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Autore: fofiiz    28/12/2009    2 recensioni
Anima Gemella: la persona che ti aiuta, ti completa. La persona che ti fa sentire viva anche quando pensi di aver toccato il fondo per sempre, la persona che pensi di conoscere da una vita già dalla prima volta che la vedi, quella persona che ti fa battere il cuore così tanto velocemente che sembra che stia uscendo dal tuo petto per donarsi completamente a questa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 30 Seconds to Mars
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: "You are the only exception"
Autrice: fofiiz
Rating:  Verde

Note: io non conosco i protagonisti di questa storia Hayley Williams e Jared Leto (magari °ç°), quindi la storia scritta da me è frutto solo della mia immaginazione. Non è mai successo niente tra di loro, ma mi piacevano come coppia personalmente, perciò ho scritto due righe per puro divertimento.
I testi menzionati sono delle canzoni e degli artisti scritti appositamente sotto questi. Le tag sono tutte e due opere mie ^^
La one-shot è stata corretta con tanto amore <3 (almeno spero XD) da Nemo from Mars , spero che sia soddisfatta di me *__*
Vi consiglio di ascoltare le canzoni che ho aggiunto alla storia, sono proprio azzeccate e dolci ^^
e adesso a voi la storia, godetevela *_*

                                                                    I know you by my heart

                                                                                               


        You are the only exception

“Sing us a song and we'll sing it back to you
We could sing our own but what would it be without you?
This heart, it beats, beats for only you “
Paramore . My Heart


Anima Gemella: la persona che ti aiuta, ti completa. La persona che ti fa sentire viva anche quando pensi di aver toccato il fondo per sempre, la persona che pensi di conoscere da una vita già dalla prima volta che la vedi, quella persona che ti fa battere il cuore così tanto velocemente che sembra che stia uscendo dal tuo petto per donarsi completamente a questa. Quella persona che ti completa, che mentre ti abbraccia ti apre le porte del paradiso e spiega le sue ali bianche e luminose, quella persona il cui profumo ricorderai per sempre:mentre cammini in mezzo alla strada, mentre la penserai, o mentre sfogli le vecchie foto... Bhe da questo si può dedurre che non c'è proprio una definizione di queste, si sa solo che ognuno di noi, in questo mondo ha una parte della sua anima, una parte del suo cuore, e una parte del suo essere. Perchè in fondo, chi l'ha trovata, sa che la amerà per sempre anche senza guardare i difetti, senza pensare mai al futuro e senza proccupazioni, a parte quella di perdere questo tassello di questa dannata vita umana. Chissà se poi le anime gemelle si seguono anche dopo la morte? Dopo la fine ci saranno sempre, unite, come se tutto cuontinuasse in una dimensione completamente astratta? Sono eterne? Questo non si sa, si sa solo che ognuno dovrebbe incontrare la propria e non perderla per nulla al mondo.


“Here we are at the start
I can feel the
beating of our hearts
Here we are at the start...”
30 Seconds To Mars – Vox Populi


Sfaccettature di blu graffiavano l'azzurro intenso e dolce di occhi fin troppo maturi. Della matita nera era sciolta attorno ad essi, segno di una notte finita come tutte le altre. I cuscini bianchi erano sgualciti e un leggero lenzuolo copriva il petto duro e definito da pettorali scolpiti. Le braccia erano dietro ai capelli spettinati, scuri, mentre quegli occhi guardavano il soffitto. Erano persi, ad immaginarsi chissà cosa. Li chiuse per un momento lentamente e delicatamente mentre aspettava il suono del telefono che avrebbe annunciato la sveglia mattutina. Non aveva chiuso occhio dopo quella notte. No, come avrebbe potuto dimenticarla così facilmente? I suoi occhi verdi, delicati e ingenui su di lui, il suo corpicino, piccolo ed indifeso fasciato da un vestito a palloncino arancione che le scopriva leggermente fino al ginocchio le gambe fin troppo pallide. I suoi capelli probabilmente la facevano distinguere tra la folla, infatti grazie a questo dettaglio l'uomo aveva potuto seguirla con lo sguardo tutta la sera, non perdendosi un battito di ciglia, uno spostamento della frangia con le sue piccole mani, e un sorriso smagliante degno di una che ha carattere. La frangia della ragazza si presentava con uno strano arancione acceso, mentre il resto dei capelli erano rosso fuoco. No, non era una ragazza molto famosa, l'avrebbe notata, eppure quando pronunciarono il nome della band di cui lei insieme ad un altro ragazzo (di cui non ricordava il nome..forse Jhon..) facevano parte, per presentare uno show della serata a lui sembrò di averli già sentiti... I paramore era la band e lei era Hayley Williams, la cantante con più energia forse di tutta l'America. Si chiese come aveva potuto non notarla? Il suo viso di porcellana non se ne andava dalla sua mente, e quando chiudeva gli occhi, si ritrovava davanti quello stesso volto che lo fissava, immergendo i propri occhi in quelli di lei.

