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Autore: Lenn chan    04/07/2005    11 recensioni
Una voce attraversa mille anni di storia per giungere fino a lei. E'davvero questo il suo destino? E'davvero questo ciò che vuole? Dove affonda le sue radici quel suo particolare potere? "La risposta...dovrai cercarla in te stessa, e solo quando l'avrai trovata potrai accettarti per quello che sei..." Aveva a che fare con quelle creature ancora prima di sapere della loro esistenza...
Genere: Azione, Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takao Kinomiya, Max Mizuhara, Kei Hiwatari, Rei Kon, Hilary, Yuri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve

Salve!! Dopo una vita eccomi qui!! Ma c’è un motivo se ho tardato tanto…questo infatti è l’ultimo capitolo e non il penultimo, ho deciso di mettere tutto insieme e descrivere i fatti in una maniera un po’ particolare (e molto complicata da mettere per scritto, ve l’assicuro!), però ce l’ho messa tutta e la fine mi piace davvero molto, la trovo anche un po’ commovente!! Cmq non voglio farvi perdere altro tempo perciò ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita e commentato fino a qui!! Un bacione e buona lettura!! ^_^

 

 

Il fiume. Continuava a scorrere lento ma irrefrenabile del tutto inconsapevole di essere stato, esattamente una settimana prima, teatro di una guerra ormai conclusa.

Guardava l’acqua seguire costantemente il suo corso proprio come in quel momento, quando tutto era iniziato. Si sedette sull’erba raccogliendo un sassolino che si trovava sulla sponda rigirandoselo tra le dita, alzando poi la testa e spostando l’attenzione sulle persone che passeggiavano tranquille sull’altro lato del canale. Lanciò la piccola pietra sulla superficie dell’acqua che andò a fondo dopo aver effettuato tre rimbalzi. Sospirò e si sdraiò sul prato chiudendo gli occhi, lasciando al vento di scompigliargli i capelli. Nemmeno dieci giorni e sarebbe finito anche il mese di agosto che ben presto si sarebbe portato via anche l’estate. Si sentiva tremendamente vuoto, aveva come l’impressione che gli mancasse qualcosa…e in effetti era proprio così, qualcosa l’aveva persa davvero. Stava per assopirsi ma avvertì una sensazione di umido sul suo viso che lo costrinse a ridestarsi. Aprì gli occhi, sbattendo le palpebre un paio di volte per mettere bene a fuoco l’immagine.

-E tu chi sei?- chiese levandosi a sedere quando comprese che davanti a lui c’era un cagnolino che voleva amabilmente giocare leccandogli il viso. Il cucciolo abbaiò una volta quasi a volergli rispondere permettendo a Takao di intravedere un ciondolo attaccato al suo collare sul quale probabilmente c’era inciso il nome di quella simpatica palla di pelo.

-Mishu- disse leggendo quanto c’era scritto –Che nome strano! Sei un maschio o una femmina?- poi si guardò intorno in cerca del suo padrone, se aveva un collare aveva anche un proprietario e probabilmente doveva trovarsi nelle vicinanze. Peccato che non c’era nessuno oltre a lui…

Mishu gli si avvicinò iniziando ad annusare il blader mentre la sua coda continuava a muoversi, non aveva mai smesso di scodinzolare.

-Sei contento? Beato te…io sono un po’ giù- a quelle parole il cagnolino cominciò a dare piccole spinte con il naso al giapponese.

-Vuoi sapere il perché?- gli domandò avendo interpretato il suo gesto come un incitamento a continuare –E va bene…tanto non ho niente da fare- fece rassegnato accarezzando il morbido pelo del suo nuovo amico.

 

Non saprei spiegare come mi sentii quando vidi Vagnus, avevo una tale confusione in testa, prima la scoperta di chi fosse Phoebe in realtà e poi all’improvviso mi si presentò davanti il nostro nemico, quello di cui avevo sentito tanto parlare ma che non avevo mai incontrato prima, e per fortuna, aggiungerei. Avevo una solo consapevolezza: la battaglia finale stava iniziando.

-E’ cambiato un po’ il mondo dall’ultima volta che l’ho visto- aveva detto guardandosi intorno non preoccupandosi troppo di me.

-Quante cose possono succedere in mille anni, davvero tante, vero Phoebe?-

-Ti conviene rinunciare al tuo piano, sarai sconfitto di nuovo- la guardai, non sapevo più cosa pensare, probabilmente era vero che aveva deciso di passare dalla nostra parte e che voleva impedire al signore del male di impossessarsi del nostro pianeta ma non potevo fare a meno di pensare che mi aveva mentito. Per tutto il tempo che siamo stati insieme…perché non me l’aveva mai detto prima? Possibile che si fidasse così poco di me? Se era così perché io allora dovevo avere fiducia in lei? Pensieri che mi assillavano e non facevano altro che attraversarmi la mente, Vagnus si era presentato nel momento meno adatto. Ma sapevo che non potevo distrarmi, un solo errore sarebbe bastato a compromettere in maniera irreparabile l’esito della battaglia.

-Lo vedremo- rispose pacato, sicuro probabilmente di avere la vittoria in mano. Si avvicinò a me, accortosi finalmente della mia presenza, mi squadrò dall’alto in basso come a voler mettere subito in chiaro che lui era di gran lunga superiore. Un sorriso gelido apparve sulle sue labbra e con voce sprezzante mi chiese –Tu sei uno degli eletti giusto? Quindi conosci bene l’evocatrice…dov’è lei adesso?-

-Arriverà presto e ti farà fuori- feci stupendomi quasi del tono deciso e per niente scoraggiato che avevo usato.

-Hai fegato moccioso, avrei una proposta: visto che mi sto annoiando che ne dici di cominciare a batterci? Così vedremo se davvero la tua amichetta arriverà in tempo!-

Accettai ovviamente…cosa vuoi farci? Sai che non mi tiro mai indietro di fronte ad una sfida, è più forte di me. Presi in mano Dragoon nonostante Phoebe continuava a ripetermi di non farlo e che sarei andato incontro a morte certa. Caricai il mio beyblade nel dispositivo di lancio e glielo puntai contro posizionandomi pronto per cominciare.

-Vuoi affrontarmi con una trottolina? Che paura!- il mio nemico scoppiò in una fragorosa e sadica risata –Ma visto che a quanto pare di questi tempi va tanto di moda te lo concedo…e farò anche di più- allargò i palmi delle mani mettendoli uno di fronte all’altro, quasi a formare una sfera, e fece comparire dal nulla un beyblade, nero come le tenebre e con delle striature rosso sangue che si diramavano dal centro fino a ricoprire i lati. Percepii un’enorme potenza, malvagia.

