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Autore: beat    17/12/2009    3 recensioni
Ormai a pochi passi uno dall'altro, a Kanon sembrò quasi di
poter sentire sulla sua pelle arrossata dal freddo il dolce tepore di
quella indescrivibile luce.
Oro, oro puro, oro che vestiva il ragazzo, oro che il ragazzo emanava.
I loro sguardi si incrociarono e un brivido passò sulla
schiena di Kanon. Gli occhi straordinariamente luminosi di Aiolos si
allargarono per la sorpresa, una domanda non espressa sulle labbra
appena dischiuse.

[Quinta classificata al "Flash Contest" indetto da Addison89]
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gemini Kanon, Sagittarius Aiolos
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

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Autore
: beat
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico
Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga, Sagitter Aiolos
Rating: Giallo
Avvertimenti: Vago, vaghissimo, ma che ci piace un sacco, shonen-ai
Note: Potrebbe essere un missing moment, un breve episodio del possibile passato dei Gemelli, in particolar modo di Kanon.
Per ulteriori spiegazioni, vi rimando a fine fiction.
Altro: Munirsi di occhiali da sole per leggere! XD



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Questa fiction si è classificata quinta al 
Flash Contest indetto da Addison89.



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Ombra


Quella mattina il cielo era abbagliante.
Grigio perla, rifletteva il candore brillante della neve, la prima neve dopo molto tempo.
Era come se il tempo fosse sospeso: galleggiava placido tra le colonne antiche e i campi di grano gelati.

Kanon si strinse meglio la sciarpa intorno al collo, un brivido lungo la schiena.

Era la prima grande nevicata da che si ricordasse, e l'aveva accolta con lo spirito di un bambino in festa. Avrebbe volentieri passato la giornata a fare a palle di neve con il fratello ma Saga, disciplinato e irreprensibile Saga, l'aveva ammonito, ricordandogli che doveva seguire l'addestramento.
Kanon aveva sbuffato, come un bambino, e Saga aveva dovuto trascinarlo quasi a forza per allontanarlo dalle distrazioni. Si era anche beccato un paio di palle di neve ben mirate, prima di riuscire ad acchiappare il fratello dispettoso.
Fortunatamente il resto della mattinata era trascorso in maniera più tranquilla: l'estatico e fanciullesco entusiasmo di Kanon si era infine attenuato, e i due ragazzi poterono dedicarsi al loro allenamento senza altri problemi. Proseguirono in tale maniera per tutta la mattina, e solo all'ora di pranzo si separarono.
Saga dei Gemelli avrebbe mangiato al Santuario, insieme agli altri cavalieri.

Kanon – Gemello nascosto, inesistente per chiunque altro – consumava i suoi pasti da solo. Tornava alla capanna, che a stento si poteva chiamare casa, e lì rimaneva ad aspettare il ritorno del fratello. Il resto del mondo non sapeva e non doveva sapere della sua esistenza. Non poteva farsi vedere, non doveva uscire. Anche per allenarsi, doveva attendere che ci fosse suo fratello con lui. L'esplosione di un cosmo così grande avrebbe certamente attirato l'attenzione di molti, per cui doveva essere mascherato con quello del fratello. Si allenavano insieme, da soli, due cosmi dorati così simili da essere praticamente identici.

Perché Kanon era il Gemello nascosto, l'ombra silenziosa e inavvicinabile che si cela dietro Saga. La vera forza del cavaliere di Gemini: essere in due pur mostrandosi uno.
E Kanon lo sapeva, l'aveva saputo dal giorno in cui era nato. Venuto al mondo per secondo, a lui sarebbe toccata quella parte.
Per lui non era un problema, quella era sempre stata la sua vita. Il pensiero che avrebbe potuto essere al posto di suo fratello non l'aveva mai nemmeno sfiorato. Aveva anche lui i suoi compiti, i suoi doveri. E senza doversi subire tutta la formalità del Santuario.

Silenzioso.

Discreto.

Letale.

Kanon si strinse meglio la sciarpa intorno al collo, un brivido lungo la schiena.
Era come se il tempo fosse sospeso: galleggiava placido tra le colonne antiche e i campi di grano gelati.
Grigio perla, il cielo rifletteva il candore brillante della neve, la prima neve dopo molto tempo.

E all'improvviso vide un bagliore dorato in mezzo a tutto quel gelido candore.
Una figura, lenta e maestosa, avanzava sfiorando la neve.
Non si domandò chi fosse, Kanon lo sapeva.
Quante volte Saga gli aveva parlato di lui, tante ormai che a Kanon sembrava di conoscerlo di persona.

Aiolos di Sagitter.

Aveva sempre riso in cuor suo di suo fratello, quando cominciava a parlare di Aiolos. Saga non sembrava essersene accorto, ma quando gli raccontava di Sagitter, gli occhi gli si illuminavano, e un dolce sorriso gli rallegrava il volto. Sembrava una ragazzina alle prese con la sua prima cotta.

