è la prima volta in tutta la mia vita che sto sempre col cellulare in mano in attesa di un messaggio?
Sono qui in taxi che non faccio altro che rigirarmi il telefono tra le dita, lasciando anche tutta una serie obbrobriosa di impronte digitali sullo schermo che tolgo ogni cinque minuti, strofinandolo sul jeans.
Avanti, Rob. Dittelo: non sei solo uno scopa e coccola, ma anche un apprensivo, paranoico e ansioso! Tutto coccola e niente scopa! Vergognati!
E invece no! Mi piace questa situazione “ti voglio ma mi fermo” molto masochistica (che poi ieri mi abbia salvato il telefono…). Mi sento quasi un eroe a resistere così stoicamente, senza nemmeno un motivo preciso.
Veramente un motivo c’è, almeno per me. Il nostro andarci piano per me significa rimettere le cose nell’ordine giusto.
Abbiamo iniziato la nostra storia in un modo talmente strano e inconsueto che non so più la tempistica quale sia. Inoltre voglio vivere tutto con lei.
Non conto più le volte in cui vi ho detto delle mie precedenti relazioni, e se ne parlo un’altra volta, qualcuno di voi potrebbe prendere seriamente in considerazione l’idea di freddarmi con tutta la ragione di sto mondo dalla sua, però… capitemi. Quello che voglio dire è che stavolta voglio fare le cose per bene.
Voglio portarla fuori a cena, voglio regalarle fiori, voglio ricordarmi le nostre date importanti… voglio ricevere e mandare il messaggio del buongiorno la mattina e della buonanotte la sera. 
Voglio fare le cose per bene.
Le ho regalato una macchina, lo so. Non ho fatto altro che sottolineare quanto siamo anticonvenzionali come coppia, ma era un’esigenza pratica oltre che dovuta, dato che l’avevo lasciata di fatto senza un mezzo con cui gironzolare.
Non sono mai stato uno spendaccione, e non l’ho fatto per dimostrare chissà che. Potevo portarle la Ford ad aggiustare, è vero. Ma mi sono sentito di far così, anche perché per aggiustare quel rudere, altro che meccanico. Persino l’acqua di Lourdes si sarebbe arresa davanti a un’impresa tanto impossibile.
A parte questo, voglio iniziare dalle basi, e magari il fatto di non dover più condividere lo stesso bagno può essere un’ottima occasione per farci riprendere in mano la situazione. Che questa sia l’unica nota positiva nel non abitare più con lei, è tutta un’altra storia che lascerei perdere.
Però il concetto base è questo: voglio tutto.
Quindi, chissene frega se ho fatto marcia indietro! Voglio essere un tredicenne esaltato col batticuore e l’ansia pre-appuntamento!
Dio, sono irrecuperabile.
Il taxi mi scarica davanti al Greenwich Village alle nove esatte del mattino.
Dannazione! A quest’ora dovrebbe essere sveglia no? Deve aprire il negozio alle dieci, lenta com’è la mattina è il caso che si svegli! E allora perché niente messaggino sul telefono?
Cazzo Rob, ripigliati! Ti sta sfuggendo il fatto che lei non ha niente in comune con altre ragazze.
Lei si siede sullo schienale delle panchine, mangia di tutto con appetito, guida auto sportive come se stesse facendo una gara di rally, non perde ore a truccarsi la mattina ed è già tanto se si ricorda cosa sia un telefono cellulare. Lei non manda messaggini sdolcinati al suo ragazzo di prima mattina. Stai calmo.
Si, devo stare calmo perché altrimenti rischio di oltrepassare una linea che un vero uomo non dovrebbe mai oltrepassare: quella del patetico.
Ripetendomi di non pensare a tutte queste cavolate, mi dirigo svogliatamente verso la mia roulotte. Appena spalanco la porta mi rendo conto di quante cose sono cambiate in due settimane e di quanto questa stanza sia stata il mio punto di partenza.
Qui dentro non c’è odore di lei.
C’è solo il vecchio me. C’è la foto mia e di Kris accartocciata per terra e la rivista aperta sul tavolo, di fianco al bicchiere di carta vuoto dello Sturbucks . Ci sono i triangolini dello scotch incollati all’anta dell’armadio spalancata e c’è il mio iPod sulla mensola sopra al letto. Ci sono ancora le mie lenzuola sfatte e la mia tuta sulla sedia. C’è la mia fine e il mio inizio.
