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Autore: Cupcake_    29/11/2009    4 recensioni
Una one-shot di pairing DracoXHermione.
Cosa pensa Hermione del matrimonio? Una giornata, quella del matrimonio, nelle riflessioni della strega mentre viene aiutata a prepararsi.
[...] Il giorno più bello della propria vita l’aveva definito con sguardo sognante sua madre quando aveva appreso la splendida notizia e potuto rimirare l’anello che faceva bella mostra all’anulare sinistro della ragazza.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Finché morte non ci separi



Hermione si guardò allo specchio a figura intera per la ventesima volta in appena mezzo minuto. Era in piedi su uno gabellino basso da almeno un’ora.
Una sarta stava sistemando l’orlo del suo abito ed aveva già rischiato più volte di pungerla.
Le prudeva la gamba in modo atroce ma non poteva muoversi nel modo più assoluto.
La sarta era una signora di mezza età piuttosto grassottella con la faccia paonazza, i capelli grigi raccolti in uno chignon basso e gli occhi chiari sbiaditi.
Alzò lo sguardo annacquato dall’orlo del velo per mandarle un’occhiataccia, la ragazza si era leggermente piegata in avanti per sgranchire la colonna vertebrale che ormai non si sentiva più. Era nervosa. No, era sull’orlo di una crisi di nervi. Si sentiva fuori posto, inadeguata.
Si guardò attorno. Era relegata in quella sontuosa stanza da quando, quella mattina, la sua futura suocera l’aveva portata lì ed intimato di non muoversi perché il suo unico figlioletto non avrebbe dovuto vederla.
C’era un letto matrimoniale, su cui si sarebbe volentieri sdraiata, un grosso armadio ed il pavimento ricoperto di tappeti orientali.
Sulla mensola vicino alla loro postazione c’erano dei gioielli molto belli che sarebbero stati indossati dalla futura sposa; o almeno così aveva predisposto la padrona di casa.
Era una tortura, ma una di quelle lente e dolorose che distruggevano pezzo per pezzo.
“Molto psicologico” pensò Hermione amareggiata.
Non riusciva a non ripensare a quando l’avevano detto ai genitori di lei.
Il giorno più bello della propria vita l’aveva definito con sguardo sognante sua madre quando aveva appreso la splendida notizia e potuto rimirare l’anello che faceva bella mostra all’anulare sinistro della ragazza.
Ma dopotutto era stata lei a dire, abbastanza volte da dare la nausea, che voleva sposarsi.
La prima volta l’aveva detto senza pretese, quasi per caso, durante un loro appuntamento in un ristorante del centro di Londra. Era un locale molto fine nel quale erano soliti andare almeno una volta ogni quindici giorni, ovviamente permettendo gli impegni di lavoro del suo fidanzato; che ormai veniva chiamato alle ore più impensate per questo e quell’imprevisto.
Hermione dentro di sé sorrideva orgogliosa quando lui borbottava pensando che dopotutto aveva realizzato il suo desiderio di diventare Auror, ed era anche piuttosto bravo visto che lui c’era sempre tra i nomi per le missioni più difficili.
In realtà entrare al ministero era stato difficile per lui, soprattutto dopo che ce l’aveva fatta anche Harry, proprio quell’Harry che aveva sconfitto Voldemort nella battaglia finale.
Ad ogni modo quella frase era diventata così familiare che, per Hermione, aveva quasi sostituito il classico e passato “buongiorno”.
L’anello di fidanzamento era arrivato, come c’era da aspettarsi.
Il ragazzo aveva certamente notato l’attaccamento della strega a questa idea.
C’era da dire che era cambiato da quando stava con lei; non avrebbe saputo dire se in meglio o in peggio, ma era cambiato.
Era un bell’anello: una fascia di oro bianco ed incastonato uno smeraldo.
Molto Serpeverde, aveva pensato Hermione sorridendo mentre lo indossava.
Era stato sdolcinato oltremodo nel chiederle di sposarlo, cosa che non gli si addiceva proprio, l’aria da romanticone l’avrebbe dovuta lasciare nel cassetto dove era sempre stata.

