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Autore: Akisan    16/01/2010    4 recensioni
A volte il destino riserva sorprese mozzafiato, ricche di avventure e compagni formidabili.
A volte, invece, decide semplicemente di prenderti per i fondelli.
Così, senza neanche sapere bene il perché, Alex si ritrova suo malgrado a fare comunella con un Arrancar con seri problemi di gestione della rabbia, una ragazzina logorroica totalmente priva di buonsenso, e un individuo subdolo che, secondo lei, ha buone probabilità di discendere direttamente dal demonio.
Il tutto in un ambiente ricco di Hollow, gatti, sarcasmo allo stato brado e situazioni equivoche.
Mooolto equivoche.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AUTRICE: << Che mal di testa… >>

GRIMMJOW: << Ti stà bene. Vedi cosa succede ad ubriacarsi come una spugna? >>

ALEX: << Ah, quindi non eri tu quello che ieri sera in mutande dichiarava di volersi fare tutta Las Noches? Che strano… -_- >>

ULQUIORRA: << Era lui >>

GRIMMJOW: << MA SI PUÒ SAPERE CHE CI FA LUI QUI? >>

AUTRICE (tirandogli una mazzata in testa): << PIANTALA DI URLARE, DEFICIENTE! LA MIA TESTA! (tornando al suo solito sorriso ebete) Ulquichan oggi fa la sua prima apparizione

^o^ >>

ULQUIORRA: << Esatto >>

GRIMMJOW: << Che culo… >>

ALEX: << Si può sapere cosa vogliono tutti dalla mia esistenza? -_- >>

AUTRICE: << E ti lamenti pure? Li avessi io tutti questi fighi attorno… che figlia ingrata >> (si mette a piangere)

ALEX: << Andiamo avanti và -_- >>

 

A yukino_lang08: Vedo che la pensiamo allo stesso modo sia in fatto di ragazzi che di cibo. *ç*

In effetti all’inizio non avevo proprio pensato di farla simile a Ulquiorra, poi mi è venuto in mente che se avessero avuto qualche somiglianza Grimmjow avrebbe sclerato ancora di più con lei, e la tentazione è stata troppo forte XD . Ovviamente come hai detto tu lei è molto più “viva” di Ulquichan, ma purtroppo Grimm essendo leggermente ritardato ci metterà un po’ ad accorgersene U.U .

A kikka9394: Wow ottima idea! Non pensavo che Alex riscuotesse tutto questo successo… O.o  Grimmjow: << Bè d’altra parte le cose orrende sono quelle che attirano di più l’attenzione... >> Alex: << Ah, è per questo che vuole darti 99 punti, ora capisco… -_- >> Grimmjow: << Calma, Grimmjow, respira, pensa positivo… >> allora vediamo… ha 16 anni, è alta circa 1.60, è piuttosto esile, per dirla con le parole di Grimm, il che vuol dire che non ha un davanzale stile Halibel (ma neanche la Pianura Padana come Rukia), ha gli occhi scuri e i capelli castani lunghi tenuti su con due bastoncini con due ciocche sciolte a incorniciare la faccia. Il volto nell’insieme più che inespressivo diciamo che è quasi sempre fisso su un’espressione seria e distaccata, anche se alza molte volte gli occhi al cielo (specialmente quando Grimmjow è nei paraggi). Spero che basti, il fatto è che l’aspetto dei personaggi è una cosa a cui penso sempre in un secondo momento >.>, quindi finisce sempre che non sono mai niente di che ^^” . Per quanto riguarda il vestiario ti lascio carta bianca, sono troppo pigra per pensarci io, infatti non lo descrivo mai XD Grimmjow: << E se ne vanta pure… >> Per quanto riguarda cosa si inventeranno per vincere la scommessa, in questo capitolo le cose inizieranno a complicarsi leggermente… ^_^

 

Capitolo 3: Quando mamma Aizen non c’è, gli espada rompono

 

Cercando di non battere i denti per via della temperatura adatta a una cella frigorifera, Alex si incamminò verso il luogo dell’appuntamento, seguita a ruota da uno scazzatissimo nonché scopertissimo Grimmjow, che riusciva a rimanere a petto nudo nonostante ci mancasse poco a che gli orsi polari dichiarassero quella zona territorio di caccia.

