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Autore: RenEsmee_Carlie_Cullen    12/01/2010    3 recensioni
Ok non mi uccidete,fino ad ora mi sono sempre limitata a trascrivere eclipse visto da edward e mai a scrivere qualcosa di mio,un qualcosa partorito dalla mia mente malata. E se Edward non fosse trasformato perchè in fin di vita,ma per una specie di patto? E se Alice fosse sua sorella biologica? E se non fosse il 1901 ma il 1868? E se in principio la storia ha inizio nella nostra Volterra? E' un Twilight in anni diversi,con un inizio diverso ma con un punto in comune alla storia originale,l'amore quell'amore proibito che tanto ci ha fatto sognare. Non sono brava nelle presentazioni,ma se almeno un pò ho solleticato la vostra curiosità allora leggete.
Genere: Romantico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ok non so quante di voi aspettavano questo kapitolo e effettivamente credo ben poche xD kmq mi scuso per averci messo tutto questo tempo.....
è il continuo del secondo capitolo xD....

Il dolore per la perdita dei miei genitori era grande e si poteva percepire in ogni visione,ma quello costante e più tangibile era il dolore provato per la perdita dell'unico viso perennemente ricorrente nella mia mente Alice la mia dolce sorellina
Quando Aro lasciò la presa sulla mia mano ero ancora inginocchiato al suolo con lo sguardo vitreo e una maschera di dolore sul volto«Davvero Interessante!Edward,Amico mio su alzati».
Carlisle si avvicinò porgendomi la mano«
Sù figliolo alzati».
Ignorai del tutto l'aiuto di mio "Padre" e mi ridestai da solo con la rabbia che mi cresceva dentro«Interessante?»ringhiai«Cosa ti fa credere di essere tanto superiore ,per poter gioire di un sentimento tanto devastante quanto il dolore per la perdita della propria vita?Cosa ti fa credere di poter essere un essere tanto superiore da deridere il dolore?»E un rivolo di veleno mi sgorgò dalle labbra insieme ad un ringhio gutturale.
In un attimo mi trovai accerchiato,tutte le guardie meno una che restava in disparte,erano in posizione d'attacco mentre Renata uno scudo fisico si era posizionata alle spalle di Aro.
Una mano si poggiò sulla mia spalla«Tornate al posto vostro»Ringhò Jane contro le guardie«Subito!»ordino vedendo che nessuno di essi si spostava,se solo avessi provato a torcere un capello ad Aro essa stessa mi avrebbe fritto il cervello se pur a malincuore.
«Giovane Edward siamo molto irruenti»Disse Aro tranquillo come se niente fosse accaduto.
«Aro irruento o no sta di fatto che tu ti fai beffa del dolore altrui»
«Oh no questo mai!»rispose quasi offeso«Sai la mia piccola Jane mi ha detto che hai approcciato la dieta di Carlisle»Cambiò discorso come se niente fosse accaduto.
«Si!»
«Domani ti farò assaporare la prelibatezza del sangue umano»E nella sua mente affiorarono le immagini sue mentre da prima seviziava una giovane fanciulla e poi se ne nutriva.
«No! Il sangue animale è per me la migior fonte di nutrimento»sibilai,non avrei mai potuto uccidere un umano,io sarei morto se uno di questi vampiri si fosse nutrito di uno solo dei miei familiari,e chi ero io per infondere il dolore che io stesso non volevo provare ad un altra famiglia? Nessuno
«Non puoi dirlo,tu non hai termini di paragone»Rispose seccato dalla mia impertinenza.
«Aro sta pur certo che sei io ne avessi in questo momento starei cercando la morte,ovunque essa si trovi»In quel momento Carlisle mi rivolse un sorriso paterno che io ricambiai senza indugiare.
«Edward il sangue umano ti rende più forte,per questo tu essendo un neonato lo sei più di Carlisle perchè hai ancora il tuo che ti scorre nel vene»mi spiegò Jane«
E poi presto ci farai l'abitudine,riuscirai a vedere quegli insignificanti umani come fonte di nutrimento e niente più»detto questo ricordò di quando di lei e il suo gemello che torturavano degli umani ridendo del loro dolore.
