Fanfic su artisti musicali > The Used
Segui la storia  |       
Autore: echelon1985    30/01/2010    4 recensioni
[SEGUITO DI EARTHQUAKE]
"Come si misura la distanza tra due persone?
Centimetri? Metri? O sorrisi mancati e parole non dette?"

Il tempo spesso è crudele. Scalfisce e cambia anche le cose più forti.
[Pairing:Jeph/Quinn (ovviamente) … con qualche sorpresina xD]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Bert McCracken, Dan Whitesides, Jeph Howard, Quinn Allman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angolino dell’autore:
Non pensavo di riuscirci in una sola settimana, ma ecco qua il
nuovo aggiornamento!
Lascio a voi i commenti, perché il capitolo è molto chiaro, credo.
Aspetto i vostri pareri!
Hope you enjoy!





As you wish





Bert P.O.V.


E’ come se il tempo si fosse fermato. Come se ognuno di noi quattro
vivesse in uno strano mondo parallelo
Non siamo più una famiglia, né una band
Siamo solo la patetica imitazione di quello che eravamo prima
E forse sono solo un egoista, ma non posso permettere che mi venga
portato via anche questo
Non potrei sopportarlo
La telefonata di Dan mi sorprende davvero poco
Le cose si sono mosse troppo in fretta e per il verso sbagliato
Lo sappiamo tutti
Quando si siede davanti a me in questo caffè la sua espressione preoccupata
mi colpisce per un attimo
Non è una cosa che succede tanto spesso con Dan
Lui è sempre quello che sdrammatizza le situazioni più pesanti con una
battuta o uno scherzo
Guardare la sua faccia mi da l’esatta misura di quanto siano gravi le cose
Aspettiamo in silenzio che una giovane cameriera prenda le nostre ordinazioni,
entrambi spaventati di incontrare lo sguardo dell’altro
Ma quando due tazze di caffè vengono posizionate davanti alle nostre facce
non ci sono più scuse, l’argomento non può più essere evitato
Dan si sistema meglio sulla sedia e mi rivolge un sorrisino appannato
Lo osservo ricambiando il suo stesso sorriso


“Bert, la situazione non fa altro che peggiorare”
“Lo so”
“Jeph sembra come impazzito. E’ agitato e scontroso, si tiene tutto dentro.
  Non vuole cedere, e ho paura che quando succederà sarà difficile rimetterlo in
  piedi”
“Ho provato a parlarci. Dan, ormai non so più cos’altro dire. Quinn sta
  nel suo stesso modo”
“E tu come stai?”

Alzo le spalle, cercando di mettere ordine nelle mie parole, perché in effetti
non ne ho un’idea precisa

“Sto facendo del mio meglio, ma non mi pare che serva a qualcosa”
“Non ti ho chiesto questo Bert. Voglio sapere come ti senti”
“Non è facile”
“Si, lo immagino. Sei un buon amico”
“Non è così, lo vorrei, ma non è così”
“Stai aiutando entrambi. Un altro al tuo posto non l’avrebbe fatto”
“Non so se sia la verità, probabilmente se sapessi di avere anche la più
  piccola speranza con Quinn non mi comporterei così”
“Io credo che lo faresti ugualmente. L’hai già fatto”
“Che cosa facciamo?”
“Dio Bert, non lo so”


Non abbiamo trovato grandi soluzioni, ma mi ha fatto bene parlare con Dan.
Tornando a casa fermo la mia macchina davanti casa di Quinn
Vederlo in questo stato mi fa più male ogni giorno
Faccio fatica a riconoscerlo oramai
E’ così stanco, e spaesato
Non c’è niente in quel viso pallido ed in quelle occhiaie che ricordi il
ragazzo sorridente di appena qualche mese fa
E so che è lui stesso la causa di tutto, ma non riesco ad avercela con lui
Sta pagando. Paga quello che ha fatto ogni minuto delle sue giornate                                                                                               
Quando mi apre la porta la fitta allo stomaco è sempre la stessa
Non posso aiutarlo. E non posso aiutare me stesso

Lo seguo sul divano osservando l’ordine maniacale che regna tutto intorno
Questa casa non è mai stata così ordinata come adesso
Ogni cosa va bene quando devi sfinirti pur di non pensare
Mi mordo la lingua per non pronunciare la prima stupida domanda che mi
viene in mente.
Che senso ha chiedere come stai in questi casi?