-Chissà, potrei anche finire con il divertirmi- indietreggiò mentre faceva comparire anche un caricatore, nello stesso modo in cui aveva fatto prima. Mi chiese se ero pronto, come se davvero gliene importasse qualcosa.

Lanciai Dragoon e l’incontro ebbe inizio. Lo mandai immediatamente all’attacco non volevo permettere a Vagnus di fare lui la prima mossa, non avevo la minima idea di come combattesse e non volevo dargli l’opportunità di mostramelo. La trottola avversaria si scansò con una velocità inaudita, e piombò dietro la mia colpendola con forza, ma non abbastanza da riuscire a fermarla. Avevo subito di peggio in passato e ne ero uscito vincitore, potevo farcela. Avrei potuto davvero se solo lui non avesse ricorso ai suoi poteri durante lo scontro. Ma in fondo cosa potevo aspettarmi?

Il mio beyblade si bloccò continuando a ruotare velocemente su se stesso, cercando di elaborare una qualche strategia. Purtroppo però non ebbi il tempo di pensare, il nemico comparve dall’alto, sopra Dragoon, deciso a piombargli addosso alla velocità di un proiettile, ma per mia fortuna non ce la fece a prenderlo, riuscì a schivare l’attacco, allontanandosi nella speranza di prendere un altro po’ di tempo, cosa che purtroppo non avvenne. Il beyblade nero infatti riuscì a raggiungermi…ma non per vie del tutto leali. Vidi infatti Vagnus sogghignare –Se non ti dispiace ho altre cose da fare, quindi vorrei finire in fretta- schioccò le dita e la mia trottola andò a sbattere contro un muro invisibile, non poteva più andare avanti. Continuava a provare a sfondare quel muro ma niente, non era possibile vederlo e non ero nemmeno sicuro di cosa fosse esattamente in realtà. So solo che l’avversario si scagliò contro si me con una potenza tale che al suo passaggio perfino la terra sotto di lui veniva spaccata. La stessa fine che probabilmente avrebbe fatto Dragoon, che intrappolato non poteva schivarlo. Stavo per chiamare in causa il mio bit-power ricorrendo all’ultima carta che avevo a disposizione ma non ce ne fu bisogno, almeno non ancora. Un altro beyblade, dal colore oro intenso, quasi giallo, colpì violentemente quello nero facendolo allontanare da me.

-Phoebe!- il mio sguardo si posò su di lei per qualche secondo, il tempo di vedere che teneva stretto tra le mani il suo dispositivo di lancio.

-Ci penso io ad impedirgli di usare i suoi trucchetti magici Takao, così tu potrai attaccarlo-

Rimasi indeciso sul da farsi, non sapevo se dovevo fidarmi oppure o no, eppure c’era qualcosa nel suo sguardo che mi diceva di fare come aveva detto…fui però scosso dalle parole di Vagnus.

-Attaccatemi in quanti volete, tanto il risultato non cambierà! Questa volta sarò io il vincitore!-

  

Mishu abbaiò interrompendo il racconto del blader che sembrò tornare con la testa al presente, abbandonando i suoi pensieri. Seguì con lo sguardo il cagnolino che sembrava essere diretto verso una meta precisa, visto che aveva preso a correre, e si fermò ai piedi di un ragazzo che veniva dalla sua direzione opposta e che lo prese in braccio. Takao strinse gli occhi a causa del sole e squadrò quello che doveva essere uno sconosciuto anche se in realtà aveva qualcosa di familiare.

-Rei!- esclamò sorpreso quando gli fu più vicino.

-Ehi Takao!- il cinese lo salutò sorridendo mentre si sedeva accanto a lui poggiando Mishu sul prato che subito trotterellò verso il fiume bagnando il suo musetto per rinfrescarsi dal caldo.

-Ma…quel cane è tuo?- gli chiese indicandoglielo.

-Beh, non proprio. Questa mattina l’ho trovata al parco, era da sola, non aveva il collare e sembrava affamata- gli spiegò.

-L’hai trovata? Allora è una femmina!-

-Si…credo che non abbia un padrone e proprio per questo ti stavo cercando- spostò l’attenzione sul giapponese che lo guardava interrogativo chiedendosi cosa volesse intendere l’amico.

-Io non posso portarla con me in Cina- continuò –Così pensavo che avresti potuto tenerla tu-

-Io?- ripeté il moretto sorpreso. Rei si limitò ad annuire.

-Beh…non saprei, dovrei chiederlo al nonno- lanciò un’occhiata verso la piccola palla di pelo marrone-rossiccia che lo guardava ingenua con quei suoi occhietti scuri e le orecchie a penzoloni –Ma penso che non ci siano problemi- disse sorridendo, la sua espressione era davvero buffa.

-Mishu?- chiese al compagno alzando un sopracciglio.

-E’ stata Mao a darle quel nome- disse passandosi un braccio dietro la nuca –Se non ti piace puoi anche cambiarglielo-

-No…è carino- sorrise spostando lo sguardo sull’amico –Qualcosa non va?- gli domandò notando la sue espressione fattasi improvvisamente seria. Il cinese scosse la testa prima di rispondergli –No, solo che…mi sono accorto solo adesso che è stato proprio qui che una settimana fa…- lasciò la frase in sospeso, non era necessario continuarla.

-E’ stata una dura lotta…-

 

Appena Daichi ci venne ad informare del pericolo imminente ci precipitammo al parco a cercarti. Giungemmo al belvedere ma non ti trovammo al posto tuo c’era Alena che ci spiegò cosa era successo. Inutile dire che rimanemmo scioccati dalle sue parole, nessuno aveva mai sospettato chi Phoebe potesse essere in realtà…

Ma il fatto era che non c’era più molto tempo, a quanto pareva l’arrivo di Vagnus era questione di minuti, lo sapevamo tutti. Domandammo all’ex-evocatrice dove potevamo trovarti e lei ci fece cenno di seguirla, portandoci qui, al fiume. Non credo che riuscirò mai a dimenticare la scena che vidi appena arrivammo, e sinceramente non credo nemmeno di riuscire a descriverla…so solo che percepii un’enorme potenza, la potevo avvertire non solo nell’aria ma anche sulla pelle, un brivido gelido e bollente mi attraversò dalla testa ai piedi mentre con le braccia cercavo di ripararmi gli occhi dalla polvere che si era sollevata, anche se non era stata sollevata solo polvere…ricordo che tu fosti sbattuto a terra violentemente e scaraventato lontano dal punto in cui stavi combattendo, ai miei piedi, mentre anche Dragoon ti raggiungeva e smetteva di girare, si fermava, inerme.

