Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Dioni    07/02/2010    1 recensioni
Salve a tutti, e la mia prima fanfiction che scrivo, la storia si svolge dopo la fine del manga, in questa storia ci saranno divinità,civiltà del passato,terribili nemici,nuovi amici, un antagonista particolare e un demone di ghiaccio con un passato a dir poco spaventoso, spero di avervi incuriosito,buona lettura ^^.
P.S, per questa storia mi sono ispirato ai giochi di God of war, quindi se notate delle scene troppo violente non vi spaventate, e perfettamente normale XD.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Sono passate due ore da quando Sesshomaru e Annibale si sono scontrati in un modo a dir poco brutale, il Barbagianni continua a volare verso l'isola di cipro...ancora troppo lontana per curare le ferite del demone.

Minerva ormai non sa più cosa fare e Rin ormai  e sempre più preoccupata per al salute del suo unico vero amore

- dove stiamo andando Minerva?

- L'isola di cipro, li potranno curare le ferite di Sesshomaru...purchè sia ancora vivo per essere salvato.

- non puoi andare più veloce?

- questo uccello sta dando tutte le sue energie per andare alla massima velocità, più di così non può fare, sarebbe bello se qualcuno ci potesse aiutare in questa situazione

all'improvviso si fa sentire una voce nell'aria

- non vi preoccupate, ci pensiamo noi a salvarlo

All'improvviso una luce accecante proveniente dal sole abbaglia completamente tutti coloro che l'hanno vista.

Dopo questo colpo di luce tutto il cielo ricomincia a predere il suo colore azzurro...ma il luogo dove si trovano i tre e completamente cambiato.

Davanti a loro si trova un gigantesco tempio in stile egizio in cima ad una altissima scogliera e dietro di loro una ripida discesa rocciosa dove ai piedi di essa si trova un piccolo borgo.

Rin e Minerva cercano di capire qualcosa della situazione.

- Dove siamo Minerva?

- Non lo so.

- Se volete vi rispondo io, dice una voce fuori campo proveniente dal tempio.

Dall'entrata esce un'essere simile ad Anubi anche se a differenza di quest'ultimo non'è in parte sciacallo.

Questa figura porta dei sandali ricamati, un gonellino egizio colorato d'azzurro, due bracciali d'oro, corpo da umano (tranne la testa), un ciondolo con un Ibis d'oro è sopratutto la testa di un Ibis, una sorta di airone egizio dal lungo becco nero.

Minerva si rivolge all'ultimo arrivato.

- Thot...

- e da un pò che non ci si vede Minerva, come è andata in questi ultimi secoli?

- Così così, tu invece? puoi spiegarmi che ci fai qui a Cipro?

- Tu fammi curare il famoso eroe di cui parlano tutti e io ti spiegerò tutta la faccenda.

- E tutto tuo.

Thot si dirige verso il barbagianni che porta Rin, Minerva e il demone in fin di vita, arrivato vicino quest'ultimo gira la testa verso l'entrata del tempio

- Dobbiamo portare l'eroe dentro il tempio cosicchè possa curarlo.

- Daccordo.

Mentre il corpo del demone continua a far sgocciolare sangue da tutte le parti la sua mente subisce tutt'altro effetto...sogna.

Sesshomaru si trova per terra appogiato di petto, apre gli occhi che fissano il terreno sottostante.

Sangue.

si alza dal suolo in modo frettoloso sorpreso dalla presenza di quel liquido scarlatto che tanto conosce, ormai in piedi gurda il proprio corpo sporco di sangue.

- Questo sangue...dev'essere il mio, dopo lo scontro devo essermi procurato non poche ferite...però...come mai non sento dolore?

Sesshomaru comincia a toccare ogni parte del suo nella probabilità di trovare ferite aperte,ma purtroppo non riesce a trovare quello che cerca sulla sua dura carne da demone.

- Impossibile, non riesco a capire...cosa sta succedendo? e soprattutto, che posto è questo?

