Salve!! Dopo una vita eccomi qui!! Ma c’è un motivo se ho tardato tanto…questo infatti è l’ultimo capitolo e non il penultimo, ho deciso di mettere tutto insieme e descrivere i fatti in una maniera un po’ particolare (e molto complicata da mettere per scritto, ve l’assicuro!), però ce l’ho messa tutta e la fine mi piace davvero molto, la trovo anche un po’ commovente!! Cmq non voglio farvi perdere altro tempo perciò ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita e commentato fino a qui!! Un bacione e buona lettura!! ^_^
Il fiume. Continuava a
scorrere lento ma irrefrenabile del tutto inconsapevole di essere stato,
esattamente una settimana prima, teatro di una guerra ormai conclusa.
Guardava l’acqua seguire
costantemente il suo corso proprio come in quel momento, quando tutto era
iniziato. Si sedette sull’erba raccogliendo un sassolino che si trovava sulla
sponda rigirandoselo tra le dita, alzando poi la testa e spostando l’attenzione
sulle persone che passeggiavano tranquille sull’altro lato del canale. Lanciò
la piccola pietra sulla superficie dell’acqua che andò a fondo dopo aver
effettuato tre rimbalzi. Sospirò e si sdraiò sul prato chiudendo gli occhi,
lasciando al vento di scompigliargli i capelli. Nemmeno dieci giorni e sarebbe
finito anche il mese di agosto che ben presto si sarebbe portato via anche
l’estate. Si sentiva tremendamente vuoto, aveva come l’impressione che gli
mancasse qualcosa…e in effetti era proprio così, qualcosa l’aveva persa
davvero. Stava per assopirsi ma avvertì una sensazione di umido sul suo viso
che lo costrinse a ridestarsi. Aprì gli occhi, sbattendo le palpebre un paio di
volte per mettere bene a fuoco l’immagine.
-E tu chi sei?- chiese
levandosi a sedere quando comprese che davanti a lui c’era un cagnolino che
voleva amabilmente giocare leccandogli il viso. Il cucciolo abbaiò una volta
quasi a volergli rispondere permettendo a Takao di intravedere un ciondolo
attaccato al suo collare sul quale probabilmente c’era inciso il nome di quella
simpatica palla di pelo.
-Mishu- disse leggendo quanto
c’era scritto –Che nome strano! Sei un maschio o una femmina?- poi si guardò
intorno in cerca del suo padrone, se aveva un collare aveva anche un
proprietario e probabilmente doveva trovarsi nelle vicinanze. Peccato che non
c’era nessuno oltre a lui…
Mishu gli si avvicinò
iniziando ad annusare il blader mentre la sua coda continuava a muoversi, non
aveva mai smesso di scodinzolare.
-Sei contento? Beato te…io
sono un po’ giù- a quelle parole il cagnolino cominciò a dare piccole spinte
con il naso al giapponese.
-Vuoi sapere il perché?- gli
domandò avendo interpretato il suo gesto come un incitamento a continuare –E va
bene…tanto non ho niente da fare- fece rassegnato accarezzando il morbido pelo
del suo nuovo amico.
Non saprei
spiegare come mi sentii quando vidi Vagnus, avevo una tale confusione in testa,
prima la scoperta di chi fosse Phoebe in realtà e poi all’improvviso mi si
presentò davanti il nostro nemico, quello di cui avevo sentito tanto parlare ma
che non avevo mai incontrato prima, e per fortuna, aggiungerei. Avevo una solo
consapevolezza: la battaglia finale stava iniziando.
-E’
cambiato un po’ il mondo dall’ultima volta che l’ho visto- aveva detto
guardandosi intorno non preoccupandosi troppo di me.
-Quante
cose possono succedere in mille anni, davvero tante, vero Phoebe?-
-Ti
conviene rinunciare al tuo piano, sarai sconfitto di nuovo- la guardai, non
sapevo più cosa pensare, probabilmente era vero che aveva deciso di passare
dalla nostra parte e che voleva impedire al signore del male di impossessarsi
del nostro pianeta ma non potevo fare a meno di pensare che mi aveva mentito.
Per tutto il tempo che siamo stati insieme…perché non me l’aveva mai detto
prima? Possibile che si fidasse così poco di me? Se era così perché io allora
dovevo avere fiducia in lei? Pensieri che mi assillavano e non facevano altro
che attraversarmi la mente, Vagnus si era presentato nel momento meno adatto.
Ma sapevo che non potevo distrarmi, un solo errore sarebbe bastato a
compromettere in maniera irreparabile l’esito della battaglia.
-Lo
vedremo- rispose pacato, sicuro probabilmente di avere la vittoria in mano. Si
avvicinò a me, accortosi finalmente della mia presenza, mi squadrò dall’alto in
basso come a voler mettere subito in chiaro che lui era di gran lunga
superiore. Un sorriso gelido apparve sulle sue labbra e con voce sprezzante mi
chiese –Tu sei uno degli eletti giusto? Quindi conosci bene l’evocatrice…dov’è
lei adesso?-
-Arriverà
presto e ti farà fuori- feci stupendomi quasi del tono deciso e per niente
scoraggiato che avevo usato.
-Hai
fegato moccioso, avrei una proposta: visto che mi sto annoiando che ne dici di
cominciare a batterci? Così vedremo se davvero la tua amichetta arriverà in tempo!-
Accettai ovviamente…cosa
vuoi farci? Sai che non mi tiro mai indietro di fronte ad una sfida, è più
forte di me. Presi in mano Dragoon nonostante Phoebe continuava a ripetermi di
non farlo e che sarei andato incontro a morte certa. Caricai il mio beyblade
nel dispositivo di lancio e glielo puntai contro posizionandomi pronto per
cominciare.
-Vuoi affrontarmi con una
trottolina? Che paura!- il mio nemico scoppiò in una fragorosa e sadica risata
–Ma visto che a quanto pare di questi tempi va tanto di moda te lo concedo…e
farò anche di più- allargò i palmi delle mani mettendoli uno di fronte
all’altro, quasi a formare una sfera, e fece comparire dal nulla un beyblade,
nero come le tenebre e con delle striature rosso sangue che si diramavano dal
centro fino a ricoprire i lati. Percepii un’enorme potenza, malvagia.
-Chissà, potrei anche
finire con il divertirmi- indietreggiò mentre faceva comparire anche un
caricatore, nello stesso modo in cui aveva fatto prima. Mi chiese se ero
pronto, come se davvero gliene importasse qualcosa.
