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Autore: Isy_264    20/12/2009    7 recensioni
1803. Kaori è una femme fatale con un brutto passato alle spalle, mentre Ryo un timido quanto impacciato poliziotto. Per un'assurda e fastidiosa situazione i due sono costretti ad incontrarsi e vivere insieme a stretto contatto...ma conoscendoli, cosa mai potrebbe nascere da una situazione simile, poi in quest'epoca? Potrebbero innamorarsi lo stesso? Quanto simile e quanto diversa sarebbe la loro situazione rispetto ai loro futuri personaggi?
Ma soprattutto, cosa si nasconde nel passato di Kaori?
"[...]ma mi immagini? Io? Kaori Makimura, la bellezza di tutta Shinjuku sposata? [...] Oh, Miki, ma come faranno tutti i miei spasimanti senza di me???”
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Se Solo Fosse Vero…


“Tutto sommato ci sono cose che non possono morire”
[…] in quel momento mi domandai
se la morte fosse tanto forte da dissolvere qualcosa di così vitale e intenso. […]
Forse questo amore sarebbe sopravvissuto […]
dietro le porte celesti di chissà quale mondo fatato.
Da - L’ospite di S. Meyer


“Io ti amo, Ryo ti amo… se muori come potrò dirtelo? Ryo…Non lasciarmi sola, non ne posso più di essere sola…tu lo sai che ti amo…” e la rabbia si impossessava di lei “ Non puoi essere morto senza…senza saperlo…tu DEVI saperlo!” gridò “Devi saperlo!!! RYOOO!!!”


- Non puoi essere morto…non puoi essere morto…no, non puoi essere morto…-

“Nooo!!!”
Kaori si alzò improvvisamente a sedere nel letto, il cuore in gola e i brividi che le scorrevano sotto la pelle. Si guardò attorno senza fiato mentre una leggera nausea si impadroniva di lei.
Era nel suo letto, nel suo materasso! E non esisteva più il comodo baldacchino, gli abiti lunghi e scomodi erano scomparsi come anche la fede al dito, mentre la pistola sopra il comodino, le coperte a pois gialli e la foto di Maki vicino a lei le facevano compagnia.
Guardò confusa la sua camera da letto mentre il rumore delle automobili che passavano sotto casa si faceva sempre più largo nella sua mente, era stato solo un sogno?
Il matrimonio, la fuga, i litigi, tutte le cose che aveva detto (e che la facevano ancora arrossire), e…la morte di Ryo, lui che l’aveva protetta perché non si era accorta dell’uomo che voleva ucciderla, lui che l’aveva salvata…era stata lei, quindi, ad ucciderlo? E solo per colpa di un bacio?
Ed era stato solo un sogno???
No, no, no, era impossibile che avesse sognato tutto…oh, era così confusa!
Un nodo le si formò in gola al ricordo del suo socio disteso a terra per colpa sua, agonizzante, mentre a fatica cercava di sorriderle e tranquillizzarla…mentre moriva e le diceva…le diceva che l’amava…?
Lui le aveva detto che la amava!!! Con quello sguardo così dolce unito a quelle parole che da sole bastavano a convincerla...

- Se solo fosse vero…- si ritrovò a mormorare, se solo davvero Ryo l’avesse amata.

Ma le parole di Ryo erano solo frutto della sua immaginazione, quello sguardo che le aveva lanciato era solo una sua idea, l’idea formatasi in uno stupido incubo!
Scosse la testa con ancora le lacrime agli occhi, tirandosi le lenzuola fino al mento.
Ripensò a quella strana se stessa, così sicura di sé, così indipendente, schietta…ma a cosa serviva essere così se poi alla fine nemmeno lei era riuscita a dire all’uomo che voleva vicino che non poteva vivere senza di lui? Se doveva sentirsi così male, se doveva essere così doloroso vedere...Ryo...morirle davanti, se doveva rimpiangere così tanto il non avergli potuto dire anche lei che lo amava…

Si bloccò improvvisamente. Lei questo lo poteva fare, poteva risparmiare a sé stessa almeno il dolore del rimpianto…oh, Kami, se fosse morta senza averglielo potuto dire non se lo sarebbe mai perdonato! E nemmeno se a morire fosse stato lui…

