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Autore: RoloChan105    01/01/2010    14 recensioni
-In che anno siamo scusi ?-Si prese coraggio e domandò infine. Ancora abbastanza confuso dalle reazioni di quella donna, l’ accontentò.
-Siamo nel 1890 …-Si grattò perplesso la testa non appena la vide sbiancare in volto.-Si sente bene Milady?-
-Se …se mi sento bene ?-Lo incatenò con lo sguardo.-Come faccio a sentirmi bene !?-Lo afferrò per il rever della giacca scuotendolo insistentemente-NON HO LA Più PALLIDA IDEA DI DOVE SIA FINITA E LEI MI DICE SE STO BENE !?-
Personaggi:Nami-Zoro Roronoa-Trafalgar Law-Eustass Kidd-Portuguese D.Ace-Crocodile ( Principali ) Per il resto un pò tutti!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Portuguese D. Ace, Roronoa Zoro, Trafalgar Law | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cross Book

Cross Book

 

 

 

 

Primo capitolo

 

 

“…Perle di sudore scendevano lungo le sue tempie, in quel momento così pieno e carico di tensione. La lieve luce lunare non aiutava il giovane poliziotto in quella corsa frenetica nei vicoli più malfamati della città, dove appostati in ogni angolo, potevano venire scorti rifiuti della società o gente abbandonata al suo destino.

Vedeva il suo uomo, correre nel cercare di seminarlo definitivamente dopo aver avuto la sconsideratezza di farsi pizzicare nel luogo del misfatto qualche minuto prima che l’uomo, entrasse nel locale per il solito giro di indagini.

In quella malfatta tracolla che portava e si agitava venendo sbattuta ripetutamente nella corsa, c’era l’ oggetto di tutti i suoi problemi e i suoi guai…Inoltre, aveva il vago sospetto che il ladro, o almeno, quell’ uomo, non avesse la benché minima idea di cio che stava trasportando con se…”

 

Un suono metallico, la fece distogliere dalla lettura.

Sospirando per l’ ennesima volta quella mattina, la quarta precisiamo, prese svogliatamente dal tavolino di fronte a lei, un segnalibro raffigurante un corvo nero e lo inserì in quelle pagine cariche di mistero e di suspance.

Lisciando con la mano, in un movimento circolare la copertina ormai usurata del libro, lo poggiò delicata sulla poltrona, aspettandosi di tornare di li a poco, nel suo impegno preferito.

Si calò gli occhiali sugli occhi e a passo deciso, percorse il breve corridoio che portava alla sua scrivania.

Non rimase per nulla impressionata di vedere il suo capo a braccia conserte e con lo sguardo astioso che per l’ ennesima volta, l’aveva pescata a distogliersi dal lavoro.

-Si?-Domandò quindi inforcandosi gli occhiali con una mossa decisa e mettendo in modo allineato i tacchi che portava a lavoro come di consuetudine.

-Mi chiedo quante volte ti debba dire le solite cose signorina Nami…-Cominciò così il suo discorso il suo superiore.-Lo sai anche tu più di me, che in questa settimana mi sono raccomandato più volte.-Si guardò dietro e afferrò con una mano, muovendo un solo passo, la sedia alle sue spalle.-Mi capisci Nami?-

La ragazza per far distendere i nervi, soffiò aria dal naso e cercò di rilassarsi. Moderò la voce e accompagnato da un cenno affermativo con la testa, prese parola.

-Si, signor Icerburg…è solo che in questa fascia d’ orario-E con il volto si rivolse al grande orologio alle sue spalle-Non c’è praticamente anima viva.-Prima che l’ uomo riprendesse a parlare, continuò- So che questa settimana è difficile…ci sarà il suo trasferimento per la conferenza a Water Seven e con il nuovo arrivato, dovrò spiegargli ogni cosa…ma…-Lo guardò decisa negli occhi-Ho in mano la situazione!- Forse rammentargli i vari punti che in quella lunga settimana aveva più e più volte ripetuto, era stata la scelta più saggia.

Questo poi ai suoi occhi, la rendeva una ragazza attenta, intelligente e soprattutto responsabile e affidabile.