Io ti aiutai ad alzarti e ci fu una cosa che mi colpì particolarmente…il tuo sguardo…ancora adesso non so se era carico di paura o di rabbia, o forse tutte e due. Alzai gli occhi anch’io e vidi il nostro nemico, sembrava soddisfatto, le sue labbra incurvate in quel sorriso gelido mi spaventarono anche se i suoi occhi…in tutta la mia vita non avevo mai visto qualcuno con occhi così scuri…erano puntati su Phoebe, anche lei colpita dalla sua potenza.

-Cosa è successo?- ti chiese Hilary avvicinandosi a noi.

-Ho combattuto a beyblade contro di lui- le rispondesti lasciando chiaramente trasparire la tua rabbia verso l’esito finale dello scontro.

-Non pensavo che Vagnus sapesse usare il beyblade-

-Infatti è così Rei- mi voltai verso Alena –Allora come è possibile che abbia vinto?-

-Ha utilizzato i suoi poteri- non fu l’ex-evocatrice a rispondere ma Yuri.

Era ovvio, avrei dovuto pensarci…e sapevo anche che non avremmo mai potuto vincere contro un avversario decisamente superiore a noi, lui aveva qualcosa che noi non possedevamo.

-E come facciamo a batterlo, allora?-

La mia domanda non tardò a trovare risposta, risposta che ancora adesso se ci ripenso mi lascia davvero stupito…

 

Guardava la gente passarle davanti agli occhi, un via vai di persone che si trascinavano dietro le loro borse e valigie intenti ad entrare o uscire dall’aeroporto. Si sdraiò stancamente sulla panchina chiudendo i suoi occhi smeraldo, lasciando al vento di giocare con i suoi capelli. Mancava ancora qualche ora alla partenza dei suoi amici ma lei aveva preferito arrivare in anticipo. Quel giorno le squadre dei Neoborg, dei Baihuzu e degli All stars sarebbero ritornate nel proprio paese, in fondo ormai la minaccia di Vagnus era stata annientata e mancava sempre meno tempo all’inizio del prossimo campionato mondiale, che prevedeva di cominciare non più tardi di sei mesi. Sospirò, anche lui sarebbe tornato in America…non quel giorno ma la settimana successiva, aveva preferito rimanere ancora un po’ insieme ai suoi amici ma non poteva attardarsi più di tanto, doveva iniziare gli allenamenti. Rimanevano pochi giorni ormai.

-Ciao!- una voce allegra la costrinse a riaprire gli occhi, cosa che gli permise di vedere la figura di un biondino chino su di lei.

-Max!- esclamò levandosi a sedere -Mi hai fatto paura!-

L'americano per tutta risposta le sorrise e le porse la mano. Mariam lo guardò in viso per qualche istante prima di afferrarla e si sentì tirare verso il ragazzo, tanto che gli andò quasi addosso, finendo tra le sue braccia. Arrossì appena e intanto lui posò le sue labbra sul suo orecchio sussurrandole qualcosa. Le aveva chiesto se le andava di fare una passeggiata.

-A cosa stai pensando?- le chiese, era da un po’ che camminavano ma lei non aveva ancora spiccicato mezza parola, sembrava immersa nei suoi pensieri, cosa piuttosto insolito per una come lei che non poteva di certo essere considerata un tipo silenzioso.

-Allo scontro contro Vagnus…è stato incredibile…o forse incredibile non è la parola giusta- gli rispose senza neanche rifletterci.

-Incredibile invece è proprio la parola giusta…-

 

Takao era stato sconfitto, non avevamo assistito a tutto lo scontro ma ero certo che non sarebbe stato facile sconfiggere Vagnus, ovviamente…eppure il nostro capitano non volle darsi per vinto, come suo solito, si scostò da Rei cha lo stava ancora sorreggendo e senza proferire una sola parola si chinò per raccogliere Dragoon. Lo vidi osservare con un’espressione estremamente seria il suo bit e allora compresi che ci avrebbe provato di nuovo…non si sarebbe arreso fino a quando le forze non glielo avrebbero permesso. Spostai l’attenzione su Rei e dal suo sguardo compresi che anche lui stava pensando alla stessa cosa a cui stavo pensando io. Caricai Draciel nel dispositivo di lancio e lui fece lo stesso con Driger, non avremmo lasciato il nostro amico a combattere da solo. Ed evidentemente non eravamo gli unici di quell’avviso…anche gli altri fecero lo stesso, tu compresa, credendo che forse se collaboravamo avremmo potuto sconfiggerlo.

-Fermi- fu la voce di Alena a bloccarci. Ci voltammo verso di lei, perché voleva fermarci?

-Non potete fermarlo se attaccate senza un piano preciso. Non potete immaginare la potenza che Vagnus è in grado di sprigionare, quella che ha usato contro Takao era niente-

-Ma non possiamo stare fermi con le mani in mano! Dobbiamo fare qualcosa!- protestò Daichi.

-Ha ragione, non possiamo stare qui aspettando che ci distrugga!- concordò Rick.

-Non ho detto ques…- non terminò la frase voltandosi improvvisamente verso il signore del male, cose se stesse in attesa di qualcosa.

Accanto a Vagnus apparve infatti William, o meglio quello che noi avevamo conosciuto come William ma che, come ci aveva spiegato Daichi, in realtà era un demone.

-Non ho bisogno di te per il momento Baltazar, rimani pure tranquillo a goderti lo spettacolo!- disse ridendo malvagiamente. Il suo sottoposto si fece in disparte come gli era stato ordinato limitandosi in silenzio ad osservare la nostra reazione.

-Sei ancora convinta che dobbiamo rimanere qui ad aspettare?- chiese Mao all’ex-evocatrice. Vagnus avrebbe potuto avere un potente alleato in qualsiasi momento, le cose per noi andavano davvero peggiorando.

-Ascoltate, conosco Vagnus, se improvvisate la pagherete cara, se andate allo sbaraglio e agite solo di potenza gli darete solamente partita vinta!-

-E allora cosa dovremmo fare?- le domandò Takao che sembrava improvvisamente aver riacquistato l’uso della parola. Alena non gli rispose, era stata colta alla sprovvista.

