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Autore: Castiel    07/12/2009    3 recensioni
Fic a più capitoli con tema principale la gelosia. Eh si, perchè cosa accadrebbe se il nostro dongiovanni preferito trovasse un rivale insidioso? E per di più, puntasse proprio lei? Il classico tema del "lui, lei e l'altro" con un po' di comicità e voglia di far sorridere ^^
"Prima o poi sarai mia, mia cara Riza...nessuno resiste al mio fascino!" si disse con un sorriso arrogante e battendosi la mano sulla spalla. Riza, che aveva assistito alla scena, non diede molto peso alla cosa: ormai non faceva più caso alle stranezze di Mustang.
Dedicata alla mia gemella, AliceCullen92 ^^
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riza lo invitò a proseguire con un rapido gesto delle sopracciglia.
Roy conosceva bene quello sguardo, voleva più o meno dire "ParlaSeNonVuoiCheTiriFuoriLaMiaPistola".
Il ragazzo non se lo fece dire due volte.
– Ecco, vede...io pensavo...pensavo che questo fosse un tizio sospetto, e l'ho raggiunta per chiederle di fare attenzione – disse, con tono autoritario e fintamente preoccupato insieme.
– Grazie, Signore, ma credo che in questi anni le abbia dimostrato di sapermela cavare – replicò Riza sorseggiando il suo tè, che per fortuna era rimasto intatto.
Roy rimase spiazzato dalla risposta.
Stava per ribattere, quando vide una mano che sventolava a pochi centimetri dal suo naso, per richiamare la sua attenzione.
Lo sconosciuto sembrava già essersi dimenticato del caffè sulla camicia, "anzi", pensò Roy "gli ho pure dato un motivo in più per slacciarsela ulteriormente".
Fissò disgustato la mano che il biondino gli porgeva, incerto sul da farsi.
"Ma che vuole questo? Fraternizza?".
Roy fissò con la coda dell'occhio la sua subordinata, che gli stava facendo cenno di presentarsi.
Il moro sbuffò. – Sono Roy Mustang, Colonnello dell'esercito, Flame Alchemist, galantuomo, raffinato...- cominciò, quasi volesse elencare (anzi, sbattere in faccia) tutti i suoi pregi a quell'odioso ragazzino sorridente.
– Piacere il mio nome è Andrew – disse quello, stringendogli la mano con forza.
– Ehm piacere Andrew...tu saresti...? - .
– Il fidanzato di Riza – disse quello candidamente.
Stavolta fu il turno di Riza di sputare il tè che stava bevendo.
Ma non fu quella la reazione peggiore.
Mustang, infatti, da pietrificato qual era rimasto, cominciò a arrossire (ma non certo di vergogna) e a schioccare dita a destra e a manca, incenerendo ora il bastone di una vecchina, ora il parrucchino del barista.
– Colonnello, si calmi! – urlò Riza disperata.
– Ehi, scherzavo. Sono solo il suo nuovo vicino di casa. Come siete suscettibili! – disse Andrew ridendo.
"Io suscettibile?! Per poco mi piglia un infarto! Ma vedi te sto ragazzino impertinente...Hai sbagliato a metterti contro Roy Mustang, caro il mio belloccio!".
Roy assunse un'aria fintamente distaccata e si rivolse alla ragazza.
– Mi dispiace avervi rovinato la serata, che ne dice Tenente, posso invitarla fuori a cena per sdebitarmi? - .
– Beh ecco, io...- iniziò Riza, ma fu subito interrotta da un esuberante Andrew, che quasi urlò: - Grazie Colonnello, dove si va? Ho una fame...! -.
"Ma questo è scemo?" si trovò a pensare il Taisa. "Chi diamine l'ha invit...".
Riza zittì i suoi pensieri rompendo l'atmosfera imbarazzante che si era creata.
– Veramente io, come stavo per dire, non sto molto bene... Preferirei andare a casa, se non vi offendete. Ma non c'è bisogno di rimandare la cena, potreste sempre andare voi due – suggerì.
– Io a cena con Andrew..? Hawkeye, ma che razza di idee...- .
– Fantastico, accetto! – si intromise l'altro.
– Molto bene – disse la ragazza. – Allora, a presto Andrew. Colonnello, a domani – e spezzando il saluto militare, la giovane uscì dal locale.
Roy Mustang la fissò incredulo.
Sarebbe dovuto davvero uscire a cena con quel "coso"?
Si girò e guardò negli occhi il giovane davanti a lui.
Alti uguali, tutti e due con un fisico discreto e con folti capelli, l'unica differenza stava nel colore di questi.
Biondi color del miele quelli di Andrew, neri come la pece quelli di Roy.
Quest'ultimo spezzò il silenzio.
– Andiamo? - .
Andrew annuì, e i due uscirono dal locale, senza curarsi di dare una mano a sistemare il trambusto che avevano combinato.

