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Pent-up Anger. Indissoluble Love.
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Coming Back
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Il tuo pensiero non si levava
dalla testa. Nemmeno se guardavo altrove, nemmeno se pensavo ad altro, nemmeno
se osservavo, sì, quella ragazza di cui avevo sempre avuto una piccola cotta.
Assolutamente niente allontanava il tuo ricordo sublime. E chi vedo là? Un ragazzo? No. È
un ragazzo con il tuo viso. Perfetto,
ora ho anche le allucinazioni. Sapevo di aver sfiorato la pazzia, ma
arrivare a questo punto, davvero, non me lo sarei mai aspettato. Vederti in
ogni viso che incontro, dio! Che fastidioso! E che dannatamente assurdo!
Ebbene? Ci farò l’abitudine. Semplice, no? Ah-ah, mai parole sono state
più… stronzate.
“Al! Aspettami “ - John? -
“Anche tu in ritardo, eh?”
Ritardo? “Perché, che ore
sono?”, chiesti stupito al mio vecchio amico d’infanzia che mi aveva seguito
alle superiori. “Ma che sei, nel mondo dei sogni, Alphonse?”. Non capivo.
Ma sì, infatti, per una persona
certa che il tempo si fosse fermato tempo
fa, la cognizione del tempo vale quanto carta straccia. “Oh, santissimo!
Sono le 8 e un quarto, muoviamoci!”, mi strattonò per un braccio.
A scuola non successe nulla di
particolarmente allarmante, eccetto il solo fatto di averti incrociato, quante?
Due o tre volte? Equivalgono a due/tre pugnalate al cuore, sapevi?
Stavo scendendo tranquillo le scale
con John, quando, proprio svoltato l’angolo, incrociai il tuo brutto muso. Cazzo.
Immaginai che qualcosa ti fosse
passato per la testa, notando come rimanesti paralizzato. Certo, io non ero da
meno, ma… eh, cazzo! John rimase dietro di me ad osservare la
strana situazione, che si protrasse per non più di due secondi e mezzo – forse
anche meno.
Svoltai, dissi la prima scusa che
mi venne in mente e trascinai via un John perplesso.
“Dio mio, ma che c’avete voi due?
I vostri sguardi per un momento hanno preso fuoco!”. Non me ne parlare.
Ed ecco che puntualmente un ricordo di te mi ritorna alla
mente. Ogni volta cambia, ogni volta un attimo diverso. Quasi sempre
meravigliosi. Eh, sì, la mia mente è molto esperta nel cancellare i ricordi
orribili dalla mente e lasciare solo quelli che mi hanno segnato.
Positivamente, intendo.
Ricordo perfettamente, come se fosse ieri, quando baciavi la
mia tenera schiena e ci passavi dolcemente la lingua. E lo sento come se stesse
accadendo ora. Il cuore mi batte nello stesso modo. Forte e rapido. Ed è quello
a ricordarmelo di più. È quello a renderlo reale. Anche se non lo è, ovvio. E i
baci? Ricordi i baci? Così appassionati, così proibiti, così… rubati.
Non ci saziavamo mai, ricordi? E io che a volte mi rifiutavo
di baciarti per gioco, e tu che facevi scene super-sexy per stuzzicarmi. Risi.
… Cazzo ti ridi,
Alphonse?? Idiota.
“Al, io sento ancora
qualcosa. Ma io, ecco, non so cosa pensare”, disse lo schermo del cellulare
pochi minuti dopo. Il mio cuore sfarfallò, quasi volesse prendere il volo. Anch’io sento ancora qualcosa, ma, no…
“E’ troppo tardi.”
“Ti prego, dammi
un’altra chance!”
“Mai.”
Freddo. Ero freddo come il ghiaccio. Come il mio cuore da
quando ero praticamente stato mollato. Ma cosa volevi, Edward? Tu eri felicemente
insieme a Winry. E le offese… gli insulti? Perché dopo un incrocio casuale era
tutto cambiato? Perché facevi finta che non fosse cambiato niente? Come potevi
riuscire a tornare indietro? Prima di tutto.
Prima della fine.
E vecchi ricordi volano ribelli, come colombe appena
liberate dalla loro gabbia dopo anni di prigionia.
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“Hai passato tutta la
vita ad amare. Adesso smettila. Ora, lasciati amare”.
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“Alphonse, sentilo …”
una mano che si sposta sul petto “questo è per te”.
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“Sei adorabile quando sei
geloso, Al”. Un abbraccio romantico e un viso che arrossisce prontamente.