Iniziava a chiedersi quando l'avrebbe rivista. Aveva paura di averla persa per sempre.

Poco dopo aver risposto al telefono per avvertire che si sarebbe presentato a colazione, si mise una camicia e i soliti pantaloni neri con un paio di scarpe da ginnastica e scese di corsa le scale. Iniziò a camminare per i lunghi corridoi dell'hotel che quella notte avrebbe ospitato le star che avevano preso parte allo show della sera prima. Il suo blackberry squillò: era Shannon, notò Jared sullo schermo, maledicendolo e rallentando il passo di fronte alla porta di una camera per rispondere :

-Ehi Shan! Cazzo sto arrivando! Questo h...- non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò contro qualcosa, o meglio qualcuno. La ragazzina cadde e Jared senza accorgersene le prese una mano per tirarla su.

-Oddio scusa, non volevo...- Disse schivo. Solo quando lei tornò in piedi si accorse di chi fosse. Lei e i suoi occhi verdi, la sua carnagione pallida, i lineamenti ,leggeri e i capelli dai colori assurdi. Rimase a bocca aperta come un pesce, sembrava anche abbastanza ridicolo in quella posizione, ma in quel momento il suo cuore batteva così velocemente che non riusciva quasi a respirare.

-Non ti preoccupare...- Disse sorridente la ragazzina, come se non fosse successo niente. Era davvero piccola rispetto a Jared.

-Ma stai bene?- Disse lei preuccupata toccandogli delicatamente una guancia. Jared continuò a fissarla mentre in lui si scatenava un uragano di emozioni. Non gli era mai capitato di essere in balia di una tempesta emotiva così forte. Era come una scarica di adrenalina, di quelle che provava durante i concerti, ma molto più delicata, dal sapore dolce come il miele, ma aspro come il limone. Due gusti completamente diversi, che però si accoppiavano così bene insieme, quasi da non far notare che erano due opposti. E così era per loro, pensava Jared: lui una pioggia incessante, lei un sole splendente e brillante; lui l'oscurità e lei la luce. Non si sarebbe mai reso conto, se non grazie a questo incidente, di quanto Hayley fosse bella nella sua semplicità degna di una persona che ha tanto da dire e da mostrare agli altri.

Dopo ben due minuti di silezio tra i due, un silenzio che valeva più di mille parole, Jared riuscì a biascicare qualcosa di simile a delle parole:

-Sì sì, tutto ok... Vie- Vieni a colazione?- Sorrise ingenuamente. Quasi non ricordava quando aveva sorriso così ad una donna. Non che non sorridesse mai, ma lo faceva con malizia, per evidenziare i suoi tratti maledettamente belli.

-Sì, ma non ti vedo molto bene, credimi, meglio se andiamo a prendere un caffè!- Disse sicura Hayley. Indossava una felpa di tre taglie più grandi della sua, un paio di jeans aderenti neri e le solite scarpe basse. Aveva un cappello e il cappuccio da cui uscivano ciocche rosse di capelli. Tutti quando la vedevano pensavano che fosse una ragazza strana, già dai tempi del liceo. Ma lei era come tutte le ragazze di questo mondo. Solo perchè era alta circa venti centimetri meno di Jared, che le era accanto, non voleva dire che non avesse carattere, anzi ne aveva fin troppo. E lo mostrava soprattutto sopra a un palco, con un microfono in mano e la sua voce. Dannazione, quella sì che era la parte di lei più grintosa.

La ragazzina iniziò a camminare e lui la seguì come un cagnolino. Pensava che non avrebbe mai parlato con lei, figurarsi andarci a prendere un caffè. E poi a lui non piaceva nemmeno il caffè. Non che glielo avrebbe detto, per adesso.

Scesero le scale ed entrarono nella sala colazioni. Shanno vide il fratello sconvolto con la ragazza e non disse niente, rimase solo in silenzio con il compagno di band Tomo.

