(col testo della canzone 'Via dal campo' di Fabrizio de Andrè)

Via del campo c’è una graziosa, gli occhi grandi color di foglia tutta la notte sta sulla soglia vende a tutti la stessa rosa.

Harry era lì, seduto sulla sua panca verde, davanti a lui una strada del centro completamente deserta.

Era appena calata la notte e lui aspetta qualcuno che lo venisse a prendere e che lo portasse a casa sua; ormai era da due anni che faceva quella vita per non dover ricominciare a sentire la gente complimentarsi con lui per la vittoria su Voldemort: era stufo di sentirsi dire “Grazie”, “Ci hai salvato”, “Sei il nostro eroe”; voleva che tutto cessasse e che la gente lo lasciasse vivere.

Era un eroe, si, lo sapeva bene, ma aveva lasciato morire Cedric e Sirius, per poco Silente non era stato ucciso e i suoi amici coinvolti nel duello.

Alzò la testa per guardare il cielo che si intravedeva tra i tetti scuri delle case, poi sentì un rumore di passi e la riabbassò per vedere un individuo coperto da un mantello fermarsi davanti a lui.

Via del campo c’è una bambina con le labbra color rugiada, gli occhi grigi come la strada nascono fiori dove cammina.

Harry studiò l’individuo davanti a lui, non ne vedeva il volto e tantomeno il corpo, sembrava un fantasma….afferrò la bacchetta nella tasca della giacca mentre cercava di capire l’identità dell’individuo, fece un sorriso obliquo quando sentì un’aura magica:

- So che sei un mago, cosa vuoi da me?-

Chiese scontroso, non voleva avere a che fare con i maghi, sapeva bene il rischio che correva; l’individuo non rispose, lo prese per il collo e lo obbligò ad aprire la bocca, poi gli versò in bocca il contenuto di una boccetta, Harry capendo cosa fosse scaravento lontano il suo aggressore e sputò il liquido:

- Tu!-

Lo additò adirato, l’individuo si rialzò e lo prese per uh braccio strattonandolo in un vicolo buio, Harry si lasciò trascinare volendo vendicarsi.

Via del campo c’è una puttana gli occhi grandi color di foglia, se di amarla ti vien voglia basta prenderla per mano.

- Seguimi-

Ordinò imperioso, Harry sorrise divertito e si appoggiò al muro:

- No, mio caro ex-professore di Pozioni Piton Severus -

L’uomo si tolse il cappuccio mostrandosi al grifondoro:

- Ora che mi hai riconosciuto, seguimi!-

- No, non ho nessuna intenzione di tornare -

- Devi!-

Ribatté Severus , Harry domandò:

- C’è qualche altra Guerra da combattere? Qualche altro Signore Oscuro che minaccia il mondo magico?-

- No-

- E allora perché mi cerca! Lei mi odia!-

Urlò Harry contro Piton che sospirò:

- Io non ti odio…tuttavia non sono io il motivo per cui devi tornare…il motivo per cui sono venuto a prenderti…-

- Bene-

-….Draco sta morendo…-

-Dovrò organizzare una festa!-

- ..Lucius lo seguirà…-

- La pace regnerà nel mondo!-

-…Io non voglio-

Concluse Severus meravigliandosi del completo cambiamento di carattere del grifondoro che chiese:
- Ed io a cosa servirei?-

- Draco ti ama, sta morendo perché non mangia, non beve e non dorme…vuole vederti..Lucius non sa cosa fare, è caduto in depressione e se non mi aiuti moriranno entrambi-

Potter si ricordò del suo ultimo anno a Hogwarts passato insieme a Draco ad amarsi, la sua prima volta…scosse la testa, quello era il passato:

- Non posso venire..sarebbe la mia fine-

- So che vi amavate, perché..-

- Non voglio parlarne, inoltre non è un argomento che le riguarda!-

- Tu sei un eroe, devi salvare la gente-

- Io sono un eroe, devo devo devo….IO NON SONO UN EROE; IO SONO SOLO HARRY!-

Urlò Harry, Severus lo guardò negli occhi e si accorse che non avevano più la luce che aveva scorto durante i sette anni di scuola:

- Aiutami!Vieni almeno a trovarlo…se non lo ami più potrai andartene, ma almeno vieni a trovarlo-

Pregò Piton, Potter sospirò:

- Ok-

Detto questo si smaterializzò insieme al suo ex-professore.