Tutto è partito da questa stanza, da un giornale e da una foto. È incredibile quanto una semplice fotografia abbia cambiato la mia vita.
- eccomi qua…- sbuffo lasciando cadere il borsone sulla moquette grigia.
Cerco di racimolare quel poco di buone intenzioni che mi restano dopo questo panorama desolante per mettermi a fare il casalingo, o forse è meglio dire il roulottaro.
Sbuffando a pieno ritmo, manco fossi una locomotiva, tolgo in un solo gesto le lenzuola sporche e le lascio per terra. Avrei cercato una busta per poi portarle a lavare più tardi.
Apro i finestrini, recupero della biancheria pulita dall’armadio e la stendo. Faccio anche un rapido giro di rifiuti e li infilo tutti in un sacchetto di plastica in cui ci finisce anche la rivista.
Tolgo persino i triangolini di nastro adesivo dall’anta e quando apro il borsone per sistemare i vestiti nell’armadio, il profumo di casa sua mi sbatte addosso. Guardandomi attorno adesso tutto sembra meno triste e meno desolante.
Lei c’è.
E’ davvero parte della mia vita adesso.
Appena varcata la soglia, per un momento, ho avuto il serio dubbio di essermi sognato tutto quanto.
Prendo il telefono dalla tasca e la foto dello sfondo mi conferma che nemmeno il profumo di casa sua è immaginario. È sul serio tutto vero.
Da cittadino onorario di “sfigatoville” ad apolide in meno di due giorni. Non c’è che dire, faccio passi da gigante.
Guardo ancora una volta il telefono, così tanto per controllare se magari durante le pulizie forzate non mi sono accorto della vibrazione, ma sono destinato a restare deluso. Non c’è niente.
Forse dovrei scriverle io, forse dovevo lasciarle più di un biglietto appiccicato sulla caffettiera già pronta in cucina, forse avrei dovuto svegliarla per dirle che stavo uscendo.
Che bello, ho detto di voler fare le cose per bene e non so nemmeno se scriverle un semplice messaggio o no.
A quanto so, le coppie si scambiano spesso messaggini tenerosi e quant’altro, solo che io non l’ho mai fatto quindi…cosa dovrei scriverle?
Dovrei inventarmi un nomignolo un po’ più creativo di “tesoro”? Fosse per me, il mio primo istinto è quello di chiamarla “amore” e basta, ma così correrei decisamente troppo. Però come altro dovrei chiamarla? Cucciola? Stellina? Micia?
Sinceramente io non ce la vedo né come Cucciola né come Stellina. Micia tanto quanto, ma solo in certi momenti. Terminator o Joker le starebbero sicuramente meglio per come è fatta lei.
È come me in questo campo. Niente nomi scemi e imbarazzanti. Niente squittii, saltelli e battimani a sproposito.
Tesoro è quindi il nomignolo neutro più appropriato, fino a quando non potrò parzialmente sostituirlo con qualcosa di più sostanzioso e impegnativo.
Bene, appurato che “tesoro” è il suo secondo nome, cosa dovrei scriverle?
Prendo l’iPhone giusto per fare un po’ di prove e vedere che ne viene fuori.
Buongiorno tesoro.
Banale, banale, banale, più creativo!
Com’è che le avevo detto una volta?
Alzati e brilla, mia cara…
E che sono un nonno? Mia cara… sostituibile con tesoro ma se si è già alzata a che cacchio serve?
- uff…ma non esiste un manuale del bravo fidanzato? Capitolo uno: i primi messaggi- mi chiedo da solo buttandomi sul letto.
Ora parlo pure in solitaria ad alta voce. Ancora una stupidata del genere e mi fanno sindaco di Sfigatoville, altro che cittadino onorario.
- Qua servono i rinforzi- mi decido alla fine, tirandomi su dal letto. È inutile cercare di trovare una soluzione da solo, tanto vale chiamare l’unica persona al mondo che forse mi può dare una mano: mia sorella.
Dopo un quarto d’ora di complessi, sul “la chiamo, non la chiamo” mi decido. La chiamo.
Camminando a grandi passi per la piccola stanza, passando innumerevoli volte le dita tra i capelli, cerco il numero di Lizzy nella rubrica e faccio partire la chiamata.
Uno squillo.
Non risponde.
Due squilli.
Forse è una cattivissima idea. Cosa le dico “ehi Liz, mi aiuti a scrivere un messaggio per la mia ragazza?”
