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Autore: elizadaemon    11/01/2010    3 recensioni
SBUM! Altra frenata brusca e due schiene che sbattevano forte sui sedili. Il ragazzo sconosciuto si voltò verso i sedili posteriori per poi piombare subito sopra il giovane corpo della ragazza. I nasi che quasi si sfiorano. Gli occhi puntati nel viso dell’altra. Le sue mani che, appoggiate sui sedili dove era distesa lei, quasi le sfioravano i morbidi capelli lisci. “Che stai f…”, tentò di protestare lei. “Rispondimi. Dove ti ho trovata?”, la interruppe. “Davanti alla discoteca?!”, rispose, sarcastica. Non fare tanto la stronza, pensò. “E sai perché mi trovavo lì?”, chiese lui, con una punta di disprezzo nella voce. “E cazzo ne so io?”. “Non lo sai? Bene, allora te lo spiego proprio terra terra”. Silenzio. Lei era impaurita, ma tentò con tutte le sue forze di non darlo troppo a vedere. Ma forse non era abbastanza… [Questa fiction prevede scene spinte >w<. Finchè non arriveranno lascerò il rating e gli avvertimenti come sono (:]
Genere: Romantico, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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soul palsy1

¨Soul Palsy~

Cap.1 – Mind Palsy

 

Due di notte passate.

Una discoteca in centro.

La luna alta nel cielo e la musica inculcata nelle orecchie a forza, tanto da far vibrare pure il cervello.

Era la prima notte da bad girl per Wynter Sanchez, e si chiedeva cosa ci facesse in un posto del genere.

Vedrai che ti divertirai un casino, c’è musica, si balla, e … c’è l’alcol…”, le ritornarono in mente le parole di persuasione della sua best friend, a cui, stupidamente, era cascata. Che idiota.

“Già, proprio un posto meraviglioso…”, pensò accarezzandosi i capelli color ebano.  Sarcastica.

Alcune ciocche le scivolarono davanti al naso e lei prontamente si sistemò il ciuffo emo.

“Ma guarda te cosa mi tocca fare..”, si disse, mentre sculettava qua e là, e veniva palpata al sedere da chissà quale testa di cazzo.

La testa le scoppiava, letteralmente.

Drrrrr.

Wynter si sedette al bar (in discoteca c’era venuta solo per quello, alla fine) e tirò fuori il cellulare illuminato.

Ricevuto SMS. Da: Best<3, diceva, o sarebbe meglio dire, scriveva il cellulare touch-screen.

La ragazza bruna lesse il messaggio in fretta, quasi non avesse più tempo. La musica e le luci ipnotiche le mettevano ansia e angoscia.

Sono appena partita, arriverò alla disco entro mezz’ora. Dove sei? :)

Dove cazzo pensi che io sia, brutta cretina? Mi hai detto di venire subito! , pensò di risponderle.

Scartò subito l’idea. Non ne valeva la pena, in fin dei conti.

Sono in disco.

Dai?!? Davvero? :D Allora mi muovo subito! Tu intanto rimorchiati qualche bel bonazzo, mi raccomando! :)

Sì, sì ..okei. :) Muoviti!

Bloccò la tastiera e mise il cellulare nella tasca dei jeans.

“Desideri qualcosa, bella bambina?”, le chiese il barman, ammicando.

Ma bambina, cosa?? Ho vent'anni, cazzo!, pensò.

Provò una sensazione di disagio mista a disgusto, ma non fece una piega.

“Uno spritz all’Aperol, grazie”, rispose, sorridendo e sganciando i soldi.

“Subito!”.

Quel posto le dava sui nervi più che il tempo passava.

Ad ogni modo, non poteva incazzarsi molto con quel povero cristo del barman. Il suo viso immacolato e il suo fisico delicato la facevano passare per sedicenne. Con tutti. Senza esagerazioni.

Il ragazzo le porse lo spritz e lei se lo bevve in un sorso, o quasi.

“Un altro, per favore”.

E via, un altro drink.

Al quarto – quinto? Sesto?  – cocktail si sentì girare la testa. Dove cazzo era la sua migliore amica?

“Ohi, ohi… vedo le stelle e gli uccellini e le farfalle… ahahahahah”, rise, ormai sull’orlo della sbronza.

Scese dallo sgabello, rischiando di rompersi l’osso del collo e ammazzarsi inciampando su un gradino, e andò in pista a ballare.

Almeno, in quel momento, la musica assordante e picchiettante non le dava più fastidio come all’inizio.

Peccato che non avesse il tempo di gustarsela a fondo.

Dopo alcuni minuti di ballo sfrenato le gambe iniziarono a farsi sentire pesanti, la sua testa era un forno e le pulsava forte. E non solo… le lacrimavano pure gli occhi. Insomma, stava uno schifo, detto terra terra.

