Il frutto
dell’attrazione
La pazzia
inizia…
Camminavano
ormai da ore, ed ancora non erano riusciti a ritrovare gli altri.
Ormai
entrambi erano stanchi, affamati e avviliti.
Se
avessi dato ragione ad Usop,
invece di pensare all’improbabile tesoro che ci sarebbe
potuto essere su
quest’isola, forse ora sarei a gustarmi uno dei dolci di
Sanji, invece di
camminare a vuoto senza una meta precisa
Pensò Nami
avvilita, scrutando il paesaggio circostante.
Era stata
veramente una brutta idea quella di inoltrarsi verso la foresta.
-Nami..io ho
fame! Torniamo indietro…-
E la cosa
peggiore era essersi portata dietro Rufy, inizialmente euforico per la
grande
avventura che non sembrava essersi presentata, e con lei, nemmeno il
tesoro.
-Sto
cercando di ritrovare la strada..perché invece di lamentarti
non provi a salire
sopra un albero per vedere se vedi
Con un unico
movimento allungò il braccio fino al ramo più
alto di un albero vicino, per poi
salire velocemente sopra.
-Cosa
vedi?!- urlò dal basso Nami.
Rufy scrutò
l’aria circostante, senza però scorgere la nave.
-Non vedo
nulla Nami!- urlò, restando comunque sopra
l’albero.
La navigatrice
sospirò sconfitta.
Come
avrebbero fatto a ritrovare la nave e i loro compagni?
-Ehi
Nami..qui ci sono dei frutti!- esclamò Rufy, la voce gioiosa
simile a quella di
un bambino.
Immediatamente
la navigatrice voltò il capo verso l’alto per poi
ordinare:
-Non
mangiare nulla che non conosci Rufy..non..-
-Sono
buonissimi!-
Nami si mise
una mano in fronte scuotendo il capo avvilita.
Ovviamente,
non aveva ascoltato minimamente quello che lei gli aveva appena detto.
Era il
solito impulsivo.
-Rufy..scendi
immediatamente giù!- li urlò lei e Rufy
ubbidì.
Nami
notò che il capitano aveva sceso vari
frutti raccolti dall’albero e con le mani strette a pugno si
avvicinò per darli
una bella botta.
-Ti avevo
detto di..- ma, ancor prima che finisse di parlare o che il pugno che
stava
caricando andasse a segno, Rufy lasciò andare i frutti,
bloccandoli la mano con
un semplice movimento.
Nami restò
interdetta per un paio di minuti, prima di riprendere il suo solito
cipiglio
battagliero.
-Finalmente
hai capito che quei frutti possono essere velenosi..ogni tanto anche
tu..-ma
restò zitta, vedendo lo strano sguardo del suo capitano.
Gli occhi
neri, molto più intensi di come si ricordava, la scrutavano
come se potessero
vederla fin dentro l’anima.
-Rufy che ti
prende?-domandò lei, cercando di sottrarsi dalla stretta
solida del suo
capitano.
-Adesso..-
la voce bassa e roca le fece salire un brivido lungo la schiena, mentre
l’altra
mano del capitano le cingeva, risoluta, la vita.
-mm..?- Nami
totalmente stranita non riusciva a capire cosa stava accadendo.
-Ti voglio
..adesso!-chiarì Rufy e Nami sentì le sue guance
colorirsi, mentre le labbra
del capitano prendevano possesso delle sue.
Gli occhi
totalmente spalancati per l’incredulità,
restò immobile, mentre il futuro re
dei pirati, saccheggiava la sua bocca.
Nami sentiva
la testa girarle e per un attimo si abbandonò al bacio di
lui, ma fu solo un
attimo, prima che riprendesse coscienza di quello che stava accadendo e
delle
parole pronunciate dal suo capitano.
Rufy non si
sarebbe mai comportato così e di questo, ne era certa.
Riuscì a
liberarsi dal bacio, ma non dalla sua stretta.
-Rufy..
lasciami immediatamente!- esclamò, ancora rossa in viso.
-Non so che
diamine ti stia prendendo, ma l’influenza di Sanji ti fa
veramente male!-borbottò,
continuando inutilmente a sgusciare via dall’abbraccio.