Tre squilli.
Al che lei dirà “quale ragazza, scusa?”.Dovrei spiegarle tutto quanto, sperando che non sia li con mamma, perché in quel caso le chiederà di mettere il viva voce e molto probabilmente dovrò sorbirmi la sua delusione per aver perso una nuora come Kristen.
Quattro squilli.
Capirai quanto si è persa. Mia sorella Vic non mascherava il fatto di non digerirla per niente (incitava le sue figlie a tirarle i capelli ogni volta che Kris le prendeva in braccio, forse dimenticandosi che le mie nipotine avevano soltanto un anno) ,mentre Lizzy… Liz mi appoggiava ma non ne era entusiasta. La ignorava nel modo più assoluto.
Solo mamma era davvero contenta. In effetti Kris era l’unica che riusciva ad essere convincente quando mentiva sulla bontà dei suoi muffin quindi come poteva non esserlo?
Cinque squilli.
Chissà come la prenderebbe mia madre se le dicessi che ho mandato al diavolo Kris e ora sto con la ragazza di Matt.
Sei squilli.
Forse dovrei omettere il particolare di Matt, per ora.
Sette squilli.
Liz, ma dove cavolo hai sto telefono?
Otto squilli.
- Toh guarda chi si sente! Il mio fratello disperso. Hai fatto il naufrago per due settimane Rob?- mi risponde Liz con la voce arrochita leggermente dalla trasmissione.
- Liz ti ho mandato una mail- le ricordo. Eh insomma…l’avevo avvertita che sarei stato irreperibile no?
- capirai che sforzo! Due righe contate hai scritto. Hai rubato la connessione wireless a Robinson Crusoe? ti ha beccato e l’ha protetta? No, perché solo così sei giustificabile!- mi rimprovera ancora.
- ma non puoi semplicemente dire “sono contenta di sentirti” come tutte le sorelle normali?-
- ti sembro una sorella normale io?-
- emmm… effettivamente no. Che stai facendo?-
- sono con la mamma. Sta facendo i muffin-
- ancora? ma non si rassegna mai?-
- dice di aver intuito che sbaglia a dosare lo zucchero. Beato te che stai in un altro continente e non rischi l’avvelenamento-
- verranno buonissimi, intesi? È tuo fratello Liz? Passamelo un attimo, per favore- dice la voce lontana di mia madre dall’altro capo della cornetta.
Dopo alcuni gracchiamenti e rumori indefiniti dall’altro capo del telefono, le dolci note di mia madre mi perforano un timpano.
- Robert Thomas Pattinson! che fine hai fatto si può sapere? Niente telefono, niente messaggi, niente di niente! Ancora un po’ e smobilitavo le ambasciate per sapere che fine avessi fatto! dimmi te se di mio figlio devo leggere solo sui giornali e andare a scovarmi le interviste su you tube! Non una telefonata a tua madre in due settimane! Ma non ti vergogni? Sei peggio di tuo padre! La prossima volta che…- e qui allontano il telefono dall’orecchio in modo che finisca la sua sfuriata da sola. Il mio essere un “mammone” va a periodi. Ci sono momenti in cui la mia mamma e le mie sorelle sono indispensabili come l’aria che respiro, altri in cui riesco a non sentire troppo la loro mancanza. Ad esempio, questo è il mio periodo indipendentista, in cui le penso sempre ma non sento tutta questa necessità di chiamare.
Adesso mia madre me ne dirà di tutti i colori, sfogando tutto il suo istinto materno verso il cucciolo di casa che sarei io, si calmerà e concluderà dicendo “mannaggia a te e al giorno che ti ho permesso di piazzarti davanti a una telecamera”.
- …. mannaggia a te e al giorno che ti ho permesso di piazzarti davanti a una telecamera!-
Visto?? L’ha detto.
- hai finito ora?- le chiedo con uno sbuffo.
- si, tesoro. Allora che stai facendo, amore?- risponde di nuovo tutta uno zucchero. Ah le mamme!
- sono stato un po’ in vacanza e… sono tornato sul set-
- sei stato un po’ con Kristen? Perché non siete venuti qualche giorno qua a casa? Potevate approfittarne, no? non hai mai vacanze. Nelle ultime foto, poi ti ho visto un po’ sciupato. Mangi abbastanza, amore? devo dire a Kristen di tenerti più sotto controllo-
Ecco qua. Come glielo dico ora?
