Crossover
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Autore: Crybaby    21/11/2009    4 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mimete Di Nuovo All’Attacco

Rinchiuso all’interno di una barriera elettromagnetica generata da due griglie poste sul pavimento e sul soffitto, al centro di una camera situata nel laboratorio delle Witches 5, giaceva il cristallo del cuore puro estratto dal corpo di Naruto Uzumaki. Eudial, con il Fire Buster II in spalla, entrò nella stanza e si avvicinò alla barriera, fermandosi a pochi metri da essa: la strega imbracciò l’arma e nel contempo si girò verso la collega Cyprine, che la stava osservando dall’altra parte di una parete trasparente, e le rivolse un cenno d’intesa. La strega dai capelli blu annuì, per poi girarsi ed abbassare la leva di un macchinario. La barriera elettromagnetica si spense: nello stesso istante, Eudial azionò il Fire Buster II e sparò un getto di fuoco addosso al cristallo, scatenandone la veemente reazione e dando vita ad una prova di resistenza. Da fuori, Cyprine osservava attentamente lo scontro, buttando un’occhio ogni tanto all’enorme impianto elettronico alla sua destra. Nel momento in cui questo emise un sonoro BIP, la ragazza corse immediatamente a sollevare la leva, riattivando così la barriera e confinando di nuovo l’energia del cristallo al suo interno; poco dopo, Eudial uscì dalla stanza e raggiunse la collega, mentre asciugandosi il sudore dalla fronte appoggiava il Fire Buster II su uno sgabello.
-Allora?- domandò la rossa.
-Un secondo solo. Oh ecco, sono pronti i dati.
Da una fessura del macchinario uscì un’enorme foglio di carta con disegnata sopra una linea spezzettata, segnata in alcuni punti da dei numeri scritti in rosso. Le due streghe staccarono il foglio dalla macchina e lo srotolarono su un tavolo, per poi cominciare a studiarlo con attenzione.
-Da un’occhiata qui, Cyprine. Questo picco d’energia raggiunto dalla reazione del cristallo è notevolmente alto, ma anche gli altri non sono da meno.
-Vedo, vedo. Quel ragazzino, Naruto, doveva essere davvero forte per custodire un potere del genere. Dico bene?
-Beh, in quanto a forza non ha dimostrato molto, ma come resistenza mi ha davvero stupita. Quasi non ha battuto ciglio quando l’ho colpito con l’Heart Buster, e addirittura nel momento in cui sono scappata con il suo cristallo lui era ancora sveglio e cosciente. Ad ogni modo, Naruto non c’interessa più. Quel che conta adesso è che abbiamo per le mani un potere inimmaginabile, dobbiamo solo trovare un modo per sfruttarlo a nostro vantaggio. Forza Cyprine, continuiamo con gli esperimenti.
-Sei… sei proprio sicura?- chiese l’altra ragazza, alzando stupita gli occhi dal foglio- non potremmo tornare di là e fare un attimo di pausa? Lo dico per te, hai già speso un bel po’ di energie e magari vuoi riposarti… E poi stavo pensando anche a Mimete, sai, nel caso rientra e non trova nessuno, visto che anche Telulu è uscita…
-Non sono stanca, non preoccuparti. Per quanto riguarda Mimete ci avevo già pensato: le ho lasciato un appunto sul monitor del computer, sicuramente lo troverà.

“PER MIMETE:
Telulu è uscità per una missione, e Cyprine ed io stiamo analizzando il cristallo di Uzumaki Naruto; più o meno dovremmo rientrare nel pomeriggio. Eudial
PS.: tanto perché non ti vengano le tue solite paranoie, sappi che l’obiettivo scelto da Telulu è una ragazza, si chiama…”