Si alzò incespicando con le lenzuola e balzò in piedi, la testa che le doleva.
Prima che quell’attimo di follia l’abbandonasse aveva già salito le scale che la dividevano dal socio, era già arrivata davanti alla porta, aveva già la mano sulla maniglia, pronta ad aprirla.
Sospirò affannosamente cercando di calmarsi quando, ritrovandoselo davanti addormentato, nuove lacrime le riempirono nuovamente gli occhi.
“Oddio Ryo…”
Si sedette sul bordo del letto, allungando una mano per carezzarlo quasi timorosa, con una lentezza infinita, fino a quando, appena si mosse, non vide il suo socio bloccarle velocemente la mano.
“Ryo…”
“Kaori, sei tu? ..che ci fai qui? Piangi?” Lo vide alzarsi a sedere spaventato, cercando di capire cosa mai potesse essere successo per farla singhiozzare in quel modo.
Effettivamente non era mai corsa da lui durante la notte – realizzò sarcastica.
“Kaori, cos’è successo?”
“Ryo…” e scoppiando in un pianto dirotto gli buttò le braccia al collo, abbracciandolo strettamente.
“…Kaori, cosa c’è, qualcuno ti ha fatto del male, cosa…?”
La sentì scuotere la testa nel suo collo e tirare su col naso.
“Se solo fosse vero…”
“Cosa?”
Sentì il suo sguardo cercarla, lo immaginò esasperato da quel pianto, lo immaginò infastidito, forse stupito forse da quel comportamento così poco abituale, fino a quando, alzando il volto, non lo vide davvero, mentre, a dispetto di ogni suo pensiero, la fissava serio negli occhi.
Lo sguardo che si trovò davanti le fece socchiudere leggermente la bocca: nonostante tutto sapeva che Ryo teneva a lei, certo, ma sapere anche che poteva guardarla in quel modo, in un modo così simile seppur così meno esplicito che nel suo sogno, la confondeva.
“Se fosse vero cosa, Kaori?” disse interrompendo i suoi pensieri, e aggiunse non vedendola rispondere “Hai sicuramente avuto solo un incubo, non è …”
“No! No, no, no.” prese ad carezzargli il viso, frenetica, come a volersi imprimere i lineamenti nella memoria, le scappò ancora un singhiozzo pieno di dolore e sorrise appena sotto lo sguardo scioccato del ragazzo, “..Ti amo…” gemette “E m-mi, dispiace ma…io ho avuto tanta paura e…e non posso morire o farti morire senza che tu lo sappia, non posso passare quello che ha passato lei, io…tu devi saperlo, io…”
Un singhiozzo e stringendo gli occhi, senza pensare, alzò il viso verso il suo in un attimo, mentre le lacrime le scivolavano sulle guance, e senza dargli tempo di agire premette le labbra sulle sua, arrossendo terribilmente.
Probabilmente era la fine di tutto, se ne sarebbe dovuta andare, avrebbe dovuto lasciarlo, lui l’avrebbe mandata via, si sarebbe spaventato e non l’avrebbe capita…
Ma i secondi passavano e lui non si allontanava, le labbra si aprirono, la carezza si ampliò…

…Mani, labbra, quegli sguardi così dolci, e ancora carezze, abbracci, parole sussurrate e la nascita di qualcosa che spaventa almeno quanto
affascina….

Strusciò il viso sul cuscino del letto e si mosse leggermente dolorante, qualcosa di morbido le pesava sullo stomaco mentre un odore diverso dal suo ma terribilmente piacevole era impresso nel suo cuscino…il suo cuscino? Un attimo, perché l’odore di Ryo era impresso sul suo cuscino?
Spalancò gli occhi stupefatta e la sua visuale fu completamente riempita dall’immagine di un uomo accoccolato vicino a lei, un braccio stancamente appoggiato su di lei in quella che doveva essere una stretta. D’un tratto tutto quello che era successo le tornò alla mente, il sogno, la sua paura, la fuga verso Ryo…la dichiarazione, il bacio, la loro notte….ooohhh!!! Kaori arrossì terribilmente andando nel panico. E adesso? Cosa avrebbe fatto? Come si sarebbe comportata? E perché lo aveva fatto? - gemette - E se per Ryo fosse stata solo una notte, una delle tante dopo che una ragazza gli era saltata al collo?
Caspita, ma lei non era una delle solite che gli saltavano al collo e lui lo sapeva!
Sospirò fissandolo ancora e nonostante tutto si ritrovò a sorridere, se solo avessero almeno parlato, se lui le avesse detto qualcosa…meglio non pensare a quello che aveva detto lei…
D’un tratto lo sentì muoversi e strofinare il naso sul collo della ragazza:
“Mmm…” arrossì per quel gesto così intimo.
“B-buongiorno…”
“ ’giorno…” lo sentì mormorare mentre con le labbra iniziava a baciarle il collo.
“Ryo…che stai facendo?”
“Mi rinfresco la memoria…”
“Ma, ma quindi…?”
“Mmm…? Cos…?”
Cercò di concentrarsi e di non pensare a cosa la bocca e la lingua del socio stavano facendo sulla pelle del suo collo:
“Ry-Ryo aspetta!” mormorò provando ad alzarsi.
“Kaori non fare storie, è freddo fuori, torna qui!” esclamò lui riportandola sotto le coperte.
“Dobbiamo parl…storie? Ryo…Storie! Giusto, storie!”
Si alzò di scatto, coprendosi con una coperta, sotto lo sguardo perplesso e infastidito del suo socio che non poté far altro che osservarla raccogliere il primo indumento trovato per terra (la sua maglietta) e scappare fuori dalla camera...