Mi scrollai di dosso la sua mano la quale era ancora sulla mia spalla«Sadica vampira io non farò l'abitudine a niente,non tratterò mai gli umani come fonte di nutrimento»Oh!oh! avevo tutti gli sguardi puntati su di me,l'avevo fatta grossa.
«Come?Cosa? io non ho detto niente.Elazar!»La vampira chiamò l'unico che non sembrava sorpreso del mio potere,l'unico che era rimasto sul fondo della sala.
L'uomo interpellato si avvicinò«
Mi spiace»poi proseguì a voce«Si Jane lui ha un potere,legge nella mente senza l'ausilio del tatto come invece accade per Aro»Spiegò l'uomo
«Ne sei sicuro?»Chiese Aro scioccato.
«Certo».
«Allora Edward dimmi a cosa sto pensando ora?»Aro aveva un espressione estasiata.
«Semplice!Ti chiedi per quale arcano motivo Carlisle non ti abbia riferito il mio dono,perchè Elazar non ti abbia subito detto che ne possedevo uno,ma vi è un pensiero più forte di tutti che tu ora tenti di celarmi in malo modo aggiungerei,tu...tu vuoi che io mi unisca alla tua guardia che metta a tua disposizione il mio potere».
«E non lo faresti?»Chiese speranzoso,voltandosi verso una vampira con lo sguardo interrogativo la quale fece un cenno di diniego«
Non so cosa li leghi ma è un qualcosa di troppo forte da poter spezzare»Una vampira che rompe i legami,c'era un potere non in loro possesso?Si il mio,ghignai.
«No mi spiace,vedi l'uomo che ho al mio fianco anche se mi ha trasformato nel mostro che ora sono per me è tutta la mia famiglia,è un amico,un fratello ma sopratutto un padre e io non posso perdere per la seconda volta la mia famiglia»e in quel momento fui colto dalla veridicità delle mie stesse parole
«Aro»Carlisle richiamò la sua attenzione«Vi sono estremamente grato per la vostra ospitalità datami in questo decennio,ma è arrivato il momento per me..anzi noi di andare via.Tra tre giorni alle prime luci dell'alba lasceremo Volterra».
«Sei sicuro di questa tua scelta?».
«Certo»Rispose Carlisle pragmatico.
«Va bene amico mio»E con un cenno della mano ci congedò.
Eravamo in un corridoio quando Carlisle parlò anzi pensò«
Edward hanno ha loro disposizione una vampira capace di spezzare i legami e legarti a loro,non credo l'abbiano usata visto che tu sei quì con me e presto partiremo»Disse sorridendomi.
«Oh bhè l'hanno usata ma lei niente ha potuto su quello che ci unisce,credo che il suo potere abbia dei limiti cioè non funziona sui legami di reale affetto ma solo su quelli di convenienza»Risposi quando ormai eravamo difronte alle nostre stanza.
«Edward è notte!»Disse d'un tratto Carlisle.
«Davvero?»risposi ironico facendolo sorridere.
«
Si si! comunque credo sia ora di portare Alice al sicuro».
«Dove?».
«
Conosco una coppia che l'anno scorso ha perso una bambina di 3 anni a causa di un incidente,è una famiglia benestante e che si prenderà cura di lei.
tra due settimane si trasferiranno a ithaca,con la bambina
»Rispose mostrandomi la coppia nei suoi ricordi.
«Così lontano?»Chiesi spalancando gli occhi.
«
Noi ci trasferiremo a Hanover,molto vicino non disperare».
«Va bene! l'importante è che la mia bambina stia bene».
«
Ne parla come se fosse figlia sua,è un ragazzo con sani principi».
Sorrisi«L'ho accudita per quattro anni,non ho mai voluto sostituire i miei genitori ma ho dovuto darle io tutto l'affetto e le attenzioni che richiedeva e in un certo senso la sento la mia bambina».
«Capisco,ora vado ci vediamo tra due giorni»
«Perchè due giorni?»