Senza nemmeno finire di leggerlo per l’ira Mimete si mangiò il foglio intero, sputandolo subito dopo nel cestino. La strega prese quindi a camminare avanti e indietro per la sala, schiumante di rabbia.
-E così io dovrei starmene chiusa qui tutto il giorno mentre le arpie si fanno i loro porci comodi? Ma neanche per sogno! Aaaah, questa me la pagano, eccome se me la pagano! Vediamo, come potrei fare per vendicarmi…
Lo sguardo le cadde in quel momento sul computer, e questo le fece accendere in testa un’idea a suo dire geniale.
-Ma certo! Perché vendicarmi di loro, quando ho l’occasione unica di riscattare ME?
Mimete si accomodò sulla poltroncina girevole e accese l’apparecchio, sfregandosi le mani per l’eccitazione.
-Le megere pensano che da sola non sia capace di portare a termine una missione? Bene, oggi saranno costrette a ricredersi! Già m’immagino le loro facce stupite quando mi vedranno tornare alla base con uno sfavillante cristallo del cuore puro tra le mani!… Dunque, come deve essere il mio obiettivo? Beh, maschio, forzuto, coraggioso, BELLO… e per evitare di ritrovarmi ancora faccia a faccia con un vecchio catorcio come Satan, l’obiettivo dev’essere giovane!… Anzi meglio, deve sprizzare giovinezza da tutti i pori! Sì, direi che può andare!
Mimete premette il tasto d’invio, e impaziente si alzò dalla sedia e si portò di fronte alla stampante: dopo qualche secondo, questa emise un ronzio e poco per volta iniziò a sputar fuori una fotografia.
Era quasi arrivata a metà dell’operazione, quando, con un rumore secco, si fermò.
-Cosa?!? No ti prego, non dirmi che ti sei inceppata proprio adesso!- la strega provò a rimettere in moto la macchina con delle manate, poi con dei calci, ma niente da fare -e va bene! A mali estremi…
Dopo essersi rimboccata le maniche Mimete afferrò saldamente l’estremità della foto e tirò dalla sua parte, addirittura mettendo un piede sulla stampante per far maggiore leva.
-Ancora… un piccolo… sforzo… AAAAAAAAHH!!!
La povera Mimete finì catapultata all’indietro, trascinandosi dietro la stampante intera, ed entrambe caddero rovinosamente al suolo. Risultato: la strega era riuscita a distruggere un costoso apparecchio del laboratorio, ottenendone in cambio solo una foto strappata.
-Oh no, che guaio… Il nome di questo tipo era scritto nella metà inferiore, ora non posso sapere come si chiama! Beh non fa niente, sarò benissimo in grado di riconoscerlo anche con solo mezza foto! In marcia!
Come se nulla fosse accaduto, la strega indossò il suo solito travestimento e si avviò per il varco dimensionale.

...

