Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: Minako_86    14/01/2010    9 recensioni
Gabrielle ha ventidue anni ed è decisamente bassa per la sua età. Vive a Parigi ed ascolta solo musica classica. In che modo una ragazza così potrebbe entrare a far parte del magico universo della boyband per ragazzi più conosciuta d'America?
E se fosse il destino a "recapitarle" i fratelli Jonas a domicilio perchè lei possa aiutarli a tirar fuori la loro anima, quella vera?
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi, eccomi! So che quasi non credete ai vostri occhi, maaa... Sì, sto aggiornando, finalmente!*esulta*

Come ho promesso nell'introduzione alle ultime due shot, ho sospeso qualunque altra cosa per finire questo capitolo!

 

E' stata dura, a un bel punto mi sono anche incastrata su una scena, maaa... Eccolo qui,per voi. Mi attardo un momento a rispondere ai (tanti!*O*) commenti allo scorso capitolo, che siete lettrici speciali e ve lo meritate!<3

 

Perchè, come ho già detto, se questa fic - con mio grande, grande, grande orgoglio - è stata inserita tra le storie scelte di EFP come unica di questa sezione, è anche merito vostro!<3

 

coco2: eeeh. la situazione fra Coco r i nostri due baldi giovani si sta facendo spinosa e complicata...! Che Coco debba parlare con Joe è ovvio, quando, come e cosa gli dirà, lo vedrete presto. Abbiate fede.^w^ Tante cose devono ancora accadere.

 

mitber: non credo di poter esaudire la tua richiesta xD, ma la fantasia può tutto, no? Let's Imagine.x3

 

jeeeeee: essì, li ho visti anche io dal vero, a Novembre, dalla prima fila per di più. E Kev è uno spettacolo!*O* Se poi sia lui destinato a stare con Gabrielle, ancora non lo posso dire.xD Lo scopriremo solo leggendo.

 

simba: una delle mie fedelissime, i tuoi commenti mi lusingano sempre moltissimo e mi riempiono, letteralmente, di voglia di scrivere, sai?<3 Non ti preoccupare, continuo a scrivere e prima o poi soddisferò anche la tua curiosità!

 

_Princess_: i tuoi commenti sono sempre fonte di grande orgoglio, per me. *___* Sapere che una scrittrice del tuo livello mi legge e mi apprezza è veramente un balsamo. E' più che chiaro che sei Koco convinta e, beh, su un po' di cose concordo con te, anche se il mio cuore è diviso metà per coppia!<3

 

NoLineOnTheOrizon: una nuova lettrice!*___* Tu non immagini che salti ho fatto, nel trovare e leggere il tuo commento. Mi fa sempre felice, sapere che qualcuno in più si appassiona a tal punto a questa umile storia.*w* Io scrivo per donare emozione, perciò non c'è ringraziamento migliore che leggere commenti come il tuo. Spero diventerai una presenza fissa.Un bacio!=*

 

Titty90: un'altra "non proprio new entry". *__* La cerchia delle fedelissime si allarga e io sguazzo nella contentezza!*O* Direi che abbiamo avuto modo di parlare ampiamente e ti sei già anche beccata delle chicche, perciò... Mi limito a dirti grazie, benvenuta e buona lettura del capitolo, cara la mia Mary!<3

 

Ele: e questo è il graditissimo ritorno!*____* Rivedere il tuo nome fra i commenti è bellissimo, credimi. Felice che tu sia tornata in questi lidi, cara la mia donna del backstage.<3 Ti scriverò presto una mail, che siamo ancora in debito di una cioccolata in centro. Anche perchè presto dovrò passare al poli in vista della laurea!=* Uh, grazie del commento, lo amo.<3

 

'more: ok, non ti spaventare per quello che leggerai. Sappi che è colpa dei Joco se ho dovuto far evolvere le cose in questo modo per Monique, ma... Intanto non tutto è scritto.*ridacchia* Soprattutto la tua Chrimon che è lì in quasi dirittura d'arrivo, soprattutto dopo aver finalmente scritto questo capitolo!=D Grazie del commento, non sarebbe lo stesso, senza il tuo.