Hayley e Jared si sedettero allo stesso tavolo, come se fosse un abitudine, e finalmente, trovandosi faccia a faccia, si guardarono neglio occhi: Jared trovò un'isola sperduta nei suoi, una sabbia che non era mai stata calpestata da nessuno, un mare così pulito e limpido come l'anima della ragazzina. Sì, lui sapeva leggere bene le persone. Sapeva scrutarle, sapeva capirle e raccontare le loro storie senza sbagliare. Era un attore e un cantante, coglieva le emozioni dalle altre persone per scriverle nei testi e usare quelle parole che affascinavano chi le cantava con lui ai concerti. Ma non aveva mai scritto di sé. Del dolore che quel cuore portava con sè da troppo tempo, non aveva mai scritto della sua solitudine, della sua amarezza di non essere veramente amato, e di essere desiderato solamente dalle sue groupies. No, non lo aveva mai fatto, e sicuramente non avrebbe scritto nemmeno di quello che stava succedendo in quell'istante, di quel fuoco accesso senza saperne il perchè, della scintilla scagliata. No, sul serio, si sarebbe sentito troppo in imbarazzo ad esporsi così tanto al suo pubblico.

Eppure stava così bene in quel limbo di beatitudine, gli scappò ingenuamente un sorriso, che la ragazza ricambiò solare. Appoggiò i gomiti sul tavolo e poggiò il mento sulle mani e sorridente gli chiese:

-Allora, ti senti meglio, vedo che hai ripreso un po' di cera.-

-Sì sì grazie.- disse Jared sorridente.

-Non mi dire come ti chiami! Lo so!... Allora, tu sei... Jared Leto!?? Dio è vero! Come ho fatto a non riconoscerti! Piacere Hayley Williams!- disse convinta e allungando la sua piccola mano.

Jared ricambiò il gesto divertitò da quell'euforia, era troppo giovane per lui, se lo sentiva. Magari non era nemmeno maggiorenne, cazzo a quel punto sarebbe anche andato nei guai. Vabè una semplice amicizia non le avrebbe fatto di certo male. Forse a lui sì, ma cosa importava? Cosa importava se per una volta si sarebbe sentito vivo, anche se dopo sarebbe tornato tutto offuscato come sempre?.

-Ieri sera ti ho visto sul Red Carpet mentre ti facevano un'intervista...- Disse Hayley mentre arrivava la cameriera che interruppe i pensieri di Jared.

-Cosa desiderate signori?- disse sbattendo le ciglia verso Jared, mentre lui non era che tutt'occhi per Hayley che dolcemente rispose -Solamente un caffè-

-E lei signore?- insistette la donna.

-Uhm niente grazie.- rispose finalmente guardandola.

-NO! Devi prendere assolutamente qualcosa! Altrimenti ti sentirai male di nuovo! Un caffè anche per lui...- disse ostinata, mentre la donna se ne andava, scocciata.

-Ma...-

-Niente ma! Adesso tu ti prendi qualcosa di caldo! Non voglio che mi svieni qui!- disse determinata, prendendogli una mano che era poggiata inanime sul tavolo. Jared rise e la guardò nel momento del contatto. Avrebbe potuto giurare che avessero entrambi avuto un brivido, anche Hayley, che era all'oscuro della battaglia all'interno del corpo di Jared. Avrebbero vinto gli ormoni o la sua anima?

Hayley abbassò lo sguardo imbarazzata dal colore accesso degli occhi dell'uomo. Si sentiva opprimere mentre la guardavano, erano così dannatamente belli, e proibiti per una come lei. Non che non potesse avere uomini, certo che no, ma lui, lui era Jared Leto, e lei una semplice ragazzina di 21 anni. No, lui non avrebbe guardato lei, e il suo corpicino ingenuo che sembrava quello di una quattordicenne. Lei sapeva qualcosa di lui, sapeva che andava dietro a molte attrici, e aveva sentito dire che stava pure con Paris Hilton. No, di certo non avrebbe guardato lei. E senza sapere il motivo si sentì triste, vuota, senza un pezzo, anche se era felicemente impegna con Chad, che la rendeva felice sempre, anche quando c'erano chilometri e una cornetta a dividerli. Lo amava, era sicura. Era sempre presente quando lei ne aveva bisogno, ed era giusto per lei, era quello che cercava. Ma dopo aver pensato a quel nome, “Paris Hilton” lei si sentì delusa, senza un motivo preciso.