Quattro persone, per la precisione un uomo, due ragazzi e una ragazza, zaino in spalla stavano attraversando il fitto di un’immensa foresta, saltando da un ramo all’altro degli alberi a velocità impressionante. Il quartetto si muoveva a passo spedito, apparentemente senza mostrare alcun segno di stanchezza: in realtà, nonostante la corsa incessante solo due di loro erano ancora nel pieno delle energie, e precedevano di parecchi metri i restanti componenti del gruppo.
-Ehi, voi due!- gridò l’unica ragazza, rivolta a quelli che stavano davanti -potremmo fermarci anche solo un attimo per riposare? È da quando siamo partiti che non facciamo una sosta!
-Ci fermeremo quando saremo arrivati, Tenten!- le rispose il più grande dei quattro, voltandosi e rivolgendole un sorriso smagliante -coraggio, non manca molto! Solo un altro paio d’ore di corsa!
-Giusto, Gai-sensei!- gli fece eco il giovane al suo fianco -questa missione ci è stata affidata dal quinto Hokage in persona, non possiamo lasciare che la stanchezza ci impedisca di portarla a termine!
-Bravo Lee, questo è lo spirito giusto! Neji, Tenten, ricordatevi da chi stiamo andando! Non siete emozionati al pensiero di rivedere il nostro vecchio amico Naruto?
-Io sì, Gai-sensei! Tantissimo! Non vedo l’ora di sapere quanto è migliorato! E, anche, di fargli sapere dei miei miglioramenti…
Rock Lee si sistemò meglio il giubbotto verde che indossava, provando un indescrivibile moto d’orgoglio. Quel giubbotto simboleggiava la sua promozione dal grado di genin a quello di chunin, avvenuta proprio qualche giorno prima di partire per quella missione. Gli occhi del ragazzo ancora brillavano al solo pensarci: quella promozione rappresentava ciò per cui aveva sempre vissuto, il desiderio di farsi valere come ninja a tutti gli effetti nonostante non fosse in grado di usare le arti magiche e illusorie, e la voglia di dimostrare a tutti che grazie al duro lavoro, il costante impegno e la forte determinazione qualsiasi obiettivo poteva essere raggiunto.
-Cosa ti ho sempre insegnato, Lee?- lo ammonì il maestro Gai svegliandolo dalle sue riflessioni -mai montarsi la testa! Hai raggiunto un traguardo importante diventando chunin, ma ciò non è sufficiente per ottenere l’ammirazione e il rispetto delle persone a te care. Se ci tieni veramente, allora devi dimostrare di esserne meritevole, continuando a fare quello che hai sempre fatto con forza, impegno e determinazione sempre maggiori! Non dimenticarlo mai, Lee!
-Lo terrò sempre a mente, Gai-sensei! Glielo Prometto!
Solo il fatto che stessero ancora correndo impedì a Gai Maito e al suo allievo prediletto di stringersi in un abbraccio commosso. Alle loro spalle Tenten chinò il capo e sospirò, rassegnata.
-Sigh… perché mai mi è venuto in mente di chiedergli di fermarsi…
-Lascia perdere, Tenten. Ormai dovresti sapere come sono fatti quei due.
La kunoichi si girò verso il ragazzo al suo fianco, ammirandone subito l’infinita pazienza.
-Lo so, Neji, lo so… parlando di cose più serie, tu sai perché Tsunade ci ha inviati a fare una visita a Naruto e Jiraya?
-Più o meno. Da quello che ho capito, sembra che il quinto hokage abbia ricevuto un messaggio da parte di Jiraya, dove questi la pregava di venire a controllare le condizioni di Naruto. Pare che a seguito di un incontro avvenuto con una ragazza sconosciuta, Naruto abbia perso gran parte delle sue forze…
-…ma siccome Tsunade, in quanto Hokage, non può lasciare il villaggio, ha scelto noi per andare da Naruto e farle poi rapporto su quello che vedremo- concluse Tenten per lui -grazie Neji, ora mi è tutto chiaro!
-Di… di niente “a dire il vero, se siamo stati scelti è solo perché Gai-sensei è stata la prima persona che Shizune ha visto uscendo dal palazzo, ma credo sia meglio non specificare su questo punto…”
I quattro ninja proseguirono il loro cammino per alcuni minuti. Erano quasi vicini al punto di ritrovo che Jiraya aveva segnalato nel suo messaggio per Tsunade, quando per tutta la foresta riecheggiò il disperato grido d’aiuto di una ragazza, che obbligò il team Gai a fermarsi immediatamente.
-Pare proprio che qualcuno sia in pericolo. Neji, puoi dirci dove si trova la persona che ha gridato?
-Subito, Gai-sensei. Vedo una persona, si trova a circa mezzo chilometro da qui, in quella direzione- rispose il ninja prontamente, indicando con un braccio -sembra che stia scappando da qualcosa.
-Mmm… Lee, Neji! Vi affido l’incarico di portare la missione a termine! Io e Tenten andiamo a vedere cosa sta succedendo qui, appena possibile vi raggiungeremo!
-D’accordo, Gai-sensei! Sbrighiamoci Neji, dobbiamo recuperare il tempo perduto!
-Di che tempo perduto stai… Ehi, aspetta!
Non fece in tempo a girarsi verso il compagno, che questi in preda ad un incontrollabile entusiasmo si era già rimesso a correre tra i rami degli alberi; sbuffando e scuotendo la testa, Neji partì al suo inseguimento.

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tutto si sarebbe aspettata Mimete, meno che di ritrovarsi nel bel mezzo di una buia foresta abitata da bestie selvagge. Tra queste, c’era lo spaventoso cinghiale da cui ora la strega stava scappando a gambe levate.
-Prima le sailor al completo, poi un ciccione rosa tutto scemo, e adesso questo! Da cosa mi toccherà scappare la prossima volta?!?!… oh-oh. SE ci sarà una prossima volta…
Mimete fu costretta a interrompere la sua fuga, quando uscendo dalla macchia d’alberi si ritrovò ad un passo dall’orlo di una scarpata. Alle sue spalle, i grugniti del cinghiale si facevano sempre più vicini e minacciosi.
“È questa, la fine che merito? Sbranata da un cinghiale assetato di sangue, in un luogo dimenticato dal mondo, senza che nessuno lo venga mai a sapere? Sigh… Addio, mondo crudel…” -Ma che cazzo sto dicendo?! Io sono una strega!
In un lampo Mimete si levò il travestimento, richiamò dal nulla il suo scettro e lo puntò addosso all’animale.
-CHARM BUSTER!!!
Il raggio nero colpì in pieno la creatura, che cadde addormentata ai suoi piedi.
-Bene, adesso…
-DYNAMIC ENTRY!!!
Di fronte agli occhi allibiti della ragazza dalla foresta saltò fuori uno strambo signore vestito di verde, che con un poderoso calcio prese in pieno il povero cinghiale già KO e lo spedì in orbita.
-Là! Stia tranquilla signorina, quella bestiaccia non le darà più alcun fastidio!- e così dicendo l’uomo le rivolse un sorriso luccicante e un bel pollice alto. A Mimete spuntò una grossa goccia di sudore dietro la testa.
-Gra… grazie, signor…
-Gai Maito, meglio conosciuto come la Bestia Verde di Konoha! Al suo servizio!
-Al… mio… “beh, approfittiamone…” Senta… Gai… mi trovo qui perchè sono alla ricerca di una persona, magari lei sa dove posso trovarla… aspetti…
La strega si frugò tra le pieghe del suo costume e ne tirò fuori la fotografia strappata. Stava per mostrarla anche al ninja, quando, proprio guardando la foto, la ragazza si sentì completamente mozzare il fiato.

