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Autore: ily95    28/12/2009    2 recensioni
E se Nicolas avesse lasciato Antonella e se ne fosse andato con Milagros in Spagna? Due anni dopo molte cose sono cambiate, sia la vita di Nicolas che quella di Antonella stanno andando alla deriva. Entrambi non sanno più chi sono. E poi un giorno... [Pairing: Niconella]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Antonella Lamas Bernardi, Nicolas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sento l'asfalto ruvido e freddo sotto di me e tutto il corpo mi fa male.
In che guaio mi sono cacciata?
-Sta bene??- sento che mi chiede un uomo.

Mentre noi siamo troppi scossi per scendere dall'auto, il tassista va a vedere cos'è successo.
Noi non ci siamo fatti niente ma lo scooter ha urtato contro il taxi, la ragazza che lo guidava è rimbalzata sul cofano dell'auto ed è caduta per terra.
Il paraurti e il cofano del taxi sono un po' ammaccati ma per il resto non ha riportato danni.
-Mi sa che dobbiamo chiamare un'ambulanza!- dice il tassista. -La ragazza è svenuta.
Anche papà scende dal taxi e va a vedere.

Apro gli occhi e vedo un uomo che mi scruta attentamente.
-Aaaah!- urlo.
-Aaaah!- urla.
-Chi è lei? Cosa vuole? Se mi tocca la uccido!!- grido, cercando di ricordarmi le lezioni di karate e boxe prese.
Mi alzo in piedi e in una mossa lo atterro.
-Credo non ci sia bisogno di un'ambulanza!- geme lui.
Un uomo, che dev'essere un tassista, mi si avvicina.
-Lei! Brutto sconsiderato ma ha visto a che velocità andava?? Io la denuncio! Le faccio causa!- urlo contro l'uomo.
-Veramente questo è un senso unico.- dice lui, calmo.
-Ma cosa pretende, che uno di sera possa vedere tutti i cartelli?- continuo a urlare. -Lei non dovrebbe avercela la patente, pirata della strada!!!
-Calmati, ragazzina.- dice l'altro uomo.

-Ma che sta succedendo?- chiede Roberto, cercando di vedere nel piccolo spazio illuminato dai fari del taxi.
-Sembra che stiano litigando.- dico io. -Mi pare di vedere tre figure, quindi la ragazza sta bene.
-Andiamo a vedere.- dice, scendendo dal taxi.

-Brutto animale, cosa crede, di essere in campagna?? Non so se l'ha notato ma qui siamo a Buenos Aires, ci sono le strade, ci sono le persone! Pensi se attraversava un passeggino o un cane randagio! Con lei non aveva scampo! Guardi, si ritenga fortunato se non la denuncio!
-Ma le ripeto che era lei in senso contrario!- si giustifica il tassista.
-Che succede?- chiede un altro uomo, avvicinandosi insieme ad un ragazzo.
-Ma in quanti eravate sul taxi? Sa che lei poteva far succedere una tragedia!- continuo a urlare al tassista.

Questa voce...Questa voce...Non è possibile.
-Antonella?- chiedo.

Non distinguo i volti con questo buio e non capisco bene chi sia il tizio che ha parlato.
-Chi sei?- chiedo.
-Antonella...- ripete.
Gli altri due uomini guardano quello che ha parlato e poi me.
-Antonella?- chiede l'uomo che era sceso dall'auto con il ragazzo.
-SI'- urlo. -SI' SONO IO, ANTONELLA LAMAS BERNARDI! SI PUO' SAPERE CHI SIETE E COSA VOLETE???????????- urlo, perdendo anche quel poco di calma che mi era rimasta.
-Non mi riconosci?- dice il ragazzo. -Beh, con questo buio non ti avevo riconosciuta neanch'io. Che ne dite se andiamo tutti a prenderci un caffè, così ci facciamo perdonare da Antonella?- chiede agli altri, che sembrano d'accordo.
Tutti e tre sembrano molto scioccati. Ma cosa vogliono questi da me?
Mentre il tassista chiama un meccanico, io e i tre uomini ci avviamo verso il bar più vicino.
Mentre passiamo sotto le luci dei lampioni riesco a scorgere i loro volti.
Non può essere...

Ho ritrovato Antonella...Ma ora che le dico? Forse abbiamo fatto male a farci riconoscere...

