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Autore: Egle    20/06/2005    34 recensioni
Ginny seguì lo sguardo delle due donne fino a incontrare il viso pallido dello sconosciuto. Aveva capelli biondi e penetranti occhi grigi, che si spostavano lentamente sui presenti. I lineamenti del suo viso erano delicati, il portamento elegante. Ginny distolse lo sguardo. Non voleva che pensasse che lei lo stesse studiando...[fanfic ispirata a "Orgoglio e Pregiudizio"]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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E

E’ passato quasi un anno da quando ho scritto la fanfic e sinceramente me l’ero quasi dimenticata, però per vostra fortuna o vostra sfortuna l’ho ritrovata questa sera.

Piccola confessione: io rileggo “Orgoglio e pregiudizio” almeno una volta all’anno o anche di più, dipende dai periodi, così ho pensato di scriverne una trasposizione con i personaggi della saga di Harry Potter.

La trama riprende molto da vicino quella del libro, anche se adattata alla caratterizzazione dei personaggi e ai miei gusti. Beh chi ha letto il libro se ne accorgerà. Chi non l’ha letto…beh lo legga! Subito!

Come stile, ho deciso di adottare uno stile un po’ diverso dal solito, (o almeno molto diverso da quello di Burning Angels…non abbiate paura…arriverà anche il 5 capitolo ^_^), uno stile un po’ da romanzo dell’800.

Ah ancora una cosa…per essere più aderente al libro ho dovuto modificare un pochino i rapporti di parentela e potrebbero esserci parino un po’ strani…ma non vi anticipo troppo.

A dir la verità, non sono particolarmente legata a questa storia, ma mi sono detta: perché lasciarla marcire nel mio hard disk? Rendiamo partecipe il mondo!

Beh ora non posso che augurarvi buona lettura.

 

 

 

If I Could Fall In Love

 

 

CAPITOLO 1

 

Mai vi fu un’occupazione più piacevole e al tempo stesso più frustrante per la signora Weasley di trovare un marito per le sue tre figlie. Neppure quando toccò a lei scegliere il fortunato era stata preda di quella febbrile eccitazione e di quell’inesauribile nervosismo per ogni ballo e ogni evento mondano organizzato nella regione del ***shire, contea sprofondata nella verde campagna inglese.

Una sera , mentre si dedicava al ricamo come di consuetudine, posò uno sguardo pieno di aspettativa sul marito.

“Weasley” disse con voce a stento controllata “Ho sentito dire che il nuovo proprietario di Hogwarts è finalmente arrivato. E’ trascorso così tanto tempo da quando Lord Silente ha venduto la proprietà a quel giovanotto di Londra che ormai si dubitava della sua esistenza.”

Il signor Weasley mantenne la faccia ben nascosta dietro alle pagine del giornale che stava leggendo, senza degnare la moglie di una risposta. Come se questo potesse farla desistere dal continuare! “Non trovi opportuno andare da lui e presentarti. E magari invitarlo a colazione…solo per mantenere i rapporti di buon vicinato”

“ne sono sicuro” mugugnò il signor Weasley, cercando di immergersi maggiormente dietro al giornale.

Hermione e Ginny, rispettivamente la primo e la secondogenita del signor e della signora Weasley, si scambiarono un’occhiata complice accompagnata da un sorriso, mentre la loro madre si lanciava ad elencare una serie interminabile di buone ragioni per cui loro padre avrebbe dovuto presentarsi a casa del loro nuovo vicino…tutte riconducibili al fatto che il nuovo arrivato non era ammogliato.

“…senza contare che il signor Abbott e il signor Finnigan…”

“va bene” sospiro il signor Weasley sollevando le mani con i palmi rivolti verso la moglie come segno di resa “andrò a dare il nostro benvenuto al signor Bingley e lo inviterò a colazione.”.

Un guizzo attraversò gli occhi della signora Weasley, mentre Hermione scuoteva la testa con disapprovazione e Ginny roteava gli occhi. Loro madre non sarebbe mai cambiata!