 

3: aw. Ma regalo migliore non poteva esserci. (E prometto che ora penserò anche al tuo, in ritardissimissimo!ç_ç *si frusta*) Come sempre i tuoi commenti sono delle piccole perle, irrinunciabili!<3 Coco che vuol dormire con tutti i Jonas... E dalle torto!*w* E intanto la quiete è destinata a durare pochino, come sospettavi, ma non è Annabelle che scuote le cose, stavolta. Leggi e vedrai.*ridacchia*

 

E con questo, dovrebbe essere tutto!^O^

 

Ah, visto che ci metto tanto e siete sempre curiose di sapere quando arriverà l'agognato aggiornamento... Ho un twitter: So_Inseparable(al momento, ma se cambia trovate quello aggiornato nel mio profilo!^O^). Lì scrivo se e quando sto scrivendo e posterò ed è sempre aggiornato. Followate pure e saprete quando il capitolo o qualsiasi altra shot stanno per arrivare!=D

 

E ora vi lascio leggere, sul serio! Alla prossima, giuro, non fra due mesi!=*

 

 

 

 

- Capitolo 26° -

 

 

 

{ Hear me when I say, when I say "I believe.".
Nothing's gonna change, nothing's gonna change destiny...
Whatever's meant to be, will work out perfectly. }

Keep Holding On – Avril Lavigne

 

 

 

 

- Comincia a piacermi questa cosa dell’usare i vostri vestiti…! - Sorrise Coco, entrando in cucina per mano a Nick. Ai suoi lobi brillavano le piccole sfere di vetro trasparente. - Quasi quasi preferirei non riavere la valigia. - Soffiò, ravviandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

 

Arrotolò ancora una volta la manica della camicia scozzese di Joe, facendo sì che non le nascondesse completamente la mano e la sbottonò leggermente, lasciando intravedere la cannottiera di cotone bianco al di sotto. Sfiorò la stoffa colorata del colletto, strofinandoci appena contro il naso. Profumava di lui.

 

- Sono d'accordo. - Replicò il diretto proprietario, avvicinandosi a posarle un bacio sulle labbra socchiuse. - Ti sta bene la mia camicia... Mi piace da pazzi vedertela addosso. - Continuò, accarezzandole la schiena sopra il tessuto leggero. Poi si fece da parte, lasciandole lo spazio per sedersi al tavolo.

 

- Che ore sono? - Domandò, pescando un paio di biscotti nel barattolo di latta abbandonato sul piano laccato. Ne passò uno a Nick, che sparì con un sorrisino oltre la porta scorrevole e inzuppò l'altro nella tazza di caffè che Kevin le poggiò davanti.

 

- Cinque e mezza. - Sbadiglio il maggiore dei fratelli, stiracchiando le braccia con un sospiro soddisfatto.

 

- Mmmh... Non avrò mai tempo di fare tutto! - Riflettè, arricciando il naso.

 

- Tutto cosa? - Ridacchiò Joe, allegro come un bambino la mattina di Natale. Gabrielle gli fece cenno di avvicinarsi, abbracciandolo quando le fu accanto anche se, così seduta, sembrava ancora più microscopica confronto a lui.

 

- Guardare un po' meglio le foto che ho fatto ieri, stare con voi, godermi casa mia, stare con voi... L'ho già detto "stare con voi"? - Ripetè, ridendo. Gli posò un bacio all'altezza del cuore, attraverso la t-shirt prima di alzare lo sguardo e fonderlo nel suo. Il suono del pianoforte si insinuò fra loro, morbido come una carezza.