-Nicolas...- sussurro.
Lui si volta verso di me.
-Ciao.- gli dico.
Lui sorride. Almeno, lo intuisco, visto che non vedo molto.
Uno dei due uomini ha un non so che di familiare ma non ho idea di chi potrebbe essere mentre l'altro non l'ho mai visto prima ma assomiglia vagamente a Nicolas. Forse è suo padre o un suo parente.
Camminiamo tutti e quattro in silenzio ed arriviamo ad un bar.
Nicolas, mi apre la porta ed entriamo.
Non c'è quasi nessuno, solo un paio di uomini seduti al bancone con davanti una bottiglia di whisky e un gin and tonic, tutti incappucciati per il freddo.
Il barista ci guarda.
-Salve.- dice l'uomo che mi è familiare.
Il barista risponde con un grugnito e noi ci sediamo ad un tavolo. Una signora arriva a prendere gli ordini.
Mi ricordo che non ho cenato. Oh oh. Dovevo andare al take away! Fabio, zio Fito! Saranno in pensiero!
Io e Nicolas prendiamo due cioccolate calde mentre i due uomini optano per un goccio di vodka.
-Nicolas...Mi faresti usare il tuo cellulare?- chiedo.
-Sì, certo.- dice lui, prendendolo dalla tasca e porgendomelo.
Mentre me lo da noto qualcosa sul suo polso...Il braccialetto...allora anche lui non si è dimenticato di me!
Mi riscuoto e afferro il suo cellulare ed esco per telefonare.

-Che facciamo?- mi chiede Roberto.
-Dovresti dirgli chi sei.- suggerisce papà.
Annuisco.
-Riprendiamo i contatti con lei e la sua famiglia... potrebbero aiutarci.
-Io non voglio più metterla in pericolo!- dice Roberto.
-Forse dovremmo far scegliere a lei cosa fare.
-Vuoi dirle la verità? Ma sei pazzo?- mi dice papà.
-Che altro potremmo fare?
-Max, Nico ha ragione. Dobbiamo dirglielo. Non ti preoccupare.
Papà sbuffa.
-Come volete. Ma io in gattabuia non ci torno.

-Ehm...zio...
-Anto, dove sei finita?- urla preoccupato dall'altra parte del telefono.
-Scusa ma ho fatto un incidente con il motorino...
-Come un incidente? Stai bene? Ti sei rotta qualcosa? Ora vengo lì!
-No no tranquillo zio sto bene. Solo che non immaginerai chi c'era nel taxi che mi ha investito.
-Chi?
-Nicolas! Insieme a due uomini.
-Nicolas? E' tornato?
-E' tornato Nicolas?- sento che chiede in sottofondo Fabio.
-Vabbè dai quando vuoi torna a casa. E dì a Nico e ai suoi amici che li ospitiamo da noi!
-Davvero?
-Certo!
-Ok, grazie zio. Ciao.- dico riattaccando.
Rientro nel locale e vedo le facce dei miei "amici" molto scure.
-Qualcosa non va?- chiedo.
-Non ci siamo presentati.- dice uno dei due uomini. -Io sono Roberto. Sono tuo padre.- conclude calmo.
Sbarro gli occhi. Mio padre?
-Come?- sussurro.
Lui annuisce e viene verso di me, impacciato.
Mi stringe in un abbraccio e io lo stringo forte.
-Mi sei mancato.- dico.
-Anche tu. Tantissimo. E anche tua madre e tuo fratello...Credi che potrei vederli qualche volta?
-Mamma non c'è. E' andata a vivere all'estero. Io e Fabio viviamo con zio Fito.
-Oh! Fito! Da quanto tempo non lo vedo...
Mi scappa un sorriso. D'istinto guardo Nicolas.
-Ah, e lui è Max.- fa papà. -E' il padre di Nico.
Annuisco porgendo la mano all'uomo.
-E così sei la famosa Antonella...
-Mi perdoni di averla picchiata prima, signore.- dico, abbassando lo sguardo.
Lui sorride.
-Non fa niente, ragazzina.
Ci sediamo e finiamo di bere e poi usciamo dal bar. Li informo che possono stare da noi quanto vogliono e loro accettano, promettendo però di stare solo finchè non trovano un appartamento.
Non mi raccontano quasi niente di loro e in silenzio ci dirigiamo a casa mia.
Entriamo.
-Fito!- urla Nicolas, vedendolo.
-Nicolas!!
Si abbracciano con le lacrime agli occhi.
-Roberto??- chiede poi stupito.
-Fito!- anche lui si unisce all'abbraccio.
Max se ne sta un po' in disparte imbarazzato.
Scende anche mio fratello e facciamo le presentazioni. Scoppia in lacrime mentre abbraccia papà...non l'avevo mai visto così felice...
Dopo aver sistemato i tre nelle camere libere, andiamo tutti a dormire, rimandando i racconti al giorno dopo vista la tarda ora.


ANGoLo DELL'AUTRiCe
Ecco qui! Finalmente Anto, Nico e Roberto si sono incontrati... ora che succederà? Mah!
Comunque la casa in cui vivono Anto, Fito e Fabio è quella che sarebbe di Leandro che poi aveva dato a Bianca.
Non mi sembra di avere nient'altro da dire, se avete bisogno di chiarimenti o spiegazioni su qualcosa che non si è capito ditemelo pure. Ringrazio Ilary_Divina e tutti quelli che hanno letto...recensite!
Un bacio, Ily
  
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