“Quinn, hai mangiato?”

Scuote la testa silenzioso fissando un punto imprecisato del pavimento
Seguo il suo sguardo fino ad uno scatolone colorato in un angolo sotto
la finestra
La luce proveniente dall’esterno cade sul blu acceso di quella scatola
ricoperta di confuse linee gialle
Blu e giallo, che strana ironia
Gli poso una mano sul braccio per attirare la sua attenzione e Quinn
stacca restio gli occhi dall’oggetto di cartone

“Cos’è?”


Devo aspettare qualche minuto prima di ricevere una risposta, e quando
Quinn parla la sua voce trema, nonostante lui cerchi di nasconderlo

“E’ solo... sono delle cose che Jeph aveva lasciato qui”

Passo una mano tra i suoi capelli e la lascio lì, mentre cerco qualcosa di
sensato da dire

“Piccolo, vedrai che...”
“Non farlo, non dirmi tutte quelle cose che si dicono in questi casi.
 Non tornerà mai da me. Ora lo so”
“Mi spiace”
“Ma andrà meglio. Prima o poi smetterà di essere così atroce,
  di fare così male, no?”

Guardo Quinn e i suoi occhi tristi e grandi
Mi guarda pieno di speranza, e so che dovrei mentire.
Dovrei dirgli una bugia e dargli una speranza
Ma ho come l’impressione che non risulterei credibile

“Non credo di essere la persona giusta a cui fare questa domanda”

Come posso confessargli che no, non passa mai?
Per quanto ti sforzi e per quanto tempo passi, non smette mai di
fare male

“Tu stai bene Bert?”

Quinn si avvicina piano e punta i suoi occhi attenti sul mio viso
Ed è così vicino, mi basterebbe solo allungarmi e posare le mie labbra
sulle sue
Lo voglio talmente tanto che lo stomaco mi fa male per la tensione
Ma non lo faccio
Il mio tempo è passato, mi spezza il cuore ma è così

“Non preoccuparti per me Quinn. Io sto bene”

Mi dispiace Quinn, per te, e per me. Perché non passa mai





Jeph P.O.V.


Mi vesto svogliatamente e senza attenzione, di nero, un riflesso perfetto
dei miei pensieri
Mi do un occhiata distratta allo specchio
I miei capelli stanno diventando un po’ troppo lunghi, dovrei tagliarli, prima
o poi
Non ho nessuna voglia di salire su quel palco, e nessun desiderio di toccare
il mio basso
Strano come le cose più importanti della tua vita smettano tutto a un tratto
di avere senso

La partecipazione a questo festival era stata decisa da mesi, e John non
ha voluto sentire ragioni, è stato impossibile annullarla
Non vedo l’ora di vedere la fine di questi due giorni
Quando raggiungo il bus che ci porterà alla location per un attimo sento le
mie gambe deboli, come se non potessi reggermi in piedi
C’è Quinn là dentro
E non voglio vederlo, non voglio sentirmi i suoi occhi tristi piantati addosso
Faccio un grande respiro ed apro la porta, dando una veloce occhiata
all’interno del bus
Ci sono tutti
Quinn è seduto su uno dei divani neri accostati alla vetrata
Con una maglietta bianca, che gli da un aria falsamente innocente
I nostri sguardi si incontrano per un brevissimo secondo
Distolgo lo sguardo e prendo il mio portatile dalla custodia per tenermi
occupato
E’ quello che faccio per tutto il viaggio
Cercando qualsiasi cosa da fare e comportandomi come se in quel piccolo
spazio ci fossero solo tre persone, come se Quinn non esistesse
Riesco a sentire il peso dei suoi occhi addosso
Vorrei che smettesse di guardarmi
Vorrei che non mi guardasse mai più






Bert P.O.V.