«Semplice perchè loro vivono nella capitale Roma»
Con un sospiro annuii e Carlisle sgattaiolò dalla finestra,lo seguii con lo sguardo finché non svanì nel fitto della foresta,passai ore ed ore a contemplare il cielo che pian piano si schiarì lasciando spazio al sole caldo tipico dell'italia.
Sospirai.Da un giorno all'altro la mia vita era cambiata,ero passato dall'essere "un semi adulto" che deve occuparsi di una bambina all'essere un vampiro eterno adolescente che ora si apprestava a dire addio alla normale quotidianità,dire addio all'ultima persona che lo teneva legato alla sua umanità l'unica persona che l'avesse mai fatto sentire completo fino ad ora ,e proprio quella persona,quella stupenda bambina ora era in viaggio tra le braccia di Carlisle per essere affidata alla sua nuova famiglia.
Una nuova famiglia,per fortuna il dio aveva riservato una vita normale per quella bambina,almeno lei avrebbe vissuto una vita felice se pur breve.
Distratto dalle mie riflessioni non mi accorsi di avere una vipera legata al collo«Jane toglimi le tue zampe di dosso!»sibilai.
«Zampe?io non vedo animali in questa stanza,di conseguenza niente zampe»Sorrise«
Quando è arrabbiato diventa più bello,è un angelo..... un angelo della morte».
«La mia bellezza da angelo della morte non ti salverà dalla mia furia se non ti stacchi dal mio collo».
«come siamo nervosi».
«Ecco proprio per questo lasciami solo»passarono circa due minuti e la vipera non dava segno di voler abbandonare la mia camera«Ora»Ringhiai acquattandomi in posizione di attacco.
«Va bene»E finalmente uscì dalla mia stanza.
Avrei avuto qualche altra ora di pace,almeno finchè un altra delle guardie di Aro non fosse venuta per scocciarmi.
Tre colpi sulla porta e poi si spalancò«Edward,Aro vorrebbe vederti»Era Alec il gemello della vipera,cavolo ma quei due cospiravano contro la mia sanità mentale?.
«Andiamo»dissi sbuffando e lo seguì.
Nella stessa stanza dove il giorno precedente era riunito tutto il corpo di guardia dei volturi più i 3 capi e le 3 mogli ora vi era solo Aro.
«Volevi vedermi?»
«Si! Vedi è da quando Carlisle ieri ha lasciato il castello per quello che lui definiva un affare"personale" che sei rinchiuso nella tua stanza,e mi chiedevo se non ti stessi annoiando».
«Un pò,ma lo stare da solo mi permette di riflettere»
«Bhè sai noi quì disponiamo di un castello enorme con varie stanze adibite per varie necessità e passatempi».
«Avete anche una sala delle torture?»Chiesi sarcastico.
«No! non ci avevo mai pensato,ma se vuoi...»
Oh mio dio sembrava quasi dispiaciuto nel rendersi conto che il castello non disponeva di una sala torture«Oh no! stavo solo facendo del sarcasmo»
«Va bene,comunque c'è una stanza adibita alla pittura,una alla musica,una per la lettura non chè un enorme biblioteca e comunque puoi visitare ogni ala del palazzo»E per ogni stanza che elencava mi mostrava mentalmente ogni angolo di esse.
«Lo terrò presente,Grazie».
«Di nulla,ora se non ti spiace tornerei al mio studio.Conpermesso»E con tali parole si congedò
«Prego»Sussurrai conscio che mi avesse sentito
Decisi di seguire il suo consiglio,mi recai presso le stanze che mi aveva mostrato.
La prima stanza che visitai fù la biblioteca,era enorme occupava due piani dell'ala Est del palazzo.
Aveva il soffitto a volta con stupendi affreschi e tutte le pareti era ricoperti da scaffali in legno di cilegio finemente decorati,occupati da enormi volumi.
Sfiorai delicatamente il dorso di alcuni pregiati libri tutti finemente rilegati e le robuste coperine in pelle,per ogni sezione vi era un colore:il libri di medicina erano spessi e dalla copertina Rossa,quelli di letteratura erano di un Verde smeraldo e i libri d'arte erano Blu ,ognuno di essi era perfettamente custodito.