 

 

La visita di cortesia avvenne il giorno seguente e il signor Weasley dovette dare un resoconto dettagliato alla moglie e alla sua ultimogenita, Cho, sul nuovo proprietario di Hogwarts. Il suo nome era Ronald Bingley e si era trasferito in campagna per trascorre l’estate con le sue due sorelle, Pansy e Padma.

I tre fratelli Bingley fecero il loro ingresso nel delizioso cortile de La Tana, la residenza dei Weasley, in una grigia mattinata della settimana successiva, l’ultima di marzo. Ronald Bingley era un giovanotto di venticinque anni, con i capelli di un acceso color rosso e gli occhi verdi. Impacciato e imbarazzato nel fare nuove conoscenze, s’inchinò davanti alla padrona di casa e alle sue figlie per poi introdurre le sue due sorelle. La signorina Bingley e la signorina Padma possedevano una bellezza austera ed elegante, sottolineata dall’abbigliamento ricercato e dalle acconciature elaborate.

“mi dica, signor Bingley, contate di trattenervi molto qui in campagna?” chiese la signora Weasley rivolgendogli un largo sorriso.

“I-io credo…almeno per tutta l’estate. Sempre che per le mie sorelle la mancanza di Londra non sia così insopportabile da dover anticipare la partenza”

“Oh sono sicura che la campagna non possa offrire tutte le attrattive della città, ma concedete alla nostra bella regione almeno un po’ di tempo per affascinarvi. Chissà che in questo periodo non possiate trovare un motivo di interesse per restare più a lungo.”

Ginny si mosse inquieta sulla sedia. Perché sua madre si ostinava a comportarsi a quel modo? Non capiva che era sconveniente? Lanciò un’occhiata fugace a Hermione e dal suo cipiglio intuì che anche la sorella stava pensando la stessa cosa.

“E ditemi, signor Bingley, siete già stato a visitare i dintorni di Hogwarts? Il lago in primavera è bellissimo” disse Hermione per sviare la conversazione su un terreno più solido.

“N-no, signorina Weasley, non ho ancora avuto questo piacere”

“oh ma dovete assolutamente percorrere la strada panoramica intorno al lago! Perché non organizzate un picnic? Così avrete modo di conoscere tutto il vicinato!” esclamò la signora Weasley, portandosi una mano sul cuore.

“forse è ancora un po’ prematuro. È piovuto molto in questi giorni…”s’intromise Ginny.

“A dir la verità, io e le mie sorelle stavamo pensando di dare un ballo”

“Un ballo” squittì la signora Weasley, sobbalzando sulla sedia come se fosse improvvisamente diventata rovente “che splendida idea! Un ballo! Cielo, non vediamo Hogwarts addobbata per un ballo da prima che io mi sposassi…”

La colazione si protrasse ancora per qualche tempo, con la signora Weasley che dava suggerimenti e i Bingley che annuivano e rispondevano cortesemente.

“Allora a presto , signor Weasley. Signora Weasley” si congedò Ronald Bingley, risalendo sulla carrozza, dopo aver assicurato che il ballo sarebbe avvenuto tre settimane dopo.

Ginny e Hermione furono costrette ad ascoltare gli sproloqui di loro madre e della loro sorella minore per il resto della mattinata e per gran parte del pomeriggio, quando fu concesso loro di ritirarsi nelle loro camere.

“Finalmente” sospirò Ginny, coricandosi con un gemito sul letto della sorella maggiore. Hermione si accomodò davanti alla toilette, scalciando di lato le scarpine e togliendosi uno dei fermagli che imprigionavano i suoi riccioli ribelli.

“perché cerca a tutti i costi di trovarci un marito? Non si accorge che così esagera?”

“mamma vuole solo il meglio per noi…e poi il signor Bingley è stato molto gentile a fingere di non accorgersi delle gaffe della mamma” rispose Hermione spazzolandosi i capelli. Ginny si mise seduta di scatto, fissando intensamente il riflesso della sorella nello specchio.

“Hermione, non dirmi che…” borbottò quando le guance della sorella maggiore si tinsero di un intenso color rosso.

“Non farti venire strane idee! Ho solo detto che è stato gentile” l’interruppe bruscamente voltandosi verso di lei. Ginny richiuse la bocca con uno schiocco.