- mamma…senti… Io e Kris…- forse è meglio dirglielo tutto d’un fiato. Uno strappo secco, come per i cerotti. - non stiamo più insieme-
- cooooooooooooooooooooooooosa? Che hai fatto alla mia Kristen?-
- mamma! tuo figlio era un gran cornuto. Chiedi a lei che ha fatto, non a lui!- mi salva la voce di mia sorella. Dio grazie per aver portato nel mondo Lizzy. Le dovrò comprare un bel regalo appena torno.
- oddio, tesoro mi dispiace tanto!- mugola tornando la mamma zuccherosa di sempre. - e ora…come stai?- chiede cauta.
- sto bene ‘ma. Mai stato meglio in vita mia-
- come sarebbe che stai bene? Dovresti essere affranto e svilito, che significa “bene”?-
- mamma non è affar tuo, passami Rob. Tu torna a fare i muffin- mi salva ancora la mia super eroina preferita.- raccontami immediatamente questa storia del “bene”- continua con aria minacciosa Lizzy. Ok, forse non è proprio la mia eroina. Signori, la Santa Inquisizione ha riaperto i battenti.
Giudice supremo spaccamaroni: Elizabeth Pattinson.
Imputato: Robert Thomas Pattinson.
Crimine commesso: ha detto che sta bene.
La seduta è aperta.
- Rob, parla immediatamente-
Forza e coraggio, Rob. L’hai chiamata per una richiesta di aiuto quindi avevi già preventivato di accennarle qualcosa. Bene, ora è il momento. Diglielo.
- sto…uscendo con una ragazza- ammetto con un tono che quasi sembra tradire la mia felicità. In realtà è solo che sono un tantino imbarazzato per il fatto che è la prima volta che confesso da solo di star uscendo con una ragazza.Non è che ci sto uscendo. Ci ho vissuto, ma conto di uscirci. Quisquilie tecniche e insulse che per un breve resoconto possono essere tralasciate.
- ellosapevo che doveva centrarci una ragazza!-
- sta con un’altra! E Kris?-
- zitta mamma, parliamo dopo. Rob, chi è? la conosciamo? È famosa?- tipico di Liz parlare a macchinetta quando è su di giri per qualcosa. Ultimamente i gossip su di me vanno molto di moda in casa mia. Cosa non si sopporta a essere il fratello più piccolo!
È famosa? Eh beh… dipende dai punti di vista. Ma non credo che mia sorella conosca la marca di intimo per cui è stata fotografata, quindi…
- no…no, non è famosa. Non la conoscete- borbotto, camminando su e giù per la stanza ancora più in fretta.
- e…su dai! Dimmi com’è? è carina? È simpatica? È intelligente o è una delle tante cretine che ti porti a letto di tanto in tanto? guarda che lo so che lo fai, non perdere tempo a negarlo. Che lavoro fa? Come l’hai conosciuta? Daii!!!!-
- lei è… è…-
Posso dire a mia sorella che sono letteralmente pazzo di lei? Posso confessare almeno a mia sorella che ne sono perdutamente innamorato?
- lei è….? – trilla impaziente Liz.
-…è meravigliosa, Lizzy, davvero. È…meravigliosa- sospiro preso improvvisamente da un attacco acuto di euforia ad altezza stomaco. Già solo pensare a lei mi fa andare su di giri. Immaginare il suo sorriso e i suoi occhi chiari hanno l’effetto di stamparmi in faccia un sorriso ebete e trasognato.
- fammi indovinare… è…meravigliosa, eccezionale, fantastica, adorabile e sinonimi?-
- si! cioè no… lei è… molto, molto di più-
Ormai vado a ruota libera. Parlare di lei con qualcun’altro da quando posso finalmente dire che è mia…ah che sensazione!
- ti sei innamorato, per caso?- chiede con tono inquisitore.
- si, Lizzy. Si! sono letteralmente pazzo di lei! E’ davvero meravigliosa. Persino tu l’adoreresti-
Ed è tutto dire perchè mia sorella è una che per fargli andare a genio le persone ci va tutta un’opera di studio accurato e meticoloso sul prenderla nel modo e nel momento giusto. Un momento molto, molto raro.
- ti sei fatto di qualcosa?-
Cioè perché secondo voi sembra che io mi sia fatto di qualcosa? Va bene…forse si. Sembro un tossicodipendente dopo una dose particolarmente forte, ma credo che siano effetti collaterali dell’innamoramento no?
