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Autore: AliceMaryCullen    26/12/2009    0 recensioni
Ecco qui una Piccola FF, ambientata pochi mesi dopo la fine di Breaking Dawn, scritta a due mani da me e da Lizzie Hale. In questa FF i protagonisti della Saga di troveranno di fronte ad un'evento del tutto inaspettato, che potrebbe mettere in crisi la pace e l'alleanza con i due Branchi di Lupi. Al centro, due cuori che al contrario di ogni logica ed ogni legge di natura, si infiammano l'uno dell'altro, in un'amore pericoloso e proibito. Zoey POV: ME Seth POV: Lilian Hale
Genere: Demenziale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Incompetente. Moccioso. Inutile idiota”. Va avanti da un’ora. Una logorante, lunga, inutile ora. “Scusa, okay? Scusa!”, esclamo, spazientito. Insomma, cavolo. Non volevo davvero far cadere il quadretto che gli ha fatto Nessie. “Non l’ho fatto a posta, Jake! Non volevo!” Leah sbuffa, raccogliendo ancora pezzi di vetro da terra. “Seth, sei un ritardato cronico. Possibile che tu abbia così poca grazia da riuscire ad urtare qualcosa che è sul ripiano più interno della libreria? Sei insopportabile”, sproloquia Leah, sbuffando ancora e gettando nervosamente i cocci di vetro nella spazzatura. E poi, diavolo, ho diciassette anni, non sono più un moccioso idiota. “Adesso basta, okay? Basta. Non sono un moccioso né tanto meno un idiota. Ho solo sbattuto contro la libreria!” Jacob ringhia innervosito, mentre Leah gli tira uno scappellotto sulla nuca. “Sta’ zitto, Toro Ringhiante”, lo prende in giro, con un sorriso sereno che, qualche mese fa, avrei stentato a credere di poter vedere. “Oh, cretini. Vado da Edward”, dico, funereo, per poi uscire da casa Black e, poco fuori dallo spiazzo della casa, mettermi a correre. Non mi va di trasformarmi, non ne ho davvero voglia; e poi, se si dovessero trasformare anche loro inizierebbero a tempestarmi la testa di loro pensieri, e non ho proprio intenzione di essere ripreso anche nella mia, di testa. Quando sono nei pressi della casa dei Cullen, mi accorgo che i vampiri sono in fermento. Percepisco immediatamente l’ondata di odore nauseabondo, che ho imparato ad ignorare, mista ad un altro odore, dolce e femminile. Un’umana? Aggrotto le sopracciglia. Appena fuori dalla porta rallento, per bussare, ma come sempre Edward mi precede e, con il viso bellissimo e stanco, apre la porta. “Cos-”, inizio, ma lui mi interrompe senza lasciarmi neanche il tempo di finire di formulare la frase nella mia testa, che replica. “Entra, Seth”. Renesmee è seduta per terra, tra fiorellini di margherite e ranuncoli, che Alice le sistema intorno; ha il volto tirato, la Visionaria, constato. Edward ascolta i miei pensieri e con la coda dell’occhio lo vedo annuire. “Oh, Seth!”, esclama una voce ben conosciuta alla mia destra. Bella – straordinaria come sempre – mi balza accanto, stritolandomi in un abbraccio. “Ehi, signora C”, dico, allegro. “Cosa sono queste facce funeree?” Sette paia di occhi mielati – Nessie compresa, coi suoi marroni – mi fissano. Mi faccio piccolo sotto quegli sguardi che esprimono sette emozioni diverse: preoccupazione, rancore, disgusto, incomprensione, stanchezza, tensione e rassegnazione. “Eh...?” “Dobbiamo trasformare una ragazza”. Rimango immobile. Improvvisamente ho l’istinto di trasformarmi e comunicare con un ululato che ho bisogno di Jake e Leah. Ma lo spirito orgoglioso dei Quileute ha il sopravvento, per cui faccio da solo, e mi irrigidisco. “Perché?”. “Non poteva essere salvata con mezzi umani. Carlisle sta cercando di rianimarla, ma senza successo. Il cuore non reggerà molto”. La mia testa funziona freneticamente. “Portatela in ospedale, se ne occuperanno i medici”. “Ma morirà!”, esclama Alice, sconcertata. La fisso, duro. Non posso permettere che un altra vita si spenga, non posso. Sono amici miei, si, mi ritrovo a pensare; ma nessuno di loro ha avuto realmente scelta – considero Bella una schiava del detto ‘all’amor non si comanda’. “Come si chiama?” “Non siamo riusciti ancora a capirlo”, interviene Emmett, con le spalle stranamente crollate verso il basso. Rosalie gli posa una mano sull’avambraccio e mi fissa con evidente ribrezzo.
  
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