“sarà meglio che vada a prepararmi per la cena” disse dopo qualche istante. Uscì dalla stanza e si appoggiò contro la porta con la schiena sospirando piano. Conosceva bene Hermione e sapeva che se avesse insistito a farle domande si sarebbe chiusa in sé stessa e non avrebbe più parlato. Decisa a non accantonare definitivamente l’argomento ma solo a rimandarlo, si diresse in camera sua chiedendosi se l’arrivo dei Bingley non potesse portare più cambiamenti di quanto pensasse.

 

 

Nelle tre settimane successive, Hermione e Ginny incontrarono altre due volte Ronald Bingley, una volta mentre tornavano da una passeggiata e una volta durante una visita di cortesia a Hogwarts. E Ginny non potè far a meno di osservare come l’espressione di sua sorella si addolcisse, mentre il ragazzo chiedeva loro notizie dei familiari o mentre faceva commenti sul tempo e sui preparativi per il ballo. Era strano vedere Hermione, sempre controllata e riflessiva, con le guance imporporate e gli occhi accesi da una luce che non vi aveva mai scorto prima di allora. Ginny aveva cercato più volte di sondare i sentimenti della sorella, ma Hermione continuava a ripetere che Ronald Bingley era una persona gentile e che lo stimava per la sua cortesia e il suo buon carattere.

In casa non si parlava d’altro che del ballo. L’entusiasmo di Cho era ben poco inferiore a quello della madre, che aveva insistito affinchè le sue figlie potessero sfoggiare un vestito nuovo in quello che si preannunciava come l’evento mondano più importante di tutta la stagione. Si diceva che il signor Bingley avesse invitato tutte le famiglie altolocate di Hogsmeade e che sarebbero intervenuti al ballo anche alcuni suoi intimi amici provenienti da Londra.

“oh bambine mie! Siete così belle” mormorò commossa la signora Weasley, congiungendo le mani. I suoi occhi erano umidi per l’emozione. Ginny trattenne a stento uno sbuffo. Aveva ceduto a indossare un abito azzurro e a stare davanti alla toilette per quasi un’ora per farsi acconciare i capelli, trattenuti sulla nuca da due fermagli con minuscole perline, ma non si sarebbe piegata al desiderio di sua madre di mettersi in mostra. A questo bastava Cho. Lei e Hermione erano da sempre state ragazze più riservate. Forse il ballo l’avrebbe emozionata se non fosse stata così stanca di sentirne parlare. Si strinse nel lungo mantello scuro , guadando la campagna immersa nelle tenebre. Quando le luci di Hogwarts trafissero l’oscurità con il loro impressionante sfavillio, la carrozza della famiglia Weasley si riempii degli strilli di giubilo della signora Weasley e di Cho. Il signor Weasley , seduto di fronte a Ginny, roteò gli occhi, mentre Hermione  mormorò un “ci siamo”. Ma a Ginny il suo tono di voce non sembrò oltremodo scocciato come si sarebbe aspettata dalla sorella. Si era lasciata pettinare i crespi capelli castani e aveva dedicato tutto il pomeriggio a prepararsi con cura per il ballo, cosa che non avrebbe mai , mai fatto prima dell’arrivo del signor Bingley. Ginny ne era certa.

Furono accolte dal padrone di casa e furono scortate nel salone da ballo, pieno di luci e musica. Ginny dispensava sorrisi e saluti appena accennati con il capo. C’era da soffocare lì dentro. Senza contare che il bustino non le dava tregua. Afferrò con gratitudine una coppa di champagne e si sedette accanto al camino a osservare Hermione e Ronald Bingley ballare. Sua sorella sembrava veramente radiosa. Era sempre stata graziosa, ma quella sera sembrava addirittura bella con un timido sorriso dispiegato sulle sue labbra. Ginny sospirò felice, ascoltando i commenti che alcune donne poco lontano stavano facendo.

“E’ la terza volta che balla con lei e non siamo neppure a metà del carnet” stava dicendo una donna quando venne interrotta dalla signora Chips.  