- no Liz. Ora che ci penso è anche una vita che non mi accendo una sigaretta!-
- quindi sei innamorato-
- si, sono perdutamente, follemente, pazzamente e irrimediabilmente innamorato-
- chi è che è innamorato qui?- trilla una voce alle mie spalle.
Dalla finestra aperta sopra il mio letto, spunta il visino a cuore di Emilie, tutta un sorriso e un movimento di sopracciglia, evidentemente impaziente di farsi raccontare anche lei.
- Emilie!-
- sei un  fetente, Rob! Venirmi a salutare? No?- grida sparendo dietro la finestra per entrare dentro, dopo che le ho fatto segno.
- ecco Rob, quella non l’adorerei per niente- commenta acida mia sorella.
Non sopporta Emilie, è più forte di lei. Dice sempre che la odiava già da “Lost”. Le stava venendo quasi una crisi quando le ho detto che partivo per girare un film con lei.  
- si, lo so. Ti chiamo più tardi, ok? Da un bacio a mamma e vedi di non farti beccare mentre sputi i muffin nel lavandino-
- sarà un’impresa, fratellino, ma ci proverò. Se ce li propinerà in sala credo proprio che il vecchio vaso di zia May mi tornerà utile-
- tu sei tutta matta-
- tu pure! Ricordati che abbiamo lo stesso corredo genetico-
- si ma il tuo era ancora in fase sperimentale, mentre il mio è perfetto-
- dopo questa non dovrei più parlarti sai?-
- si, lo so, ma non lo farai perché tu mi adori-
- non ricordarmelo-
- ti voglio bene, Liz. Un bacio-
- anch’io te ne voglio broth’. Chiamami quando puoi che mi devi finire di raccontare di lei, ok?-
- va bene. A dopo allora-
- un bacio-
Chiusa la chiamata con mia sorella, ecco che mi trovo davanti una Emilie tutta un sorriso e un saltello. Chissà perché mi ricorda Beckie mentre fa così.
Aspetta solo che lanci il telefono sul letto per saltarmi addosso e stritolarmi in un abbraccio.
- Lily… soffoco- riesco a rantolare dopo qualche secondo passato in apnea.
- ops…scusa- dice sciogliendo l’abbraccio.
Non è molto abbronzata. Conoscendola si è trattenuta non poco per non passare il tempo ad abbrustolirsi al sole, come di solito fa. Credo sia per evitare lo scotennamento che Allen avrebbe sicuramente perpetrato nei suoi confronti se se ne fosse tornata marrone e non bianco latte. Lui e la sua “continuità del film”.
- allora… le tue vacanze come sono andate?- le chiedo prendendo gli occhiali da sole e rimettendomi il telefono in tasca.
- bene, bene, non c’è male ma non cambiare discorso- risponde vaga seguendomi fuori dalla roulotte.
Non so bene cosa ci sia in programma per oggi, quindi cazzeggiare in giro per il set sperando di incrociare qualcuno che lo sappia mi sembra l’unica soluzione possibile.
- ne abbiamo iniziato uno?-
- ti ho sentito! Hai detto che sei innamorato e mi devi raccontare ogni cosa! – trilla allegra prendendomi a braccetto.
Anche con lei, la voglia di raccontare prende il sopravvento.
Cazzo! Io sono un ragazzo, dovrei parlarne con i miei amici dotatati di testosterone! Non mi dovrei confidare come a un pigiama party con il gentil sesso!
Eppure sono talmente entusiasta, talmente felice, talmente…vivo che non resisto.
Mi ripeto: poter parlare di lei come mia ragazza, mi esalta particolarmente.
Con Kell e Jack sarebbe stata tutta un’altra cosa, certo, e forse è anche il caso che io mi decida a chiamarli per una delle nostre notti di birra e discorsi da uomini. Anzi credo che lo farò adesso.
Rivolgo un sorriso di conferma ad Emilie e tiro fuori il telefono dalla tasca per scrivere un messaggio veloce a Jackson.
Mentre sto scrivendo, ecco che il telefono prende a vibrare, quasi scivolandomi via di mano.
Mi sbrigo a finire il messaggio per Jack e vedo la casellina che aspettavo. 
 
1 messaggio.
Ale.
 
È arrivato! Mi ha scritto! Ci ha messo un po’ ma…l’ha fatto no?
Con il cuore a mille, la gola secca e le mani che mi tremano quasi, do l’ok e apro il messaggio.