All'improvviso davanti a Sesshomaru comincia uscire dal sangue in terra una figura che gli da una senzazione strana...come se Sesshomaru l'avesse gia vista in passato.

Dalla figura comincia a scendere tutto il sangue che aveva addosso facendo notare pian piano le sue caratteristiche fisiche: lunghi capelli argentati,orecchie da cane attacate al craneo, vestiti rossi in stile Giapponese e una grossa spada ricurva nella mano destra.

Quando Sesshomaru lo vede riescie a pronunciare una sola parola

- Inu...yasha? non può essere...tu sei morto

Il mezzodemone alza il capo che prima era tenuto chino, comincia a guardare il fratello con occhi color rosso sangue

- Sesshomaru...è da un pò che non ci si vede, dimmi Sesshomaru...sai che posto è questo? è l'Inferno...o per meglio dire una parte insignificante di quel regno dove vanno tutti coloro che hanno peccato in vita, eppure tu sei l'unico che non c'è tra queste anime dannate.

- Inuyasha, Dice Sesshomaru con un tono misto tra l'arroganza e la superbia.

Sesshomaru estrae Bakusaiga

- Inuyasha...parli tanto di peccati e di anime dannate, tu non hai idea dei peccati che ho commesso nella mia lunga esistenza, ti stupisce che io non sia a bruciare tra le altre anime? la mia anima e talmente piena di peccati che se ci fosse una lista con scritto quello che ho fatto non arriveremo neanche a meno della metà leggendo a partire da oggi fino al giorno in cui il mondo finirà.

- Sta zitto e preparati a combattere.

- io mi preparo a combattere, tu preparati a perdere.

I due fratelli cominciano a correre l'uno verso l'altro, si avvicinano sempre di più...le zanne si scontrano.

Inuyasha comincia con degli attachi pesanti, cerca di colpire il demone ma è troppo veloce per lui.

Sesshomaru continua a schivare e parare i colpi di Tessaiga, para ogni colpo di Inuyasha anche se ormai comincia a risentire di questa tattica difensiva, ma per fortuna il demone riesce a mettere freno agli attachi di Inuyasha tenendo Bakusaiga contro Tessaiga bloccando il continuo flussi di attacchi.

- Stanco Sesshomaru?

- non preccuparti, so badare a me stesso...al contrario di te.

Detto questo Sesshomaru spinge indietro Inuyasha per poi colpirlo in pieno.

Inuyasha cade per terra, con la schiena sul terreno bagnato di sangue, Sesshomaru alza la spada nell'intento di finire il fretello.

- muori.

Sesshomaru muove la punta di Bakusaiga diretta al petto

- ora basta coi giochi, dice Inuyasha

All'improvviso il corpo del mezzodemone viene assorbito dal terreno sanguigno quasi stesse cadendo nelle profondità di un lago.

La punta di bakusaiga tocca il terreno ma senza ferire minimamente Inuyasha.

Sesshomaru rimane sbigottito dalla cosa, stacca la spada dal terreno senza capire cosa sia successo prima.

- Impossibile, fino a qualche secondo fa era qui...e poi sparisce nel nulla, questa storia non mi convince.

Sesshomaru rinfodera la spada credendo ormai che il pericolo sia sparito completamente.

- Sesshomaru

Alla destra del demone compare Inutaisho.

- Padre, finalmente siete arrivato.

- Sesshomaru, sei riuscito ad arrivare in Fenicia e per di più sei riuscito a pareggiare nello scontro con quel Gigante.

Inutaisho comincia a camminare  fino ad arrivare di fronte al figlio.

- Figlio mio... e arrivato il momento che io ti faccia qualche dono.

- Dono?

- Si, ora mai sei un uomo, anche se avvolte me lo dimentico...è giusto

 che tu abbia queste.

Inutaisho poggia le mani sulle catene avvolte attorno alle braccia del figlio

- Figlio mio, abbi cura di te.

dalle mani di Inutaisho partono due potentissime luci che inondano di luce tutto cio che le circonda.

Istintivamente Sesshomaru chiude gli occhi mentre il padre si tiene ancora alle cantene.