Con il poco cervello ancora rimasto lucido, individuò l’uscita e ci si fiondò.

Erano le quattro di mattina.

Uscì, barcollando… la luce dei lampioni le illuminò il viso, accecandola.

“Cazzo, mi sta scoppiando la testa!!!”, gridò, portandosi le mani tra i capelli come una disperata.

Strizzò gli occhi brucianti.

E poi il nulla.

 

“Oh, dio santissimo! Ma guarda te cosa mi tocca fare, e pensare che ero venuto qua per scopare…”, si lamentò una voce adulta.

Chi parlava?

Dove… chi sei?, chiese Wyn, mugugnando. Anzi, mugugnò solamente.

“Hai detto qualcosa?”, chiese il ragazzo che la portava in braccio, manco fossero due sposini.

“Mmm…”, fu la migliore risposta che riuscì a dare Wyn, prima di collassare di nuovo.

 

SBUM!

Un colpo morbido alla schiena dovuto a un’improvvisa frenata le fece aprire gli occhi. Ci mise poco a comprendere dove si trovava.

“Tutto okei?”, le chiesero due occhi blu oltremare riflessi sullo specchietto retrovisore.

“Dove sono?”, chiese la ragazza, sospirando per il terribile dolore alla testa. Si portò una mano sulla fronte, gemendo silenziosamente e socchiudendo gli occhi.

“Ti sto portando all’ospedale” fu la risposta secca e fredda del ragazzo al volante.

“Ma… cosa? Perché… AH!”. La sua stessa voce le aumentava a dismisura la pressione che un martello immaginario le batteva in testa, provocandole dei dolori allucinanti.

“Non urlare, razza d’incosciente! Hai la febbre alta!”, la sgridò.

Wyn fissò stranita il ragazzo che l’aveva appena rimproverata. Come si permetteva?

Cercò di affermare le sue ragioni, ma il solo pensare le aumentava le fitte, così chiuse bocca e si stravaccò come meglio riusciva sui sedili posteriori.

“Scusa per il disturbo…”, sospirò Wyn poco dopo.

“Ah-ah. Sei davvero fortunata che ti abbia trovata io”. Una risatina sincera.

“Perché?”.

“Immagina se ti avesse trovato qualcun altro… non avrebbe esitato un solo secondo ad approfittarsi della situazione”.

Silenzio.

“E chi me lo dice che non lo farai anche tu?”.

SBUM! Altra frenata brusca e due schiene che sbattevano forte sui sedili.

“Che succede?”.

Il ragazzo occhi color mare si voltò verso i sedili posteriori per poi piombare subito sopra il giovane corpo della ragazza occhi color smeraldo.

I nasi che quasi si sfiorano. Gli occhi puntati nel viso dell’altra. Le sue mani che, appoggiate sui sedili dove era distesa lei, quasi le sfioravano i morbidi capelli lisci.

“Che stai f…”, tentò di protestare. “Rispondimi. Dove ti ho trovata?”, la interruppe.

“Eh?”.

“Rispondi”.

“Davanti alla discoteca?!”, chiese, sarcastica.

Non fare tanto la stronza, pensò.

“E sai perché mi trovavo lì?”, chiese, con una punta di disprezzo nella voce.

“E cazzo ne so io?”.

“Non lo sai? Bene, allora te lo spiego proprio terra terra”.

Silenzio.

Wyn deglutì. Era impaurita, ma tentò con tutte le sue forze di non darlo troppo a vedere. Ma forse non era abbastanza… Fissava gli occhi del ragazzo che la guardava dall’alto.

Il ragazzo notò l’angoscia della ragazza che le stava sotto, immobile.

“Aaahh... lascia stare”, disse infine alzandosi e ritornando sul sedile anteriore e mettendo in moto, sotto gli occhi sbigottiti di Wyn.

Questo ragazzo è proprio un santo!, pensò.

 

 

 

 

 

 

 

Altra fiction original, ragazzi! :D

Questa idea mi è venuta non so come, facendomi i miei soliti viaggi mentali. E mi è piaciuta, assai! XD Lo so… è una spiegazione un po’ del cavolo ma spero che possiate chiudere un occhio. >w<

Tranquilli, non voglio assolutamente fermarmi ad aggiornare le altre mie fiction in corso ^-^.

Quindi dormite in pace! ^o^/ (Ma che cazzo ce ne frega a noi?? Nd.Tutti)

Come non detto… xD Ora corro a riposare, che è meglio u_ù

Aspetto con ansia le vostre recensioni, quindi… orsù voi ch’entrate in questa ff, lasciate un segno di voi e io sarò felice come una pasqua per i prossimi 16 giorni (mi è venuto sto numero… non so perché u_ù).

E con questo, stacco, raga… ùwù

BieBie xD

   
 
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