« Brian? Brian? »
...la polvere bianca deve avermi ucciso. Devo essere sicuramente in Paradiso, all'Inferno o non so dove, perché questa è proprio la tua voce.
Sotto il mio corpo sento morbido, come una nuvola, quindi credo sia il Paradiso; anche perché essendo tu un angelo è solo lì che puoi stare.
Apro gli occhi, e lentamente metto a fuoco quella che mi ricordo essere la camera di Junior. E' ancora identica all'ultima immagine che ne ho, l'unica differenza è che dalle tende delle finestre penetra la luce del sole.
Sposto lo sguardo sul viso che ho di fronte; e non so se essere felice o furioso del fatto che ora è davanti a me.
« Ehi, Brian, stai bene? »
Faccio un mugolìo, e mi giro su un fianco.
« Vai via, Olsdal. »
« Sono venuto a prendere Martin, e Junior mi ha detto che ti eri sentito male e che eri qui. »
Corrugo la fronte, e gonfio di poco le guance.
« E allora? »
« Allora se ce la fai ad alzarti vieni via con me. »
Faccio una risata sarcastica, e mi tiro su a sedere su quello che ho scoperto essere il letto di Junior.
« Cosa ne vuoi sapere, tu. » borbotto, mentre un violento giramento di testa mi ricorda che mi sono alzato troppo velocemente.
« Sapere cosa? »
« Sapere tutto. » mormoro, e scendo dal lato del letto opposto a quello dove stai tu.
Mi sento traballare, non mi reggo in piedi, e in modo forse troppo puntuale mi trovo le tue braccia ad avvolgermi.
No, non voglio.
Ce l'avevo fatta, Stefan, ce l'avevo fatta a dimenticare il tuo odore, la tua pelle, ed invece sei di nuovo qui.
Ti poggio una mano sul petto, e ti spingo via.
« Non mi toccare. » sibilo, e mi siedo di nuovo sul letto, con una mano sugli occhi. Voglio dormire, e voglio te fuori da questa stanza.
« Brian, che c'è? Non ti senti bene? »
HA. Che ipocrita. Stronzo.
« No. Devi andare via. »
« Ma si può sapere cosa ti succede? »
Se potessi ringhiare lo farei, perché sembra che tu abbia le fette di salame sugli occhi.
« Mi succede che se stai qui sto peggio. Devi andare via. Non ti voglio vedere. Eri uscito dalla mia vita e non ci devi rientrare. »
« Brian, non capisco. »
Cazzo. Ho fatto un guaio.
Mi sento gli occhi pieni di lacrime; mi verrà un attacco di panico.
« Sei uno stronzo. Uno stronzo! Non mi hai mai difeso, non mi hai mai degnato di uno sguardo! Quel tuo gruppo di scimmie mi diceva e faceva le peggiori cose, e tu non hai mai fatto niente! »
Sto urlando come un ossesso e piangendo come un bambino.
« Non ti voglio più vedere. Pensavo d'amarti ed invece era solo ossessione. » mormoro, e senza aspettare la tua reazione esco velocemente dalla stanza.
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Due capitoli in una botta, avete culo oggi. He he. Corti apposta per dar suspance alla persona a cui sono dedicati. Grazie per le recensioni, e mi fa piacere che vi stia piacendo. <3