- Che sta succedendo Padre?

- lo saprai a tempo debito.

Detto questo tutto intorno a Sesshomaru sparisce nel nulla, tiene ancora gli occhi chiusi per evitare di rivedere quella fastidiosa luce.

Comincia a farsi coraggio e apre gli occhi, con grande stupore l'ambiente attorno e completamente cambiato.

I suoi occhi guardano verso l'alto.

Un soffitto in pietra posto a un bel pò di metri dal terreno, prova a ruotare lo sguardo verso la sua sinistra.

Nota un muro con una finestra, da li la fioca luce del sole mattutino illumina la stanza.

Accanto al letto si trova un comodino in legno di sandalo con sopra un vaso pieno di fiori.

Mentre Sesshomaru osserva un lato della stanza dall'altro si sente il vagito di un neonato.

Gira la testa verso destra incuriosito da quella voce tanto familiare, ma quello che vede non gli piace per niente.

Una figura si mostra dinanzi al suo debole sguardo, una figura che tratta tutte quelle conosciute e quella che detesta di più.

- Salve fratello, come va la salute?, dice ques'ultimo con il neonato in mano.

- Flavio, che ci fai qui?

-Il motivo sembra ovvio, sono venuto a farti visita, sai, il fatto che noi due siamo gemelli non conta proprio per te? insomma siamo gli unici rimasti della nostra famiglia, apparte nostra madre ovviamente.

- Dove vuoi arrivare con questo discorso inutile?

- Posso solo dirti che io e te siamo unici...noi due siamo diversi, da tutto e tutti

Flavio ruota lo sguardo verso il neonato

- Non ho forse ragione Ryu?

Flavio ritorna con lo sguardo verso il fratello

- va be dai, ti lascio tuo figlio che per motivi di sicurezza metto sul comodino, non vorrei che mi avvicinassi troppo al letto e scoprire che puoi ancora darmi un'artigliata mortale.

Flavio posa il bambino sul comodino

- ci vediamo Sesshomaru, TRASPOR...

- Aspetta.

- Che c'è?

- Devo farti qualche domanda.

- Ehm...daccordo, che cosa devi dirmi?

- Quella volta che ci siamo scontrati..mi hai lasciato vincere, non'è vero?

- Vedi...il fatto e che...

- Dimmi la verità...

- Si.

- Per quale motivo?

Flavio se ne sta zitto per qualche secondo.

- Semplice, quando ti trasformasti in un Kami diventasti molto più forte di quanto lo eri prima, non sapendo come combatterti ho deciso di fare una prova

- Una prova? Vuoi forse dirmi che hai preso tutti quei colpi da parte mia solo per vedere quanto ero forte?

- Esatto, ti ho usato per la mia curiosità, davvero credevi che il solo fatto di usare la furia degli dei mi avrebbe ucciso?davvero ci speravi?

- tu...maledetto,ti sei preso gioco di me, non la passerai liscia.

- ne sono certo, prima che me ne vada voglio darti una mano, tra un paio di giorni la città di Petra sarà messa sotto assedio da Sargon, insieme a lui ci sarò io e un'altro componente della squadra dei dieci, sei vuoi vedere una piccola parte della mia potenza fatti trovare li tra quindici giorni, ora me ne vado....oggi però....passo dalla porta principale.

Flavio gira le spalle verso l'entrata della stanza posta dietro di lui, l'unica cosa che si sente in quel momento e la lenta camminata del gemello scherzoso...ma questa volta con un'attegiamento molto più serio.

L'atrio della camera viene oltrepassato dalla figura del demone, uscito dalla stanza si ritrova a camminare per un lungo corridoio bianco, passo dopo passo Flavio raggiunge un'altra varco.

Oltrepassato anche questo Flavio si inoltra in un grande spazio, dentro di esso si trovano grandi colonne egizie,muri dipinti con motivi egizi e statue gigantesche raffiguranti gli dei egizi.

