Gocce di pioggia filtrano attraverso i miei occhi
semichiusi.
Non mi ero accorta che il cielo fosse così minaccioso,quando
ho deciso di sedermi a studiare su quel prato.
Ad ogni modo,è stata una pessima idea sin dal principio:non
ho fatto altro che distrarmi,seguendo il ritmico pulsare della natura quasi
incontaminata che mi circondava,occhieggiando il frastuono delizioso di una
coppia di merli indaffarati a nutrire i loro piccoli,giocherellando in maniera
alquanto infantile con la corolla di una margherita.
E'stato dopo,che l'incanto si è spezzato.
Quando mordicchiando nervosamente la penna,mentre pensavo
febbrilmente all'esame che mi attende fra meno di 36 ore,mi sono resa conto che
il tuo nome era scritto ovunque sui miei appunti,sulle pagine dei miei libri.
Scritto in una grafia distratta,sottile,come se avessi agito
senza coscienza,preda di una volontà più forte di me. Non ricordavo
assolutamente di averlo fatto,ma il tuo nome era là,e mi incatenava di nuovo,e
più dolorosamente,ad un passato che credevo di aver inghiottito in un solo
boccone,come si fa con le medicine più amare.
Ho chiuso i libri con lentezza,sentendomi quasi spiata,come
se il tuo nome potesse saltare fuori dalla pagina,e prendere la tua
forma,assumere il tuo sguardo irridente,il tuo sorriso un po'obliquo,quell'aria
felina e pericolosa che conosco bene...troppo bene,per la verità.
Mi sono lasciata cadere di schiena sul soffice tappeto
verde,ascoltando il mio respiro e concentrandomi per escluderti dalla mia
testa.
Ma sapevo che non ci sarei riuscita.
Così ho chiuso gli occhi,rinunciando a combattere quella
sensazione e abbandonandomi al ricordo.
Ho sentito il profumo intenso della magnolia,che cresceva
rigogliosa dove per la prima volta mi hai baciato.Ho assaporato quella
fragranza,che saturava tanto l'aria da darmi quasi le vertigini...o erano le
tue mani sul mio viso a farmi quell'effetto?
Un vento profumato di salsedine ha spazzato via il ricordo dei
fiori,e d'un tratto ho sentito fra le mie mani la sabbia,dorata e bruciante,e
attraverso gli occhi chiusi ho visto il tramonto,sanguigno e violento,lascirsi
inghiottire dal mare.
E'stato come morire,quando la pioggia ha iniziato a cadere e
con il suo umido ticchettìo mi ha costretto a rinascere nella realtà.
Maledetta,benedetta pioggia.
Chissà dove sei. Lo dico senza slancio,non verrei mai a
cercarti. Me ne sono andata io,troppo stanca per proseguire,per illudermi un
giorno in più. Probabilmente non mi amavi davvero,e nemmeno io ti amavo.
Ma il profumo della magnolia continua a darmi la vertigine.