Aiolos continuava ad avanzare, fanciullo dalle movenze di adulto, bello e fiero come nessuno altro al mondo.
Kanon avrebbe dovuto nascondesi, non gli era permesso farsi vedere da altri all'infuori di suo fratello. Ma le gambe non si mossero, i piedi erano come congelati al suolo. Non riusciva a distogliere lo sguardo. Più si avvicinava, più Kanon non riusciva a muoversi.
Il debole bagliore che aveva visto in lontananza si faceva sempre più vicino, sempre più brillante, intenso quasi da far male. Era Aiolos che emetteva quella luce così rifulgente. Fanciullo dorato, pareva agli occhi di Kanon una piccola stella, calda e luminosa come un sole.

La neve immacolata amplificava ancor di più l'effetto, riflettendo quella morbida luce tutto intorno a lui.

Ormai a pochi passi uno dall'altro, a Kanon sembrò quasi di poter sentire sulla sua pelle arrossata dal freddo il dolce tepore di quella indescrivibile luce.
Oro, oro puro, oro che vestiva il ragazzo, oro che il ragazzo emanava.
I loro sguardi si incrociarono e un brivido passò sulla schiena di Kanon. Gli occhi straordinariamente luminosi di Aiolos si allargarono per la sorpresa, una domanda non espressa sulle labbra appena dischiuse.

Passò un attimo, infinito tempo sospeso tra i fiocchi di neve dorati.

Poi Aiolos comprese. Conosceva bene le leggende dei Santi di Athena: il segreto di Gemini era una di quelle.
Sorrise, inclinando appena la testa di lato. Un breve saluto, da pari a pari, per poi continuare per la sua strada.
E Kanon rimaneva nella neve, candida neve opalescente. La luce tornò fredda e tagliente, non appena il fanciullo dorato si fu allontanato.

Kanon rimase immobile, il freddo che tornava a farsi strada sulla sua pelle, insidiandosi fin dentro le ossa, facendolo rabbrividire. Nulla a che vedere con il brivido che aveva sentito quando i loro sguardi si erano incrociati.
Kanon si domandò come potesse un essere mortale essere così luminoso. E bello, bello in maniera così straordinariamente normale. Poteva essere un ragazzo come tanti, assolutamente greco con
i morbidi ricci castani e quella pelle così scura nonostante fosse inverno.

Ma la luce, dea!, quella luce così dorata e brillante.

Solo in quel momento poté davvero comprendere come Saga si doveva sentire quando gli parlava di Aiolos. Perché tutto quell'incontenibile entusiasmo.
Si sentì improvvisamente male, a sapere che suo fratello poteva stare vicino a quel fanciullo così luminoso. Assaporare il tepore di quella luce dorata. Stargli accanto, poterlo persino sfiorare.

A lui, cavaliere nascosto, non sarebbe mai stato possibile. Il suo posto era nella penombra, lontano dalla luce, nascosto dietro un paravento di indifferenza.

Per la prima volta in tutta la sua vita, gli cadde addosso il peso della consapevolezza di essere solo l'ombra di suo fratello.




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Angolo dell'Autrice:

La nevicata di questa notte mi ha dato l'ispirazione per scrivere questa storia.
Un paio di precisazioni/spiegazioni riguardo questa storia.
E' una KanonAiolos. Ebbene sì.
Partendo dal fatto che mi pare assodato che i Gemelli siano sempre gemelli, e che il minore è condannato a stare nell'ombra, qui ho cercato di renderlo in maniera diciamo funzionale a come avvengono le cose al Santuario. Cioè fare in modo che un Gemini sia attivo e d'oro vestito, mentre l'altro se ne sta in pace nascosto, però pronto a saltar fuori nel caso ci fosse bisogno di rimpiazzare il primo.
Cosa che a Kanon va bene finché non incontra Aiolos.
Dire che ne rimane ammaliato e abbagliato credo sia superfluo (XD), e questa è - in questa mia personalissima versione dei fatti - la causa scatenante di tutto il putiferio che ci sarà poi al Santuario. Kanon si rende conto che è sempre e solo l'ombra di Saga, diviene particolarmente geloso di Aiolos, e da qui comincia a complottare contro suo fratello. Lo istiga ad uccidere Athena solo per poter poi smascherare questo gesto folle, farlo condannare per tradimento, e prendere dunque il suo posto come Cavaliere di Gemini.
Sì, alquanto contorno, ma Kanon è un macchinatore, e questo è il suo pane quotidiano.
E visto che è anche alquanto sfigato, naturalmente non ha calcolato bene tutte le variabili e, come ormai ben sappiamo, il suo accuratissimo piano non ha avuto l'esito sperato. Peccato! ^^""


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Beat




   
 
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