“ Pensa a Bleach ” si ripeteva Alex mentalmente. “ Non stai andando in giro per il centro accompagnata da un essere invisibile, insensibile al freddo ed instabile mentalmente, pensa a quello stramaledetto manga! ”

<< Si può sapere perché vieni anche tu? Non hai altro da fare? Persone da trucidare? >>

<< Io faccio quello che mi pare. Che c’è donna, hai già cambiato idea? >>

<< Lascia stare. Piuttosto >> aggiunse con tono che sperava suonasse minaccioso. << Giuro che se la tua presenza dovesse minacciare anche in modo indiretto quest’uscita, ti ritroverai a fare scommesse idiote con Loly e Menoly. E l’obbiettivo non sarà una donna >>.

Erano arrivati a una fermata dell’autobus deserta.

Grimmjow non rispose, tuttavia mentre Alex scrutava l’orizzonte nella speranza di scorgere qualche segno di vita, un braccio le circondò improvvisamente le spalle, spingendola indietro contro un corpo caldo con la delicatezza di un carro armato corazzato.

Cercò di divincolarsi, sbigottita. << E-ehi, che diavolo ti prende?! Lasciami! >>  

Grimmjow rinforzò la presa. << Ma guarda guarda, allora sei in grado di avere una reazione decente! >>

<< Tra poco te la faccio vedere io la reazione decente >> sibilò lei in risposta.

<< Su, datti una calmata, umana! Abbiamo fatto un patto o sbaglio? >>

Questo era troppo. Quella testa vuota guerrafondaia di Grimmjow che diceva a LEI di stare calma?!? 

<< Mi chiamo Alex! >> gli disse trattenendo a stento l’impulso di strappargli il braccio. << È così difficile da imparare? A-L-E-X >>

<< Non mi piace >> rispose lui alzando le spalle. << È troppo corto >>

<< Oh certo, povero caro. Dimenticavo che voi espada se uno non ha un nome di minimo venti lettere non lo considerate neanche. Domani pomeriggio andrò di corsa all’anagrafe a cambiarlo >>

<< Non disturbarti. Tanto non vivrai abbastanza da farlo imparare agli altri >>

Alex alzò gli occhi al cielo. << Allora temo che sarai costretto a convivere ancora un po’ con lo schifo attuale >>.

Il rombo di un grosso motore risuonò per la strada.

Alex provò inutilmente a fare un passo avanti, ma Grimmjow continuò imperterrito a rimanere in quella posizione, come se invece che su di lei fosse appoggiato al bancone di un bar.

<< Sua maestà mi concede il permesso di salire su codesto volgare mezzo di trasporto? >>

Finalmente la liberò da quella stretta tritura-ossa e, con suo immenso sollievo, si rifiutò di salire anche lui su “ un coso così maledettamente lento e pieno di umani ”, preferendo fare la strada a modo suo.

Alex sospirò. “ Devo stare più in guardia. Solo perché pensa ancora che i bambini vengano trovati sotto ai cavoli non significa che non cercherà di fare il furbo. In fondo anche se ci siamo messi d’accordo è alquanto probabile che cerchi di vincere la scommessa in modo letterale >>

Sarebbe morta immergendosi nell’acido partendo dai piedi piuttosto che ammettere che dove il braccio di Grimmjow aveva appena stazionato ora sentiva ancora più freddo di prima.

                                                                                                                                    *

L’amica della donna la stava trascinando da un negozio all’altro, comprando oggetti inutili e chiacchierando senza sosta. Lei la lasciava fare, seguendola docile come se non fosse stata lei delle due la più forte.

Lui, quella strana cosa che gli umani chiamavano “amicizia”, non l’avrebbe mai capita. L’unico rapporto che aveva con gli altri era la competizione o tutt’al più l’indifferenza; per lui l’amicizia era solo un mezzo dei deboli per essere meno vulnerabili, come un banco di pesci che si riuniscono tutti vicini per diminuire il rischio di essere divorati.

Ma la donna non era debole.

Eppure, quando l’altra l’aveva chiamata, quella mattina, il suo volto si era in un certo senso illuminato e l’aveva per la prima volta vista sorridere.

Com’era possibile che lui dovesse passare le pene dell’inferno per riuscire a strapparle qualcosa di più di un’alzata di occhi al cielo e a quell’insignificante umana bastasse una misera telefonata?

Se c’era una cosa che Grimmjow detestava era l’essere secondo a qualcuno, perciò continuò a seguire le due da vicino, da una parte per  riuscire a svelare il mistero, dall’altra per il puro piacere di irritare la donna con la sua presenza.

