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Autore: Nero Virgil    20/12/2009    2 recensioni
Siamo nel XXII secolo, dopo la terza guerra mondiale la popolazione mondiale ha smesso di progredire tecnologicamente e basa la propria vita sull'agricoltura. Un lungo periodo di pace venne interrotto dallo spirito di Hades tornato in vita e dalla resurrezione dei 108 specter. Athena per riportare la pace si reincarna nuovamente e richiama a se le 88 armature appartenenti ai suoi cavalieri. Una nuova guerra sacra ha inizio!
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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fdsf Inferno, Palazzo del giudizio

Lo specter sedeva con aria molto severa al posto che avrebbe dovuto occupare Minosse per giudicare i peccatori e punirli come meritavano.
Lunghi capelli bianchi percorrevano la schiena dello specter, tenva gli occhi chiusi per qualche strano motivo mentre si apprestava a punire alcune anime davanti a lui che non avrebbero desiderato altro che sfuggire a quel giudice crudele e spietato.
Davanti teneva aperto un grande libro che poi chiuse di scatto tirando fuori una frusta dall'aspetto demoniaco.
"Voi... che durante la vita avete peccato... soffrirete per l'eternità. Tutti coloro che in vita accumularono denaro o lo sperperarono, saranno, come nella vita, preda di un enorme ed inutile peso: nella vita fu il denaro, nella pena eterna esso è rappresentato da un gigantesto masso.
In un grande cerchio vi recherete, nel semicerchio di sinistra ci saranno gli avari mentre in quello di destra i prodighi e vi muoverete velocemente in tondo trasportando un enorme masso. Giunti al punto di inconro vi rinfaccierete i vostri peccati continuando in eterno il giro!
Questa sarà la pena che dovrete scontare!" disse schioccando la frusta verso le povere anime che scomparirono tra mille urla e lamenti.
Achal osservò stupito la scena mentre lo specter si accorse di lui dicendo "Cavaliere di Athena, ordunque qui sei giunto sconfitto dai miei compagni... Bene sarò io a giudicarti in base ai peccati commessi nella tua misera vita mortale, dimmi il tuo nome!".
Achal rispose in qeusta maniera "Specter! Tu mi credi morto ma non lo sono... Se vuoi saperlo il mio nome è Achal, Achal di Virgo!".
"Ma bene... un cavaliere giunge vivo fin qui... oltretutto un cavaliere d'oro, io sono Lune di Balrog della stella del cielo eccellente; mi dispiace ma chiunque giunge vivo fin qui deve morire!" rispose lo specter togliendosi la tunica e mettendo in mostra la sua surplice con le sue ali demoniache.
"Fatti avanti! Sono pronto!" Achal si mise a gambe incrociate guardando lo specter impugnare a sua frusta.



In un'isola dell'oceano Atlantico

Da anni ormai, da un'isola dell'oceano Atlantico, il Gran sacerdote sentiva provenire un cosmo ostile, abbondante di rancore e assetato di vendetta.
Inizialmente non gli diede molta importanza ma dopo alcuni anni il cosmo si rafforzò provocando dei problemi geologici sulla terra non poco dannosi per la vita, già difficile, della modesta popolazione della terra.
Un cavaliere d'oro insieme a 3 di bronzo furono inviati a controllare la situazione e scoprire l'origine di quel misterioso cosmo.
"Sommo Dario! Abbiamo trovato l'entrata di una grotta!  Sembra che il cosmo provenga da qui" urlava uno dei cavalieri di bronzo al cavaliere d'oro del toro.
"Bene! Ottimo lavoro" rispose Dario di Taurus con espressione sorridente.
Dario era famoso per essere il più anziano fra i cavalieri d'oro e per essere sia il più robusto che il più alto; per il resto portava dei capelli corti di color marrone e una carnagione non molto scura.
L'isola su cui si trovavano era una delle poche zone di terra non colpite dalle radiazioni della guerra e presentava un aspetto pieno di vegetazione e di vita.
 I cavalieri non ci pensarono un attimo e entrarono nella buia grotta da dove sembrava provenire il misterioso cosmo.
La grotta era molto umida e continuava ad andare in discesa tanto che un cavaliere di bronzo esclamò "Sommo Dario, se continuiamo così arriveremo sotto il livello del mare!".
"Hai ragione, se dovessimo entrare in combattimento il minimo colpo basterebbe per farci morire affogati!" rispose Dario.
I cavalieri continuarono a scendere per alcuni minuti fino a che non arrivarono ad un bivio che si divideva in due strade.
"Umm, meglio dividersi... io andrò a destra mentre voi tre andrete a sinistra" esclamò Dario e i cavalieri annuirono procedendo verso sinistra.
Dario, che andò verso destra, continuò ad andare in discesa in un cunicolo sempre più umido e freddo fino a quando arrivò in una stanza molto ampia.
La stanza sembrava essere di opera umana e delle fiaccole la illuminavano producendo un bagliore che quasi dava i brividi.
Dario si guardò intorno e notò sette piedistalli su cui si trovavano delle strane armature che Dario non aveva mai visto fin'ora.
"Questa stanza sembra essere stata costruita molto tempo fa ma stranamente le fiaccole sono ancora accese... queste armature sono proprio strane, non ho mai visto niente del genere" pensò avvicinandosi ad una strana figura che da lontano sembrava un uomo seduto.
Appena gli arrivò davanti Dario rimase senza fiato... davanti a lui si trovava lo scheletro di un cavaliere con ancora addosso la sua armatura.
Lo scheletro aveva la testa rivolta verso il basso e tra le mani teneva ben stretta una tavola di pietra con incise delle parole.
Dario con molta delicatezza prese la tavola di pietra e lesse:

Sono riuscito a portare in salvo le scaglie d'oro e a ripararle prima del conflitto mondiale ma so che morirò qui... Mio signore... fai che il mio sacrificio sia ricordato in eterno dai futuri generali perchè so che ti risveglierai.... ricorda il tuo servo che ha portato in salvò l'anfora dove eri rinchiuso.... ricorda il tuo servo Sorrento della Sirena, generale degli abissi.

Il cuore di Dario cominciò a battere molto forte... "Un generale degli abissi? Vuol dire che in questa stanza sono custodite le armature dei generali di Nettuno? Vuol dire che egli stesso si trova qui nell'anfora in ui Athena lo sigillò due secoli fa? Devo raggiungere subito i cavalieri di bronzo!" pensò e subito iniziò a correre nella direzione dove erano andati i cavalieri di bronzo.

Intanto anche i tre cavalieri di bronzo erano arrivati in una grande sala che presentava le stesse caratteristiche della precedente, l'unica differenza era che si trovava solo un piedistallo con un'armatura e un'anfora davanti.
"Wow, che armatura maestosa.." esclamò un cavaliere di bronzo.
"Si.. e l'anfora sembra contenere un potere immenso..." rispose un altro.
"Perchè non l'apriamo? Potremmo acquisire un potere immenso e finalmente saremmo considerati di più dalla nostra dea" propose un'altro dirigendosi verso l'anfora e notando che sopra c'era uno strano sigillo.
"Dai togli il sigillo!" incoraggiò da lontano un altro cavaliere di bronzo.
Il cavaliere non ci pensò un'altra volta e subito tolse il sigillo.
Dall'anfora uscì uno strano cosmo che disse "Ahahah, finalmente sono di nuovo libero! Avete fatto molto male a liberarmi ora farete una brutta fine!".
"Fermo!" esclamò Dario appena arrivato "Nettuno! Prenditela con qualcuno alla tua altezza!".
"Stolto umano! Come osi sfidarmi? Morirete tutti quanti qui in questa grotta! Ahahah".



Porte dell'inferno

"Bene siamo arrivati! Alzatevi ferraglia d'argento!" disse Dedalo del Cancro rivolgendosi ai cavalieri d'argento distesi a terra per il viaggio un pò troppo movimentato.
I cavalieri d'agento di alzarono un pò doloranti e Tanes del Centauro disse "Così è questo l'inferno, me lo immaginavo diverso".
Dedalo girò di scatto la testa e si lasciò sfuggire un sorrisetto, davanti al gruppo si trovavano una decina di specter tra cui Aiacos che esclamò "Benvenuti! Vi ho preparato una bella accoglienza non trovate anche voi?".
"Devo dire che non me l'aspettavo che Aiacos in persona venisse a darci il benvenuto ma questo non fa differenza... hihihi" rispose Dedalo.
"Ti farò passare la voglia di ridere! GALACTICA ILLUSION!" Aiacos lanciò il suo colpo ma Dedalo lo schivò facilmente.
"Tocca a me adesso! Sekishiki Kisouen!" Dedalo creò dei fuochi fatui che si diressero verso Aiacos.
"Pensi che i tuoi colpi abbiano effetto su di me? Spegnerò questi fuochi come delle candeline!" con un solo gesto del braccio Aiacos fece scomparire i fuochi fatui.
"Hihihi, quanto è facile fregare un giudice degli inferi.... non ti sei accorto che mentri eri concentrato sul mio colpo i cavalieri d'argento sono riusciti a superare te e i tuoi specter?" esclamò Dedalo ridendo.
"Maledizione! Presto inseguite quei cavalieri!" ordinò Aiacos ai suoi specter che subito si lanciarono all'inseguimento.
Aiacos e Dedalo rimasero da soli pronti a darsi battaglia in uno scontro memorabile.


ps: scusate il ritardo ma mi era entrato un virus nel pc e ho dovuto cancellare nvu. Comunque spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto (non ho fatto la parte siberiana perchè non mi veniva niente in mente, la farò con il prossimo capitolo), ringrazio tutti  quelli che hanno lasciato una recensione e che seguono la mia storia, a presto con un nuovo capitolo! Ciao^^




 


  



  
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