-Sai perché non puoi rispondere?- continuò lui –Perché sono passati mille anni da quando tu e gli eletti che ci hanno preceduto l’avete sconfitto, e da allora le cose sono cambiate. Ogni volta che rinasce diventa più potente, giusto? Quello che ci hai raccontato ci può essere utile per capire i suoi punti deboli, ma il resto lascialo fare a noi-

-Ma…- sospirò, capendo che era inutile finire la frase, niente ci avrebbe fatto cambiare idea, eravamo tutti dello stesso avviso del nostro amico.

-Phoebe!- la chiamò il capitano –Se è vero che sei passata dalla nostra parte questo è il momento giusto per dimostrarlo-

La ragazza si rialzò da terra avvicinandosi a lui. Guardò il suo beyblade prima di stringerlo nel pugno ed annuire.

Lo scontro fu a dir poco incredibile e massacrante, aggiungerei. Attaccammo tutti insieme tanto che Vagnus fu costretto a farsi dare una mano dal suo alleato, o almeno questa era la sua intenzione.

-Allora, si può sapere perché stai lì immobile?- mi ricordo che gli disse spazientito –Sbarazziamoci di questi mocciosi!- ma William non sembrava intenzionato a fare come gli era stato ordinato, continuava a fissare del tutto immobile i nostri beyblade che cercavano disperatamente di abbattere la barriera di poteri del nostro nemico.

-Insomma, hai capito?!- questa voltò urlò, di certo la pazienza non era il suo forte –BALTAZAR!-

-No- gli rispose senza guardarlo in faccia, con una calma che contrastava l’impeto del signore del male.

-No cosa?-

-Non farò niente di quanto mi hai chiesto…mai più-

-Non dire assurdità, non puoi rifiutarti!-

-E chi lo dice?- finalmente alzò gli occhi su di lui –Phoebe aveva ragione…non ha senso quello che stiamo facendo e io non parteciperò a questa follia-

-Questa è bella! Siete impazziti tutti quanti?- ovviamente ciò che gli disse non gli piacque affatto tanto che la sua ira aumentò e con essa crebbe anche la sua potenza che purtroppo si riversò su di noi.

-A te ci penso io…- ringhiò rivolto verso il demone –ma prima ho una faccenda da sistemare…TABULA RASA!- un momento dopo il bit del suo beyblade si illuminò…forse ho usato il verbo sbagliato…diciamo che uscì un’ombra molto scura in mezzo alla quale si materializzò un bit-power, o per meglio definirla una Dark Essenza. Era assolutamente spaventosa, qualcosa di molto simile ad un drago a tre teste, ognuna provvista di zanne che si capiva solo a guardarle che bramavano sangue e distruzione.

Non mi ricordo esattamente cosa successe, so solo che in un attimo ci ritrovammo tutti a terra, i nostri beyblade fermi ai nostri piedi. Io aprii gli occhi, ritrovandomi sdraiato sull’erba polverosa e con la testa dolorante.

-Mariam!- eri accanto a me, ti raggiunsi a carponi cercando di farti rinvenire.

-Sto bene Max- mi rassicurasti sedendoti, anche se la smorfia della tua faccia non mi convinse molto. Mi guardai intorno, quel colpo era stato micidiale per tutti quanti, ma in realtà doveva essere molto più potente, probabilmente avrebbe dovuto annientarci completamente, lo capii perché qualcosa ci aveva protetto cercando di limitare la forza di quell’attacco. Hilary con i suoi poteri aveva creato una specie di barriera difensiva che ancora teneva alzata dato che Vagnus continuava imperterrito ad attaccare. Era l’unica rimasta in piedi, anche se non si poteva dire lo stesso del suo beyblade…già, anche lei aveva combattuto con noi…e tentava di resistere al nemico ma purtroppo dopo poco dovette mollare, esausta, tanto che fu scaraventata a qualche metro di distanza, ma prima di cadere a terra andò a sbattere con la schiena contro un albero.

-Hilary!- Kai e Takao si precipitarono da lei che non sembrava essere nelle migliori condizioni, fortunatamente però riacquistò i sensi immediatamente anche se non si poteva dire che stesse in piena forma, anzi…

-Maledizione!- sentii Vagnus imprecare –Se avessi attaccato anche tu a quest’ora li avevamo già fatti tutti fuori!- urlò rivolgendosi di nuovo a William.

-Ti ho già detto che non ho più alcuna intenzione di partecipare a questa guerra!-

-Davvero? Questo è da vedere…in un modo o nell’altro ti ci farò rientrare, anche se non sarà dalla mia parte! In fondo posso benissimo fare da solo piuttosto che farmi aiutare da degli incapaci!- questa volta non attaccò con il beyblade, ma creò una sfera d’energia pronta ad essere lanciata sulla sua prossima vittima. Francamente pensavo che l’avrebbe scagliata contro di lui, ma mi sbagliavo.

-Phoebe!-

 

-Non ti alzare ti ho detto! Sei ancora debole- lo rimproverò cercando in tutti i modi di farlo rimanere a letto, cosa che non le fu affatto facile, non voleva sentir ragioni.

-Dai Phoebe, sto bene!-

-Hai sentito cosa ha detto il dottore Will? Niente sforzi inutili per qualche altro giorno- la mora era irremovibile. Il ragazzo sbuffò rassegnato, in fondo se l’era cercata. Tornò a sedersi sul letto d’ospedale mentre guardava lei dirigersi verso la finestra, lanciare un’occhiata distratta fuori e poggiare i gomiti sul davanzale.

-Tu sei pazzo…come ti è saltato in mente di buttarti davanti a quella sfera di energia lanciata da Vagnus? Per poco non ti ammazzava!- si voltò verso di lui.

-Se non l’avessi fatto avrebbe colpito te…e questo non me lo sarei mai perdonato- le disse invitandola a sedersi accanto a lui e cingendole le spalle con un braccio mentre la ragazza si appoggiava al suo petto.

-Cosa ti ha fatto cambiare idea?-

-Non lo so…so solo che all’improvviso ho capito che quanto stavo facendo era sbagliato…e questo anche grazie a te…-

 

-Baltazar!- sentii che mi chiamavi mentre io ero a terra in stato di semicoscienza. Ti precipitasti accanto a me preoccupata, mi prendesti dolcemente la testa tenendola sollevata cercando di non farmi perdere i sensi, in quel momento sembravi davvero in pensiero per me. Avvertivo le tue carezze leggere sul mio viso, la tua mano che mi sfiorava i capelli dolcemente mentre continuavi a domandarmi perché l’avessi fatto. Se ci ripenso mi viene da ridere,la risposta mi sembrava così ovvia…ma in quel momento riuscivo a malapena a parlare, l’attacco di Vagnus mi aveva colpito in pieno, sentivo le forze venirmi meno e probabilmente se non ci fossi stata tu non ce l’avrei mai fatta a riprendermi. Già…lo devo a te se sono ancora vivo. 