La biblioteca era illuminata da ampi balconi(fino ad ora avevo intravisto solo lucernari e finestre),in un angolo della biblioteca vi era un camino in pietra e un divano bianco per spezzare i colori scuri della stanza,dove mi accomodai con un libro di poesie.
Ne lessi alcune per pura curiosità per poi deporre il libro al proprio posto.
Uscii da quella stanza totalmente innamorato di quei libri.
Giunsi alla stanza adibita alla pittura,o almeno così credevo visto che sulla porta vi era raffigurata una giovane fanciulla dai capelli castani intenta a dipingere....bha che fantasia,mentre stavo per entrare in quella stanza un suono attirò la mia attenzione.
Era una melodia malinconica che mi attirava ad essa come un canto di sirene,era la stanza più nascosta nel castello preceduta da un corridoio buio che effettivamente incuteva terrore e angoscia anche ad un vampiro.
Rimasi diversi minuti con la mano sulla porta ad ascoltare quella melodia che poteva essere scaturita solo da un animo estremamente sensibile al dolore,decisi di entrare in religioso silenzio per non recare disturbo,ma quello che vidi mi lasciò totalmente esterefatto....
La piccola Didyme,moglie di Marcus con indosso un vestito rosa pallido era seduta sullo sgabello in velluto verde dinanzi ad un piano a coda bianco aveva un espressione assente e sulle sue labbra non vi era il un sorriso maligno di tutti i volturi ma un espressione di puro dolore,mi avvicinai.
«Ciao piccolo Edward»Sussurò quando le fui vicino.
«Ciao,non volevo disturbarti.Ho sentito la musica e volevo vedere chi suonasse»Risposi anch'io con un sussurro mentre le sue dita scorrevano sui tasti d'avorio.
«Non preoccuparti,non mi rechi disturbo»
«Cosa suonavi?»
«Non saprei,è una musica che mia madre suonava prima che l'uccidessi»Rispose con un sorriso triste sulle labbra.
Dal canto mio non riuscì a proferire parola,più volte aprì e chiusi la bocca tentando di dire qualcosa di confortante ma nessuna parola mi sembrava adatta.
«Vieni ti mostro il resto delle stanze»Disse facendo tornare la sua maschera d'indifferenza sul suo viso angelico.
«Grazie»
Passai tutto il resto del giorno in sua compagnia visitando l'intero castello compresa la stanza della pittura,il tempo volò finchè non sentì un dolce profumo e la mia gola iniziò ad ardere,c'era un umano.
«Didyme scusa ma ora vorrei andare a caccia»Dissi mentre con i pensieri mi vedevo affondare i canini in quella dolce e tenera carne fino a sentire il calore del loro sangue attenuare il fuoco nella mia gola.
Mi guardava«Aro non sarà felice di questa cosa,ma va corri giovane amico».
Iniziai a correre fuori dal castello«Mi spiace ma io non sono un mostro»sussurai consapevole che potesse sentirmi,avevo detto mi spiace?ma perchè dovrebbe dispiacermi non essere un mostro? forse mi dispiaceva ma non per me ma per loro che pur di sopravvivere lasciavano orfani mariti,mogli,figli,madri e padri.
Quella sera restai fuori dal castello fino all'alba,cacciavo qualsiasi animale trovassi tutto pur di dimenticare quel dolce profumo zuccherino,tutto pur di dimenticare la sensazione scaturita dal profumo degli umani,al solo ricordo di quel dolce profumo la gola riprese a bruciare e il veleno a sgorgare senza sosta,ma io...io dovevo resistere perchè Carlisle riponeva tutta la sua fiducia in me e la mia piccola Alice non avrebbe mai dovuto avere un fratello mostruoso.
Per mia fortuna ogni qual volta mi trovassi ad ispirare profumo umano il pensiero di Alice mi aiutò,se solo avessi ucciso un solo essere umano credo che non avrei mai e poi mai raggiunto l'auto controllo di"mio padre" per poter rivedere anche solo da lontano la mia piccola Alice.
