Non può essere quello il mio regalo
- Buon giorno…. – sussurrò Robbie all’orecchio della ragazza - …e buon compleanno!! – concluse sorridendo
- Ciao
Non ci poteva essere migliore risveglio per Elly.
Quella mattina era il giorno del suo diciottesimo compleanno ed era veramente felice.
La sera prima aveva festeggiato con tutti i suoi compagni di classe e con gli amici della scuola di danza. Avevano rincasato soltanto alle 4…era stata una festa veramente degna per l’occasione.
Mentre Robbie stava aprendo la finestra per far entrare un po’ d’aria Elly si stiracchiò fra le lenzuola.
Non dovette attendere molto l’arrivo della colazione: il ragazzo con un vassoio la raggiunse a letto.
Le aveva preparato il suo piatto preferito: frittelle ai mirtilli, toast imburrati e succo di pompelmo.
- Tu sei pazzo…
- Di te sicuramente…
- Bella questa… - Elly non poteva fare a meno di sorridere.
Aveva appena finito di vestirsi quando la porta della camera da letto si spalancò.
- Pronta?
- Per cosa?
- Per uscire…
- Si… - affermò – ma dove andiamo? – chiese sapendo di non ricevere risposta
- Lo vedrai
- Immaginavo…un mistero…ok mi metto le scarpe…
Scesero correndo le scale,fino a raggiungere l’esterno della palazzina.
Robbie si fermò sul marciapiede senza dir nulla.
- Non dovevamo uscire? – gli chiese Elly un po’ perplessa
- Siamo arrivati
- Va bene….che cosa facciamo qui?
- Qua troverai il tuo regalo di compleanno…
- Qui? Scusa Robbie ma io non vedo niente…
- Allora guarda meglio,concentrati…
Elly si guardò in giro.
Non vide nulla che poteva assomigliare ad un regalo,almeno fino a quando qualcosa non raggiunse i suoi occhi.
- Non è possibile!- gridò quasi
- Tu credi?
- Non può essere quello il mio regalo….
- E perché?
- Perché tu non te lo poi permettere…
- Ne sei sicura?
- A questo punto…no
- Elly avvicinati un po’…- le disse sorridendo Robbie
La ragazza attraversò la strada e si fermò solamente una volta raggiunta una macchina nera.
Appeso al cofano c’era una fiocco rosa e al suo interno si poteva intravedere un foglio su cui era scritto il suo nome con un augurio di buon compleanno.
Da quella meravigliosa sorpresa erano passate circa tre ore.
Robbie anche se si era assicurato un giorno di riposo, era andato a dare una mano al bar,così Elly si era concessa un giretto con la sua nuova auto.
Era andata a fare un po’ di spesa per la settimana ed ora,vagando senza meta, si era ritrovata proprio davanti al cancello di casa Berfield.
Da quella posizione poteva intravedere l’ufficio di suo padre con lui alla scrivania: come di consueto stava leggendo il suo giornale.
In cortile vedeva anche la madre impegnata a curare le sue adorate e preziose rose.
Sembrava un giorno come tanti e non il diciottesimo compleanno della loro bambina.
Non l’avevano neppure chiamata per gli auguri.
Elly fingeva di non essere turbata dal loro atteggiamento ma davanti a quella scena non poté trattenere qualche lacrima che con decisione cancellò dal suo viso.