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Autore: Rota    31/01/2010    2 recensioni
Impazzisce la musica nelle orecchie, urlando forte una sola voce ripetuta infinite volte, assordando e rendendo la coscienza traballante. E certo l’alcool che scorre a fiumi – nelle bocche e tra le labbra fin dentro gli stomaci brontolanti – non aiuta a mantenersi lucidi tanto a lungo.
Come se non bastasse, a sconvolgere ulteriormente il tutto, fino a far impazzire ogni misera anima resistente, ci sono colori brillanti che cambiano e scompaiono, si accendono e si spengono all’improvviso, in una danza selvaggia che rende stupidi.

[A steste, perché il tempo le passi in fretta e con gioia ^^]
Genere: Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: AU, What if?, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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baccanale Ecco qua, tutta per voi ^^
No, in realtà è per una persona che non potrò vedere per un lungo periodo di tempo, causa lavoro ç.ç Per cui, questa cosuccia è per steste e solo per steste. Sperando possa anche piacerle ç.ç
Baccanale è il rito sacro, la festa sacra a Bacco o Dionisio che dir si voglia. Per chi non lo sapesse, i “misteri” da me citati sono altre forme di rituali vigenti nella grecia antica, solo che non erano pubblici e di uso popolare. Tutto qui ^^
Il super retaggio la fatto la mia adorata Simon, per cui se ciò NON è un obbrobrio lo dovete a lei xD
Buona lettura :3

(*)Bad Boy, testo e musica dei Cascada




Baccanale
[Luci artificiali]






Be my bad boy, be my man
Be my week-end lover
But don't be my friend
You can be my bad boy
But understand
That I don't need you in my life again(*)




Impazzisce la musica nelle orecchie, urlando forte una sola voce ripetuta infinite volte, assordando e rendendo la coscienza traballante. E certo l’alcool che scorre a fiumi – nelle bocche e tra le labbra fin dentro gli stomaci brontolanti – non aiuta a mantenersi lucidi tanto a lungo.
Come se non bastasse, a sconvolgere ulteriormente il tutto, fino a far impazzire ogni misera anima resistente, ci sono colori brillanti che cambiano e scompaiono, si accendono e si spengono all’improvviso, in una danza selvaggia che rende stupidi.
I tuoi occhi scuri, spavaldi di una sicurezza che vuole essere superiore, si muovono lentamente a guardare tutti quei sacerdoti di Bacco muoversi freneticamente l’uno addosso all’altro. Cercano una faccia nota, qualcuno su cui potersi posare senza porsi il dubbio di un’identità fallace.
Ma tra corpi danzanti – braccia, gambe e petti – e tutti quei capelli che si muovono al ritmo sostenuto della musica, ti è davvero difficile scorgere qualcosa.
Il bar man dietro al bancone ti pone l’ennesimo bicchierino, ripieno di un qualcosa che non ti ricordi di aver chiesto. Stacchi solo un attimo i tuoi occhi dalla pista, giusto per assicurarti di prendere proprio il tuo bicchiere – e non quello del ragazzo accanto a te così intento a baciare la sua nuova preda dai folti capelli rossi.
Ingoi in un sorso solo, ormai non ti fa alcun effetto. La prima volta, lo ricordi bene, hai vomitato per una semplice vodka. Che cosa patetica…
Dopo aver svuotato il bicchierino ed essere tornato alla tua postazione di vedetta, riporti lo sguardo stanco sulla folla. Niente è cambiato, ogni cosa è al suo posto.
Persino le ballerine che si muovono con entusiasmo – lassù, dentro quelle gabbie sospese in aria – paiono immutate dalla prima volta che le hai viste.
Borbotti, e mentre un ragazzo dallo sguardo voglioso e fin troppo alterato ti si avvicina, tu hai già la mano pronta ad alzarsi per imporre una negazione come risposta.
Senonché hai l’occasione di piegare finalmente le labbra a sorriso, lasciando lo squallido bancone alle tue spalle e dirigendoti verso la folla – o più precisamente verso un solo punto preciso.
Come in ogni rituale, c’è un prima e un dopo, così come il durante è qualcosa da svolgersi con estrema cura e attenzione.
Non ti ricordi quando sei stato iniziato a tali misteri, quando hai preso parte per la prima volta al culto. Ma non importa, perché in questi momenti dettagli così insignificanti perdono totalmente di consistenza.
Lo vedi, chiuso tra due corpi che si muovono presi da uno spasmo fisico non indifferente; lo ved, mentre muove la testa bionda da un lato all’altro, fissando il vuoto che ha attorno. Una macchia nera in mezzo al tutto – nessuna luce colorata avrebbe fatto cambiare tonalità alla sua anima.
Facendoti largo tra tutte quelle baccanti, arrivi da lui, pochi metri a separarti dall’oggetto di venerazione. Ma è lui stesso ad alzare gli occhi su di te, ad un certo punto, e fissarti col suo sguardo di ghiaccio senza che però il moto fisico si arresti.
Mai interrompere un rituale, sarebbe profano.
Allora cominci a muoverti a tua volta, cercando spazio accanto a lui, muovendoti come tutto il resto dei sacerdoti in quel pazzo – pazzo – rito che quella sera stavano facendo.
Ebbro e totalmente folle, entri nel vivo del baccanale.