<< Ehi Alex, che ne dici di questo? >>

<< È orrendo Liz. Toglitelo prima che ti arrestino per atti osceni in luogo pubblico >>

<< Uffa… >>

La ragazzina bionda sparì per l’ennesima volta dietro una tenda. << Perché non te ne provi uno anche tu? >>

<< Non ho bisogno di vestiti nuovi >>

<< E chissenefrega! Solo per provare, dai! >>

<< In effetti dovresti procurarti un vestito un po’ bello >> osservò Grimmjow. << Non vorrai mica farti seppellire in tuta da ginnastica >>

<< Anche tu dovresti variare il guardaroba >> sussurrò lei in risposta. << O mamma Aizen vi ha cucito i vestiti addosso per riconoscervi sempre? >>

La tenda si aprì di botto e l’altra umana la afferrò per un braccio prima che Grimmjow potesse replicare. << Su forza fila dentro, niente storie! >> disse spingendola dentro e chiudendo le tende.

<< Che palle che sei… quale mi devo mettere? >>

La ragazzina sorrise. << Quello nero >>

Ci fu qualche attimo di silenzio.

<< Tu sei malata >>

<< Eddai, fallo per me! >>

<< No no, adesso chiamo la neuro deliri e ti faccio rinchiudere a tripla mandata in una cella di isolamento per i malati pericolosi. Tu sei una minaccia per la società! >>

<< Sì sì intanto però mettilo >>

<< Ma se non capisco neanche quale sia il davanti! >>

<< Che impedita >> sospirò la ragazzina entrando anche lei.

Seguirono alcuni strani rumori, intervallati da qualche << E questo dove diavolo si mette? >> e alcuni << Stai ferma che così ti incastri ancora di più! >>, e infine ci fu silenzio.

<< Ti sta benissimo! >>

<< Stupendo. Posso toglierlo adesso? >>

<< Sei pazza? Con tutta la fatica che ho fatto a mettertelo!? E poi qui non si vede niente, andiamo dove c’è più luce >>

<< N-no non ce n’è bisogno, hai ragione, mi sta d’incanto. Posso toglierlo? >>

<< Dai, che ti costa? Tanto non ti guarda nessuno, solo due secondi! >>

<< Ho detto di n… >>

Le tende si aprirono di botto e la ragazzina la trascinò fuori fino a uno specchio.

<< Dì una parola qualsiasi e giuro che sarà l’ultima >> mormorò la donna quando gli passò affianco.

Minaccia inutile visto che, incredibile ma vero, lui non sapeva proprio cosa dire.

Nel suo modo limitato di vedere gli altri non aveva mai fatto particolare distinzione tra uomini e donne; per lui tutti gli avversari erano uguali, e in ogni caso facevano tutti indistintamente una brutta fine.

Questo non significava che non provasse certi desideri, soprattutto contando che tra le arrancar non andavano certo in voga vestiti super coprenti; semplicemente non erano la sua principale priorità.

Ma ora, guardando quella donna, Alex, che si squadrava allo specchio con quel “ vestito ” di pelle aderente che copriva giusto l’indispensabile per non essere definita nuda, l’espada fu improvvisamente sommerso da pensieri che definire a luci rosse sarebbe stato un gentile eufemismo.

<< Sei bellissima Alex, sembri una vera dark lady! Oltretutto il nero ti fa sembrare i capelli molto più chiari, sai? >> cinguettò entusiasta la sua amica.

<< Già, quasi quasi domani vengo a scuola vestita così >>

Mentre l’altra rideva, lo sguardo della donna incontrò quello di Grimmjow sullo specchio, e dovette leggerci chiaramente il desiderio che lo aveva colto, perché si irrigidì e corse di nuovo a cambiarsi, tra le proteste della ragazzina e con sommo rammarico di Grimmjow, che improvvisamente aveva una mezza idea di scostare quelle tende…  

<< Ehilà Jeagerjaques, non sapevo che passassi il tuo tempo libero a fare shopping! >>

Grimmjow si voltò.

Una delle fraccion artificiali di Aporro stava trasmettendo l’immagine del suo padrone.

Come diavolo aveva fatto a non accorgersene?

<< Che cazzo vuoi? >>

<< Sono affranto di dover interrompere lo svolgimento di questa sfida, sul cui esito ho peraltro già scommesso, ma Aizen-sama vuole parlarci di una questione importante >>

<< Che palle >> ringhiò Grimmjow facendo a pezzi l’hollow con un pugno.<< Ehi donna! Io vado, comincia a comporre il tuo epitaffio mentre sono via >>

                                                                                                                       *

 << Bentornato, Grimmjow >> lo accolse sorridendo Aizen dal suo trono. Come diavolo facesse a rimanere seduto su quel coso di pietra per ore intere, a Grimmjow non era dato saperlo.