 

Sia Kevin che Joseph sussultarono e in risposta ad un riflesso incondizionato, fissarono Coco come aspettandosi di vederla scappare da un momento all'altro. Lei strinse forte il bordo del tavolo, fissando la porta con un pizzico di apprensione, prima di alzarsi con uno scatto deciso.

 

Recuperò la sua tazza ancora mezza piena e si avviò in fretta verso il salotto. Bevve un sorso di caffè bollente, scottandosi appena le labbra mentre si avvicinava al piano e strizzò il manico di ceramica rossa fra le dita, cercando di soffocare l'impulso irrefrenabile di scappare a gambe levate. Poi osservò le mani di Nick scivolare veloci sui tasti bianchi e neri, cercando di razionalizzare. Ripetendosi che non c'era nulla di più assurdo dell'avere paura di un suono così puro.

 

- Coco...! - La voce squillante del piccolo la riportò alla realtà. Gli sorrise timidamente, accomodandosi sullo sgabello imbottito, accanto a lui. Rapido e silenzioso, Nicholas le sfilò la tazza dalle mani, poggiandola sul coperchio lucido del pianoforte prima di stringerla nuovamente fra le braccia.   

 

- Nick. - Soffiò, aggrappandosi alle sue spalle. - Non smettere...! Suona qualcosa per me. -

 

- Suonare. - Ripetè lui, incerto. - Una canzone? Sei sicura che non sia troppo, tutto in una volta? - Gabrielle si allontanò, scuotendo appena il capo.

 

- No. - Sorrise. - Voglio ascoltarti. -

 

- Coco non l'ha mai sentita...! - Alzarono lo sguardo in simultanea, fissandolo in quello di Joe, che aveva ascoltato il loro discorso ed ora stava fermo sulla soglia della porta scorrevole insieme a Kevin. - Penso che tu debba suonargliela. -

 

Nicholas annuì appena, inarcando impercettibilmente le sopracciglia in un'espressione corrucciata. Poi lasciò scivolare le dita sui tasti, rincorrendo gli accordi giusti. Guardò Gabrielle, senza smettere di suonare.

 

- E' molto... importante, per me. - Spiegò. - Questa canzone, suonarla per te. - Non aveva bisogno di domandarsi se l'avesse capito. Lei annuì, accarezzandogli rapidamente la guancia col dorso della mano.

 

"Got the news today, doctor said I have to stay...

A little bit longer and I'll be fine."  

     

La voce leggera e profonda di Nick scivolò sulla pelle di Coco come un lungo brivido. Stringendole impietosamente lo stomaco ed impedendole di prendere fiato fino in fondo. Trattenne appena il respiro, osservando la sua espressione concentrata attraverso le lunghe ciglia scure.

 

" When I thought it'd all be done, when I thought it'd all been said...
A little bit longer and I'll be fine."

 

Alzò di scatto lo sguardo su Joe, andando a cercare una sorta di spiegazione nei suoi occhi, ma vi trovò solamente una compitezza e una tranquillità decisamente inusuali per lui. Osservò la sua spalla adagiarsi di più contro lo stipite della porta, come ad ancorarsi a quell'unico punto d'appoggio... Poi strinse i pugni, tirando appena la stoffa scozzese della camicia e tornò a fissare attentamente il piccolo.

 

"But you don't know what you got, 'til it's gone.
And you don't know what it's like to feel so low.
And every time you smile - you laugh - you glow...
You don't even know, know, know.
You don't even know."

 

Era come se, ad ogni nota - con ogni singola parola - Nicholas le stesse strappando un pezzo d'anima. Ma non con violenza o dolore. La rapiva. Il suono leggermente strozzato della sua voce riusciva ad incatenarsi a lei fin troppo profondamente. Si strinse nelle braccia, continuando ad ascoltarlo col fiato corto e la precisa consapevolezza che, in quella occasione, non avrebbe versato alcuna lacrima.