Lanciai Dragoon e
l’incontro ebbe inizio. Lo mandai immediatamente all’attacco non volevo
permettere a Vagnus di fare lui la prima mossa, non avevo la minima idea di
come combattesse e non volevo dargli l’opportunità di mostramelo. La trottola
avversaria si scansò con una velocità inaudita, e piombò dietro la mia
colpendola con forza, ma non abbastanza da riuscire a fermarla. Avevo subito di
peggio in passato e ne ero uscito vincitore, potevo farcela. Avrei potuto
davvero se solo lui non avesse ricorso ai suoi poteri durante lo scontro. Ma in
fondo cosa potevo aspettarmi?
Il mio beyblade si bloccò
continuando a ruotare velocemente su se stesso, cercando di elaborare una
qualche strategia. Purtroppo però non ebbi il tempo di pensare, il nemico
comparve dall’alto, sopra Dragoon, deciso a piombargli addosso alla velocità di
un proiettile, ma per mia fortuna non ce la fece a prenderlo, riuscì a schivare
l’attacco, allontanandosi nella speranza di prendere un altro po’ di tempo,
cosa che purtroppo non avvenne. Il beyblade nero infatti riuscì a
raggiungermi…ma non per vie del tutto leali. Vidi infatti Vagnus sogghignare
–Se non ti dispiace ho altre cose da fare, quindi vorrei finire in fretta-
schioccò le dita e la mia trottola andò a sbattere contro un muro invisibile,
non poteva più andare avanti. Continuava a provare a sfondare quel muro ma
niente, non era possibile vederlo e non ero nemmeno sicuro di cosa fosse
esattamente in realtà. So solo che l’avversario si scagliò contro si me con una
potenza tale che al suo passaggio perfino la terra sotto di lui veniva
spaccata. La stessa fine che probabilmente avrebbe fatto Dragoon, che
intrappolato non poteva schivarlo. Stavo per chiamare in causa il mio bit-power
ricorrendo all’ultima carta che avevo a disposizione ma non ce ne fu bisogno,
almeno non ancora. Un altro beyblade, dal colore oro intenso, quasi giallo,
colpì violentemente quello nero facendolo allontanare da me.
-Phoebe!- il mio sguardo
si posò su di lei per qualche secondo, il tempo di vedere che teneva stretto
tra le mani il suo dispositivo di lancio.
-Ci penso io ad impedirgli
di usare i suoi trucchetti magici Takao, così tu potrai attaccarlo-
Rimasi indeciso sul da
farsi, non sapevo se dovevo fidarmi oppure o no, eppure c’era qualcosa nel suo
sguardo che mi diceva di fare come aveva detto…fui però scosso dalle parole di
Vagnus.
-Attaccatemi in quanti
volete, tanto il risultato non cambierà! Questa volta sarò io il vincitore!-
Mishu abbaiò interrompendo il
racconto del blader che sembrò tornare con la testa al presente, abbandonando i
suoi pensieri. Seguì con lo sguardo il cagnolino che sembrava essere diretto
verso una meta precisa, visto che aveva preso a correre, e si fermò ai piedi di
un ragazzo che veniva dalla sua direzione opposta e che lo prese in braccio.
Takao strinse gli occhi a causa del sole e squadrò quello che doveva essere uno
sconosciuto anche se in realtà aveva qualcosa di familiare.
-Rei!- esclamò sorpreso
quando gli fu più vicino.
-Ehi Takao!- il cinese lo
salutò sorridendo mentre si sedeva accanto a lui poggiando Mishu sul prato che
subito trotterellò verso il fiume bagnando il suo musetto per rinfrescarsi dal
caldo.
-Ma…quel cane è tuo?- gli
chiese indicandoglielo.
-Beh, non proprio. Questa
mattina l’ho trovata al parco, era da sola, non aveva il collare e sembrava
affamata- gli spiegò.
-L’hai trovata? Allora è una
femmina!-
-Si…credo che non abbia un
padrone e proprio per questo ti stavo cercando- spostò l’attenzione sul
giapponese che lo guardava interrogativo chiedendosi cosa volesse intendere
l’amico.
-Io non posso portarla con me
in Cina- continuò –Così pensavo che avresti potuto tenerla tu-
-Io?- ripeté il moretto
sorpreso. Rei si limitò ad annuire.
-Beh…non saprei, dovrei
chiederlo al nonno- lanciò un’occhiata verso la piccola palla di pelo
marrone-rossiccia che lo guardava ingenua con quei suoi occhietti scuri e le
orecchie a penzoloni –Ma penso che non ci siano problemi- disse sorridendo, la
sua espressione era davvero buffa.
-Mishu?- chiese al compagno
alzando un sopracciglio.
-E’ stata Mao a darle quel
nome- disse passandosi un braccio dietro la nuca –Se non ti piace puoi anche
cambiarglielo-
-No…è carino- sorrise
spostando lo sguardo sull’amico –Qualcosa non va?- gli domandò notando la sue
espressione fattasi improvvisamente seria. Il cinese scosse la testa prima di
rispondergli –No, solo che…mi sono accorto solo adesso che è stato proprio qui
che una settimana fa…- lasciò la frase in sospeso, non era necessario
continuarla.
-E’ stata una dura lotta…-
Appena
Daichi ci venne ad informare del pericolo imminente ci precipitammo al parco a
cercarti. Giungemmo al belvedere ma non ti trovammo al posto tuo c’era Alena
che ci spiegò cosa era successo. Inutile dire che rimanemmo scioccati dalle sue
parole, nessuno aveva mai sospettato chi Phoebe potesse essere in realtà…
Ma il
fatto era che non c’era più molto tempo, a quanto pareva l’arrivo di Vagnus era
questione di minuti, lo sapevamo tutti. Domandammo all’ex-evocatrice dove
potevamo trovarti e lei ci fece cenno di seguirla, portandoci qui, al fiume.
Non credo che riuscirò mai a dimenticare la scena che vidi appena arrivammo, e
sinceramente non credo nemmeno di riuscire a descriverla…so solo che percepii un’enorme
potenza, la potevo avvertire non solo nell’aria ma anche sulla pelle, un
brivido gelido e bollente mi attraversò dalla testa ai piedi mentre con le
braccia cercavo di ripararmi gli occhi dalla polvere che si era sollevata,
anche se non era stata sollevata solo polvere…ricordo che tu fosti sbattuto a
terra violentemente e scaraventato lontano dal punto in cui stavi combattendo,
ai miei piedi, mentre anche Dragoon ti raggiungeva e smetteva di girare, si
fermava, inerme.
