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Autore: Xion92    16/12/2009    3 recensioni
La storia di Kairi secondo il mio punto di vista. Mi sono sempre detta: se Kairi è una principessa, ed è di Radiant Garden, non potrebbe esserne la principessa legittima? E magari figlia di Ansem, che è capo e sovrano del Radiant Garden (come dice nei suoi diari)?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui! Mi è andata bene gli ultimi giorni a scuola (un 6 e mezzo in chimica, un altro 6 e mezzo e un 7 e mezzo in zootecnia), quindi il nuovo capitolo lo pubblico stasera! Veramente avrei dovuto pubblicarlo verso Natale, rispettando lo spirito del capitolo, ma sinceramente, chi aveva voglia di aspettare? nemmeno voi, suppongo! xD.
Domandina da un milione di euro: come mai il n° delle recensioni è diminuito in modo così drastico?! Prima commentavano anche in 5, se andava bene ... Forse la storia ha preso una piega che non gli garba ... Ma boooh! XD

Ottoperotto: L'unico Cristo che non ha saltato neppure un capitolo! Scusa, ma dovevo dirlo. Grazie grazie! Adesso non preoccuparti, che darò spazio anche all'uomo di famiglia! E ... no, una recensione col continuo non l'avevo mai vista!
masterof dark: accontentato! Ho aggiornato prima che ho potuto! Si, la scuola in Italia si inizia a 6 anni, ma in altri paesi (come in Inghilterra) si comincia anche a 5. Io ho deciso di mandarlo a scuola a 5 anni per non farlo crescere troppo.

Desiderio di Natale

“Scacco al re!” gridò Kazi soddisfatto, spostando la regina sulla scacchiera. “Se vuoi un consiglio, ti conviene spostarlo, quel povero re, oppure metterci un alfiere davanti!”
“Oh, no, kupò, questa è la terza volta che mi blocchi! Fammi riflettere, kupò …”
Ma la partita a scacchi venne improvvisamente interrotta dall’arrivo della principessa.
“Che cosa fate ancora qui?!”
“Oh, ehm, ciao mamma, stavamo …” cercò di giustificarsi Kazi, già un po’ preoccupato.
“Non è il momento di giocare! Vuoi che Angel venga alla cena di Natale, no? E allora devi andarla a invitare, sennò non verrà, stanne sicuro!”
“Vado, vado!” gridò Kazi, ubbidiente. “Accompagnami, Mog!”

Angel era un’altra amica di Kazi. Aveva i capelli biondi e gli occhi verdi, andava nella sua stessa classe e durante il tempo libero i due giocavano sempre insieme.
Kazi andò di corsa fino a casa sua, e gli aprì proprio lei.
“Ciao, Kazi! Cosa fai qui? Vuoi entrare per giocare?”
“Si, cioè, no … Ero venuto per invitarti.”
“Per invitarmi?”
“Si. Sai che facciamo quel cenone di Natale al mio castello, la Vigilia, no? Vuoi venire a passarlo con noi? Ci divertiremo, vedrai!”
“Certo, Kazi, grazie! Se mamma e papà mi manderanno, verrò di sicuro!”
“Va bene, allora. Io devo tornare a casa, perché dobbiamo cominciare a addobbare il castello. Ciao!”
“Ciao, Kazi!”
Angel rimase a guardarlo correre via, e chiese a Mog:
“Pensi che Kazi diventerà davvero il principe?”
“Oh, certo, kupò, Kazi diventerà il principe del regno. E si sposerà con te.” Rispose lui per prenderla un po’ in giro.
“Aaaah …” sospirò Angel congiungendo le mani e alzando gli occhi al cielo.
‘Non pensavo che mi avesse preso sul serio …’ pensò l’animaletto.