“eccolo là, l’amico del signor Bingley”

“Dove? non lo vedo”

“E’ sparito dietro quella colonna…aspettate. Comunque sia, è arrivato ieri pomeriggio da Londra e la signora Sprite sostiene che ha una rendita annua di centomila sterline.”

“centomila sterline” ripeté l’altra portandosi una mano davanti alla bocca.

“Ah eccolo”

Ginny seguì lo sguardo delle due donne fino a incontrare il viso pallido dello sconosciuto. Aveva capelli biondi e penetranti occhi grigi, che si spostavano lentamente sui presenti. I lineamenti del suo viso erano delicati, il portamento elegante. Ginny distolse lo sguardo. Non voleva che pensasse che lei lo stesse studiando.

“Sapete come si chiama?” continuò la donna, poco distante da lei.

“Draco Malfoy. Suo padre era il compianto Lucius Malfoy, che collaborava al ministero. Pare che suo figlio voglia prendere il suo posto del gabinetto del primo ministro”

“State parlando dell’amico del signor Bingley?” s’intromise la signora Bump, riducendo gli occhi a due fessure. Senza attendere una risposta continuò “Il signor Bingley dovrebbe scegliere con più attenzione le sue amicizie, parola mia. È tanto ospitale e amabile lui, quanto è arrogante e superbo il signor Malfoy”.

“Silenzio! Viene da questa parte” la zittì frettolosamente una donna con un grosso neo sul naso. Anche Ginny chinò per riflesso il capo, stringendo le labbra fino a ridurle a una linea sottile.

“Allora, Malfoy, proprio non vi aggrada di invitare qualche dama a ballare? Ci sono molte fanciulle sedute”.

Ginny riconobbe con facilità il timbro di voce, allegro e solare del padrone di casa.

“No” fu la risposta secca dell’amico.

Ginny sollevò lo sguardo quel tanto che bastava per intravedere il profilo dei due uomini poco distanti da lei.

“andiamo Malfoy…ci sono molte ragazze carine. Possibile che nessuna catturi il vostro interesse! Perché non invitate la signorina Ginevra Weasley a danzare? Ho notato che è rimasta seduta per quasi tutto il tempo. Ed è veramente molto graziosa”

Ginny ebbe la decenza di voltare il capo dall’altra parte per non dar l’impressione che stesse ascoltando. Che i due uomini poi non si accorgessero che lei poteva sentire facilmente quello che dicevano era quanto meno ridicolo!

“No. Non mi piace raccogliere gli avanzi degli altri” disse sarcasticamente il signor Malfoy.

Ginny avvertì lo stomaco contorcersi per la rabbia, ma si costrinse a non mostrare la benché minima reazione. Si alzò e con discrezione raggiunse il balcone. Aveva bisogno di una boccata d’aria fresca. Si appoggiò alla ringhiera, chiudendo gli occhi e respirando a fondo. Il cielo era sgombro da nubi e la luna piena si rifletteva sulla superficie piatta del lago. Doveva rientrare. Sospettava che nessuno avrebbe avvertito la sua mancanza, ma era poco conveniente assentarsi per troppo tempo. Raccolse lo strascico del vestito con il nastrino , che serviva per alzarlo quando ballava e fece per ritornare in sala quando vide il profilo del signor Malfoy riempire interamente la portafinestra. Ginny trasalì. Non si era minimamente accorta della sua presenza. Il ragazzo s’inchinò elegantemente , retrocedendo di un passo per lasciarla passare. Lei chinò di poco il capo, incrociando i suoi occhi con i propri per qualche istante, prima di superarlo senza dir nulla. La grande pendola segnava quasi la mezzanotte. Sperava che sua madre avesse il buon senso di potarle a casa non oltre mezzanotte e un quarto. Intercettò Hermione che parlava con le due sorelle del signor Bingley e preferì non intromettersi nella discussione. Era un bene che Hermione familiarizzasse con la signorina Bingley e la signorina Padma…Ginny scosse il capo infastidita. Cominciava a pensare come sua madre. Stava per servirsi una coppa di champagne quando venne avvicinata dal padrone di casa.

“Signorina Ginevra” la salutò lui rivolgendole un largo sorriso, al quale lei rispose con altrettanto calore.