Io ti
aiutai ad alzarti e ci fu una cosa che mi colpì particolarmente…il tuo
sguardo…ancora adesso non so se era carico di paura o di rabbia, o forse tutte
e due. Alzai gli occhi anch’io e vidi il nostro nemico, sembrava soddisfatto,
le sue labbra incurvate in quel sorriso gelido mi spaventarono anche se i suoi
occhi…in tutta la mia vita non avevo mai visto qualcuno con occhi così
scuri…erano puntati su Phoebe, anche lei colpita dalla sua potenza.
-Cosa è
successo?- ti chiese Hilary avvicinandosi a noi.
-Ho
combattuto a beyblade contro di lui- le rispondesti lasciando chiaramente
trasparire la tua rabbia verso l’esito finale dello scontro.
-Non
pensavo che Vagnus sapesse usare il beyblade-
-Infatti è
così Rei- mi voltai verso Alena –Allora come è possibile che abbia vinto?-
-Ha
utilizzato i suoi poteri- non fu l’ex-evocatrice a rispondere ma Yuri.
Era ovvio,
avrei dovuto pensarci…e sapevo anche che non avremmo mai potuto vincere contro
un avversario decisamente superiore a noi, lui aveva qualcosa che noi non
possedevamo.
-E come
facciamo a batterlo, allora?-
La mia
domanda non tardò a trovare risposta, risposta che ancora adesso se ci ripenso
mi lascia davvero stupito…
Guardava la gente passarle
davanti agli occhi, un via vai di persone che si trascinavano dietro le loro
borse e valigie intenti ad entrare o uscire dall’aeroporto. Si sdraiò
stancamente sulla panchina chiudendo i suoi occhi smeraldo, lasciando al vento
di giocare con i suoi capelli. Mancava ancora qualche ora alla partenza dei
suoi amici ma lei aveva preferito arrivare in anticipo. Quel giorno le squadre
dei Neoborg, dei Baihuzu e degli All stars sarebbero ritornate nel proprio
paese, in fondo ormai la minaccia di Vagnus era stata annientata e mancava
sempre meno tempo all’inizio del prossimo campionato mondiale, che prevedeva di
cominciare non più tardi di sei mesi. Sospirò, anche lui sarebbe tornato in
America…non quel giorno ma la settimana successiva, aveva preferito rimanere
ancora un po’ insieme ai suoi amici ma non poteva attardarsi più di tanto,
doveva iniziare gli allenamenti. Rimanevano pochi giorni ormai.
-Ciao!- una voce allegra la
costrinse a riaprire gli occhi, cosa che gli permise di vedere la figura di un
biondino chino su di lei.
-Max!- esclamò levandosi a
sedere -Mi hai fatto paura!-
L'americano per tutta risposta
le sorrise e le porse la mano. Mariam lo guardò in viso per qualche istante
prima di afferrarla e si sentì tirare verso il ragazzo, tanto che gli andò
quasi addosso, finendo tra le sue braccia. Arrossì appena e intanto lui posò le
sue labbra sul suo orecchio sussurrandole qualcosa. Le aveva chiesto se le
andava di fare una passeggiata.
-A cosa stai pensando?- le
chiese, era da un po’ che camminavano ma lei non aveva ancora spiccicato mezza
parola, sembrava immersa nei suoi pensieri, cosa piuttosto insolito per una
come lei che non poteva di certo essere considerata un tipo silenzioso.
-Allo scontro contro Vagnus…è
stato incredibile…o forse incredibile non è la parola giusta- gli rispose senza
neanche rifletterci.
-Incredibile invece è proprio
la parola giusta…-
Takao era stato sconfitto,
non avevamo assistito a tutto lo scontro ma ero certo che non sarebbe stato
facile sconfiggere Vagnus, ovviamente…eppure il nostro capitano non volle darsi
per vinto, come suo solito, si scostò da Rei cha lo stava ancora sorreggendo e
senza proferire una sola parola si chinò per raccogliere Dragoon. Lo vidi
osservare con un’espressione estremamente seria il suo bit e allora compresi
che ci avrebbe provato di nuovo…non si sarebbe arreso fino a quando le forze
non glielo avrebbero permesso. Spostai l’attenzione su Rei e dal suo sguardo
compresi che anche lui stava pensando alla stessa cosa a cui stavo pensando io.
Caricai Draciel nel dispositivo di lancio e lui fece lo stesso con Driger, non
avremmo lasciato il nostro amico a combattere da solo. Ed evidentemente non
eravamo gli unici di quell’avviso…anche gli altri fecero lo stesso, tu
compresa, credendo che forse se collaboravamo avremmo potuto sconfiggerlo.
-Fermi- fu la voce di
Alena a bloccarci. Ci voltammo verso di lei, perché voleva fermarci?
-Non potete fermarlo se
attaccate senza un piano preciso. Non potete immaginare la potenza che Vagnus è
in grado di sprigionare, quella che ha usato contro Takao era niente-
-Ma non possiamo stare
fermi con le mani in mano! Dobbiamo fare qualcosa!- protestò Daichi.
-Ha ragione, non possiamo
stare qui aspettando che ci distrugga!- concordò Rick.
-Non ho detto ques…- non
terminò la frase voltandosi improvvisamente verso il signore del male, cose se
stesse in attesa di qualcosa.
Accanto a Vagnus apparve
infatti William, o meglio quello che noi avevamo conosciuto come William ma
che, come ci aveva spiegato Daichi, in realtà era un demone.
-Non ho bisogno di te per
il momento Baltazar, rimani pure tranquillo a goderti lo spettacolo!- disse
ridendo malvagiamente. Il suo sottoposto si fece in disparte come gli era stato
ordinato limitandosi in silenzio ad osservare la nostra reazione.
-Sei ancora convinta che
dobbiamo rimanere qui ad aspettare?- chiese Mao all’ex-evocatrice. Vagnus
avrebbe potuto avere un potente alleato in qualsiasi momento, le cose per noi
andavano davvero peggiorando.
-Ascoltate, conosco
Vagnus, se improvvisate la pagherete cara, se andate allo sbaraglio e agite
solo di potenza gli darete solamente partita vinta!-
-E allora cosa dovremmo
fare?- le domandò Takao che sembrava improvvisamente aver riacquistato l’uso
della parola. Alena non gli rispose, era stata colta alla sprovvista.
-Sai perché non puoi
rispondere?- continuò lui –Perché sono passati mille anni da quando tu e gli
eletti che ci hanno preceduto l’avete sconfitto, e da allora le cose sono
cambiate. Ogni volta che rinasce diventa più potente, giusto? Quello che ci hai
raccontato ci può essere utile per capire i suoi punti deboli, ma il resto
lascialo fare a noi-
-Ma…- sospirò, capendo che
era inutile finire la frase, niente ci avrebbe fatto cambiare idea, eravamo
tutti dello stesso avviso del nostro amico.