 
Ciao…
 
Un semplice “ciao” non mi ha mai mandato così fuori di testa come questo.
- è lei?- chiede Emilie affacciandosi con la testa sullo schermo del mio telefono.
- si…è lei- ammetto.
Devo bere qualcosa. Assolutamente. Ho la gola secca. Che le rispondo?
Cercando di controllare il tremore della mia mano destra le rispondo.
 
Ciao :)
 
- che creatività, Rob!- mi canzona Emilie.
- ci credi se ti dico che è la prima volta che messaggiamo?- confesso ormai prossimo a saltellare anche io alla faccia della mia allergia per saltelli e squittii. Dio, forse mi stanno spuntando i ferormoni. Tra un po’ metterò su un bel paio di tette e avrò le mestruazioni. Chissà se sarò anche una bella donna?
Cazzo Rob! Ma fai schifo! Che razza di pensieri fai?
- no, ti dovrai spiegare meglio-
Ci fermiamo davanti a un distributore automatico e prendiamo due Coca Cola, prima di sederci sul gradino di una delle tante roulotte.
Faccio per aprire la lattina, ma la mia tasca vibra ancora. Libero il telefono e c’è un nuovo messaggio per me.
 
Mi sei mancato stamattina
 
Non posso fare a meno di sorridere e gongolare come un cretino davanti allo schermino luminoso.
Le sono mancato. Lei mi manca anche ora. Mi è mancata appena sono uscito di casa.
Cercando ancora di controllare l’emozione le rispondo
 
Tu mi manchi anche adesso
 
- Rob sputa il rospo in fretta- mi incita Emilie non appena, ancora con un largo sorriso stampato sulla faccia, metto il telefono in tasca.
- sei pronta a sentire una storia lunga due settimane?- le chiedo aprendo la lattina e prendendo un lungo sorso.
- prontissima-
A lei posso raccontare davvero tutto. Per filo e per segno. Non si spaventerà se le racconterò anche di Matt.
Fin dal primo giorno di riprese ha tirato fuori la storia delle sue origini irlandesi, mezze druidiche o che cavolo ne so.
Ha sempre detto che sua nonna era una specie di medium e non c’era pausa che non la trovassi con un libro sugli angeli, spiriti e roba simile in mano. Diceva sempre che la materia la interessava a prescindere dalle sue origini. Diceva che le sarebbe piaciuto vedere qualcosa anche lei, prima o poi, ma che, a quanto le pareva evidente, il carattere della “vista” non l’aveva toccata.
Chi meglio di lei, dunque, per essere completamente sincero?
Non cerco un parere, non cerco niente.  Voglio solo… poter parlare anch’io della persona di cui mi sono innamorato, voglio solo…esternare la mia felicità dato che con lei mi guardo bene dal farlo completamente per darle tutto il tempo che le serve per… no, Rob. Non pensare.
Non pensare al perché lei si sia legata a te. Non farlo.
Tu sei felice ora. Goditi il momento.
Le racconto ogni cosa. Dell’incidente, della comparsata di Kris in albergo, del pianoforte che suona da solo, dell’invito di Ale…della nostra giornata al parco, del ristorante, dell’anello…di tutto. Per un’ora intera parlo solo di me e di lei.
Emilie mi ascolta silenziosa, assorta sempre di più nella lattina rossa che si sta rigirando ormai vuota per le mani.
A lattina ormai finita, riesco anche a concludere il mio racconto. Riascoltando la mia voce, mentre parlavo a lei, non ho potuto fare a meno di pensare ancora una volta a quante cose fossero cambiate in due sole settimane.
- …e stamattina sono tornato qui. Fine- concludo accartocciando la lattina e cercando il pacchetto di sigarette nella tasca dei miei jeans.
Emilie, accanto a me, ancora non dice nulla. Resta silenziosa e ferma.
- un penny per i tuoi pensieri, Lily- la canzono togliendole la lattina vuota di mano per alzarmi a buttarla assieme alla mia in un cestino.
- non credo tu voglia saperli, Rob – risponde con una venatura amara nella voce.
- perché no?- le chiedo curioso, accendendomi una sigaretta. Non è da lei reagire così.
Di solito le storie d’amore a lieto fine la fanno impazzire. Era tutta felice quando ha saputo della storia andata a buon fine tra un cameraman e una sarta del nostro set, perché per la mia storia si comporta così?