-Phoebe…sei davvero convinta che anche noi demoni possiamo amare?- riuscii a chiederti prima che perdessi completamente coscienza.

Non avevo fatto altro che pensarci, dal giorno in cui me ne sono andato sbattendo la porta della casa in cui ci eravamo stabiliti in questa città, perché il  nostro piano era quello di conquistare la fiducia degli eletti e dell’evocatrice per poi toglierli di mezzo quando meno se lo aspettavano, ti ricordi? Da allora non ho fatto altro che ripensare alla nostra conversazione, cercavo di comprendere cosa ti avesse spinta a fare quella scelta, quella di voltare le spalle al mondo demoniaco, quello a cui appartenevi…ma non c’era solo quello sotto. Il motivo per cui ero arrabbiato con te era un altro. Takao. Non riuscivo a sopportare il fatto che tu avessi preferito stare insieme a lui, un ragazzino, un mortale, piuttosto che a me, lui ti aveva portata via da me.

Mi resi conto ben presto che lavorare a servizio di Vagnus per portare a termine il suo progetto, che allora era anche il nostro progetto, non mi divertiva più…non senza di te. Più il tempo passava più sentivo crescere l’abisso che aveva lacerato il nostro rapporto diventare sempre più grande, ancora poco e avrebbe risucchiato tutto…e poi…e poi ti ho visto combattere contro colui che fino a poco tempo prima era anche il tuo “re” e non so cosa mi successe. Ti giuro che non lo so. L’unica cosa di cui ero consapevole era che non potevo lasciarti morire. Così, d’istinto, corsi verso di te e ti protessi con il mio corpo. 

Oh…mi sto dilungando troppo, finirò per perdere il filo se non sbaglio ero rimasto al punto in cui io ti avevo fatto una domanda…

-Si…- mi rispondesti mentre le lacrime solcavano il tuo viso. 

-Allora io ti amo-

-Anche io ti amo- non so come ma le tue parole mi fecero sentire immediatamente meglio, sorrisi appena e chiusi gli occhi, certo che quando li avrei riaperti saresti stata tu la prima cosa che avrei visto…e così fu…

 

Alzò gli occhi sul tabellone, doveva attendere ancora tre ore prima di poter salire sull’aereo che avrebbe riportato lui e il resto della sua squadra a Mosca. Era in anticipo ma non aveva per niente voglia di gironzolare per la città come i suoi due compagni, preferiva attendere all’aeroporto. Posò in terra la borsa e si avvicinò alla parete completamente trasparente dell’edifico, interessandosi ai velivoli che atterravano e venivano, diretti e tornanti da chissà dove. In pochi mesi ne avevano passate davvero tante e adesso gli sembrava strano riprendere la vita di sempre, anche se forse era la cosa che più desiderava…già, forse…

-Sapevo di trovarti qui- una voce alle sue spalle lo fece voltare, pur sapendo perfettamente chi era stato ad aver appena pronunciato quella frase.

-Kai-

Il russo non rispose, si limitò a gettare un’occhiata su uno dei posti liberi della sala d’aspetto prima di sedersi. Yuri lo guardò, era venuto per parlargli, ne era certo, era troppo presto perché fosse venuto solo a salutarlo prima di partire anche perché gli altri non erano ancora arrivati.

-Sono venuto per chiederti una cosa riguardo ad Hilary- disse all’improvviso con la sua solita calma. Il suo interlocutore sospirò, era certo anche di cosa volesse parlargli, e a quanto pareva aveva visto giusto.

-Non preoccuparti Kai, Hilary mi piace ma so benissimo che tra te e lei c’è…-

-Non è questo che volevo chiederti- lo interruppe sollevando lo sguardo su di lui e lasciandolo sorpreso. Era da qualche giorno che ci pensava ma non aveva ancora detto a nessuno quello che gli era venuto in mente, neanche a lei.

-Ti darebbe fastidio vederla tutti i giorni?- gli domandò infine.

-No…non credo…- biascicò non capendo dove il suo compagno volesse andare a parare. Si sedette accanto a lui chiedendogli spiegazioni, cosa che ovviamente non riuscì ad ottenere.

-Anche se stesse con me?- continuò estraendo Dranzer dalla tasca tenendolo nel palmo della mano mentre i suoi occhi fissavano la trottola, assorti. Il capitano dei Neoborg abbozzò un sorriso, ora capiva…

-Ci tieni molto a lei, vero?-

-Io la amo, e…- strinse il beyblade nel pugno –ho avuto davvero paura di perderla-

L’altro russo gli rivolse lo sguardo, sapeva benissimo a cosa si stava riferendo…

 

Mi sentii morire quando Hilary decise di usare l’Energia pura. Avendo visto quello che Vagnus aveva fatto a noi e a William aveva deciso di farvi ricorso. Anche Takao, che era accanto a me cercò di farla ragionare, Alena ci aveva raccontato che cosa sarebbe successo se un evocatore o un’evocatrice l’avessero utilizzata. Ricordo perfettamente la scena, lei aveva guardato l’ex-evocatrice consapevole del fatto che l’Energia Pura era per il momento nelle sue mani, ma anche quest’ultima non sembrava avere intenzione di dargliela. Però sapeva anche che non poteva impedirglielo…

Hilary le si avvicinò scansando il capitano, e dirigendosi verso di lei. Aveva un’espressione tremendamente determinata, non voleva sentire ragioni, d’altra parte è di una testardaggine unica…ma io so essere ancora più testardo.

L'afferrai per le braccia impedendole di muoversi, non potevo permetterle di fare un simile pazzia, se avesse usato l'Energia Pura avrebbe dovuto dare in cambio la sua vita, proprio come aveva fatto Alena mille anni prima. Cercai di farle capire inutilmente che era una cosa assurda, che non era giusto che chi deteneva il potere della Crystal doveva sacrificarsi per il bene dell'umanità, che doveva esserci per forza un'altra soluzione. Ma Hilary continuava a ripetere che quello era l'unico modo per sconfiggere Vagnus e che se non l'avesse fatto avrebbe vinto lui. Ma sai una cosa? Non me ne importava un c***o, per me non aveva senso quello che voleva fare, e poi...