-Phoebe!- la chiamò il
capitano –Se è vero che sei passata dalla nostra parte questo è il momento
giusto per dimostrarlo-
La ragazza si rialzò da
terra avvicinandosi a lui. Guardò il suo beyblade prima di stringerlo nel pugno
ed annuire.
Lo scontro fu a dir poco
incredibile e massacrante, aggiungerei. Attaccammo tutti insieme tanto che
Vagnus fu costretto a farsi dare una mano dal suo alleato, o almeno questa era
la sua intenzione.
-Allora, si può sapere
perché stai lì immobile?- mi ricordo che gli disse spazientito –Sbarazziamoci
di questi mocciosi!- ma William non sembrava intenzionato a fare come gli era
stato ordinato, continuava a fissare del tutto immobile i nostri beyblade che
cercavano disperatamente di abbattere la barriera di poteri del nostro nemico.
-Insomma, hai capito?!-
questa voltò urlò, di certo la pazienza non era il suo forte –BALTAZAR!-
-No- gli rispose senza
guardarlo in faccia, con una calma che contrastava l’impeto del signore del
male.
-No cosa?-
-Non farò niente di quanto
mi hai chiesto…mai più-
-Non dire assurdità, non
puoi rifiutarti!-
-E chi lo dice?-
finalmente alzò gli occhi su di lui –Phoebe aveva ragione…non ha senso quello
che stiamo facendo e io non parteciperò a questa follia-
-Questa è bella! Siete
impazziti tutti quanti?- ovviamente ciò che gli disse non gli piacque affatto
tanto che la sua ira aumentò e con essa crebbe anche la sua potenza che
purtroppo si riversò su di noi.
-A te ci penso io…-
ringhiò rivolto verso il demone –ma prima ho una faccenda da sistemare…TABULA
RASA!- un momento dopo il bit del suo beyblade si illuminò…forse ho usato il
verbo sbagliato…diciamo che uscì un’ombra molto scura in mezzo alla quale si
materializzò un bit-power, o per meglio definirla una Dark Essenza. Era
assolutamente spaventosa, qualcosa di molto simile ad un drago a tre teste,
ognuna provvista di zanne che si capiva solo a guardarle che bramavano sangue e
distruzione.
Non mi ricordo esattamente
cosa successe, so solo che in un attimo ci ritrovammo tutti a terra, i nostri
beyblade fermi ai nostri piedi. Io aprii gli occhi, ritrovandomi sdraiato sull’erba
polverosa e con la testa dolorante.
-Mariam!- eri accanto a
me, ti raggiunsi a carponi cercando di farti rinvenire.
-Sto bene Max- mi
rassicurasti sedendoti, anche se la smorfia della tua faccia non mi convinse
molto. Mi guardai intorno, quel colpo era stato micidiale per tutti quanti, ma
in realtà doveva essere molto più potente, probabilmente avrebbe dovuto
annientarci completamente, lo capii perché qualcosa ci aveva protetto cercando
di limitare la forza di quell’attacco. Hilary con i suoi poteri aveva creato
una specie di barriera difensiva che ancora teneva alzata dato che Vagnus
continuava imperterrito ad attaccare. Era l’unica rimasta in piedi, anche se
non si poteva dire lo stesso del suo beyblade…già, anche lei aveva combattuto
con noi…e tentava di resistere al nemico ma purtroppo dopo poco dovette
mollare, esausta, tanto che fu scaraventata a qualche metro di distanza, ma
prima di cadere a terra andò a sbattere con la schiena contro un albero.
-Hilary!- Kai e Takao si
precipitarono da lei che non sembrava essere nelle migliori condizioni,
fortunatamente però riacquistò i sensi immediatamente anche se non si poteva
dire che stesse in piena forma, anzi…
-Maledizione!- sentii
Vagnus imprecare –Se avessi attaccato anche tu a quest’ora li avevamo già fatti
tutti fuori!- urlò rivolgendosi di nuovo a William.
-Ti ho già detto che non
ho più alcuna intenzione di partecipare a questa guerra!-
-Davvero? Questo è da
vedere…in un modo o nell’altro ti ci farò rientrare, anche se non sarà dalla
mia parte! In fondo posso benissimo fare da solo piuttosto che farmi aiutare da
degli incapaci!- questa volta non attaccò con il beyblade, ma creò una sfera
d’energia pronta ad essere lanciata sulla sua prossima vittima. Francamente
pensavo che l’avrebbe scagliata contro di lui, ma mi sbagliavo.
-Phoebe!-
-Non ti alzare ti ho detto!
Sei ancora debole- lo rimproverò cercando in tutti i modi di farlo rimanere a
letto, cosa che non le fu affatto facile, non voleva sentir ragioni.
-Dai Phoebe, sto bene!-
-Hai sentito cosa ha detto il
dottore Will? Niente sforzi inutili per qualche altro giorno- la mora era
irremovibile. Il ragazzo sbuffò rassegnato, in fondo se l’era cercata. Tornò a
sedersi sul letto d’ospedale mentre guardava lei dirigersi verso la finestra,
lanciare un’occhiata distratta fuori e poggiare i gomiti sul davanzale.
-Tu sei pazzo…come ti è
saltato in mente di buttarti davanti a quella sfera di energia lanciata da
Vagnus? Per poco non ti ammazzava!- si voltò verso di lui.
-Se non l’avessi fatto
avrebbe colpito te…e questo non me lo sarei mai perdonato- le disse invitandola
a sedersi accanto a lui e cingendole le spalle con un braccio mentre la ragazza
si appoggiava al suo petto.
-Cosa ti ha fatto cambiare
idea?-
-Non lo so…so solo che
all’improvviso ho capito che quanto stavo facendo era sbagliato…e questo anche
grazie a te…-
-Baltazar!- sentii che mi
chiamavi mentre io ero a terra in stato di semicoscienza. Ti precipitasti
accanto a me preoccupata, mi prendesti dolcemente la testa tenendola sollevata
cercando di non farmi perdere i sensi, in quel momento sembravi davvero in
pensiero per me. Avvertivo le tue carezze leggere sul mio viso, la tua mano che
mi sfiorava i capelli dolcemente mentre continuavi a domandarmi perché l’avessi
fatto. Se ci ripenso mi viene da ridere,la risposta mi sembrava così ovvia…ma
in quel momento riuscivo a malapena a parlare, l’attacco di Vagnus mi aveva
colpito in pieno, sentivo le forze venirmi meno e probabilmente se non ci fossi
stata tu non ce l’avrei mai fatta a riprendermi. Già…lo devo a te se sono
ancora vivo.