-Sanji? Cosa
centra lui…ti piace più lui di me forse?-
Il viso da
cucciolo bastonato, lasciò Nami senza parole, incantata a
vedere il viso sempre
più vicino del capitano.
Prima che
potesse nuovamente baciarla, Nami si scostò, voltando il
viso verso l’altra
parte.
Cosa
faccio? Pensò
la navigatrice, cercando
inutilmente una soluzione, fu in quel momento che scorse i frutti
caduti dalle
braccia di Rufy.
-Ma
certo..deve essere uno strano effetto di quei
frutti…-mormorò, accorgendosi
solo in quel momento delle labbra di Rufy sul suo collo.
Lo sentì
scendere fino all’incavo del collo e strinse le labbra,
cercando di non
mostrare il piacere che stava provando da quelle carezze.
-Rufy…-sussurrò,
senza poterne fare a meno.
Lui sollevò
il capo, avvicinandolo al suo.
Sentiva le
palpebre abbassarsi lentamente e il respiro di lui sulle labbra.
Non
potevo lasciarmi andare a lui …non
per colpa di quei maledettissimi frutti.. però..
Nell’esatto
attimo in cui le labbra di Rufy toccarono le sue, un urlo quasi
femminile li
fece sussultare.
Entrambi si
voltarono, scorgendo l’intera ciurma al completo.
-Nami-swan!-
ululò Sanji, spedendo il capitano contro un albero.
-Stai bene,
mio dolce angelo del cielo?- domandò, smielato come sempre.
-si..-borbottò
lei, mentre le sue guance avvampavano dall’imbarazzo.
-Sanji si
può sapere che ti è preso?!- domandò
infuriato Rufy, che ripresosi dalla botta,
stava spolverando il suo cappello di paglia.
-Rufy,come
hai potuto approfittare di Nami-swan..non ti credevo capace di un
simile
gesto…-
Iniziò
Sanji, frapponendosi tra Nami e Rufy.
-Hai mai
pensato cuoco, che magari volevano solo divertirsi?-domandò
lo spadaccino,
avvicinandosi insieme agli altri.
-Nami-swan e
Rufy?!- domandò incredulo, quanto Usop, Chopper e Robin.
-No..aspettate..credo
che sia colpa di uno di quei frutti..-mormorò Nami,
sollevata di aver ritrovato
l’equipaggio e di essere scampata per il momento al pericolo
“Rufy”.
Robin
s’inginocchiò fino a prenderne uno.
-Ho già visto
questo tipo di
frutto..se non sbaglio
altera il carattere di una persona..o i desideri…-
-Quindi Rufy
ti stava baciando a causa di questo frutto..-mormorò Zoro,
mentre Nami diveniva
rossa come un pomodoro.
-Sanji
lasciami passare…-borbottò Rufy, gli occhi
puntati su quelli della sua
navigatrice.
-Niente da
fare, non voglio che tu salti addosso alla mia dolce Nami-swan.-
Quelle
parole fecero innervosire il capitano, che strinse forte i pugni prima
di
mormorare con voce ferma.
-Lei non è
tua..-
La tensione
si fece palpabile e nessuno parlò per alcuni istanti, ma a
Nami parvero ore.
Nell’attimo
in cui Rufy aveva detto quella frase, aveva sentito il suo cuore
palpitare
forte, come quando era ricomparso tra le macerie dell’impero
di Arlong, da
vincitore.
-Calmiamoci..è
meglio tornare alla nave e vedere cosa si può scoprire su
questo
frutto..-Robin, cercò di placare gli animi, ma ne Rufy, ne
Sanji si mossero
dalla loro postazione.
Nami e la
sua sorellona si scambiarono uno sguardo, senza sapere cosa fare.
-Robin ha
ragione..torniamo alla Sunny fratelli..-mormorò Franky,
avanzando fino ad
arrivare hai due.
Poggiò le
sue enormi braccia nella schiena di Sanji e Rufy,spingendoli verso la
via del
ritorno.
Entrambi non
protestarono, ma non smisero minimamente di scrutarsi con rabbia.
Nami
sospirò, avviandosi con gli altri verso la nave, affiancata
dalla sua
sorellona, che teneva ancora in mano quello strano frutto.