-Tu non lo farai!- le urlai contro nonostante lei cercasse i tutti i modi di divincolarsi dalla mia presa.

-Non capisci! Io devo...-

-Tu non devi niente!- replicai senza lasciarle nemmeno il tempo di finire la frase -Troveremo un'altra soluzione-

-Non c'è tempo per trovare un'altra soluzione Kai! Non lo capisci?-

-Sei tu che non capisci! Ti impedirò di farlo!- l'abbracciai, stringendola forte a me, assicurandomi che non potesse scappare via -Non ti permetterò di lasciarmi così...- ripensandoci mi rendo conto di essermi comportato da vero egoista...ma non potevo farci niente, io...

-Io ti amo- le sussurrai...o urlai...non lo so, non me lo ricordo. Non glielo avevo mai detto prima.

-Kai…- fece  con le lacrime agli occhi –Anch’io ti amo ma…-

-Non voglio sentire un’altra parola- la bloccai posandole un dito sulle labbra. 

 

-E’ per questo che la voglio con me- avendola accanto avrebbe potuto proteggerla più facilmente, anche se adesso non ce ne era motivo. Il pericolo di Vagnus era stato annientato e il suo piano sventato, senza contare che ora Hilary non era più l’evocatrice…

 

Si sedette sul portico della casa di Takao, in completa solitudine, erano tutti fuori, a parte Nonno J che si stava allenando in palestra, gli altri probabilmente erano impegnati negli ultimi preparativi prima della partenza. Alzò gli occhi al cielo, limpido e azzurro, adorava quelle giornate di sole. Sospirò ed estrasse dalla tasca dei pantaloncini un piccolo oggetto, era la sua catenina preferita, quella che portava sempre con sé, la Crystal…sembrava la solita catenina ma se la si guardava meglio si poteva notare una differenza…la pietra incastonata al centro del cuore era scheggiata, quasi spaccata a metà.

-Neanche tu te la sei passata bene, eh?- le disse come se quella potesse risponderle. Nonostante tutto non poté fare a meno di mandare un sospiro sollevato. Non le sembrava vero che quella storia era finita, adesso poteva finalmente vivere una vita tranquilla…magari non proprio tranquilla, visto che stando vicino ai suoi amici ogni tanto si ritrovava coinvolta in qualche strana avventura, però di certo sarebbe stata una vita più normale. Finalmente le cose parevano andare per il verso giusto, era davvero contenta quando si trovava con i suoi compagni, e con Kai le cose andavano a meraviglia, in quegli ultimi giorni si era dimostrato particolarmente dolce…anche se l’aggettivo dolce riferito a Kai Hiwatari significava semplicemente che le aveva concesso qualche carezza in più…sorrise divertita.

-Già…è stato grazie a lui se sono ancora qui…-

 

Mi ha impedito di usare l’Energia Pura, ha detto che non mi avrebbe permesso di lasciarmi in quel modo…beh, anch’io di certo non bramavo dal desiderio di andare incontro a morte certa ma il mio compito era salvare il mondo dalla minaccia di Vagnus, ed ero disposta a sacrificarmi per questo, ma soprattutto per loro, per i miei amici…erano gli eletti ma io non ritenevo affatto giusto che anche loro avessero dovuto pagarne le conseguenze. In fondo l’evocatrice ero io…

Ma se non avessi fatto ricorso all’Energia Pura il problema rimaneva come eliminare Vagnus, anche attaccarlo tutti insieme non era servito. Io non ne avevo davvero la minima idea.

-Kai ha ragione- alzai lo sguardo oltre la spalla del mio ragazzo che mi teneva ancora stretta tra le sue braccia, a parlare era stata Alena.

-Non è giusto che tu sacrifichi…io l’ho fatto solo perché non avevo più niente, avevo perso le persone più importanti della mia vita, tu invece…sei ancora molto legata a questo mondo, ed è proprio questo legame che devi tenere in conto-

-Che intendi?- le chiesi separandomi da Kai.

-Qual è il tuo più grande desiderio in questo momento?-

-Sconfiggere Vagnus e continuare a vivere serena, con i miei amici- le risposi senza neanche doverci pensare, secondo quello che diceva il mio cuore.

-Allora sarà questo tuo desiderio a farti vincere, la tua capacità di mettere i sentimenti al primo posto…è per questo che sei l’evocatrice- mi spiegò.

-Ma…non sono l’unica al mondo a mettere i sentimenti al primo posto, perché allora proprio io?-

-Sai Hilary- mi disse ammiccando –ci sono domande a cui bisogna ancora scrivere una risposta…scrivila ora la tua risposta- mi sorrise.

Riflettei sulle sue parole, il mio desiderio di stare con i miei amici mi avrebbe dato la forza per sconfiggere Vagnus? Mi guardai intorno e ciò che vidi furono i miei compagni, coloro con i quali avevo vissuto quella storia…loro mi avrebbero dato la forza.

Non persi tempo, caricai di nuovo Lightness nel dispositivo di lancio e lo scagliai verso Vagnus, stava per scoccare la sua ora, niente mi avrebbe più fermato, perché il mio desiderio di vivere era più forte di qualsiasi altra cosa…

-Pensi che basti evocatrice? Sei solo un’illusa- il signore del male chiamò di nuovo in causa la sua Essenza malvagia mentre io evocai il mio bit-power.

-Lightness!- una maestosa lince dal colore dell’oro uscì dal bit rivelandosi in tutta la sua bellezza. D‘improvviso anche i bit degli altri beyblade si illuminarono e il loro fascio colorato andò a concentrarsi nella mia Essenza. Quello che provai fu qualcosa di assolutamente fantastico, potevo sentire i sentimenti delle persone che mi erano accanto, la loro paura, la loro forza ma soprattutto la loro speranza. E poi…e poi fu la luce contro le tenebre…

Oddio, sto diventando troppo poetica!

Utilizzai tutta la mia energia, fu per questo che dopo la lotta tu ti rompesti…mi dispiace Crystal, ma anche se non ho più i miei poteri tu continuerai a vivere in una parte di me…

Mentre per quanto riguardo Alena…credo che mi mancherà, potevamo diventare ottime amiche…ma in fondo questo non era il suo tempo… 

 

-Già…è stata una dura lotta ma alla fine Vagnus è stato annientato- William si sdraiò sul suo letto d’ospedale con calma, se si muoveva bruscamente avvertiva ancora qualche fitta sparsa per il corpo.