-Phoebe…sei davvero
convinta che anche noi demoni possiamo amare?- riuscii a chiederti prima che
perdessi completamente coscienza.
Non avevo fatto altro che
pensarci, dal giorno in cui me ne sono andato sbattendo la porta della casa in
cui ci eravamo stabiliti in questa città, perché il nostro piano era quello di conquistare la fiducia degli eletti e
dell’evocatrice per poi toglierli di mezzo quando meno se lo aspettavano, ti
ricordi? Da allora non ho fatto altro che ripensare alla nostra conversazione,
cercavo di comprendere cosa ti avesse spinta a fare quella scelta, quella di
voltare le spalle al mondo demoniaco, quello a cui appartenevi…ma non c’era
solo quello sotto. Il motivo per cui ero arrabbiato con te era un altro. Takao.
Non riuscivo a sopportare il fatto che tu avessi preferito stare insieme a lui,
un ragazzino, un mortale, piuttosto che a me, lui ti aveva portata via da me.
Mi resi conto ben presto
che lavorare a servizio di Vagnus per portare a termine il suo progetto, che
allora era anche il nostro progetto, non mi divertiva più…non senza di te. Più
il tempo passava più sentivo crescere l’abisso che aveva lacerato il nostro
rapporto diventare sempre più grande, ancora poco e avrebbe risucchiato tutto…e
poi…e poi ti ho visto combattere contro colui che fino a poco tempo prima era
anche il tuo “re” e non so cosa mi successe. Ti giuro che non lo so. L’unica
cosa di cui ero consapevole era che non potevo lasciarti morire. Così,
d’istinto, corsi verso di te e ti protessi con il mio corpo.
Oh…mi sto dilungando troppo,
finirò per perdere il filo se non sbaglio ero rimasto al punto in cui io ti
avevo fatto una domanda…
-Si…- mi rispondesti
mentre le lacrime solcavano il tuo viso.
-Allora io ti amo-
-Anche io ti amo- non so
come ma le tue parole mi fecero sentire immediatamente meglio, sorrisi appena e
chiusi gli occhi, certo che quando li avrei riaperti saresti stata tu la prima
cosa che avrei visto…e così fu…
Alzò gli occhi sul tabellone,
doveva attendere ancora tre ore prima di poter salire sull’aereo che avrebbe
riportato lui e il resto della sua squadra a Mosca. Era in anticipo ma non
aveva per niente voglia di gironzolare per la città come i suoi due compagni,
preferiva attendere all’aeroporto. Posò in terra la borsa e si avvicinò alla
parete completamente trasparente dell’edifico, interessandosi ai velivoli che
atterravano e venivano, diretti e tornanti da chissà dove. In pochi mesi ne
avevano passate davvero tante e adesso gli sembrava strano riprendere la vita
di sempre, anche se forse era la cosa che più desiderava…già, forse…
-Sapevo di trovarti qui- una
voce alle sue spalle lo fece voltare, pur sapendo perfettamente chi era stato
ad aver appena pronunciato quella frase.
-Kai-
Il russo non rispose, si
limitò a gettare un’occhiata su uno dei posti liberi della sala d’aspetto prima
di sedersi. Yuri lo guardò, era venuto per parlargli, ne era certo, era troppo
presto perché fosse venuto solo a salutarlo prima di partire anche perché gli
altri non erano ancora arrivati.
-Sono venuto per chiederti
una cosa riguardo ad Hilary- disse all’improvviso con la sua solita calma. Il
suo interlocutore sospirò, era certo anche di cosa volesse parlargli, e a quanto
pareva aveva visto giusto.
-Non preoccuparti Kai, Hilary
mi piace ma so benissimo che tra te e lei c’è…-
-Non è questo che volevo
chiederti- lo interruppe sollevando lo sguardo su di lui e lasciandolo
sorpreso. Era da qualche giorno che ci pensava ma non aveva ancora detto a
nessuno quello che gli era venuto in mente, neanche a lei.
-Ti darebbe fastidio vederla
tutti i giorni?- gli domandò infine.
-No…non credo…- biascicò non
capendo dove il suo compagno volesse andare a parare. Si sedette accanto a lui
chiedendogli spiegazioni, cosa che ovviamente non riuscì ad ottenere.
-Anche se stesse con me?-
continuò estraendo Dranzer dalla tasca tenendolo nel palmo della mano mentre i
suoi occhi fissavano la trottola, assorti. Il capitano dei Neoborg abbozzò un
sorriso, ora capiva…
-Ci tieni molto a lei, vero?-
-Io la amo, e…- strinse il
beyblade nel pugno –ho avuto davvero paura di perderla-
L’altro russo gli rivolse lo
sguardo, sapeva benissimo a cosa si stava riferendo…
Mi sentii
morire quando Hilary decise di usare l’Energia pura. Avendo visto quello che
Vagnus aveva fatto a noi e a William aveva deciso di farvi ricorso. Anche
Takao, che era accanto a me cercò di farla ragionare, Alena ci aveva raccontato
che cosa sarebbe successo se un evocatore o un’evocatrice l’avessero
utilizzata. Ricordo perfettamente la scena, lei aveva guardato l’ex-evocatrice
consapevole del fatto che l’Energia Pura era per il momento nelle sue mani, ma
anche quest’ultima non sembrava avere intenzione di dargliela. Però sapeva
anche che non poteva impedirglielo…
Hilary le
si avvicinò scansando il capitano, e dirigendosi verso di lei. Aveva
un’espressione tremendamente determinata, non voleva sentire ragioni, d’altra
parte è di una testardaggine unica…ma io so essere ancora più testardo.
L'afferrai
per le braccia impedendole di muoversi, non potevo permetterle di fare un
simile pazzia, se avesse usato l'Energia Pura avrebbe dovuto dare in cambio la
sua vita, proprio come aveva fatto Alena mille anni prima. Cercai di farle
capire inutilmente che era una cosa assurda, che non era giusto che chi
deteneva il potere della Crystal doveva sacrificarsi per il bene dell'umanità,
che doveva esserci per forza un'altra soluzione. Ma Hilary continuava a
ripetere che quello era l'unico modo per sconfiggere Vagnus e che se non
l'avesse fatto avrebbe vinto lui. Ma sai una cosa? Non me ne importava un
c***o, per me non aveva senso quello che voleva fare, e poi...
-Tu non lo
farai!- le urlai contro nonostante lei cercasse i tutti i modi di divincolarsi
dalla mia presa.