“Signor Bingley, una festa magnifica”

“Ne convengo. Visto il risultato non posso che sperare in una seconda occasione per poter invitare i cari vicini a Hogwarts. Signorina Ginevra, posso presentarle il mio carissimo amico Draco Malfoy?”

Ginny porse la mano al ragazzo dai capelli biondi, il quale ne sfiorò il dorso con le labbra. Ginny fu attraversata da un brivido, incapace di capire, però, se si trattasse di disappunto per l’antipatia spontanea che aveva provato per lui o per la soggezione dovuta a quegli occhi grigi puntati nei suoi.

“Signor Malfoy” mormorò, ritirando la mano lentamente per non dar l’impressione di voler liberarsi di quel contatto il più presto possibile.

“Signorina Ginevra, posso invitarla a ballare?”

“Sono spiacente di dover declinare il suo invito, signor Malfoy, ma credo che sia opportuno per me ritirarmi. Sono sicura che troverete una dama che accetterà il vostro invito e che sia all’altezza del vostro sicuramente molto esigente gusto” ribattè lei con una tale amabilità che al signor Bingley sfuggì la sottile ironia dell’affermazione.

Le labbra del signor Malfoy si piegarono in un sorriso arrogante, mentre Ginny salutava il padrone di casa e si allontanava in cerca della madre.

Convincere la signora Weasley che era ora di andarsene fu più facile del previsto, complice il dolore ai piedi che le nuove calzature le procuravano. Hermione fu taciturna per tutto il tragitto, mentre la signora Weasley e Cho non facevano che elencare tutti i pettegolezzi di cui erano venute a conoscenza. Cercarono anche di parlare del fatto che il signor Bingley avesse ballato con Hermione per ben quattro volte, ma un commento deciso sulla faccenda da parte del signor Weasley le frenò dal perdersi in chiacchiere e dallo gettare la primogenita in un imbarazzo ancora maggiore di quanto non fosse già.

Una volta raggiunta la Tana, Ginny raggiunse la camera della sorella indisturbata. Hermione era seduta davanti alla toilette.

“ti aiuto con i  nastri del corsetto?” le chiese Ginny, chiudendo silenziosamente la porta alle sue spalle.

“grazie” rispose Hermione alzandosi e raccogliendo i lunghi capelli crespi per facilitarle il compito. Le dita di Ginny cominciarono a sciogliere i lacci del corsetto delicatamente, osservando il viso della sorella attraverso lo specchio posto davanti a loro.

“e’ stata una bella festa” esclamò cautamente. “Non avevo mai visto Hogwarts così piena di gente e di musica…”

Le sopracciglia di Hermione si aggrottarono per un istante e Ginny capì che la sorella aveva già intuito dove voleva andare a parare.

“Sono…” la voce le morì in gola e fu costretta a tossire un paio di volte prima di poter continuare “ sono stata invitata dalla signorina Bingley e dalla signorina Padma per colazione dopodomani” rivelò con finta disinvoltura.

“Beh credo che sia meraviglioso” disse sinceramente Ginny, finendo di slacciare il corsetto e liberando la sorella da quella tortura.

“Dici sul serio?” chiese Hermione voltandosi verso di lei.

Ginny scrollò le spalle annuendo. Le guance della sorella si tinsero di un tenue color rosso, che lei tentò di nascondere volgendole le spalle.

“ora riposa. È molto tardi” disse Ginny, prima di darle un bacio sulla guancia.

Hermione sbarrò gli occhi sorpresa, suscitando l’ilarità della sorella minore.

“perché fai quella faccia? Non ti ho mica presa a schiaffi” rise Ginny, uscendo dalla stanza.

 

continua...

 

okay, siamo finito il primo capitolo

beh, spero che vi sia piaciuto!

Lasciatemi un commentino...(perchè ho l'impressione che non saranno positivi...vabbè! Mi raccomando siate sinceri!) Ah ancora una cosa...il titolo è un pò indecente...è il titolo di una canzone di Lenny Kravitz, non mi veniva proprio in mente altro! Al prossimo capitolo!

Un abbraccio

Egle

   
 
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