 

"All this time goes by, still no reason why...
A little bit longer and I’ll be fine.
Waitin’ on a cure, but none of them are sure.
A little bit longer and I’ll be fine."

 

Si spinse un po' più avanti sullo sgabello, piegando appena una gamba sotto l'altra. Spingendosi inconsciamente un po' più verso di lui. Nick esitò un momento, lasciandole intendere che in quel punto - solitamente - ci sarebbe stato qualcos'altro... Probabilmente diverso dalla sequenza di accordi che aveva deciso di metterci e che rendeva quell'esecuzione assolutamente unica. Per lei.

 

- Qui, in realtà, c'è l'assolo di Kev e Joe. - Soffiò lui, quasi le avesse letto nel pensiero. 

 

"And you don't know what you got, 'til it's gone.
Don't know what it's like to feel so low.
And every time you smile - you laugh - you glow...
You dont even know, know. Know.

So I'll wait 'til kingdom come,
all the highs and lows are gone...
A little bit longer and I'll be fine.

I'll be... fine."

 

L'ultima parola scivolò sulle labbra morbide del piccolo, appena prima che l'eco dell'accordo conclusivo si spegnesse contro il soffitto intonacato. Alzò timidamente lo sguardo su Gabrielle che lo guardava, in silenzio... Si sarebbe aspettato di vedere la sua guancia pallida inumidirsi, invece fu sulla propria pelle che avvertì la sensazione inconfondibile di una lacrima che si tuffava all'angolo della bocca. Trattenne appena il fiato, nel sentire la mano fredda di lei spazzarla via ed esitare contro la sua pelle.

 

- Nicholas...! - Mormorò, poggiando la fronte a quella di lui. - E'... -

 

- Mi sembrava giusto, fartela sentire. Anche se è passato quasi un anno, da che l'ho scritta. - Replicò Nick, con decisione. Sorrise, avvertendo le dita di Coco scivolare sulla sua bocca. - Magari ti avrò anche fatto scappare la voglia di suonare una volta per tutte, eh...? - Ridacchiò.

 

- Al contrario. - Arricciò il naso. - Sei indescrivibile, piccolo. Fai quasi paura, ma mi dai un coraggio...! -

 

Accennando un sorriso, Nick inclinò leggermente il capo e senza staccarsi da lei, poggiò le labbra, a stampo, per metà sulle sue. Gabrielle sbattè gli occhi, sorridendo a sua volta - quando si allontanò da lui - di quel gesto impulsivo, inaspettato ma anche assolutamente capito, per quel che la riguardava.

 

- EHI! - Joe calò una mano sulla spalla di suo fratello minore, tirandolo bruscamente all'indietro. - Beh... E allora? - Borbottò, scurendo la propria espressione.

 

Nicholas si liberò della presa, fissando il fratello con aria posata e senza sentirsi in dovere di dare spiegazioni. Fu Coco a stringere la mano di Joseph, rassicurandolo. Gli accarezzò il palmo teso con le dita, spingendolo a rilassare i muscoli ancora contratti.

 

- Amore...! - Soffiò, guardandolo dritto negli occhi. Inarcò appena le sopracciglia, lasciando che fosse la sua espressione a parlare per lei. Joe non aveva motivo di sospettare quel bacio.

 

Gabrielle si alzò di slancio, poggiando le mani sulle guancie appena ruvide di barba invisibile e si spinse appena in avanti per arrivare a poggiare le labbra su quelle disegnate di lui. Lo baciò. E lo baciò in modo che qualunque dubbio avesse potuto anche solo pensare di insinuarsi nella sua mente, svanisse come neve al sole. Quel timido sfiorarsi di labbra fra lei e Nick, al contrario, non celava alcuna attrazione nascosta. Era divenuto, in quel momento - per caso, lo sarebbe stato ancora, probabilmente - solo il modo più semplice e diretto di esprimere l'amore, la dolcezza e il rispetto che si suscitavano l'un l'altra.