-Non
capisci! Io devo...-
-Tu non
devi niente!- replicai senza lasciarle nemmeno il tempo di finire la frase
-Troveremo un'altra soluzione-
-Non c'è
tempo per trovare un'altra soluzione Kai! Non lo capisci?-
-Sei tu
che non capisci! Ti impedirò di farlo!- l'abbracciai, stringendola forte a me,
assicurandomi che non potesse scappare via -Non ti permetterò di lasciarmi
così...- ripensandoci mi rendo conto di essermi comportato da vero egoista...ma
non potevo farci niente, io...
-Io ti
amo- le sussurrai...o urlai...non lo so, non me lo ricordo. Non glielo avevo
mai detto prima.
-Kai…-
fece con le lacrime agli occhi –Anch’io
ti amo ma…-
-Non
voglio sentire un’altra parola- la bloccai posandole un dito sulle labbra.
-E’ per questo che la voglio
con me- avendola accanto avrebbe potuto proteggerla più facilmente, anche se
adesso non ce ne era motivo. Il pericolo di Vagnus era stato annientato e il
suo piano sventato, senza contare che ora Hilary non era più l’evocatrice…
Si sedette sul portico della
casa di Takao, in completa solitudine, erano tutti fuori, a parte Nonno J che
si stava allenando in palestra, gli altri probabilmente erano impegnati negli
ultimi preparativi prima della partenza. Alzò gli occhi al cielo, limpido e
azzurro, adorava quelle giornate di sole. Sospirò ed estrasse dalla tasca dei
pantaloncini un piccolo oggetto, era la sua catenina preferita, quella che
portava sempre con sé, la Crystal…sembrava la solita catenina ma se la si
guardava meglio si poteva notare una differenza…la pietra incastonata al centro
del cuore era scheggiata, quasi spaccata a metà.
-Neanche tu te la sei passata
bene, eh?- le disse come se quella potesse risponderle. Nonostante tutto non
poté fare a meno di mandare un sospiro sollevato. Non le sembrava vero che
quella storia era finita, adesso poteva finalmente vivere una vita tranquilla…magari
non proprio tranquilla, visto che stando vicino ai suoi amici ogni tanto si
ritrovava coinvolta in qualche strana avventura, però di certo sarebbe stata
una vita più normale. Finalmente le cose parevano andare per il verso giusto,
era davvero contenta quando si trovava con i suoi compagni, e con Kai le cose
andavano a meraviglia, in quegli ultimi giorni si era dimostrato
particolarmente dolce…anche se l’aggettivo dolce riferito a Kai Hiwatari
significava semplicemente che le aveva concesso qualche carezza in più…sorrise
divertita.
-Già…è stato grazie a lui se
sono ancora qui…-
Mi ha impedito di usare l’Energia Pura, ha detto che non mi avrebbe permesso di lasciarmi in quel modo…beh, anch’io di certo non bramavo dal desiderio di andare incontro a morte certa ma il mio compito era salvare il mondo dalla minaccia di Vagnus, ed ero disposta a sacrificarmi per questo, ma soprattutto per loro, per i miei amici…erano gli eletti ma io non ritenevo affatto giusto che anche loro avessero dovuto pagarne le conseguenze. In fondo l’evocatrice ero io…
Ma se non avessi fatto
ricorso all’Energia Pura il problema rimaneva come eliminare Vagnus, anche
attaccarlo tutti insieme non era servito. Io non ne avevo davvero la minima
idea.
-Kai ha ragione- alzai lo
sguardo oltre la spalla del mio ragazzo che mi teneva ancora stretta tra le sue
braccia, a parlare era stata Alena.
-Non è giusto che tu
sacrifichi…io l’ho fatto solo perché non avevo più niente, avevo perso le
persone più importanti della mia vita, tu invece…sei ancora molto legata a
questo mondo, ed è proprio questo legame che devi tenere in conto-
-Che intendi?- le chiesi
separandomi da Kai.
-Qual è il tuo più grande
desiderio in questo momento?-
-Sconfiggere Vagnus e
continuare a vivere serena, con i miei amici- le risposi senza neanche doverci
pensare, secondo quello che diceva il mio cuore.
-Allora sarà questo tuo
desiderio a farti vincere, la tua capacità di mettere i sentimenti al primo
posto…è per questo che sei l’evocatrice- mi spiegò.
-Ma…non sono l’unica al
mondo a mettere i sentimenti al primo posto, perché allora proprio io?-
-Sai Hilary- mi disse
ammiccando –ci sono domande a cui bisogna ancora scrivere una risposta…scrivila
ora la tua risposta- mi sorrise.
Riflettei sulle sue
parole, il mio desiderio di stare con i miei amici mi avrebbe dato la forza per
sconfiggere Vagnus? Mi guardai intorno e ciò che vidi furono i miei compagni,
coloro con i quali avevo vissuto quella storia…loro mi avrebbero dato la forza.
Non persi tempo, caricai
di nuovo Lightness nel dispositivo di lancio e lo scagliai verso Vagnus, stava
per scoccare la sua ora, niente mi avrebbe più fermato, perché il mio desiderio
di vivere era più forte di qualsiasi altra cosa…
-Pensi che basti evocatrice?
Sei solo un’illusa- il signore del male chiamò di nuovo in causa la sua Essenza
malvagia mentre io evocai il mio bit-power.
-Lightness!- una maestosa
lince dal colore dell’oro uscì dal bit rivelandosi in tutta la sua bellezza.
D‘improvviso anche i bit degli altri beyblade si illuminarono e il loro fascio
colorato andò a concentrarsi nella mia Essenza. Quello che provai fu qualcosa
di assolutamente fantastico, potevo sentire i sentimenti delle persone che mi
erano accanto, la loro paura, la loro forza ma soprattutto la loro speranza. E
poi…e poi fu la luce contro le tenebre…
Oddio, sto diventando
troppo poetica!
Utilizzai tutta la mia
energia, fu per questo che dopo la lotta tu ti rompesti…mi dispiace Crystal, ma
anche se non ho più i miei poteri tu continuerai a vivere in una parte di me…
Mentre per quanto riguardo
Alena…credo che mi mancherà, potevamo diventare ottime amiche…ma in fondo
questo non era il suo tempo…
-Già…è stata una dura lotta
ma alla fine Vagnus è stato annientato- William si sdraiò sul suo letto
d’ospedale con calma, se si muoveva bruscamente avvertiva ancora qualche fitta
sparsa per il corpo.