Toccare quel corpo sinuoso manda una scarica dalla punta delle tue dita fin nel cervello, dove si propaga per ogni vibra dell’intero tuo essere.
Mello non dice nulla, segue il ritmo della musica e basta – ma quando arrivi ad abbracciarlo da dietro, la sua testa si piega verso di te fino ad appoggiarsi alla tua spalla, e le sue braccia attorno al tuo collo si stringono in una morsa.
Balli con lui per troppo tempo, troppe canzoni tutte uguali che si susseguono l’una dietro l’altra, così che il rumore risulti sempre e sempre uguale.
Ma non importa, la mente è impegnata altrove. Ora sta recitando le dovute preghiere, ora invoca l’aiuto del Dio.


-Stavo per andarmene via…-
-Rinunci così presto al tuo obiettivo?-
-Non riuscivo a vederti…-
-Forse perché fumi così tanto che il cervello ti si annebbia totalmente!-
-Sta’ zitto, almeno adesso…-


La danza continua, il rito sta’ giungendo al suo culmine.
E tu, o sacerdote degno di tanto onore, esegui ogni mossa perché tutto sia assolutamente regolare.


Non si chiede il come, non si chiede il perché.
Non importa a nessuno dei due, e francamente sarebbe  solo fonte di pensieri compromettenti.
Ma il sapere che una cosa si ripete senza intoppi all’infinito dà forza, creando un’aspettativa nel cuore che raramente sarebbe stata tradita.
Mello è il cacciatore, Mello stabilisce le regole – le ha stabilite la prima volta. Se tradisci quello sguardo, subisci le pene dell’inferno. Se sarai stato fedele, vedrai cose impossibili da raccontare.
Questi sono i principi base del tutto.
Il nome serve solo per invocare l’altro nel momento dell’orgasmo, non per farsi tare mentali altrove. Per quello ha detto un nomignolo palesemente inventato quando si è presentato.
Va bene così, in realtà.
Per una sera in discoteca, va più che bene. Anche se, magari, cercarsi nuovi compagni di un incontro fugace non sarebbe male – ma no, Mello succhia via ogni forza tanto che nulla rimane dopo, tanto è avido.
Allora si va avanti in quella maniera, a cercarsi ogni volta e ritrovarsi da soli in mezzo a tutto quel fracasso. Perché, nonostante il movimento sia sempre quello, affondare nel corpo caldo e lussurioso di un amante perfetto suscita un piacere indissolubile fra le note pazze di una musica furiosa – è una pausa di silenzio in mezzo a tutto quel frastuono assordante.
Sono i gemiti a riempire le orecchie, a quel punto. Le luci artificiali della discoteca si spengono, per far brillare i soli occhi azzurri che occupano ogni cosa – e quel sorriso sghembo e superiore che impera sulle labbra quasi fosse stampato.
Dieci minuti, poco più.
Dopo, tutto torna come prima – e il frastuono diviene nuovamente imperante.


Un bacio, forse un secondo e un terzo, non ti accorgi subito.
Solo quando sei morso al labbro dai suoi denti bianchi lo guardi con occhi attenti – non è molto contento di essere stato ignorato.
Ti fissa, puntando lo sguardo.
Ma è un gesto che scoccia velocemente anche lui.
Tuffa le dita guantate di nero tra i tuoi capelli, attirando la testa con prepotenza.
-Vieni con me…-
Un bacio, un secondo e persino un terzo.


Il sacro rito del baccanale sta’ per compiersi definitivamente anche quella sera.
Il tutto sotto lo sguardo amorevole di luci danzanti e impazzite.
Oh, sacre Baccanti…
   
 
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