Wammy's House
L'ora sembrava non finire
mai,il ticchettio
dell'orologio risuonava pesantemente nelle mie orecchie e le lancette
sembravano muoversi, ma per qualche strano motivo,ritornavano allo
stesso punto
in cui le avevo viste l’ultima volta. Eravamo da poco in
quell'orfanotrofio di
Winchester, vi ci trasferimmo subito dopo la morte dei nostri
familiari. Non
siamo sorelle,siamo semplici ragazzine legate dallo stesso destino da
orfane.
Conzales,quello era il nome
della mia compagna
,tremava dall'ansia e tutto d'un fiato mi faceva mille domande, ma non
riuscii
a tenere il passo.
Le sue parole furono interrotte dalla voce di Roger,il proprietario
della Wammy's House - Non badate all'orologio,è rotto,dovremo farlo
aggiustare-
Alzammo lo sguardo
innervosite verso
l'uomo,Conzales tremava dall'ansia mentre io lo scrutavo
-Diamine! E io che credevo
di essere uscita di
senno...- risposi sibilando-Potete entrare,i ragazzi sono curiosi di
conoscervi-.
Detto questo,ci alzammo e
ci avvicinammo all'uscio
della porta dove notai che ci fissava una donna dai capelli neri.
Dopo averla osservata
spinsi Conzales verso
l'interno dell'aula -vai tu Conzy sei tu la più grande.
-Non ci penso nemmeno vai
tu, Miko!- E quando finii
faccia a faccia con una trentina di ragazzi, impacciata cercai di dire
qualcosa.
-Buo...buonasera!- iniziai
benissimo la
presentazione,dicendo buonasera di prima mattina. Sentii, in lontananza,una risatina
irritante,scrutai
isolati da tutti tre ragazzi uno dei quali,dai capelli biondi,
ridacchiava
sotto i baffi
-Buonasera? Hai messo il
fuso orario corretto
nanerottola?-
continuava a ridere senza
sosta,mentre gli altri
due ragazzi vicino a lui lo rimproveravano con lo sguardo,uno era
completamente
vestito di bianco anzi devo aggiungere era completamente bianco
addirittura i
capelli erano bianchi ,stava inchinato sul pavimento a completare un
puzzle,mentre l'altro sembrava il più grande indossava un paio di
occhialini e
manteneva con la mano destra una stecca di legno.
-Mello non ridere non è
affatto divertente-
aggiunse il ragazzino albino aggiungendo un altro tassello al
puzzle,finalmente
il biondo col caschetto alla Raffaella Carrà cessò di ridere e guardò
minaccioso il ragazzino che faceva a meno di guardarlo
-Chiudi il becco Near!- Si
chiama Near il ragazzino,ovviamente
deve essere un soprannome,nessuno usa i veri nomi qui,così dice Roger.
-Mello non essere scortese
con la ragazza-
continuò il rimprovero il rosso, per cui supposi che il biondino si
chiamasse
Mello.
-Matt ,non ti ci mettere
anche tu che ti
esorcizzo!- continuò a minacciare Mello .A quel punto vedendo la
situazione,ovvero vedendo Matt ridere,Conzales si fece avanti di corsa
e non
esitò a presentarsi
-Piacere! io sono
Conzales!- la fissai alterata
-Guarda te che mi devo
subire - .Notai con piacere
che il rosso la fissava con un sorrisetto malizioso,e tutto ciò mi
irritava in
maniera atroce.
Mentre cercavo di mantenere
a bada i miei impulsi
omicidi, Conzales continuò la presentazione descrivendo nei minimi
dettagli la
nostra storia come se fosse una favola, Ma se dobbiamo dirla tutta,non
è
affatto una bella cosa.
Mia madre è morta in un
incidente stradale,mentre
mio padre è morto durante una delle sue partite di pallone,era un
calciatore.
Conzales ha perso i parenti in una sparatoria alla banca.
Raccontava tutto nei minimi
dettagli,addirittura i
3 ragazzi isolati erano ammaliati dal modo di parlare della mia
compagna.
-e così fu che...- parlava e parlava finchè non
mi decisi di
metterla a tacere con uno schiaffo sul viso.
-Abbiamo capito Conzales
-il tono della mia voce
era freddo e irritato così che tutti si girarono per guardarmi, mi si
avvicinò
Mello incuriosito e dopo un paio d insulti iniziammo a usare le maniere
forti. Finita
la prima giornata alla Wammy's House io e la mia compagna ci ritirammo
nelle
nostre stanze. E io mi appisolai come non mai.