-Fin quando tra mille anni
non ritornerà…-
-Allora ci sarà un nuovo
evocatore che lo sconfiggerà ancora senza sacrificare la sua vita, Hilary ne è
stata la dimostrazione- la tranquillizzò il ragazzo. Phoebe sorrise, non aveva
tutti i torti, sarebbe andata come aveva detto, quello era il momento più
adatto per guardare avanti con ottimismo.
-E Takao?- la domanda che gli
pose il suo compagno la fece sussultare appena, riportandola con i piedi nel
presente. Sospirò ricordando il giorno, di poco tempo prima, in cui gli aveva
parlato; da allora non l’aveva più visto…
Non so se abbia fatto più
male a me che a lui…il giorno dopo che Vagnus era stato sconfitto, dopo che io
ero venuta a farti visita in ospedale andai a casa sua, in fondo gli dovevo
delle spiegazioni, ne aveva tutto il diritto, senza contare che gli dovevo
anche dire quello che avevo scelto. Quando attraversai il cancello della villa
Nonno J mi salutò cordialmente e mi indicò dove potessi trovare Takao. Andai in
palestra ma prima di entrare presi un profondo respiro, avrei voluto girare i
tacchi e andarmene ma non sarebbe stato giusto, non potevo lasciarlo
così…dopotutto gli voglio bene, è stato grazie a lui che ho capito quanto
stavamo sbagliando e che nonostante noi siamo demoni possiamo comportarci come
esseri umani ed essere trattati come tali.
Aprii la porta e lo trovai
seduto in un angolo, impegnato a pulire Dragoon. Era da solo per fortuna.
-Sapevo che saresti
venuta- mi disse senza nemmeno sollevare gli occhi, probabilmente sapeva già
cosa dovevo dirgli.
-Come…come stai?- gli
domandai avvicinandomi a lui.
-Bene- non seppi
riconoscere se dicesse la verità o meno, il suo tono di voce era privo di una
qualsiasi enfasi.
-Io sono venuta per…-
-So perché sei venuta-
finalmente levò lo sguardo su di me e si alzò in piedi –O almeno lo immagino-
-Tu ami William, no?-
continuò lasciandomi completamente spiazzata dalla schiettezza della sua domanda,
anche se avrei dovuto aspettarmela. Inclinai la testa, non risposi ma il mio
silenzio non faceva altro che confermargli quello che non sarei riuscita a
dirgli a parole, avevo paura di ferirlo...anche se forse l'avevo già fatto.
-Takao io...-
-Non aggiungere
altro...anche lui ti ama, ha rischiato la sua vita per salvarti- si diresse
verso la porta -Senza contare che tra noi non avrebbe mai potuto funzionare,
prima o poi avremmo dovuto fare i conti con la nostra diversità, a partire
dalla cosa più evidente...tu sei immortale, io no- si voltò a guardarmi -E'
giusto che tu stia con qualcuno della tua specie-
-Aspetta!- lo bloccai
prima che uscisse -Possiamo essere amici?-
-Forse- fu la sua risposta
dopo un silenzio che a me sembrò interminabile -Ma non adesso-
E come ogni storia che si
rispetti arrivò anche l’ora dei saluti, chi prima chi dopo doveva ritornare da
dove era venuto, a casa, nel proprio paese, dove si sarebbero ripresi dagli
ultimi fatti accaduti e dove si sarebbero preparati per il prossimo campionato
mondiale di beyblade, ormai non più tanto lontano.
-Insomma Mao, vuoi muoverti?-
Lai la incitò a scollarsi dal braccio di Rei a cui la cinesina sembrava non
volesse staccarsi, dallo scontro finale con Vagnus era passata solo una
settimana e non le andava per niente di tornare in Cina, le pareva di aver
passato troppo poco tempo con il blader della Tigre Bianca, adesso che poteva
permettersi di stargli accanto senza preoccupazioni.
-Non mi va di venire Lai!
Posso rimanere con Rei?- gli domandò anche se la sua assomigliava di più una
supplica.
-No!- rispose senza lasciarle
possibilità di replica-
-Ma…- tentò di protestare.
Quando si metteva a fare il fratello autoritario non lo sopportava proprio.
-Rei torna a casa la prossima
settimana, non mi sembra questa tragedia!-
-Ma perché non ti trovi una
ragazza, almeno la smetti di starmi con il fiato sul collo…- disse a bassa
voce, imbronciata.
-Hai detto qualcosa
sorellina?- le chiese alterato, non aveva sentito la frase ma dal movimento
delle labbra della ragazza aveva potuto intuirla.
-Io? No, proprio niente!-
ribatté con un’espressione angelica sul volto che provocò un grande sospiro da
parte del fratello. Mao guardò uno degli orologi appesi alle pareti
dell’aeroporto, non mancava molto alla partenza del loro aereo.
-Rei…- si rivolse a lui come
ultima speranza.
-Dai, torno presto- le disse
sorridendole rassicurante, entro pochi giorni anche lui sarebbe tornato nel suo
villaggio per allenarsi in vista del torneo. Si avvicinò a lei e le imprigionò
il mento tra le dita baciandola sulle labbra sotto lo sguardo un tantino
contrariato di Lai.
Partiti i Baihuzu fu la volta
degli All stars e infine dei Neoborg, il loro aereo era l’ultimo a decollare, o
meglio il penultimo, se si considerava anche quello di Galeno che aveva deciso
di tornare anche lui nel suo paese natale, in Grecia.
-Beh, cosa sono quelle facce?
Andiamo in Russia, mica in guerra!- esclamò Boris.
-Ma la prossima volta che ci
incontreremo sarà guerra! E vi batteremo!- fece Daichi euforico, alludendo al
prossimo campionato.
-Io non ci conterei troppo
piccoletto!- ribatté il russo.
-Ci rivediamo ai campionati
mondiali Yuri- lo salutò Hilary mentre lo vedeva allontanarsi di spalle e
dirigersi verso il loro aereo, prossimo alla partenza.
-Anche prima- le disse
continuando a camminare, senza voltarsi, lasciando la ragazza un po’ perplessa.
Prima che potesse chiedere spiegazioni il suo ragazzo le posò una mano sulla
spalla invitandola a seguirlo con un semplice cenno del capo.
-Cosa c’è?- gli domandò
quando furono lontani dai loro amici.