 

 

 

°°°

 

 

- Cosa combini..? - Sorrise Joe, sedendosi accanto al basso tavolino di ciliegio.

 

Lasciò scivolare le gambe sotto al piano - come aveva fatto Coco poco prima - e prese a frugare distrattamente nel mucchio di fotografie che lei aveva sparso tutto intorno. C'erano gli angoli di Parigi che lei aveva minuziosamente ritratto il giorno prima... E poi loro. C'erano tantissime immagini sue e dei suoi fratelli. Molte più di quante gliene aveva viste scattare, a dirla tutta. Sollevò un quasi primo piano di Nick, sviluppato in bianco e nero: lo sguardo non era rivolto in camera, puntava appena verso l'alto come stesse inseguendo qualcosa al di sopra dell'inquadratura. E lui sorrideva apertamente, in modo molto naturale.

 

- Quando le hai fatte...? - Soffiò, colpito.

 

- Queste sono tutte di ieri. - Spiegò, arrossendo impercettibilmente. - Ma ve le ho fatte di nascosto, per questo non le ricordi... Invece queste altre le ho "rubate" mentre eravate sul set. - Concluse, indicando un'altra busta.

 

- Siamo sempre... noi? - Continuò, sfogliandole.

 

- Siete il mio soggetto preferito, Joe. Ovunque guardi, qualsiasi cosa inquadri, vedo voi. Nel cielo limpido vedo il sorriso di Nick, un prato mi ricorderebbe subito gli occhi di Kevin... Ed ogni singolo riflesso mi restituisce il tuo viso. - Sospirò, mordendosi nervosamente il labbro.

 

Joseph la guardò, sgranando ancor di più i suoi occhi color zucchero bruciato mentre le ultime parole ancora gli scivolavano addosso. Strinse le sue spalle minute, premendosela contro con tanta foga, che quasi rischiarono di franare entrambi sul pavimento freddo.

 

- Piano. - Ridacchiò Coco, sfilando le gambe da sotto il tavolo per acciambellarsi meglio contro di lui.

 

- Non puoi dirmi certe cose e pretendere che me ne stia fermo e buono...! - Replicò Joe, chinandosi a sfiorarle il collo con un bacio. - Coco, cavolo, sembra quasi che tu non ti renda conto. - Borbottò poi. - Ti farò vedere una cosa. -

 

La lasciò andare e scattò in piedi, correndo velocemente verso la camera. Tornò poco dopo, stringendo  una scatola di cartone con gli angoli leggermente sbeccati. La allungò a Gabrielle, sedendosi nuovamente accanto a lei, mentre lasciava che la aprisse. Coco si ritrovò fra le mani un mazzo di polaroid, fissate con un elastico blu.

Ce n'erano altri tre o quattro, sul fondo, ma la sua attenzione venne calamitata immediatamente da quello che si trovava in cima e la cui prima immagine ritraeva proprio lei: china su un libro dalla copertina logora,le gambe incrociate su una panchina di legno e l'espressione attenta, divoratrice di quelle pagine scritte.

 

- Cosa sono? - Mormorò, fissandolo con crescente imbarazzo. Sfogliò febbrilmente il mazzo, trovandosi in ogni singolo scatto che le passava davanti agli occhi. - Le hai fatte tu? -

 

Sussultò bruscamente, nel vederlo annuire convinto. Vergognandosi alla sola idea di quanto tempo lui potesse aver passato ad osservarla di nascosto, per catturare quegli attimi... Ce ne erano alcune che, a giudicare dalla data scarabocchiata sul bordo bianco, risalivano addirittura ai primissimi giorni di convivenza.