Neji e Rock Lee giunsero alla fine al luogo che Jiraya aveva segnalato nel suo messaggio, una piccola locanda situata appena fuori dalla foresta, ai margini di una strada sterrata. I due ragazzi localizzarono quasi subito il ninja leggendario, seduto sul tetto dell’edificio e impegnato a scrutare l’orizzonte con un binocolo, probabilmente nella speranza di veder arrivare Tsunade da un momento all’altro.
-Uh? Ma quei due laggiù… se non sbaglio sono gli allievi di Maito Gai…- non appena li vide, l’uomo saltò subito giù dal tetto e atterrò di fronte a loro -ragazzi! Cosa ci fate da queste parti? Siete in missione?
-Esatto- rispose Rock Lee, chinando il capo in segno di rispetto -siamo stati inviati qui dal quinto Hokage, per controllare come sta Naruto. Ci ha riferito che si tratta di una missione della massima importanza!
-Ah… capisco… “così, Tsunade ha ben pensato di passare ad altri la mia richiesta di aiuto e rimanersene a casa. Dovevo aspettarmelo, da una leggendaria babbea quale è lei! Bell’amica che mi ritrovo…” riflettè Jiraya, grattandosi una guancia imbarazzato “però, a ben pensarci anche questi due possono essermi d’aiuto per capire cosa è successo a Naruto, soprattutto lo Hyuga…” -beh… Naruto è dentro la locanda, nella stanza che abbiamo affittato, sta ancora dormendo. Seguitemi, vi faccio strada.

Il pezzo di foto che Mimete aveva in mano mostrava della sua vittima solo una parte della testa. Per la precisione, i capelli, neri e pettinati a scodella, e un paio di folte, foltissime sopracciglia. Gli stessi capelli e le stesse sopracciglia del ninja che si trovava di fronte.
“Questo… questo coso… sarebbe… no… perché…”
-Signorina? Signorina, si sente bene? Per l’amor del cielo, dica qualcosa!
Gai afferrò saldamente le spalle di Mimete e cominciò a scuoterla con forza, urlandole in faccia con quanto fiato aveva in corpo, ma la strega sembrava come paralizzata. In quel momento, i due vennero raggiunti da Tenten.
-Gai-sensei! Cosa succede qui?
-Questa poveretta stava per essere sbranata da un cinghiale inferocito: l’ho salvata appena in tempo, ma pare che l’esperienza l’abbia fatta cadere in uno stato di shock.
-Mmm… Lasci fare a me, Gai-sensei.
La kunoichi prese Mimete sottobraccio e l’accompagnò ad una roccia, aiutandola a sedersi; quindi, si levò lo zaino e ne tirò fuori una coperta e una borraccia contenente una bevanda calda, che la strega accettò senza fiatare.
-Ecco a lei. Sta un po’ meglio adesso?
-S… sì… ti ringrazio… “No che non sto meglio! Ma proprio per niente! Quel catorcio di computer non ne azzecca mai una! Avevo chiesto esplicitamente un uomo giovane e bello, e mi ritrovo un mostro con delle orripilanti sopracciglia! Aaaargh! Peggio di così non mi può proprio andare!…”
-Finalmente ti ho trovata, Tenten. È un bel posto per organizzare un agguato, non trovate anche voi?
Tutti e tre si voltarono di scatto in direzione della foresta, da dove era provenuta quella voce improvvisa.
-Chi è là? Fatti vedere!- esclamò Gai, estraendo con una mossa veloce un kunai da una tasca -cosa vuoi da Tenten?
-Niente di personale, mi creda. Da Tenten mi serve solo una cosa…
Sinuosamente, da dietro il tronco di un albero emerse la silohuette di una giovane ragazza, dai capelli e gli occhi verde smeraldo.
Non appena si riconobbe nella foto che questa teneva in mano, Tenten rimase sorpresa.
Non appena riconobbe la collega, a Mimete per poco non venne un infarto.
“Te… Te… Te…Te… Telulu…”

  
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