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Autore: newborn    02/02/2010    1 recensioni
Non mi persi un particolare. Lui era lì, in tutto il suo fascino etereo, e le distrazioni non erano permesse. Le sue labbra sfioravano il microfono, come per giocarci e sedurlo: la voce scorreva fuori, leggera eppure potente, avvolgendosi intorno a te e stringendoti nella sua morsa letale. Ogni singola nota ti colpiva nel profondo e pareva giocasse anche con te, con i tuoi sensi e il tuo cuore, che batteva a mille: quel turbine di emozioni ti scuoteva, e senza che te ne potessi accorgere la canzone era già finita; così come sembrava esser durata pochi secondi, dentro ti ha lasciato la stessa emozione che può provocartene una di nove minuti.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Brian.M/Matthew.B
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lo fissavo senza dire una parola, mantenendo la mia sfrontata maschera d’indifferenza ben salda al volto. Non osavo interrompere quel momento, che mi pareva ben più sacro di una processione o funzioni religiose. Era il mio momento.
Non mi persi un particolare. Lui era lì, in tutto il suo fascino etereo, e le distrazioni non erano permesse. Le sue labbra sfioravano il microfono, come per giocarci e sedurlo: la voce scorreva fuori, leggera eppure potente, avvolgendosi intorno a te e stringendoti nella sua morsa letale. Ogni singola nota ti colpiva nel profondo e pareva giocasse anche con te, con i tuoi sensi e il tuo cuore, che batteva a mille: quel turbine di emozioni ti scuoteva, e senza che te ne potessi accorgere la canzone era già finita; così come sembrava esser durata pochi secondi, dentro ti ha lasciato la stessa emozione che può provocartene una di nove minuti.
Ed ecco la successiva, che implicava l’uso del pianoforte. Cristo, no. Me ne andai, fingendomi impassibile a quel crescendo accompagnato dalla sua voce. Lo detestavo.
L’avevo visto solamente una volta, mentre suonava. Ed era osceno. Le sue dita scorrevano sui tasti, toccandoli leggermente e rilasciando note che s’intrecciavano con continuità impeccabile: lui era chino sullo strumento, le labbra dischiuse e un velo di sudore a imperlargli la fronte, ed era totalmente preso da ciò che stava facendo che neppure la mia voce poteva distrarlo.
Mi aveva sempre detto che la mia voce era la cosa migliore per richiamare la sua attenzione… mi ero sentito tradito. E quando m’ingelosisco, persino di uno strumento, è la fine.

Che diavolo stavo facendo nel backstage? Dovevo tornare a casa, e subito, prima di compiere qualunque pazzia come mio solito. Eppure, il leggero senso d’ansia che dominava il mio petto mi suggeriva di restare, e aspettare in tranquillità.
Mi passò di fianco e neppure ci fece caso… era solo. Lo trascinai per un braccio, portandolo dietro un ammasso di scatoloni, intimandogli di stare zitto. Neppure tremava, quella testa di cazzo. La mia mano salì lungo il suo braccio, arrivando alla spalla, sfiorando il profilo del collo e della mandibola, giungendo fino alle sue labbra umide e rosse… vi posai un bacio violento e sofferto, conscio che fossi totalmente fuori di senno, eppure non accennavo a smettere. Lui non oppose resistenza, e nemmeno reagì al bacio: rimase ad aspettare, le labbra che parevano di granito in un colpo solo, gli occhi bene aperti che indagavano nei miei.
Che cosa speravi di trovarci? Ripensamento? Ira? Passione? Odio? Nulla di tutto questo: solo la più pura e stupida gelosia, per quello strumento col quale ormai convivi da qualche tempo, per il quale mi hai abbandonato.
Le tue mani erano ferme e gelide. Le posasti piano sulle mie spalle, allontanandomi da te, e anche le labbra si divisero. Ti guardai, e ammisi di non averti mai trovato più bello. Sbattei le palpebre, cercando di ricacciare le lacrime al loro posto: ma tu rendevi vano il mio sforzo.
"Smettila di fare la puttana, Brian."
E sparisti di nuovo, lasciandomi da solo, a leccarmi le ferite. A fumare l'ennesima sigaretta, per estraniarmi dalla realtà.

Solo ora mi rendo conto di quanto sia stato cretino.
Ti vedo poco più tardi, all’uscita, di fronte alla maledetta limousine. Sei col tuo compagno di band, quello biondo e sempre alla moda, con quello stupido sorriso stampato costantemente sul volto. Lo guardi, nello stesso modo in cui osservi la tua chitarra prima di un live. Lo baci con veemenza, e al separarsi delle vostre labbra ti sorride vittorioso. Sa che è lui ad aver vinto il tuo cuore.
E non sa con chi ha dovuto giocarsela: una puttana e un pianoforte.


Ook, Envie è approdata anche qui XD la mia creaturina. Spero vi piaccia ;)
  
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