E’ necessario che questa situazione si sblocchi
E’ vitale, per tutti noi
Per questo motivo io e Dan abbiamo chiesto a John di non annullare
questo show
E’ un ultimo disperato tentativo di salvare il salvabile
Il viaggio fino a Phoenix è logorante
Sul bus regna un silenzio mortale a cui nessuno di noi è abituato
Non mi ci abituerò mai
Jeph passa tutto il tempo facendo qualcosa al suo computer, apre la
bocca solo se interpellato, e mai, nemmeno una volta, il suo sguardo si posa
su Quinn
Quinn invece resta tutto il tempo seduto sui divanetti, silenzioso e immobile
per tutto il viaggio, come una specie di pupazzetto inanimato

Il concerto non va male come pensavo
Possiamo ingannare tutte queste persone venute fino a qui solo
per vedere noi
Siamo bravi a mentire oramai

Dopo lo show una macchina ci porta in albergo.
Adesso bisogna solo aspettare e vedere quello che succede






Jeph P.O.V.


Quando apro la porta della camera è come ricevere un pugno al centro
dello stomaco
Mi sembra come se le pareti si chiudessero sopra di me
Quinn è seduto su uno dei letti, accanto alla porta, con lo sguardo rivolto
fuori dalla finestra
Il rumore della porta che si chiude attira la sua attenzione facendolo
voltare nella mia direzione
I suoi occhi si spalancano leggermente
Non posso evitare di stringere i pugni
Non dovrebbe essere qui. Così vicino, così triste, così bello

“Che diavolo ci fai qui?”

Non aspetto nemmeno che risponda. Esco come una furia dalla stanza
e busso con tutta la forza che ho alla porta di Bert e Dan, ma non ricevo nessuna risposta
Allora scendo alla reception per chiedere un’altra stanza.
Mi sento rispondere che è tutto pieno
Ritorno in camera imprecando per l’intero tragitto
Non è divertente, cazzo non lo è per nulla
Sbatto la porta alle mie spalle, e Quinn trasale sorpreso dal rumore
Butto la mia chiave sul tavolino poco distante  mi posiziono di fronte a lui
Cristo, mi fa male solo guardarlo

“E’ opera tua questa?”

Quinn scuote la testa desolato, distogliendo lo sguardo e puntandolo verso
il basso
Le mani poggiate in grembo che si torturano l’una con l’altra
Lo conosco troppo bene per non sapere che adesso vorrebbe portarsi la mano destra alla
bocca e mangiarsi le unghie, come fa sempre quando è nervoso

“Posso chiedere che mi diano un’altra stanza, se vuoi”
“Ho già chiesto, a quanto pare è tutto pieno”
“Possiamo chiedere a Bert e Dan di fare un cambio”
“Certo, perché credi che siamo finiti nella stessa stanza? Sono stati loro”
“Vuoi che me ne vada?”
“E dove vorresti dormire, in corridoio?”

La sua testa si abbassa ancora un po’, ma non risponde nulla
Mi allontano dandogli le spalle e avvicinandomi alla finestra
Le strade sono ricoperte di neve che si sta sciogliendo per via della
pioggia, oramai c’è più fango che altro
Curioso come una cosa così pulita come la neve possa diventare grigia
e melmosa come il fango
Forse succede sempre così alle cose belle
Forse le persone calpestano queste cose con troppa noncuranza
Sono così incazzato che avrei voglia di spaccare tutto, ma non credo
che servirebbe a farmi sentire meglio
La voce di Quinn interrompe il corso dei miei pensieri, mi volto verso
di lui, senza pensare

“E’ solo per stanotte, domani troveremo una soluzione”
“Davvero fantastico”
“L’hanno fatto perché volevano che parlassimo, credo, ma tu non vuoi
  ascoltare”
“Che cosa dovrei ascoltare? Che sei dispiaciuto, che sei pentito, che non
  succederà mai più. Cosa? Quante altre volte dovrò ascoltare queste
  stronzate prima che tu capisca che devi smetterla?”
“Non ho nient’altro da dire a parte questo”
“Si, l’ho notato”
“Che vuoi che ti dica?”
“Niente, voglio solo che tu stia zitto”
“Come vuoi tu”

Il tono della sua voce mi fa scaldare il sangue nelle vene
Istintivamente faccio un passo avanti verso di lui
Non ha il diritto di usarlo con me