-Fin quando tra mille anni non ritornerà…-

-Allora ci sarà un nuovo evocatore che lo sconfiggerà ancora senza sacrificare la sua vita, Hilary ne è stata la dimostrazione- la tranquillizzò il ragazzo. Phoebe sorrise, non aveva tutti i torti, sarebbe andata come aveva detto, quello era il momento più adatto per guardare avanti con ottimismo.

-E Takao?- la domanda che gli pose il suo compagno la fece sussultare appena, riportandola con i piedi nel presente. Sospirò ricordando il giorno, di poco tempo prima, in cui gli aveva parlato; da allora non l’aveva più visto…

 

Non so se abbia fatto più male a me che a lui…il giorno dopo che Vagnus era stato sconfitto, dopo che io ero venuta a farti visita in ospedale andai a casa sua, in fondo gli dovevo delle spiegazioni, ne aveva tutto il diritto, senza contare che gli dovevo anche dire quello che avevo scelto. Quando attraversai il cancello della villa Nonno J mi salutò cordialmente e mi indicò dove potessi trovare Takao. Andai in palestra ma prima di entrare presi un profondo respiro, avrei voluto girare i tacchi e andarmene ma non sarebbe stato giusto, non potevo lasciarlo così…dopotutto gli voglio bene, è stato grazie a lui che ho capito quanto stavamo sbagliando e che nonostante noi siamo demoni possiamo comportarci come esseri umani ed essere trattati come tali.

Aprii la porta e lo trovai seduto in un angolo, impegnato a pulire Dragoon. Era da solo per fortuna.

-Sapevo che saresti venuta- mi disse senza nemmeno sollevare gli occhi, probabilmente sapeva già cosa dovevo dirgli.

-Come…come stai?- gli domandai avvicinandomi a lui.

-Bene- non seppi riconoscere se dicesse la verità o meno, il suo tono di voce era privo di una qualsiasi enfasi.

-Io sono venuta per…-

-So perché sei venuta- finalmente levò lo sguardo su di me e si alzò in piedi –O almeno lo immagino-

-Tu ami William, no?- continuò lasciandomi completamente spiazzata dalla schiettezza della sua domanda, anche se avrei dovuto aspettarmela. Inclinai la testa, non risposi ma il mio silenzio non faceva altro che confermargli quello che non sarei riuscita a dirgli a parole, avevo paura di ferirlo...anche se forse l'avevo già fatto.

-Takao io...-

-Non aggiungere altro...anche lui ti ama, ha rischiato la sua vita per salvarti- si diresse verso la porta -Senza contare che tra noi non avrebbe mai potuto funzionare, prima o poi avremmo dovuto fare i conti con la nostra diversità, a partire dalla cosa più evidente...tu sei immortale, io no- si voltò a guardarmi -E' giusto che tu stia con qualcuno della tua specie-

-Aspetta!- lo bloccai prima che uscisse -Possiamo essere amici?-

-Forse- fu la sua risposta dopo un silenzio che a me sembrò interminabile -Ma non adesso-

 

E come ogni storia che si rispetti arrivò anche l’ora dei saluti, chi prima chi dopo doveva ritornare da dove era venuto, a casa, nel proprio paese, dove si sarebbero ripresi dagli ultimi fatti accaduti e dove si sarebbero preparati per il prossimo campionato mondiale di beyblade, ormai non più tanto lontano.

-Insomma Mao, vuoi muoverti?- Lai la incitò a scollarsi dal braccio di Rei a cui la cinesina sembrava non volesse staccarsi, dallo scontro finale con Vagnus era passata solo una settimana e non le andava per niente di tornare in Cina, le pareva di aver passato troppo poco tempo con il blader della Tigre Bianca, adesso che poteva permettersi di stargli accanto senza preoccupazioni.

-Non mi va di venire Lai! Posso rimanere con Rei?- gli domandò anche se la sua assomigliava di più una supplica.

-No!- rispose senza lasciarle possibilità di replica-

-Ma…- tentò di protestare. Quando si metteva a fare il fratello autoritario non lo sopportava proprio.

-Rei torna a casa la prossima settimana, non mi sembra questa tragedia!-

-Ma perché non ti trovi una ragazza, almeno la smetti di starmi con il fiato sul collo…- disse a bassa voce, imbronciata.

-Hai detto qualcosa sorellina?- le chiese alterato, non aveva sentito la frase ma dal movimento delle labbra della ragazza aveva potuto intuirla.

-Io? No, proprio niente!- ribatté con un’espressione angelica sul volto che provocò un grande sospiro da parte del fratello. Mao guardò uno degli orologi appesi alle pareti dell’aeroporto, non mancava molto alla partenza del loro aereo.

-Rei…- si rivolse a lui come ultima speranza.

-Dai, torno presto- le disse sorridendole rassicurante, entro pochi giorni anche lui sarebbe tornato nel suo villaggio per allenarsi in vista del torneo. Si avvicinò a lei e le imprigionò il mento tra le dita baciandola sulle labbra sotto lo sguardo un tantino contrariato di Lai.

 

Partiti i Baihuzu fu la volta degli All stars e infine dei Neoborg, il loro aereo era l’ultimo a decollare, o meglio il penultimo, se si considerava anche quello di Galeno che aveva deciso di tornare anche lui nel suo paese natale, in Grecia.

-Beh, cosa sono quelle facce? Andiamo in Russia, mica in guerra!- esclamò Boris.

-Ma la prossima volta che ci incontreremo sarà guerra! E vi batteremo!- fece Daichi euforico, alludendo al prossimo campionato.

-Io non ci conterei troppo piccoletto!- ribatté il russo.

-Ci rivediamo ai campionati mondiali Yuri- lo salutò Hilary mentre lo vedeva allontanarsi di spalle e dirigersi verso il loro aereo, prossimo alla partenza.

-Anche prima- le disse continuando a camminare, senza voltarsi, lasciando la ragazza un po’ perplessa. Prima che potesse chiedere spiegazioni il suo ragazzo le posò una mano sulla spalla invitandola a seguirlo con un semplice cenno del capo.

-Cosa c’è?- gli domandò quando furono lontani dai loro amici.