Il pomeriggio stesso il principe, insieme a Kairi, Mog, Tifa, Yuffie e Aerith (tutti insomma, meno i maschi), si misero ad addobbare il castello. Il principe, la principessa e il Moguri si occuparono dell’albero, che era stato messo nel salone principale; non fu cosa facile, soprattutto quando Kazi si accorse che le palle per addobbarlo potevano trasformarsi in magnifici proiettili. E subito ne provò una su Mog.
“Ahio!” gridò la bestiolina quando ricevette un colpo in testa. “Allora vuoi la guerra, kupò! E guerra sia!”
“Non ricominciate! Volete aiutarmi con quest’albero, o no?!”
“Scusa, mamma.” Mormorò Kazi a testa bassa.
“Scusa, mamma, kupò.” Lo imitò Mog.
Subito Kazi si arrabbiò. “Non ridirlo un’altra volta! Lei è la mia mamma, non la tua!”.
Certo, il bambino era sempre stato gelosissimo di sua madre.
“Su, Kazi, non importa.” Poi capì che se si fosse lasciata aiutare da quelle due pesti, non avrebbe combinato niente. “Beh, credo che qui potrò sbrigarmela da sola. Andate ad aiutare le altre, dai.”
Kazi partì in quarta, col Moguri aggrappato al mantello, e andò a cercare le amiche.
“Tifa, vuoi che ti aiuti?”
“Grazie, Kazi. Aiutami ad appendere le ghirlande alle porte.”
“Non preoccuparti, ci penso io. Vado ad appenderle dove ci sono le stanze da letto. Andiamo, Mog!”
Decise di partire da quella di Kairi. ‘Voglio che la stanza della mamma sia quella più bella di tutte!’
Scelse una ghirlanda di foglie di alloro con intrecciati dei nastri argentati, e cercò di arrivare alla parte superiore della porta, dove c’era affissa una decorazione sporgente che come chiodo sarebbe stata perfetta. Però Kazi era piccolo, e ancora non ci arrivava. Si girò vergognoso verso l’amico.
“Mog, mi aiuti?”
“Si, kupò. Dammela, la appenderò io.”
“No, voglio appenderla io! Non puoi aiutarmi ad arrivare al gancio?”
Lui lo guardò scettico. “Va bene. Io ti spingo da sotto, kupò, ma sbrigati, che sei pesante.”
Kazi gli montò a cavalcioni, e Mog con fatica si alzò in volo. “Vai, kupò, muoviti!”
Il principe lentamente si alzò in piedi sulla testa del Moguri. “Ancora non ci arrivo, vola un po’ più in alto!”
“Non ce la faccio, kupò! Pesi troppo!” esausto, cominciò a barcollare, mentre batteva forte le alucce per riuscire a rimanere in aria.
“Mog, mantieni la stabilità! Mi fai perdere l’equilibrio!”.
Per non cadere, Kazi saltò dalla testa dell’animaletto e si aggrappò al lampadario che era a due metri di distanza.
“Mog, aiutami a scendere!” gridò il bambino preoccupato. Ma il Moguri era più morto che vivo per la fatica.
In quel momento arrivò Yuffie. “Kazi, hai un minuto?” quando lo vide appeso al lampadario, quasi si prese un colpo. “Cosa … cosa stai facendo lassù, che significa …?”
“Un incidente. Mi tiri giù, per favore?” mormorò Kazi, che era diventato dello stesso colore dei suoi capelli.
“Yuffie, perché non lo lasciamo lì?” suggerì Mog.
“Non dire idiozie! Aiutiamolo!”. Yuffie per fortuna era capace di salti molto alti. Riuscì con facilità a salvarlo, e quando il piccolo le spiegò com’era successo, lei capì che quello delle decorazioni non era il compito adatto per lui.
“Vai in cucina, che Aerith sta aiutando a fare il pandoro.”
“Urrà, il pandoro è la cosa che mi piace di più al mondo!”

“Aerith, avete bisogno di aiuto?”
“Si, giusto in tempo! Guarda, abbiamo finito lo zucchero proprio adesso. Ce ne vai a prendere un sacco in cantina?”
Kazi obbedì subito e corse a prendere lo zucchero. Ma siccome ancora non sapeva leggere bene, fece confusione: prese il sacco del sale, lo portò in cucina e lo rovesciò nell’impasto. Aerith rimestò ben bene, poi assaggiò dal cucchiaio e per poco non le prese un accidente.
La ragazza, con le lacrime agli occhi, dovette gettare via tutto.