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Non ricordo molto di come proseguì quel giorno, forse i
brutti ricordi sono stati estratti ed eliminati dal mio cervello in nome
dell’istinto di sopravvivenza.
Forse per questo ricordo ben poco del mio periodo di
depressione profonda, ricordo solo che non mi alzavo dal letto se non per
andare a mangiare o al bagno. Ero davvero messo male. E questo per cosa?
Per chi?
Per l’altra metà del mio cuore, che tu, prepotentemente
t’eri tenuto per te. E io rimanevo con una voragine sanguinante nel petto
quanto tu avevi entrambi i nostri cuori. Pulsanti.
Ti amavo. Ti amavo e non volevo. Ti amavo e volevo solo
ucciderti. Ti amavo… Cazzo, ti amavo! Ma dovevo ammetterlo a me stesso, se non
volevo che ne rimettesse la mia sanità mentale ..e il mio stomaco.
Non potevo
piangere per sempre. Non potevo osservarti per sempre a scuola e distolgere lo
sguardo prima di fare qualcosa di insensato e umiliante.
Deve finire questa
agonia.
Ma non avevo la forza di vendicarmi.
Ma l’ho giurato. E lo
farò. Qualsiasi cosa succeda. Ti ucciderò.
Solo così il mio cuore avrebbe smesso di patire.
Perché l’unico modo per far smettere di sanguinare un cuore incurabile,
è strapparlo dal petto.
E’ passato così tanto… Mi sono innamorato di tante altre
persone dopo di te. Forse ho amato come non ho mai amato nessuno, nemmeno te.
Ma non sono mai riuscito a mettermi con nessuno. Non sono mai riuscito a
fidarmi di nessuno. Ho te nella testa, come unico amore della mia vita. Come
l’unica persona al mondo che abbia mai perforato le mie difese quando erano
ancora ingenue e deboli. Come l’unica persona che mi abbia mai amato in vita
mia (anche se per finta, credo).
Adesso siamo distanti quasi un anno da quegli eventi, eppure
ogni volta che sento pronunciare il tuo nome il mio cuore salta un battito. Non
so perché, non ne ho assolutamente idea.
Non so che mi succede… ma credo che nella scelta di
qualcuno, io cerco sempre una parte di te. Perché io ti cerco, Edward. Ti cerco
ovunque. Voglio richiamarti “Nii-san”,
amore. Voglio sentire di nuovo il sapore di un tuo bacio, e ridere per le tue
battute sceme. Voglio continuare a insistere, ridendo, a farti bere quel
benedetto latte, che so che non berrai mai. Voglio davvero ritornare come prima.
Ma ora è davvero
troppo tardi.
*si alzano le luci* E anche questo secondo capitolo è
concluso! *si asciuga la goccia di sudore dalla fronte*
xD In questo capitolo si nota la differenza di emozioni che
nuotano nella testolina di Al *-* Rabbia repressa e amore (indissolubile). Da
qui, il titolo della fanfic *o*
Beh, a parte questa perla di saggezza XD passiamo alle cose
serie, ovvero alle recensione dello scorso capitolo *w*
Yahoithebest: Ma
quale rompere *w* è sempre un piacere ricevere una tua recensione ^^ (ovvio u.u
*ihih*). Beh, riguardo Aru… ;_; Gomen Gomen ;_; *si inchina
ritmicamente* Alla mia testolina piace far soffrire nei peggiori dei modi i
miei piccini *coccola* Edo invece deve morire!! *sguardo malefico* Per il
chappy, beh.. eccotelo in tutta la sua magnificenza *O* (Tiratela meno! Tsk..
u_ù nd.Ed) (Ma nii-san, poverina… lasciala viaggiare nel suo mondo fatato dove
è una scrittrice famosa. Infondo non fa male a nessuno..! é_è nd.Al) (Al
kawaii!! *w* Tu si che mi capisci *strapazza* nd.Me) ùwù
Arashi_ai: Ciao, tata ** Grazie della recensione ma e per
i complimenti *occhi dolciosi* Li apprezzo moltissimo! ^^ Ed eccoti il chappy
^^
CaskaLangley:
Beh, Aru è stato lasciato dal suo amore ;_; dovevo farlo un po’.. ecco,
impazzito, no? XD Grazie mille per la recensione! (:
E un ringraziamento a tutti gli altri lettori timidi che hanno messo
nei preferiti e nelle seguite questo piccolo tesoruccio a cui voglio tanto bene
**
Mi sembra scontato dire che ricevere qualche piccola recensione mi farebbe tanto felice, vale molto per me! **
Ora siamo proprio alla fine, miei carissimi elricestomani
*///* xD *si dilegua salutando con la manina e si spengono le luci*