Per strada decisero che andare a bere qualcosa dava meno nell'occhio.
Per Roy, farsi vedere a cena con quel ragazzo, sarebbe equivalso alla perdita dell'autostima, ed era una cosa che non si poteva permettere.  
Presero posto a un tavolo nella penombra, ordinarono due birre e rimasero silenziosamente in attesa.
Dopo che il cameriere li ebbe serviti e si fosse accertato che la mancia fosse discreta, Roy e Andrew rimasero finalmente soli.
– Beh, carina quella Riza, non trov...- .
– Toglile subito gli occhi di dosso – ringhiò Roy.
Il tono amichevole di Andrew si spense.
Rise forte, poi riprese: - Non crederai davvero che io mi faccia da parte per te, vero? Ti facevo intelligente, Roy Mustang – disse, imitando la voce del ragazzo seduto accanto a lui.
Quest'ultimo si trattenne a stento dal tirare un pugno a quel biondino irritante, e sussurrò: - Perchè vuoi lei? Non mi sembri uno che ha problemi con le donne, puoi avere tutte quelle che vuoi - .
– Perchè, la stessa cosa non vale forse anche per te? – rispose Andrew, con un tono a metà tra il divertito e il provocatorio.
Già, perchè Roy Mustang voleva proprio lei?
Si tornava al discorso fatto poco prima: Riza non era soltanto uno sfizio, una sfida, un gioco per lui?
Non era un'altra tacca da aggiungere all'ultima pagina della famosa agenda?
Roy si mise le mani nei capelli.
Decise di tentare un approccio diverso.
– Ehi dai amico, consideralo un favore. In cambio posso fornirti quasi tutti i numeri delle ragazze di Central...- .
Il biondo finse di pensarci su, prima di aprirsi in un sorriso beffardo.
– Se uno come te non si vuole far sfuggire una ragazza del genere, vuol dire che ne vale davvero la pena. Perciò mi spiace amico, ma non mi ritiro dal gioco – e detto questo, si alzò dal tavolo e si diresse verso l'uscita.
– Ah, un'ultima cosa!- disse, voltandosi verso il tavolo.
– Io non ho mai perso - .
Roy sbattè violentemente il pugno sul tavolo.
Quella era la prima volta che trovava un rivale vero sulla sua strada.
Ma, cosa ancora più grave, quella era la prima volta che teneva così tanto a una ragazza.
Non avrebbe ceduto Riza a quello sbruffone, no di certo.
Era o non era il Flame Alchemist?! Da quando si arrendeva così facilmente?
Certo, quel tipo era carino, ma non aveva dalla sua parte anni di feeling con Riza come li aveva lui.
Era certo un bel vantaggio, doveva sfruttarlo appieno.
Rincuorato da quello spiraglio di speranza, salutò il proprietario del locale e si diresse verso la macchina.

Riza intanto, si era concessa un bagno rilassante, ed ora fissava Black Hayate giocherellare con il tappeto.
In condizioni normali l'avrebbe fermato, magari pure sparandogli qualche colpo di pistola, ma ora non ne aveva proprio la forza.
Si sentiva ancora un pò debole e inoltre aveva la testa da tutt'altra parte.
Ripensava a poco prima, a come si era sentita oggetto del desiderio dei due uomini al caffè.
Quell'Andrew era sicuramente affascinante, la conversazione con lui era stata piacevole, fino a quando era arrivato il Colonnello...già, il Colonnello.
Ma che ci faceva lì? E soprattutto, da quando si interessava di lei? Riza era più che confusa.
Da una parte, quella lieve attrazione per il nuovo vicino di casa; dall'altra, quella travolgente infatuazione che aveva sempre negato, a se stessa e agli altri.
Come doveva comportarsi adesso? Era tutto così complicato...
Più ci pensava, più aumentava il suo mal di testa.
Decidere in quel momento sarebbe stato inutile, e per di più lei non era quella che non era interessata all'amore?
Ma certo, era così.
Probabilmente aveva la febbre.
Era questa la causa dei suoi deliri, a lei non interessava avere una storia, ne con Andrew, ne con Roy.
Convinta di ciò, si infilò a letto e spense la luce.
Non sapeva che le giornate successive le avrebbero fatto cambiare idea...

  
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