- perché non voglio vederti soffrire Robert – ammette con un sospiro, alzando lo sguardo su di me.
- che intendi dire?- perché dovrei mai soffrire se sono al picco massimo di una felicità mai provata prima?
- sei sicuro di voler sapere quello che penso di tutta questa storia?-
- assolutamente-
- penso…che non andrà a finire bene- ammette tornando a guardare l’asfalto davanti a sé.
- come scusa?- non credo di aver capito. Perché non può essere felice per me e basta?
- mi hai capito benissimo. Non andrà a finire bene, Rob. Sta attento. Lei non sta giocando con i tuoi sentimenti, ma da quello che ho capito lei sta solo scappando da sè stessa. Tu le hai offerto un appiglio, Rob. Ed è questo quello che sei tu per lei-
- e anche se fosse? Cosa c’è di male in questo?-
- non è una cosa sana, Rob!- risponde alzando il tono della voce alzandosi in piedi anche lei.
- ma lei sta bene adesso! Cioè…lei…-
- lei non sta bene. Non ti pare un po’ strano che un giorno voglia provare il bunging jumping senza la corda e quello dopo venga a letto con te, addirittura accettando di stare insieme? Non ti fa pensare la cosa?-
No Emilie, non farlo. Non costringermi a pensare a queste cose. Non lo voglio fare, voglio solo essere felice.
- certo che mi fa pensare, ma non lo faccio, e sai perché? Perché per la prima volta in vita mia so qual è il mio posto e so che è quello giusto. Io la amo, Emilie. La amo. Non le chiedo di amarmi a sua volta. Mi basta questo-
- Per ora. E quando lei crollerà? Quando crollerà, cosa farai?-
- La sosterrò. Posso farlo, l’ho già fatto-
Gliel’ho promesso. Per me quell’anello che porta al collo è la prova tangibile della mia promessa. Io le starò vicino. E non me ne frega di essere un sostegno e basta. Non me ne frega che lei non mi ami, non me ne frega di niente. Io la amo.
Amerò io al suo posto, amerò io abbastanza per tutti e due.
- non sarà la stessa cosa, perché sarà per te che crollerà. Non si farà tirare su da te se sarai tu a toglierle le sue sicurezze!-
- chi ti credi di essere, Emilie? Tu non la conosci, tu non ci conosci-
Io non la abbandonerò. Lei ha solo bisogno di tempo, solo questo. E io posso darglielo. Tutto quello che le serve può prenderselo.
Cosa c’è di male in questo? Cosa c’è di così sbagliato nel volerla per me?
- conosco te, però. E da quello che mi hai raccontato non c’è un granché da conoscere per vedere l’evidenza. Ti farai male. Ti farà male-
-no…tu non la conosci-
La rabbia prende il sopravvento sull’euforia, accecandomi completamente.
Ne ho abbastanza. Ne ho abbastanza di lei. Ne ho abbastanza di sentir parlare di lei come se fosse un giocattolo difettoso, come se fosse un qualcosa di irreparabilmente rotto.
Cosa vuol dire? Solo perché ha passato quel che ha passato che non possa più avere un futuro? Che non possa più essere felice? Io voglio che sia felice, perché se lo merita. Perché so benissimo quanto è combattiva e quanta fatica sta facendo per essere forte.
Non merita di essere lasciata sola, non merita di essere abbandonata perché si sta facendo del male. Si sta facendo male a stare con me? mi sto facendo male io a stare con lei?
‘Fanculo, io non la lascio.
Può farmi tutto il male che vuole se questo può servire a tirarla definitivamente su dal quel dirupo che sta tentando di scalare. Io continuerò a tenderle la mano per tirarla fuori. Perché io la amo e non si può decidere di chi innamorarsi. Io la amo e niente è importante se lei non è felice, niente è importante se lei non è viva, niente è importante se lei non combatte. Vuole fingere con sé stessa stando con me? lo faccia pure se la fa star bene. Qualsiasi cosa per lei.
A volte mentire a sé stessi è l’unica via. Troppa verità può fare anche male.
Io ora la vedo sorridere, la vedo ridere quando è con me. Lei si sente felice e io so di esserlo. Questo è quello che conta. Siamo un io e te. Siamo un noi.
- e ora dove vai?-
- A chiamare Lizzy. A parlare con qualcuno che è felice per me-
A cercare di ricacciare i dubbi che Emilie ha tirato fuori in un cassetto per non tirarli fuori mai più.


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