-Che c'è da ridere?- disse rialzando lo sguardo verso di lui.

-Sei molto carina quando fai la premurosa...- Jared si morse la lingua per quel complimento. Gli era venuto naturale, ma non aveva di certo scuse, non avrebbe dovuto dirlo.

-Scusa sono stato un...- disse cercandosi di alzarzi dal tavolo.

Ma Hayley lo fermò, e a lui sembrò che le campane suonassero accanto a lui.

-No resta, lo accetto come un complimento.- Disse Hayley tenendogli la mano e arrossendo leggermente accorgendosi di quel contatto involontario, ma necessario per entrambi.

Lui si mise a sedere di nuovo, rimmergendosi nel colore intenso di quei due occhi, uno specchio così nitido e deciso, che non si sarebbero mai offuscati, non come quelli di Jared.

Iniziarono a parlare, la gente se ne andava, ma loro non volevano rompere quella conversazione, come se entrambi ne avessere bisogno fisico. Passarono ore, finchè per entrambi non fu l'ora di lasciarsi.

Dopo aver riso e scherzato avevano fatto il resoconto della propria vita, e di quegli aerei che sarebbero partiti: uno per Nashville, e uno per Los Angeles qualche ora più tardi. Jared accompagnò la ragazza alla porta della sua camera, e lei l'aprì con difficoltà, non sapendo usare la carta magnetica, aiutata da Jared naturalmente che rideva come un pazzo. Si salutarono, mentre fuori iniziava a piovere lentamente ed incessantemente. Quelle goccie erano lacrime del cuore di Jared e molto probabilmente anche quelle del cuore di Hayley. Si abbracciarono dolcemente mentre Hayley in punta di piedi cercò di arrivare a parlare ad un orecchio a Jared, inutilmente. Lui la prese per la vita, senza sforzo, e la tirò su per inebriarsi di quel profumo mai sentito ma così familiare a se stesso.

-Ricordati solo una cosa Jared, tu sei semplicemente come la luna, hai due facce, e noi giudichiamo solo quella che vediamo davanti a noi, bella e splendente come il sole. Ma non è detto che questa sia la più bella. Io sono stata l'unica a scoprirla, e rimarrà sempre qui dentro...- disse indicandosi il cuore con la mano, come avrebbe fatto una bambina piccola.

-Giuro che non dimenticherò mai la bellezza di questa faccia, sarà sempre tra i miei luoghi preferiti, tra quelli che un giorno rivisiterò con saggezza e amore, come se fosse il luogo a cui appartengo...- disse con le lacrime agli occhi.

-Giuro anche che ti rincontrerò Jared, lo farò.- Lui la strinse a sé, senza guardarla in viso. Dopo qualche minuto, si staccarono e le prese il viso tra le mani:

-Allora ti accoglierò come se tu fossi vissuta lì.- avvicinò le proprie labbra alle sue, delicate, ce le poggiò: tremavano, forse di paura, paura che dopo quel bacio non ci sarebbe stato più niente, e quell'emozione non sarebbe potuta rivivere il giorno dopo, né il mese dopo, né un anno dopo. E poi la lasciò andare, inesorabilmente, mentre Hayley chiudeva quella porta maledetta, come quando era arrivata. Lasciando un vuoto, un vuoto che ci sarebbe sempre stato dentro a Jared, un uomo che non riusciva a rendersi felice in alcun modo, senza calore, senza il suo calore. Adesso si rese conto quanto Hayley fosse importante anche se la conosceva da poche ore. Inizioò a credere che fosse la sua anima gemella. Bha che sciocchezze. Ma l'avrebbe rivista, e sarebbe stata sua, per sempre.



I believe in nothing, not the end and not the start
I believe in nothing, not the earth and not the stars
I believe in nothing, not the day and not the dark
I believe in nothing but the
beating of our hearts
I believe in nothing
100 suns until we part
I believe in nothing not in sin and not in God
I believe in nothing, not in peace and not in war
I believe in nothing but
the truth and who we are.
30 Seconds To Mars – 100 Suns



and that was the day that I promised I'd never sing of love if does not exist
but darling you are the only exception

[...]I've got a tight grip on reality but I can't let go
of whats part of me
here
I know you're leaving tomorrow when you wake up
leave me of some kind of
proof it's not a dream
P
aramore – The Only Exception

     H <3 J

  
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