-Ho deciso di tornare in
Russia per partecipare al prossimo campionato di beyblade con la squadra dei
Neoborg- le disse –Partirò la prossima settimana-
Il sorriso di Hilary
scomparve immediatamente dal suo volto, come poteva continuare a sorridere
avendo appena saputo che il suo ragazzo sarebbe stato lontano da lei? Era vero,
si trattava di sei mesi circa poi lo avrebbe di nuovo rivisto ai mondiali però
non avrebbero avuto molto tempo per stare insieme, Kai non poteva certo
permettersi di distrarsi. Ma in fondo poteva capirlo, sapeva quanto per lui
fosse importante il beyblade e non gli avrebbe impedito di andarsene, sarebbe
stato troppo egoistico da parte sua. Sperava solo che in quel periodo di
lontananza lui non si dimenticasse di lei e che i suoi sentimenti non
mutassero. Non lo avrebbe sopportato, lo amava troppo…lo amava troppo per
lasciarlo andare ma lo amava troppo per costringerlo a restare. Se non avesse
fatto così male sarebbe stato perfino buffo.
-D’accordo…so quanto è
importante per te- una settimana, solamente una settimana…si morse il labbro
inferiore cercando di reprimere le lacrime che desideravano a tutti i costi
uscire dai suoi occhi. Gli si avvicinò premendo il viso sul suo petto, non
voleva che la vedesse piangere. Il russo le cinse la vita con le braccia
stringendola più forte a sé.
-Vieni con me- le sussurrò
all’orecchio. Alla ragazza per poco non mancò il respiro pregando intanto che
quella richiesta non se la fosse solo sognata. Sentì il cuore batterle più
forte, alzò lo sguardo sul blader come se cercasse qualcosa che le confermasse
che quelle parole non se le era solo immaginate.
-Ormai sei diventata una
blader davvero in gamba quindi non vedo il motivo per cui non potresti
partecipare anche tu al campionato-
-Anche io?- ripeté con un
filo di voce.
-Con la nostra squadra-
aggiunse. La brunetta aprì la bocca ma non uscì alcun suono, era troppo stupita
per dire qualcosa. Partecipare ad un torneo così importante con la squadra dei
Neoborg? Non poteva crederci che lui davvero volesse questo.
-Ho già parlato con Yuri…non
ci sono problemi a farti entrare in squadra-
Hilary ripensò a quello che
gli aveva detto il capitano della squadra russa prima di salire
sull’aereo…adesso comprendeva il significato.
-Allora? Parteciperai con
noi?-
La sua interlocutrice non
rispose, si limitò a sorridere, uno di quei sorrisi che le illuminò tutto il
volto, si alzò in punta dei piedi e lo baciò sulle labbra, fu un bacio molto
lungo e molto dolce che valeva più di mille parole…Kai le passò una mano tra i
capelli accarezzandoglieli senza preoccuparsi della gente che andava e veniva
dagli imbarchi, in quel momento c’erano solo loro due…
Si separò da lui felice che
quella storia era finalmente finita, aveva perso i suoi poteri, ormai la sua
missione era terminata quindi aveva tutto il diritto di vivere una vita
normale. Non aveva bisogno di capacità particolari per sentirsi speciale, aveva
già una persona che la faceva sentire tale ogni volta che le era accanto.
Quello che le aveva appena detto il russo era stata la cosa più bella che le
fosse capitata dopo la morte dei suoi genitori. Tornò a rifugiarsi tra le sue
braccia approfittando di quel momento di tenerezza che il blader aveva concesso
al suo orgoglio.
-Ehi piccioncini, torniamo a
casa? Gli altri sono tutti partiti ormai- li richiamò Max mentre teneva ancora
Mariam per mano.
-Bleah! Baciarsi con
l’ochetta! Che ci troverà Kai di bello, mi chiedo!- fece Daichi disgustato alla
vista di quella scena, affiancandosi al biondino, seguito dai suoi compagni.
-Beh…come si dice, l’amore è
cieco- si ritrovò a commentare Takao, ma appena ebbe terminato la frase sentì
un qualcosa di piuttosto pesante arrivargli dritto dritto sulla testa, e pochi
secondi dopo anche il rossino fece la stessa fine.
-Hilary! Sei impazzita! Come
ti salta in mente di mollarci un pugno senza ragione!-
-Senza ragione?!- tuonò
spaventando non poco il capitano –Vi ho sentito! Tu e Daichi!-
-Perché non torni a sbaciucchiarti
col tuo ragazzo e lasci in pace noi?-
-Ma io ti…-
-E dai Hilary, scherzava!- si
intromise il professore ridacchiando nervosamente cercando di placare le ire
della ragazza.
-Ne riparleremo al campionato
mondiale- fece incrociando le braccia al petto, piuttosto sicura di sé.
-Che intendi?- domandarono in
coro i suoi amici. La brunetta lanciò uno sguardo a Kai abbozzando un sorriso
prima di rispondere -Intendo che la prossima settimana andrò in Russia con Kai
e mi allenerò con la squadra dei Neoborg per partecipare con loro al prossimo
torneo mondiale di bey-
-Cosa?! Stai scherzando?!-
-E perché dovrei!- ribatté
-Ormai sono abbastanza brava a beyblade-
-Questa si che è una
sorpresa! Questo significa che potremo ritrovarci a combattere contro di te-
osservò Rei.
-Quindi adesso andrai in
Russia...- fece Takao abbassando lo sguardo, il suo tono di voce era
stranamente triste. Prima Phoebe e adesso se ne andava anche la sua migliore
amica.
-Takao...- sussurrò la
brunetta intuendo il suo stato d'animo. Il giapponese sollevò gli occhi
incontrando quelli della compagna. In fondo era giusto che lei seguisse la sua
strada e stesse con la persona che amava, senza contare che c'era la
possibilità che loro due si ritrovassero a combattere in un torneo ufficiale e
questo lo rendeva contento. La sua espressione cambiò immediatamente e sulle
sue labbra si delineò un sorriso, sorriso a cui la ragazza rispose felice. Ma
si, da allora in avanti sarebbe andato tutto per il meglio…
Intanto da dietro una colonna
qualcuno sorrideva osservando i ragazzi, fortunatamente era finito tutto bene,
allora la sua presenza era servita a qualcosa…
-Alena, dobbiamo andare- la
biondina si voltò verso la figura che era alle sue spalle e che le stava
tendendo la mano, aveva ragione, quello non era il suo posto, non era il suo
tempo. Gettò un’ultima occhiata ai bladers che adesso stavano ridendo tra loro,
non li avrebbe dimenticati, come era certa che loro non si sarebbero
dimenticati di lei e di tutto quello che avevano passato. Afferrò la mano della
persona che gliela aveva offerta, stringendola nella sua.
-Sono pronta. Andiamo, Shin…-
THE END
Allora, che ve ne pare???
Aspetto i vostri commy mi raccomando e…aspettatemi perché tra pochissimi giorni
tornerò ad assillarvi con una nuova fic!! Eh eh eh!!
Ciaooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!