Kazi, molto depresso, tornò da sua madre.
“Che bravo Kazi, hai già finito?”
“No, ci sono stati dei problemi …”
“Beh, non importa. Guarda com’è venuto bene l’albero!”
Lui sgranò gli occhioni quando vide quell’abete decorato con ghirlande, palle colorate e candele.
“è davvero bellissimo, mamma! È bello come te!” esclamò.
Kairi, un po’ per le parole innocenti di Kazi, un po’ perché lo spirito di amore del Natale era ormai dappertutto, lo abbracciò stretto, e mentre lo baciava sulla testa le venne in mente per la prima volta che quella creatura era stata solo un errore.
‘Il più bell’errore che ho mai fatto. E pensare che all’inizio non lo volevo nemmeno …’
Una lacrima le scappò dagli occhi; Kazi la guardò sorpreso.
“Mamma, piangi?”
“No … Vieni con me, voglio mostrarti una cosa.”
Lo portò in camera sua, prese la vecchia foto che aveva trovato in soffitta anni fa, e gliela mostrò.
“Guarda: questa è tua zia.”
“Allora Aqua è lei? È proprio bella. Ma non quanto te!”
Kairi sorrise compiaciuta.
“E questo qui dietro chi è? Mi assomiglia molto.”
“è tuo nonno. Anche lui si chiamava Kazi.”
“è lui mio nonno, allora? Era bello, vero?”
Lei prese la foto e fissò lo sguardo orgoglioso del cavaliere.
“Molto … Dai, andiamo a finire i preparativi.”
Mentre andavano, Kazi si aggrappò al mantello della madre.
“Mamma, i nonni e la zia sono morti?”
“Si, purtroppo …”
“E non li rivedremo mai più?”
“Un giorno li rivedremo … Ma non ancora.”

I giorni passarono, finché giunse finalmente la Vigilia. Il pomeriggio Kazi fece un giro per il regno, gridando gli auguri a chiunque incrociasse. Dopo essere passato da Bold, andò a prendere Angel a casa sua.
“Allora, vieni?”
“Si, Kazi, arrivo subito!”
“Ho fatto bene a chiamarti così presto! Almeno possiamo giocare a casa mia prima che arrivino gli altri!”
Dopo aver fatto a palle di neve per strada, tornarono al castello, dove per tutto il pomeriggio giocarono alla lotta. Per Angel la lotta era un bellissimo gioco, perché lei non era esattamente il ritratto della femminilità: certo, era una bellissima bambina, ma anche un vero maschiaccio.
Solo alle 7.00 cominciarono ad arrivare gli amici, pronti per passare una serata ‘in famiglia’. Arrivarono proprio tutti: Mog, Aerith, Yuffie, Leon, Cloud, Tifa, Cid e Merlino. Tutti meno i Gabbiani, che probabilmente avevano trovato di meglio da fare, la notte di Natale.
Tutti entrarono con aria di festa.
“Ecco il nostro bel principino!” esclamò Yuffie appena entrata, e subito prese in braccio Kazi facendolo girare. “Sei il più bel bambino del Radiant Garden!”
Kazi arrossì. Dopo di lei entrarono Cloud e Squall, seri come al solito, ma con lo sguardo sereno.
“Cloud! Leon! Venite, venite a tavola, che è già tutto pronto!”
Li prese per le mani e li trascinò fino in sala da pranzo.
“Venite anche voi, che mangiamo!” gridò poi agli altri.

Si sedettero tutti, con Kairi e Kazi a capotavola. Kazi però volle che Angel si sedesse vicino a lui. Mangiarono tutto quello che i cuochi avevano preparato: la polenta con il pesce, il tacchino arrosto ripieno, il panettone …
Kazi era felicissimo di poter stare con tutti i suoi amici, e con Angel.
Yuffie stappò una bottiglia di champagne, e propose un brindisi. Kairi diede il permesso al figlio di bere un bicchierino, ma giusto un goccio, solo per il brindisi.
“Amici, voglio fare questo brindisi ai nostri principi. Perché continuino a regnare come hanno fatto fino ad oggi!”
“Ai principi!” gridarono tutti, e vuotarono i bicchieri. Kazi si sentiva un po’ brillo, ma gli passò tutto in pochi minuti.