-Ho deciso di tornare in Russia per partecipare al prossimo campionato di beyblade con la squadra dei Neoborg- le disse –Partirò la prossima settimana-

Il sorriso di Hilary scomparve immediatamente dal suo volto, come poteva continuare a sorridere avendo appena saputo che il suo ragazzo sarebbe stato lontano da lei? Era vero, si trattava di sei mesi circa poi lo avrebbe di nuovo rivisto ai mondiali però non avrebbero avuto molto tempo per stare insieme, Kai non poteva certo permettersi di distrarsi. Ma in fondo poteva capirlo, sapeva quanto per lui fosse importante il beyblade e non gli avrebbe impedito di andarsene, sarebbe stato troppo egoistico da parte sua. Sperava solo che in quel periodo di lontananza lui non si dimenticasse di lei e che i suoi sentimenti non mutassero. Non lo avrebbe sopportato, lo amava troppo…lo amava troppo per lasciarlo andare ma lo amava troppo per costringerlo a restare. Se non avesse fatto così male sarebbe stato perfino buffo.

-D’accordo…so quanto è importante per te- una settimana, solamente una settimana…si morse il labbro inferiore cercando di reprimere le lacrime che desideravano a tutti i costi uscire dai suoi occhi. Gli si avvicinò premendo il viso sul suo petto, non voleva che la vedesse piangere. Il russo le cinse la vita con le braccia stringendola più forte a sé.

-Vieni con me- le sussurrò all’orecchio. Alla ragazza per poco non mancò il respiro pregando intanto che quella richiesta non se la fosse solo sognata. Sentì il cuore batterle più forte, alzò lo sguardo sul blader come se cercasse qualcosa che le confermasse che quelle parole non se le era solo immaginate.

-Ormai sei diventata una blader davvero in gamba quindi non vedo il motivo per cui non potresti partecipare anche tu al campionato-

-Anche io?- ripeté con un filo di voce.

-Con la nostra squadra- aggiunse. La brunetta aprì la bocca ma non uscì alcun suono, era troppo stupita per dire qualcosa. Partecipare ad un torneo così importante con la squadra dei Neoborg? Non poteva crederci che lui davvero volesse questo.

-Ho già parlato con Yuri…non ci sono problemi a farti entrare in squadra-

Hilary ripensò a quello che gli aveva detto il capitano della squadra russa prima di salire sull’aereo…adesso comprendeva il significato.

-Allora? Parteciperai con noi?-

La sua interlocutrice non rispose, si limitò a sorridere, uno di quei sorrisi che le illuminò tutto il volto, si alzò in punta dei piedi e lo baciò sulle labbra, fu un bacio molto lungo e molto dolce che valeva più di mille parole…Kai le passò una mano tra i capelli accarezzandoglieli senza preoccuparsi della gente che andava e veniva dagli imbarchi, in quel momento c’erano solo loro due…

Si separò da lui felice che quella storia era finalmente finita, aveva perso i suoi poteri, ormai la sua missione era terminata quindi aveva tutto il diritto di vivere una vita normale. Non aveva bisogno di capacità particolari per sentirsi speciale, aveva già una persona che la faceva sentire tale ogni volta che le era accanto. Quello che le aveva appena detto il russo era stata la cosa più bella che le fosse capitata dopo la morte dei suoi genitori. Tornò a rifugiarsi tra le sue braccia approfittando di quel momento di tenerezza che il blader aveva concesso al suo orgoglio.

-Ehi piccioncini, torniamo a casa? Gli altri sono tutti partiti ormai- li richiamò Max mentre teneva ancora Mariam per mano.

-Bleah! Baciarsi con l’ochetta! Che ci troverà Kai di bello, mi chiedo!- fece Daichi disgustato alla vista di quella scena, affiancandosi al biondino, seguito dai suoi compagni.

-Beh…come si dice, l’amore è cieco- si ritrovò a commentare Takao, ma appena ebbe terminato la frase sentì un qualcosa di piuttosto pesante arrivargli dritto dritto sulla testa, e pochi secondi dopo anche il rossino fece la stessa fine.

-Hilary! Sei impazzita! Come ti salta in mente di mollarci un pugno senza ragione!-

-Senza ragione?!- tuonò spaventando non poco il capitano –Vi ho sentito! Tu e Daichi!-

-Perché non torni a sbaciucchiarti col tuo ragazzo e lasci in pace noi?-

-Ma io ti…-

-E dai Hilary, scherzava!- si intromise il professore ridacchiando nervosamente cercando di placare le ire della ragazza.

-Ne riparleremo al campionato mondiale- fece incrociando le braccia al petto, piuttosto sicura di sé.

-Che intendi?- domandarono in coro i suoi amici. La brunetta lanciò uno sguardo a Kai abbozzando un sorriso prima di rispondere -Intendo che la prossima settimana andrò in Russia con Kai e mi allenerò con la squadra dei Neoborg per partecipare con loro al prossimo torneo mondiale di bey-

-Cosa?! Stai scherzando?!-

-E perché dovrei!- ribatté -Ormai sono abbastanza brava a beyblade-

-Questa si che è una sorpresa! Questo significa che potremo ritrovarci a combattere contro di te- osservò Rei.

-Quindi adesso andrai in Russia...- fece Takao abbassando lo sguardo, il suo tono di voce era stranamente triste. Prima Phoebe e adesso se ne andava anche la sua migliore amica.

-Takao...- sussurrò la brunetta intuendo il suo stato d'animo. Il giapponese sollevò gli occhi incontrando quelli della compagna. In fondo era giusto che lei seguisse la sua strada e stesse con la persona che amava, senza contare che c'era la possibilità che loro due si ritrovassero a combattere in un torneo ufficiale e questo lo rendeva contento. La sua espressione cambiò immediatamente e sulle sue labbra si delineò un sorriso, sorriso a cui la ragazza rispose felice. Ma si, da allora in avanti sarebbe andato tutto per il meglio…

 

Intanto da dietro una colonna qualcuno sorrideva osservando i ragazzi, fortunatamente era finito tutto bene, allora la sua presenza era servita a qualcosa…

-Alena, dobbiamo andare- la biondina si voltò verso la figura che era alle sue spalle e che le stava tendendo la mano, aveva ragione, quello non era il suo posto, non era il suo tempo. Gettò un’ultima occhiata ai bladers che adesso stavano ridendo tra loro, non li avrebbe dimenticati, come era certa che loro non si sarebbero dimenticati di lei e di tutto quello che avevano passato. Afferrò la mano della persona che gliela aveva offerta, stringendola nella sua.

-Sono pronta. Andiamo, Shin…-

 

THE END

 

 

Allora, che ve ne pare??? Aspetto i vostri commy mi raccomando e…aspettatemi perché tra pochissimi giorni tornerò ad assillarvi con una nuova fic!! Eh eh eh!!

Ciaooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!

 

  

 

  
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