<< In ritardo come le vere star >> aggiunse sghignazzando Nnoitra.

<< Peccato che non si possa dire lo stesso di te, eh Nnoitra? Sei così solerte nell’ubbidire agli ordini. Dai anche la zampa per caso? >>

L’espada si alzò in piedi brandendo la sua arma assurda. << Che ne dici se invece do la tua testa? >>

La voce di Aizen riportò i due di malavoglia all’ordine. << Smettetela di litigare, ragazzi. Mi spiacerebbe dover chiedere a Kaname di intervenire >>

Grimmjow ringhiò e si appoggiò al muro con le mani in tasca. Chissà che diavolo voleva lo shinigami; magari con un po’ di fortuna c’era una battaglia all’orizzonte.

<< Miei cari espada, vi ho convocati qui perché avrei bisogno della vostra collaborazione >> fece una pausa ad effetto, scrutandoli per assicurarsi che stessero tutti pendendo dalle sue labbra, cosa che praticamente nessuno, tranne quel cagnolino fedele di Ulquiorra e forse Halibel, era solito fare. << Suppongo che vi ricordiate della nostra piccola amica umana >>

Dove voleva andare a parare?

<< Risa Alex? >> chiese una delle teste di Aaroniero.

<< Esatto. Mi piacerebbe concludere il discorso lasciato in sospeso l’altra volta, perciò mi serve qualcuno che la conduca qui >>

“ Dillo pure che non vuoi mandare solo uno di noi perché hai paura che lo faccia fuori ” pensò Grimmjow. Poteva evitarsi il disturbo di venire, tanto lo sapeva come sarebbe finita…

<< Aizen-sama >> intervenne infatti Ulquiorra. << I dati raccolti finora indicano che sarebbe consigliabile evitare uno scontro diretto da parte di elementi di livello inferiore alla sexta espada >>

<< Capisco… allora affido a te l’incarico. Ma porta con te anche Grimmjow >> aggiunse sempre sorridendo. << Ho sentito che ultimamente questi due stanno stringendo amicizia >>

 

 

Angolo delirazioni

 

AUTRICE (col fiatone): << Uff, che fatica! Scrivere dal punto di vista di Grimmjow è davvero uno strazio! Tutti quei “e l’umana disse”, “e la donna fece”, “e la donna scrisse”, “e la donna andò in bagno”…  >>

ALEX: << Dillo a me… -_- >>

GRIMMJOW: << C’è forse qualche problema? >>

AUTRICE: << Sì che c’è! è_é Hai qualcosa contro i nomi propri? Ok che il tuo fa schifo e che il tuo cognome è impronunciabile oltre che inscrivibile… in effetti ora che ci penso… (si prende la testa tra le mani) L’AVRÒ SCRITTO GIUSTO?? >>

GRIMMJOW: << Ma ce la fa a finire un discorso? >>

ALEX: << Credo proprio che sia al di fuori delle sue capacità… -_- >>

AUTRICE: << VOI NON CAPITE! MI SONO ACCORTA DI AVER SCRITTO SBAGLIATO IL TITOLO! COME L’HO SCRITTO IO SAREBBE “LA PANTERA DELLA BAMBOLA”, NON IL CONTRARIO! ç_ç >>

GRIMMJOW (tappandosi le orecchie): << E adesso perché urla? >>

ALEX: << Credo siano gli scompensi ormonali… comunque anche “la pantera della bambola” non è male… >>

AUTRICE (improvvisamente illuminata da una luce ancestrale): << Davvero? ç_ç >>

ALEX: << Davvero -_- >>

AUTRICE: << Hai ragione sai? Mette subito in chiaro chi sia la figura sottomessa… ^o^ >>

(guardano Grimmjow)

GRIMMJOW: << CHE COSA VORRESTI DIRE? >>

AUTRICE: << Che se anche fossi entrato in quel camerino ti saresti preso una marea di mazzate ^o^ >>

ALEX: << In effetti penso che proporrò Aporro come prossimo alla beatificazione… -_- >>

APORRO (armeggiando con una calcolatrice): << E con questo sono 1000 euro >>

ALEX: << Ma non erano 500? >>

APORRO: << Ho aggiunto anche il costo della fraccion distrutta da Grimmjow U.U >>

ALEX: << Mettimelo sul conto, ti pagherò poi tutto insieme -_- >>

GRIMMJOW: << Sento che dovrei arrabbiarmi… >>

(l’autrice lancia un gomitolo e Grimmjow comincia a inseguirlo)

AUTRICE: << E con questo ce lo siamo tolti di torno fino a domani. U.U >>

 

  
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