Flavio cammina all'interno di questo grande spazio sacro con aria tranquilla e disinvolta, il forte odore di incenso da un modesto fastidio alle potenti narici del demone, ma trutti questi odori se ne fa sentire uno che non dovrebbe avere niente a che fare con questo luogo.

-Esci allo scoperto...Rin, dopo aver parlato si gira verso una delle delle colonne che si trovano di fianco a lui.

Da dietro la colonna esce Rin, l'umana e così spaventata di fronte a quel demone tatnto più forte di lui che il pallore del suo viso raggiunge per metà lo stesso colorito  del suo bianco kimono.

- Sei venuto per uccidere Sesshomaru? chiede Rin tutta tremolante per la paura.

- Cosa? ucciderlo? non sarebbe giusto nei suoi confronti...e non sarebbe giusto nei riguardi del rapporto medico/paziente.

- Medico?

- gia...ma adesso passiamo alle cose serie...finchè Sesshomaru sarà ferito non permetterò che qualcuno gli faccia del male,ma quando sarà guarito torneremo a combatterci...adesso, se non ti di spiace dovrei andare via,ci vediamo.

Flavio comincia a incamminarsi verso l'uscita del tempio quando ad un certo punto Rin lo richiama.

- Aspetta...

Flavio si volta verso l'umana

- Cosa c'è?

- Posso farti una domanda?

- Basta che ti velocizzi..cosa vuoi sapere?

- Durante la battaglia tra Sesshomaru e quello strano gigante ho notato una cosa.

- Quale?

- Quando ero con Minerva ho dato una veloce occhiata a Naraku...e lo data anche a te...mentre vi osservavo ho notato i vostri sguardi.

- I nostri sguardi?

- si...lo sguardo di Naraku era sempre lo stesso....cattivo e velenoso...ma il tuo era diverso...era triste...una volta mia madre mi disse che dallo sgaurdo di una persona si può capire com'è veramente fatta uan persona.

- Dove vuoi arrivare con questo?

- Quello che volevo chiederti é...perchè sei così triste?

flavio abbassa lo sguardo come se non avesse il coraggio di vedere Rin e dargli una risposta,

- ti stai sbagliando, io,Flavio,non ho bisogno di un sentimento come la tristezza.

Rialza lo sguardo verso Rin

- Di a mio fratello di tenersi pronto...perchè questa volta...non avrò pietà.

Detto questo volta le spalel verso Rin e si incammina fuori dal tempio, intanto che se ne va Rin rimane li a lemuginare su quello che pensa di Flavio.

- Anche prima il suo sguardo era così triste, forse mi sbaglio...ma....c'è qualcosa dentro di lui che non vuole far vedere...o peggio...che vuole dimenticare, devo parlarne.

Intanto Sesshomaru rimane li sul letto, anche lui sta lemuginando su quello che è successo prima.

- Peccati... ne ho commessi tanti nella mia vita, ho compiuto le peggiori azioni di cui un principe possa macchiarsi, ma sarebbe più giusto definirmi un soldato piuttosto che un principe.

Comincia a ricordare i tre peccati che lo caratterizzano di più: la superbia,credeva di essere un dio in terra, invece si accorse di essere come gli altri demoni, carne e ossa, Lussuria, che fosse un momento dopo una battaglia o una giornata noiosa si ritrovava nella situazione in cui commettere questa  guduria peccaminosa, avvolte con un bellissimo demone femminile...e avvolte anche più di una.

Ma tra tutti le sue colpe c'enera una di cui si è sempre macchiato, fin dal giorno del suo primo combattimento...l'ira, il peccato degli iracondi e dei violenti, i suoi continui combattimenti e il suo addestarmento quasi spartano alla corte del parte lo hanno fatto diventare una vera macchina di morte, le sue mani hanno maneggiato qualsiasi strumento di morte, spade, asce,mazze,lancie, coltelli...per non parlare del combattiemnto a mani nude, il guerrero perfetto...il guerrero che tutti vorrebbero come alleato,il mostro che nessuno vorrebbei mai affrontare.
  
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