-Santi numi…-Si poggiò con i gomiti sulla scrivania-Forse sono io troppo paranoico…-L’ unica cosa che il direttore Iceburg voleva per la sua antica e prestigiosa biblioteca, era essere sempre impeccabile…

Ogni giorno, incaricava Nami, la sua segretaria, di provvedere ad avere la più ampia scelta di libri e tutti, anche le novità, erano presenti in quell’ enorme archivio, lasciando stupiti i visitatori per la vasta e ampissima gamma di scelta.

-Vedrà che ogni cosa andrà per il verso giusto…-Lo rassicurò lei, muovendo un passo indietro e sospirando per averla scampata.

-Si giusto…-Si passò distratto una mano fra i capelli alzandosi al contempo dalla sedia e tornando verso il suo studio.

 

La chiave scoccò nella serratura non appena quella sera, aveva fatto ritorno a casa.

Entrando circospetta e accendendo la luce, infuse alla stanza un aria di stanchezza che solitamente, si manifestava nel più delle volte nel suo lavoro, verso il pomeriggio.

Scegliere, consigliare, provvedere ed aiutare…e controllare, non dimentichiamoci.

Insomma, piccole cose che sommate, ti rendono avvolte la vita difficile e stressante…

Lasciò cadere pesantemente le chiavi sulla mensola e si avviò nel piccolo salotto, ad appendere il suo cappotto, un po’ umidiccio per la pioggia che quella sera al ritorno, l’ aveva sorpresa.

Si soffermò per qualche minuto a osservare la spia luminosa rossa del telefono, che le segnalava appunto che qualcuno aveva chiamato e lasciato qualche messaggio.

Alzando gli occhi al cielo, mosse una mano alla ricerca del pulsante di accensione e con l’ altra, sbottonava i primi bottoni.

Il suono indistinguibile della segreteria telefonica scattò, questa l’ avvertiva che aveva a malapena tre messaggi in rubrica.

Sospirando e togliendosi il giubbotto, lo appese all’ appendiabiti dirigendosi poi, come prossima meta, in camera sua a togliersi quei trampoli.

_”Tesoro sono io…”-La voce che parlava anche durante la sua momentanea assenza, era chiaramente e indistinguibile, la voce di sua madre. –“So che questa settimana avrai da stringere i denti…”-Tutti  sapevano, all’ interno della sua famiglia, la sua situazione sul campo di lavoro.-“ Ma non ti arrendere e fatti sentire uno di questi giorni…-Ci fu un attimo di pausa, per poi, riprendere-“Magari puoi passare da noi il fine settimana che ne dici?”-Scommise che sua madre, si aspettava una cosa del genere-“Mi fai risapere”-Terminò il messaggio cominciandone a ruota un altro-“Sei una figlia di cagna!”-Ecco la voce, anch’essa inconfondibile del suo ex che aveva piantato in asso gia da parecchi mesi e che continuava a rompere.

Il terzo messaggio invece, era più calmo, una voce sostenuta, dolce e morbida come il velluto, un po’ titubante magari, le fece venire voglia di chiamare. Compose il numero e si mise appoggiata con la schiena contro il muro nell’ attesa.

-nulla…-Sospirò delusa nel vedere che nessuno rispondeva a quel numero.

Il breve messaggio era da parte, del suo nuovo collega di lavoro, che l’ avvertiva che l’ indomani, sarebbe arrivato con giorni d’anticipo dalla sua cittadina e che non conosceva affatto il posto.

Voleva quindi Nami, scambiarci qualche parola e informazione, più che altro, precisazioni…

Buttando giù l’ apparecchio si diresse verso il divano dove aveva lasciato ricadere la borsa appena entrata.

Fece rispuntare fuori, il libro di quella mattina.

Era strano per lei, era una grande amante di libri, antichi e recenti, ma mai un libro, nonostante avesse una trama abbastanza semplice, era riuscita a intrigarla così nel profondo.

Inoltre, non era mai stata una grande amante di gialli.

Il merito quindi, era dovuto alla forte figura carismatica che ricopriva il poliziotto in quel racconto.

Fiero, col senso dell’ onore e quando ce ne era il bisogno, si accattivava le inimicizie della gente.

