Fandom: Sherlock Holmes;
Pairing: Holmes/Watson;
Rating: Pg13 (ma potrebbe salire);
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico.
Warning: Flash-fic, Pre-Slash (per ora);
Beta: Narcissa63;
Summary: Una raccolta di flash su Sherlock e Watson, ognuna delle quali costituisce una storia a sé.
(Per l’iniziativa Albero delle Drabble di holmes_ita)
Note: Questa fic fa parte di un progetto che ho appena aperto sulla mia community, holmes_ita e chiamato Albero delle Drabble. I capitoli, non sono legati tra loro, ciò che fa da collante a questa raccolta sono le frasi - prese da drabble di altre autrici che lavorano al progetto - che “ramificano” l’Albero partendo dalla prima che è stata scritta e fa da “tronco”.
DISCLAIMER: Tutti i personaggi delle saga di Sherlock Holmes non sono opera mia, bensì della mirabile penna di Sir Arthur Conan Doyle. Dato, però, che i diritti d’autore sono ormai scaduti, stappiamo tutti insieme lo spumante ed appropriamocene beatamente! XD Ah, ovviamente non mi paga nessuno, anche perché altrimenti il succitato autore si rivolterebbe nella tomba, poverello.
IV° Ramo
Eppure ci sono tante cose che vorrei dire, adesso. (xel1980)
«Quello è un libro di fiabe, Holmes?» la voce di Watson mi riscuote dalla lettura.
Lui è accovacciato accanto ad un baule, dentro cui sta stipando tutti i suoi taccuini; i nostri ricordi di questi anni. Sta facendo i bagagli, sta per andarsene, a breve si trasferirà nella sua nuova casa in attesa del suo matrimonio, che si celebrerà molto presto.
Chiudo delicatamente il volume che tengo in grembo e le mie
dita tracciano lente il titolo: “
«L’amore non è come nelle fiabe
delle Principesse, Sherlock. Oh, certo, è anche quello» soleva dire la mia
genitrice «ma soprattutto è compromesso, sacrificio e rinuncia di sé.
Sono d’accordo con lei, questa favola esemplifica quanto si possa diventare sciocchi, a causa di quel sentimenti estremo.
Sento il mio amico avvicinarsi per posarmi una mano sulla spalla ed alzo lo sguardo sino ad incontrare i suoi occhi chiari. Vorrei dire tante cose adesso, eppure ho l’impressione di aver perso la voce. Ci sono scelte che, semplicemente, vanno fatte; a volte è necessario lasciar andare la persona che si ama pur di vederla felice.
«Va tutto bene, vecchio mio?» domanda lui, con la fronte corrugata per l’apprensione.
«E’ tutto a posto. Sto solo aspettando di tramutarmi in spuma di mare» rispondo distrattamente, prima di riportare l’attenzione sul libro.