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Autore: beesp    09/02/2010    2 recensioni
“Non meritavo, forse, io di morire al suo posto?” Si cade vittima del solito, triste scherzo... “quanto dura un 'per sempre'?”
Spoiler!Quinto libro.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I keep asking why.

[Prompt: Morte; 422 parole]




Non siamo mai pronti per andarcene. E quando accade, quando il destino ci porta via il respiro, siamo sempre talmente sconvolti – e arrabbiati, anche se forse potremmo quasi intuire che non dipende dal resto del mondo. Qualche istante prima di chiudere gli occhi, se si è fortunati, si riesce a scorgere la propria esistenza – o forse è soltanto un'altra punizione inflitta da chiunque abbia il potere di decidere della morte e della vita.

Sirius, quando cadde all'indietro verso il sipario – la sua aura si era allontanata con un James sorridente e Lily radiante, mentre stringevano tra le braccia Harry, ancora in fasce, ancora con una casa e una famiglia – in entrambi i sensi, perché ebbe la possibilità di uscire di scena con classe, lasciando molto in sospeso, fece in modo che tutto tacesse e urlasse attorno a lui. Dolore: misto di silenzio e il rumore più acuto e stridente e intenso che esista, non si può tacere e non si riesce ad articolare la voce. C'è soltanto la morte che aleggia sui volti di chi vede l'anima – e in quel caso anche il corpo – allontanarsi per sempre. La domanda che, irrimediabilmente, ognuno di pone. “Non meritavo, forse, io di morire al suo posto?” Si cade vittima del solito, triste scherzo... “quanto dura un 'per sempre'?”

E Harry, come in un riflesso incondizionato, aveva iniziato a negare l'accaduto, ancor prima che gli spiegassero che non c'era niente che potesse negare quella realtà cruenta. “No, no...” un mugolio che si trasformò in rumore, uno dei quali si può trovare sui campi di battaglia della nostra gente: sofferenza.

Sirius non meritava di morire – ed era inevitabile, poi, collegarlo a quello che gli ripetevano da sempre, l'unico conforto che lo aveva aiutato a riposare: i suoi genitori non avrebbero mai dovuto essere assassinati, non c'era niente di logico che spiegasse quella giustizia che aveva colto Sirius, sopravvissuto ad Azkaban – eppure qualcuno gli aveva lanciato un incantesimo che, in un attimo di distrazione, gli era stato fatale.

Harry non poteva fare a meno di chiedersi se fosse possibile che, ogni persona attorno a lui, fosse destinata a morire o consumarsi in un dolore talmente presente da non poter essere cancellato. E se lo domanda ancora, forse, mentre ritorna a Hogwarts per il sesto anno, che forse non sarà poi tanto bello come si aspettava che sarebbero stati tutti gli altri prima di questo... ma non importa, perché lui ha ancora un altro giorno, Sirius invece... silenzio.













Angolino dell'autrice: Sono commossa! Questa è la mia prima fiction sul fandom di Harry Potter ed è talmente triste da farmi sconvolgere le budella – del resto la morte di Sirius Black mi ha ferita, perché una volta che ho iniziato a leggere la saga, anche se all'età di quattordici anni, ci sono entrata talmente tanto... a parte questo, il titolo è preso dalla canzone di Avril Lavigne “Slipped Away”, tanto per essere coerenti fino in fondo – depressione per depressione.

A presto, si spera.

   
 
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