Sentii un profumo familiare,Pino e Sandalo«Elazar cosa vuoi?»Chiesi ancora scontroso verso quell'uomo,sapevo che non avrebbe potuto tener nascosto il mio dono dopo la mia mancanza ma mi aspettavo un poco di aiuto non so,qualsiasi cosa.
«Edward volevo parlarti».
«Dimmi».
«in primis volevo chiederti scusa,ma sai non potevo tenergli nascosto il tuo potere dopo che tu avevi risposto ad un pensiero di Jane»era realmente dispiaciuto per aver tradito la fiducia di Carlisle,mi sentii in dovere di rassicurarlo«Non temere non hai tradito la fiducia di Carlisle,lui sa benissimo che se avessi potuto avresti mantenuto il segreto.E poi l'errore è stato mio non tuo di conseguenza non hai nulla di cui scusarti».
«Prima che ti lasci andare vorrei dirti una cosa,ti prego da amico di prenderti cura di Carlisle,sai sono quasi due secoli che è da solo e non è un bene,è un uomo pieno d'amore da dare e ha bisogno di qualcuno che riempia le sue giornate.Passa tutto il suo tempo nel tentare di migliorare questa non vita,sfrutta la sua eternità nel tentare di curare le malattie che tutti i giorni uccidono gli umani,e ogni volta che qualcuno di essi muore inevitabilmente sta male,ti prego prenditi cura di lui perchè nei miei 5 secoli non ho mai conosciuto nessuno compassionevole e umano come lui.E' diverso da tutti noi,il suo corpo è quello di un Vampiro ma la sua anima e il suo cuore sono del tutto umani se non più umani e puri di quegli degli stessi esseri umani»
Mancavano poche ore al ritorno di Carlisle e io ero disteso sul mio soffice letto che pensavo a quello che mi ero detto con Elazar,quando un potente odore mi colpì come uno schiaffo in pieno viso e io scattai contro il muro mentre tentavo di non respirare.
Voltai lo sguardo sulla fonte di quel dolce profumo e vidi una ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi con indosso un abito rosso sangue dalla larga gonna dinanzi alla mia porta,tentava di nascondere la paura con un sorriso anche se mi guardava affascinata,la gola ardeva e il veleno tant'era che mi scorreva a rivoli dalle labbra.
«Jane mi ha detto di venire da te,dice che hai bisogno di compagnia»disse d'un fiato con il cuore che batteva veloce per la paura
«VA VIA E NON TI VERRà FATTO DEL MALE»urlai con l'unica scorta d'ossigeno che avevo.
La ragazza in risposta sgranò gli occhi e con lacrime di paura fuggì via dalla mia stanza,ma dal corridoio sentii le sue urla e una sadica risata provenire da Jane.


Risposte alle 2 recensioni


 biviana [Contatta] Segnala violazione
 14/12/09, ore 01:46 - Capitolo 3: I Volturi
FINALMENTE, finalemtne ho avuto modo di poter rileggere accuratamente il tuo delirio. Le premesse ci sono tutte, la storia è molto interessante.
Voglio proprio vedere come procede.. :D
Attendo con ansia il prossimo capitolo!!!

Risposta XD
Sn felice ti piaccia anke xke io amo la tua ff e lo sai ^^,bhe anke se kon estremo ritardo ekkoti il 3 kapitolo xD
 bigia [Contatta] Segnala violazione
 08/12/09, ore 08:37 - Capitolo 3: I Volturi
molto triste...la lettera è stata molto straziante, decisamente commovente...alla prossima?

Risposta
Grazie ^^ diciamo ke volevo ke la lettera fosse triste,infine è pur sempre uno scritto lasciato a due figli prima di un suicidio,spero ti piaccia questo kappi


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Un kiss a tutte e grazie
P.s rikordo sempre ke :
I personaggi che ne seguiranno non sono miei ma appartengono alla splendida scrittirice  mayer


                                             
  
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