La mente della strega torno al presente.
Aveva già contato i ghirigori nel tappeto, perdendo più volte il conto, studiato tutti i soprammobili dopo aver dato un nome a tutti e non c’era più nulla da fare.
E alle nozze mancavano ancora tre –leggasi, tre –ore alla cerimonia che si sarebbe tenuta in uno dei saloni del maniero.
Il giorno più bello della sua vita? Certo, peccato che si stesse trasformando nel peggiore, della sua vita, nella quale, per quanto breve, ne aveva visto di tutti i colori.
Tutto era cominciato quella mattina. Si era alzata con un groppo alla gola.
Era arrivata in cucina barcollando e strofinandosi gli occhi mentre amici e parenti le saltavano letteralmente addosso per congratularsi.
Cugini dei nonni da parte di madre, nonni dei cugini da parte di padre e tanta altra gente di cui la ragazza non sospettava neppure l’esistenza.
L’avevano subissata di regali, complimenti, biglietti di felicitazione e dolci che pensò che se non fosse intervenuto un miracolo dal cielo sarebbe morta prima di sposarsi.
L’intervento, più o meno salvatore, della futura suocera aveva messo a tacere tutti.
Narcissa Malfoy era entrata con il suo portamento regale e aveva fatto ammutolire tutti i presenti con un solo sguardo.
Tutti erano rimasti a finire l’abbondante colazione in cucina mentre la signora Black, sposata Malfoy, Hermione e sua madre si spostarono nel soggiorno.
La casa dei Granger era una casa grande e molto curata; ciò era dovuto al fatto che entrambi i genitori della strega guadagnavano parecchio facendo i dentisti.
Il salotto era spazioso e abbastanza luminoso, per quanta luce potesse entrare dalle finestre di un giorno senza sole in una Londra di fine inverno.
«Ma prego, signora Malfoy, si accomodi» La signora Granger le aveva riservato un sorriso cordiale indicandole una poltrona in pelle color crema.
La futura consuocera non rispose al sorriso e si sedette sul bordo della poltrona, come se fosse schifata che quella famiglia babbana potesse attaccarle qualche strana malattia normale.
«Posso chiamarla Narcissa?»
«Penso che avremo tutto il tempo per cominciare a farlo quando mio figlio sposerà sua figlia» aveva decisamente troncato, e con pochissime parole, il tentativo di conversazione.
La signora Malfoy si era guardata brevemente in giro poi aveva parlato.
«È un’antica tradizione, nella nostra nobile casata, che sia la madre dello sposo a preparare la sposa»
«Una abitudine molto interessante» aveva annuito la madre di Hermione educatamente non sapendo cos’altro dire.
«Certamente potrete capire che come antica famiglia noi teniamo molto in conto le nostre tradizioni» Narcissa si era fermata in una pausa teatrale e la futura consuocera aveva annuito, sperando che non volesse arrivare dove lei temeva «quindi, con suo permesso, sua figlia passerà la giornata a Malfoy’s Manor»
La madre di Hermione era rimasta interdetta, sconcertata.
Come poteva portarle via sua figlia? Ed il vestito per la cerimonia? E le foto?
Ma soprattutto, cosa avrebbe detto a tutti i parenti che chiacchieravano animatamente in cucina?
«Ehm... cara, sì, vai a prendere il vestito...» disse riprendendosi dallo stupore.
«Non ce ne sarà bisogno» la fermò la signora Malfoy «indosserà un vestito che le ho fatto preparare appositamente per lei»
Ed ora che dire?
«Ma...»
«Non ci sarà nessun problema, signora» aveva tagliato corto.
Quella donna metteva Hermione in soggezione, più di chiunque altro.
Così in meno di dieci minuti si era trovata a Malfoy’s Manor con la futura suocera che le faceva strada per i corridoi del maniero.
Prese una chiave dalla tasca e aprì la porta di una stanza.
Uno, due giri di chiave e la stanza si presentò davanti a loro.
Nella stanza era già tutto pronto per il suo arrivo, segno della sicurezza di Narcissa nella riuscita delle sue intenzioni.
Un vestito stava su un manichino ed il velo era posato sul letto.
«Mi sembra superfluo ricordarle che Draco non la deve vedere» si era congedata Narcissa.

E lei era rimasta lì per provare le acconciature, essere truccata e per indossare il vestito.
La sarta aveva appena finito di applicare un incantesimo per cucire lì dove aveva posto gli spilli.
«Io ho finito. Tra poco arriverà il fioraio per provare il bouquet»
Detto questo sparì dietro la porta lasciandola sola. Di nuovo.
“beh, il fioraio dei bouquet non può mancare...” pensò Hermione scendendo dallo sgabello ed indossando le scarpe “certo, e magari chiameranno anche un’addetta a sistemarmi il rossetto ogni qual volta le mie labbra dovessero toccare il flûte dello champagne per brindare...”
Hermione sospirò rassegnata, aveva voluto il matrimonio ed adesso doveva pazientare.
Narcissa entrò in quel momento nella stanza e, con suo grande disappunto, la trovo seduta sul letto in una postura che poco si addiceva ad una donna che stava per sposare un nobile.
«Hermione» la richiamò all’ordine la futura suocera «è arrivato il signor Smith»
E di nuovo lasciò la strega con un estraneo.

Quando tutto fu pronto la ragazza si guardò allo specchio.
Quello che vide la stupì; si sentì... bella, si piacque, probabilmente per la prima volta nella sua vita.
«Bene» annuì la signora Malfoy comparendo dietro di lei.
Lei si girò ed annuì. Sì, alla fine era tutto perfetto.
Sarebbe stato il più bel giorno della sua vita.
«Seguimi, la cerimonia sta per iniziare» Narcissa la condusse fuori dalla camera dove aveva passato tutta la giornata.
Arrivarono all’inizio di una scalinata.
«Bene, appena l’elfo domestico ti avverte comincia scendere»
Scese in fretta le scale ed Hermione immaginò che stesse andando a sedersi accanto a suo marito, Lucius.
Cosa sarebbe successo? Sarebbe andato tutto perfettamente? E Draco? «Può cominciare a scendere quando vuole, Padrona»
Avrebbe avuto le sue rispose solo scendendo quelle scale, quella rampa che la divideva da Lui, il suo Draco.
«Chiamami Hermione» guardò l’elfo domestico, raggiante.
Quello si prese le orecchie sconsolato.
«Padrona Hermione?» chiese incerto.
«Solo Hermione» disse la strega cominciando a scendere le scale: la nuova signora Malfoy va in scena!



Spazio Autrice
Buongiorno, cari lettori!
Questa è, per me, la prima fanfiction. Ha un pairing (appena accennato) che io, personalmente, adoro.
Vi chiedo di commentare questa storia anche per darmi un consiglio su come migliorare il mio modo di scrivere.

Kisses, Claudia.

Risposte ai commenti:
Grazie a Axel_Twilight_93 e a Dublino.
Grazie anche a gothik princess che mi ha corretto un errore che sarebbe meglio definire scempio, ho modificato.
   
 
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