Dopo cena cominciarono a scambiarsi i regali, nell’attesa che arrivasse la mezzanotte. Kazi aprì il pacchetto che gli aveva portato Mog.
“I cioccolatini ripieni di cioccolato fondente! Proprio quelli che adoro! Grazie, Mog! Sai essere un caro animaletto, quando vuoi! Questo è il mio.”
Mog scartò il pacco. “Uno shampoo delicato alla pesca, kupò?”
“Si. Adori così tanto il tuo pompon, così potrai tenerlo vaporoso e profumato, che ne dici?”
“Oh, è vero … Non ci avevo mai pensato … Grazie, Kazi!” singhiozzò il Moguri con gli occhietti neri lucidi.

“Angel, questo è per te.” Mormorò Kazi, e le passò il regalo.
“Che bello! Un leoncino di peluche! Mi piace tantissimo, grazie!” Poi abbassò il tono. “Questo è il mio.”
Abbracciò forte Kazi e gli diede un bacio sulla guancia.
“Uuuuh!” gridarono tutti i presenti, con tono malizioso.
Kazi arrossì ancora, ma sorrideva. Kairi ne approfittò per dargli il suo regalo.
“Ci ho messo molto per fartelo confezionare, spero che ti piaccia, tesoro!”
Dentro il pacco c’era un vestito attillato, azzurro, con l’armatura sulle spalle, sul petto e sulle gambe. E due scarpe coperte sempre di armatura.
Kazi rimase senza fiato. “è … per me?”
“Certo che è per te!” rise la madre. “Ora anche tu sei un guerriero come me. I principi lottano per proteggere il regno, no? Ora che sei capace di combattere, hai bisogno di un vestito adatto anche tu.”
“Grazie … Grazie, mamma! Vi voglio bene, a tutti! A tutti quanti! Qui non mi manca niente, voglio stare con voi per sempre!”
Arrivò la mezzanotte proprio in quel momento. E in quel momento, una stella cadente squarciò il cielo stellato, facendo splendere la neve che copriva il regno e irradiando di luce blu il castello. Tutti ne rimasero sorpresi, dato che quella non era la stagione delle stelle cadenti.
Kazi corse alla finestra e appoggiò la fronte al vetro. ‘Posso esprimere un desiderio. Prima ho sbagliato, qualcosa mi manca: io so che mio padre c’è, da qualche parte, nessuno me ne ha mai parlato, e io non me ne sono mai informato, ma sento che c’è. Se non mi sbaglio, se anche lui non è morto come i miei nonni e mia zia, per favore, non puoi farmelo incontrare? Per favore, vorrei conoscerlo … Voglio il mio papà …’.
Sentì gli occhi blu inumidirsi. E una vocina preoccupata vicino a lui.
“Kazi, stai piangendo? Che ti è successo?”. Era Angel.
Il principe si strofinò gli occhi.
“No, non piango. Avanti! Continuiamo a festeggiare! È mezzanotte, no? Buon Natale!”
“Evviva! Evviva!” gridò Yuffie tutta allegra.

La famiglia restò insieme ancora un’oretta, chiacchierando, abbracciandosi, e continuando a farsi gli auguri. Kairi pensò che un momento così felice nel Radiant Garden non c’era mai stato prima d’ora, e anche Kazi lo pensava.
I principi non lo sapevano, ma quella era la calma prima della tempesta …


Note mie: mi dispiace che stavolta non ci sono stati Unversed in giro ... Ma in fondo è Natale anche per loro! xD Io me li immagino a danzare intorno all'albero di Natale, tutti felici! xDxD Niente, a parte ste cavolate che mi vengono in mente ogni tanto, chissà se prima di Natale riuscirò a scrivere un altro po' ... Mi ci dovrò impegnare! E a Natale ... Alle Alpi a sciare! (spero di non cascare giù dal burrone anche quest'anno ...)
   
 
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