 

- Ho una vecchia polaroid. - Prese a spiegare Joseph, osservando un'immagine di lei presa a guardare le acque placide della Senna. - Con cui mi piace fotografare ciò che mi colpisce, in ogni posto in cui vado... Per conservarne il ricordo. - Prese le foto che lei stringeva fra le dita nervose, risistemandole ordinatamente l'una sull'altra. - Questa... - Indicò il mazzo. - E' Parigi. -

 

- Sono io, solo io. - Replicò lei, confusa. Joe richiuse la scatola, lasciando che un tenero sorriso affiorasse alle sue labbra.

  

- Appunto, Gabrielle. - Sussurrò, chinandosi a sfiorarle la fronte con un bacio. - Appunto. -

 

- Joe...! - Singhiozzò lei, non appena si rese conto di cosa le stava realmente dicendo. Si strinse contro di lui, spingendolo a rilassare la schiena contro al divano, prima di sistemarsi a cavalcioni sulle sue gambe.

 

Lo senti sorridere contro la propria bocca, mentre le sue mani salivano - rapide e delicate - a sganciare la molletta con cui aveva fermato i capelli. Avvertì i boccoli caderle lungo le spalle e le dita di Joe scivolarci morbidamente in mezzo, per poi tornare sui suoi fianchi, sotto la camicia a quadri. Quando le labbra di lui trovarono il suo collo niveo, la manica che scivolava lungo il braccio, scoprendole pericolosamente la spalla e la porta di ingresso che si apriva vennero percepite dalla sua mente come qualcosa di molto lontano e indistinto. Troppo.

 

- Alla faccia del "bentornata", "benirmasta" o quel che sia...! - Ridacchiò Monique, tenendo Luciàne appena un passo dietro di lei in modo che non vedesse proprio tutto.

 

Coco avvampò, allontanandosi immediatamente da Joe che soffocò una risatina e al contempo, un verso appena scocciato, per essere stato interrotto così bruscamente. Osservò Monmon per qualche momento e poi sorrise alla bambina, che lo fissava sbirciando di nascosto da dietro la schiena della madre.

 

- Lascia perdere...! - Sibilò Gabrielle, cercando di tornare a respirare regolarmente. - Piuttosto, cosa fai tu qui a quest'ora?  - Indagò, insospettendosi maggiormente nel notare le guancie arrossate e gli occhi umidi della sorella. - E' successo qualcosa? -

 

- Ah, beh...! - Abbozzò l'altra, perdendo improvvisamente sicurezza. - Sì, ecco, sono venuta proprio per questo. -

 

Accarezzò i capelli di Lulù, cercando di prendere tempo nel tentativo di trovare le parole adatte. Posto che, probabilmente, non ne esistevano affatto. Fece sedere la bambina sul divano, nonostante le proteste e le occhiatacce che quest'ultima rifilava a Joe, poi, sospirando, prese posto accanto a lei, subito imitata da Coco e dal ragazzo. Nicholas e Kevin arrivarono poco dopo, richiamati in salotto dall'insolito vociare, salutarono e presero posto in quella specie di tavola rotonda improvvisata, leggermente tesi, ma senza fare ancora alcuna domanda.

 

- Si tratta ancora... della mamma? - Esordì Coco, sputando quasi le parole che diedero voce al grande timore di tutti. Kevin, che le sedeva accanto, strinse immediatamente la sua mano con la propria.

 

- No, per quanto in un certo senso lei abbia a che fare con tutto questo. - Nonostante la risposta rassicurante, negli occhi scuri di Monique era ancora palpabile quella traccia di ansia febbrile. Guardò la sorella, stirando appena le labbra in una piccola smorfia.

 

- Mi sposo. - Sussurrò, leggermente contrita. I volti dei tre ragazzi si rilassarono improvvisamente, solo Gabrielle rimase tesa nella sua aria corrucciata.

 

- Ti sposi? - Ripetè, asciutta. - Perchè? -

 

Monmon sbuffò, torturandosi le mani in grembo, visibilmente infastidita da una domanda che si aspettava almeno al trecento per cento. Osservò rapidamente la figlia, che sembrava concentrata solo ed esclusivamente sui tre sconosciuti che tutto ad un tratto, nel suo quadro mentale, avevano invaso la sua vecchia casa. Poi tornò a guardare avanti a .