“Quelli chi sono?”
Kaori sobbalzò alla voce profonda del ragazzo che l’aveva evidentemente seguita e ora la osservava mentre apriva una piccola scatola nera, che sempre riponeva con cura nel fondo del suo armadio. Tra gli oggetti di quando era piccola e altre cose a lei care, stava fissando una foto, un po’ vecchia, un po’ sciupata, che ritraeva due persone dall’aria seria:
“Chi sono?” scosse la testa e sorrise “Non so come ma avevo dimenticato la loro storia…” fece una pausa poi continuò “Maki da piccola mi raccontava una favola, una storia d’amore un po’ triste, loro…i due protagonisti erano stati costretti a sposarsi e, per quanto all’inizio si odiassero, per quanto fossero diversi, col tempo avevano imparato anche ad amarsi…” sorrise un po’ amara “purtroppo non è una favola a lieto fine, lui era un poliziotto e a causa di una sparatoria morì, a lei non ricordo cosa successe, credo sia morta poco dopo averlo vendicato…” aggiunse scuotendo la spalle.
Era assurdo, davvero ridicolo, probabilmente aveva solo trasformato quello che lei sapeva ma non ricordava in un sogno, immaginandolo magari in un contesto diverso, in qualcosa di simile alla vita che lei viveva…oh insomma, qualsiasi cosa simile a una qualunque teoria freudiana che poteva darle ragione...eppure…
Osservò ancora quelle persone, la donna, vestita elegantemente, accennava a un seducente sorriso verso l'obiettivo mentre il marito, un bel ragazzo alto e dinoccolato, le stava accanto imbarazzato.
Erano così diversi da loro in realtà…
“Perché ti è venuto ora in mente? Sei un po’ strana, ieri avevi fatto un incubo? Parlavi di loro?”
Si volse verso Ryo senza parole, trovandolo con solo i boxer addosso, e notò una cicatrice quasi trasparente al limite della spalla, nello stesso punto in cui anche a lei avevano…
“Oh…possibile?” guardò ancora la foto sorpresa e d’un tratto sorrise “Era vero allora?” ma nonostante il dubbio fosse ben udibile nella sua voce, tornò a fissarlo con uno sguardo stranito ma sorridente e allungandosi verso di lui gli gettò le braccia al collo, felice, trascinandolo con sé nel letto.
Pensare che era destinata a lui da sempre, pensare che in qualche modo avrebbe rivissuto e portato a buon fine una storia d’amore così particolare la straniva e, per quanto fosse sicura che la sua era una sciocchezza, per quanto fosse scettica, non poteva non pensarci e sentirsi se non orgogliosa almeno confusa e soddisfatta allo stesso tempo.
Si rendeva conto che era una situazione assurda ma a quel punto cosa importava?
Era lì con Ryo, e cosa c’era di meglio se non godersi i suoi baci???


Ed è il pensiero della morte che, infine, aiuta a vivere.
(Umberto Saba)


Fine


*Eheh…mi sa che non ve l’aspettavate…mmm, precisiamo un po’ che è meglio!
Non potevo dirvelo prima ma la sfida consisteva effettivamente nell’invertire i caratteri e ispirarsi ad AH, uccidendo quindi uno dei protagonisti (ruoli invertiti – morte Ryo) con colpo di scena finale e di terminarla lì…purtroppo non ne sono capace; per invertire i caratteri ho dovuto usare come scusa un ipotetico tempo passato e uccidendo Ryo, per quanto fossi obbligata a farlo, mi ero praticamente incartata, non riuscivo a scrivere un epilogo leggibile! Come credo abbiate capito, non riesco a scrivere finali tragici, se non c’è il lieto fine sicuro nelle (mie almeno) ff che gusto c’è? Così in cerca di ispirazione, ho riletto per caso una mia storia scritta nel settembre 2008 (‘sei qui’ - http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=274587&i=1 ) e mi sono ricordata di come Ryo, a seguito di un incubo dove Kaori moriva, decidesse di dichiararsi…la paura fa miracoli a quanto pare, e quindi siamo qui, galeotto fu quel sogno, se sogno lo era! In fondo almeno un Ryo era morto, la sfida era pienamente soddisfatta, no?!;P Che dire…mi piaceva l’idea che fossero destinati davvero da sempre a stare insieme! A rivivere qualcosa che non era finito come doveva…beh! C’è poco da aggiungere!
Grazie per avermi seguita, tutto qui!^^
Grazie davvero, ho apprezzato i vostri commenti o letture mille volte più in questa ff che in tutte altre, ci tenevo molto sul serio, non avevo mai scritto niente di simile! Adesso posso anche tranquillamente tornare al mio vecchio stile!:P Vi prego non mi abbandonate proprio nell’ultimo capitolo però, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! Buon Natale in anticipo!!!!

E visto che ci siamo...
Pubblicità (!!) dell'ultima mia Shot Dramione: obsessive thought

   
 
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