“Non farlo, non usare quella vocina triste da vittima, non lo sei”
“Non sto facendo la vittima. Sto cercando di darti tutto quello che vuoi.
 Mi avevi detto di andarmene e non ti ho più cercato. Mi hai detto di
 stare zitto, ed è quello che farò. Tutto quello che vuoi”
“Quello che voglio? Sai cosa vorrei Quinn? Che il mio ragazzo
 non fosse andato a letto con un altro, che il mio ragazzo non si fosse
 fatto scopare dall’unica persona che avevo amato prima di lui.
 Questo, è quello che voglio”
“Non posso cambiarlo, è stata una cosa orribile, ma è solo un errore”
“Solo?”
“Si, solo un errore, in tutto il tempo che siamo stati insieme. Hai
 dimenticato quello che c’era tra noi?”
“Come ti permetti di dirmi questa cosa? Proprio tu? Hai dimenticato
  quello che c’era tra noi molto prima di me”
“Non l’ho mai dimenticato. Non significa niente, non ha significato niente.
 E’ stato...solo sesso”

Non so nemmeno io quello che sta succedendo
Sentire quelle parole dalla sua bocca mi fa come impazzire
Fa così male che mi sembra di perdere perfino la cognizione di me stesso
In un paio di passi annullo la distanza che ci separa e lo attiro a me trascinandolo per i polsi
Stringo così forte che posso sentire perfino le mie dita farmi male

“Sesso, l’unica cosa che vuoi. Posso accontentarti”
“No ti prego”
“L’hai fatto con Bran, puoi rifarlo anche con me, è questo quello che vuoi”
“Per favore, mi stai facendo male”
“Mai quanto tu ne hai fatto a me”

Con uno strattone porto i suoi polsi sopra la sua testa, sempre con la
stessa forza
Quinn non cerca più di liberarli, e quando il suo sguardo incontra il mio
so di averlo già visto prima.
Nel mio sogno, aveva gli stessi occhi.
La paura, la tristezza e la rassegnazione a riempirli
Non riesco a sopportare quello sguardo
Per un brevissimo istante i miei occhi si posano sulla pelle dei suoi polsi
E’ così chiara
Posso vedere i segni rossi formarsi sotto le mie dita
Lo lascio andare, immediatamente
Mi sento come se stessi cadendo, come se tutta la stanza mi
girasse intorno ed io non riuscissi a mantenermi in equilibrio
Sono costretto a sedermi sul letto, mentre le mie mani vanno a
coprire la mia faccia

“Che cosa mi hai fatto. Cristo, che cosa mi hai fatto diventare”

Mi alzo di scatto dal letto e raggiungo in fretta la porta
Devo uscire di qui. Devo uscire






Girls, che belle recensioni!!! Vi adoro!!!

Xx_ImJustAKid: Che ne pensi? Quello che è successo è abbastanza eclatante?
                           Ok ho capito che non posso aspettarmi che ami Quinn
                           come lo amo io! Soprattutto non in questa fic! xD

Lady_Of_Sorrow: Ecco l’aggiornamento! Sono stata brava? xD
                          Hai ragione, lo sto facendo troppo soffrire il mio piccolo
                          Quinn in questa fic. Povero, mi farò perdonare!

SweetPandemonium
: Honey, sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!
                               Bert è proprio un amore eh? *-*

Friem: Ti tocca recensire di nuovo adesso! xD Ecco come prosegue la guerra.
           Che ne pensi? Comunque il vecchio batterista adesso suona nei Rancid

Akura: Non sono riuscita a leggere la tua recensione :(
           Spero che il capitolo scorso ti sia piaciuto, e aspetto di sapere che
           te ne pare di questo!

ChemicallyUsed: Hun, si Bran è stato un bruttissimo colpo! Adesso nessuno
                         tifa più per il mio piccolino!
                         Grazie per la bella recensione hun!*-*

MarsFreiheit: Grazie dei complimenti! Jeph sta sempre peggio…
                    e le cose non stanno migliorando.
                    Aspetto di sapere che ne pensi dell’evoluzione.

                       


   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Used / Vai alla pagina dell'autore: echelon1985