 

- Geràrd vuole chiedere l'affidamento di Lulù. - Dichiarò, decisa. - Ma, per ottenerlo... -

 

- Dovete essere marito e moglie. - Concluse Coco per lei. Monique annuì lentamente. - E tu sei disposta a farlo? Senza remore? -

 

La maggiore distolse lo sguardo, sempre più disturbata da tutte quelle domande. Arricciò il naso, tamburellando nervosamente a terra il piede, fasciato da un elegante stivaletto scamosciato. Il tacco batteva ritmico sulle piastrelle, mentre meditava una risposta sensata.

 

- Mi sembra la cosa più saggia. - Esalò. - Lui è una buona persona, vuole molto bene sia a me che alla mia bambina e può garantirci un futuro... So che sarà un buon padre. -

 

- Sono certa anche io che Gerry è meraviglioso, Monmon...! Ma tu... - Si interruppe, esasperata.

 

- LO SO. - Ruggì, sbattendo un pugno chiuso sul cuscino accanto a . - Cosa credi, che sia facile? - Si morse il labbro, tornando ad un tono di voce più quieto, che non spaventasse la sua bambina.

 

- Tu sei uno spirito libero, sei la persona più indipendente che io abbia mai conosciuto. - Mormorò Gabrielle, sentendo gli occhi farsi umidi. - Non sei il tipo da matrimonio. Così è come metterti in gabbia...! Soffrirai. - Si guardarono silenziosamente per qualche momento, poi la maggiore abbassò gli occhi, assurdamente remissiva.

 

Come a voler dire che, sì, sapeva perfettamente a cosa stava andando incontro. "Soffrirai." Quella di sua sorella non era una domanda, ma la constatazione di un dato di fatto. Sarebbe andata così e comunque, Geràrd non aveva nessuna colpa se non quella di avere un cuore troppo grande e razionale per lei.

 

- E' arrivato il momento delle responsabilità, sorellina. Di mettere Luciàne e il suo bene al primo posto. - Decretò.

 

- Smettila...! - Sussurrò Coco, sentendo la prima lacrima spingere contro le ciglia scure.

 

- No, piccola mia, smettila tu. - Sorrise Monique, stringendole le mani ghiacciate nelle proprie. - Non crucciarti inutilmente, andrà tutto bene. E se vuoi farmi contenta, aiutami a convincermi che questo matrimonio è una cosa bella e non una disgrazia irreparabile. -

 

Gabrielle la guardò, osservando la sua espressione un po' più rilassata e strinse appena le labbra, prima di annuire senza troppa convinzione.

 

- Bene. Ti ringrazio. - Soffiò, addolcendo la voce. - E ora... Ti servirà un vestito. - Ridacchiò, improvvisamente divertita davanti all'espressione scioccata della sorellina. - Almeno la soddisfazione di vederti senza pantaloni, me la voglio togliere. Sfrutto l'occasione...! -

 

- Ti odio...! - Borbottò Coco, sfregandosi gli occhi umidi. Avrebbe voluto ribattere qualcos'altro, ma non fece in tempo.

 

Joe la strinse fra le braccia, spingendola ad appoggiare completamente la schiena contro il proprio petto. Le schioccò un bacio sulla guancia, prima di rivolgersi a Monique con un sorriso genuino.

 

- Mi sembra un'ottima idea...! - Gongolò. - Faremo il possibile per esaudire il tuo desiderio. Dove si compra un bel vestito, da queste parti? - Monmon soffocò una risata, mentre l'altra avvampava vistosamente e subito dopo assumeva un'aria quasi terrorizzata.

 

- A Parigi? - Esclamò, con un sorriso solenne. - Ma ai "LaFayette", è ovvio. -  

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: Minako_86