Non era quindi un lord molto facile con cui trattare.

La storia era ambientata negli anni del 1800, dove le scoperte scientifiche stavano pian piano, cominciando a radicarsi nella cultura corrotta del tempo.

Un semplice oggetto…un oggetto che fin dall’ inizio, non si sa cosa sia e che è destinato a farsi recuperare dal giovane poliziotto.

Trovava quell’ uomo fantastico nonostante fosse solo un invenzione letteraria…

Si sentiva vicino a lui, simile per alcuni versi nel carattere e avvolte, provava ammirazione per la destrezza e per le scelte che faceva.

Ma d'altronde , perché scaldarsi tanto? Si ripeteva ogni qual volta lo prendeva in mano e riprendeva la lettura nel punto in cui era stata interrotta…Tutto cio, suo malgrado, era solo finzione

 

 

 

“…Era dunque riuscito a requisire un cavallo con tanto di carrozza. Nuovamente, aveva seguito la sua pista e nuovamente, il fuggiasco scappava con l’ oggetto dei suoi desideri. Aveva sequestrato quella carrozza per il puro e in dubito sforzo, di mettere fine a quelle corse e a quelli inseguimenti che mettevano a repentaglio la sua vita.

E comunque, era da sottolineare, veniva profumatamente pagato…

Fece scoccare le redini, non appena percepì che l’ uomo, cominciava a distanziarsi da lui…

Aveva però, il presentimento…che sarebbe accaduto qualcosa…”

 

 

-Ora però sono curiosa…-Mormorò fra se e se Nami presa com’era nella lettura.

Cambiatasi in abiti da notte, si accoccolò meglio al plaid che portava addosso per non prendere freddo.

Lo scoppiettare del fuoco del camino, era un valido mezzo di compagnia per quelle serate fredde.

Sbuffante, cacciandosi una mano a portarsi dietro l’ orecchio una ciocca malandrina, posò sulle gambe il libro rinfoderato di cuoio. Fece passare il polpastrello sulle pagine chiuse, per poi, infilarlo fra le ultime pagine…

Non era bene leggere la fine di un libro…soprattutto se ti appassionava così tanto…

Ma voleva scoprire qualcosa…anche solo per rassicurarsi…e poi, anche per scoprire se quella certa “signorina” se la intendeva con il suo poliziotto…

Mordendosi il labbro inferiore con insistenza, aprì le pagine e chiuse immediatamente gli occhi quando un fascio di luce e un alito di vento, fecero capolino nella stanza…

 

 

-Ahhh!!! Ahhhh!!!-Alzandosi leggermente sui piedi, aumentava la stretta alle redini che teneva in mano per aizzare i cavalli a dare il massimo.

Vedeva il cappotto svolazzante del suo uomo, agitarsi tra il vento, preoccupandosi più che altro, di scamparla da lui.

Stringeva i denti, mentre passava attraverso un porticato. Percepì le ruote che sbattevano contro la strada sregolata e vari scossoni farsi sempre più frequenti…

-Dannazione !-Urlò quasi vedendolo andare sempre più lontano.

A differenza di lui poi, il suo mezzo, non portava carrozza o altri ingombri da far rallentare l’ animale.

Un lieve suono, poi sempre più frequente e più visibile…si abbattè investendolo in pieno…

Il cavallo si impennò facendo andare a sbattere la carrozza per qualche metro, per poi, riprendere la corsa folle verso un punto non bene precisato.

Il giovane poliziotto, si massaggiò la testa, notando solo dopo pochi minuti, che aveva un piede nudo, poggiato sulla spalla. Mugugnò qualche verso di dolore tirandosi su a sedere e scoprì con enorme stupore di aver attutito la caduta a quella voce insistente che aveva captato prima dell’ impatto.

Con la poca luce lunare, riuscì a distinguere un poco i tratti, nel sobbalzare di stupore nel vedere che si trattava di una donna … di una donna in abbigliamento alquanto indecente per camminare per le strade a quell’ ora tarda. Gettò un ultimo sguardo alla strada ormai deserta e imprecante, riuscì a riprendere il controllo del cavallo per rincamminarsi verso casa.

 

 

 

 

   
 
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