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Autore: Eowyn 1    30/11/2009    1 recensioni
A lungo ho camminato, per una strada diritta. Un piede avanti all'altro. Sempre a pensare di fare la cosa giusta, di non deludere nessuno.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaoooo

Ciaoooo! Eccomi qui di nuovo! Spero che questa nuova storiella possa piacervi! Non è lunga, spero che le darete un’ occhiata e magari poi se vi va lasciatemi il vostro parere! Un grazie enorme a evening_star, che ultimamente sta seguendo e commentando tutte le mie ff! A presto!!

 

E camminerò, salterò, guarderò sopra le nuvole e oltre la nebbia…

 

 

 

A lungo ho camminato, per una strada diritta. Un piede avanti all'altro. Sempre a pensare di fare la cosa giusta, di non deludere nessuno.

 

Molte strade si aprivano alla mia destra e alla mia sinistra, e salivano, salivano sempre più in alto tanto che non riuscivo a vedere fin dove arrivassero. Altre scendevano, scendevano sempre più in basso perdendosi nella nebbia che vi aleggiava sopra, e non mi permetteva di scorgere dove conducessero. E c'erano quelle che svoltavano a destra, poi a sinistra, e ancora a destra e a sinistra, e così via... diventando sinuosi serpenti che mi confondevano la vista.

Ma io continuavo a camminare, imperterrito, sulla mia strada diritta, che non aveva interruzioni, dove non c'erano mai lavori in corso e di traffico non se ne era mai visto.

Camminavo a testa alta perché riuscivo sempre a vedere, in qualunque momento, la mia meta che, anche se lontana, non mi era nascosta da quella strada completamente diritta e sgombra.

Accadde però che un giorno sentii qualcosa che prima d'ora non immaginavo nemmeno potesse esistere: un soffio di vento mi scompigliò i capelli, e mi distrasse da quella monotonia.

Fu allora che iniziai ad accorgermi veramente di ciò che mi circondava e tutte quelle strade così strane e sconosciute presero a chiamarmi.

Il mio cuore fu rapito dal desiderio di correre, finalmente, giù fino in fondo a quella discesa sulla mia destra e scoprire cosa mi nascondesse la nebbia. Saltare fino in cima alla salita che avevo alla mia sinistra e guardare cosa ci fosse sopra le nuvole. E poi correre a perdifiato per quella strada che voltava a sinistra, poi a destra, a sinistra e ancora a destra, e scoprire dove conducesse e se mi sarei smarrito o sarei stato comunque in grado di orientarmi.

 

Pensai un attimo a cosa avrebbe potuto dire di me la gente. Non è facile abbandonare una strada diritta che ti mostra perennemente la meta, ed intraprendere un nuovo viaggio per una strada sconosciuta, che non sai dove ti porterà.

Per una volta però, ho deciso che la gente può dir quello che vuole.

Salterò fino in cima a quella salita, correrò giù per quella discesa tra la nebbia e imboccherò la strada dalle mille curve.

Perché in fondo è più divertente, non sapere dove ti porteranno. Perché in fondo è più divertente, correre e saltare che non camminare, arrivare fino alla fine, trovarsi di fronte a un precipizio e saltarlo o tornare indietro. Perché in fondo nella vita bisogna sempre essere pronti ad affrontare l'ignoto.

E la gente dica quello che vuole. La vita è mia, e decido io la strada da prendere.

 

   
 
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