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Autore: DreamGirl91    11/02/2010    5 recensioni
Murtagh è prigioniero a Uru'Baen nel castello di Galbatorix... ma una frase del re lo farà ritornare con la mente a tempi più felici. E forse il ricordo di una persona speciale sarà la chiave per riconquistare la libertà [Murtagh/Nasuada] POSSIBILI SPOILER DI "BRISINGR" NEI PROSSIMI CAPITOLI
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Murtagh, Nasuada
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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FATE&CHOICES

Murtagh e Nasuada parlarono per un tempo indefinito. Lui le raccontò la sua settimana, anche se ovviamente non ci mise molto, dato che era sempre stato chiuso nella sua tenda. Ma in fondo a nessuno dei due importava veramente di che cosa si parlasse. L'importante era stare insieme, e parlare, e ritrovarsi, dopo tanto tempo che avevano dovuto passare separati. Questo era vero per entrambi, anche se solo Murtagh l'aveva per ora ammesso a se stesso.
Quando venne l'ora di separasi, Nasuada promise che sarebbe tornata molto presto.


6. L'unica cosa che conta

Le visite di Nasuada a Murtagh proseguirono con regolarità. Ogni giorno, per quanto gli impegni e le responsabilità che derivavano dal suo essere capo dei Varden occupassero Nasuada, lei riusciva a trovare del tempo da dedicare al giovane Cavaliere. Sapeva che a Murtagh faceva piacere ricevere le sue visite, e lei, per quanto faticasse ad ammetterlo, sentiva il bisogno di vederlo, e non riusciva nemmeno a considerare l'eventualità di essere troppo impegnata per andare a fargli visita... non ora che finalmente si erano ritrovati, dopo tanto tempo. Non dovevano sprecare nemmeno un minuto.
Nessuno sapeva che lei andava tutti i giorni a trovarlo, probabilmente i più credevano semplicemente che nei momenti in cui non era impegnata in qualche riunione o nella pianificazione di qualche attacco, o missione diplomatica, si riposasse nella sua tenda. E poi, sinceramente, nessuno dei Varden si era mai mostrato particolarmente interessato a ciò che facesse o non facesse Nasuada nella sua vita privata. Lei era un buon capo e, fintanto che avesse continuato ad esserlo, questo sarebbe bastato a tutti.
Così, anche quel giorno, appena le fu possibile, Nasuada si congedò da Arya, Eragon, Saphira, Orrin e Jormundur, e si diresse alla tenda di Murtagh. Una volta arrivata a destinazione salutò affettuosamente Castigo accarezzandogli il muso ed entrò senza troppe cerimonie nella tenda. Qui, trovò Murtagh appisolato sul suo letto.
A questo punto chiunque avrebbe pensato, comprensivo: beh, poverino, è normale... chiuso qui tutto il giorno, che cosa può fare se non parlare con Castigo o sonnecchiare? e l'avrebbe conseguentemente svegliato con dolcezza.
Già, chiunque. Appunto.
Peccato che Nasuada non fosse chiunque.
Lei urlò: "Svegliati, razza di pigrone!" scuotendolo con estrema delicatezza.
Murtagh, destato dalla sua amata con cotanta grazia, non potè fare altro che... ruzzolare giù dal letto per lo spavento.
Se fosse stato anche solo un filino più sveglio si sarebbe probabilmente messo a riflettere con attenzione sul perché la soave voce dell'amata provocasse in lui uno sconvolgimento tale da farlo sempre cadere dal letto (cosa peraltro abbastanza imbarazzante) e non, semplicemente, un aumento di battiti del cuore, come era normale per tutto il resto del mondo. Ma Murtagh, ancora semi-addormentato, non si perse in tali speculazioni filosofiche,si limitò a guardarsi intorno palesemente confuso.
Quando si accorse di Nasuada, la guardò per un secondo.
"Che cosa ci fai qui?" le chiese sbadigliando e tirandosi su.
"Sono venuta a trovarti, come ogni giorno... devo andarmene e lasciarti dormire?" chiese lei, con un'espressione divertita ed esasperata allo stesse tempo.
"Ma che cosa dici?" domandò lui di rimando invitandola a sedersi sul letto, e accomodandosi poi accanto a lei. "Piuttosto, dimmi, c'è qualche novità?"
Nasuada scrollò le spalle.
"Mah, il solito... oggi ho avuto l'ennesima riunione con Orrin, Arya, Saphira, Eragon e Jormundur. Abbiamo parlato di come fare a sconfiggere Galbatorix... di nuovo," rispose lei stancamente.
"E siete arrivati a qualche conclusione rilevante?"
"Sì, certo, come no?" disse lei, ironica. "Eragon, poi... ha dato un contributo davvero importante: dopo varie riflessioni è arrivato alla conclusione che avremmo più possibilità di sconfiggerlo se riuscissimo a rubare l'uovo verde che il re ha ancora con sé, ma sostiene anche che sia troppo rischioso anche solo tentare una missione del genere."
"Wow..." commentò Murtagh, volgendo gli occhi al cielo. "Complimenti, la scoperta del secolo..."
Nasuada rise.
"E guarda che ti ho risparmiato tutta la lunga disquisizione sul fatto che sarebbe grandioso se quell'uovo si schiudesse per uno dei nostri... senza putroppo dimenticare il fatto che non si può prevedere per chi si schiuderà."
"Certo che Eragon è sempre un passo avanti agli altri." commentò ancora il giovane. "Veramente, ma da dove le tira fuori certe sciocchezze?"
"Credo che sia meglio non chiederselo," decretò lei ridendo. "E comunque al massimo sarei io a doverlo a chiedere a te. Eragon è tuo fratello, dopotutto!"
"Ehi, ehi, ehi! Così sei sleale... non è mica colpa mia!" protestò Murtagh punto sul vivo. "Non si possono scegliere i parenti... e a quanto pare lui ha ereditato ogni briciolo di ottusità della nostra famiglia."
"E tu ogni briciolo di pigrizia!" lo prese in giro Nasuada.
"Ah, ah, ah... molto divertente." le rispose lui ironico.
"Guarda che è vero... insomma, dormire a quest'ora del pomeriggio...! Ammettilo, sei un pigrone!"
"Non è vero!"
"Ah no?" domandò lei, con uno scintillio diverito negli occhi. "E allora, sentiamo, quale sarebbe la parola che useresti per descriverti?"
"Beh, ce ne sarebbero molte..." rispose lui con un ghigno. "Forte, audace, bello..."
"...modesto?" suggerì la giovane regina dei Varden alzando un sopracciglio.
"Stavo per arrivare anche a quello."
Nasuada scosse la testa, ma sorrise.
"Però sul serio, Murtagh, è una così bella giornata... e tu eri lì a dormire! Come si fa a dormire quando il Sole splende in questo modo nel cielo?"
"Credo, Nasuada," replicò lui, tornando immediatamente serio. "Che dipenda dal fatto che io da circa due settimane non vedo né il Sole né il cielo."
Nasuada si morse il labbro inferiore. A questo non aveva pensato. Certo, per lui doveva essere frustrante starsene là tutto il giorno e tutta la notte, senza poter uscire, respirare un po' d'aria fresca... lei sapeva che sarebbe impazzita senza poter vedere il cielo.
Lui, però, non le stava rinfacciando il fatto di averlo segregato lì. La sua era una semplice constatazione. E forse era proprio questo che faceva sentire Nasuada peggio. La sua calma, la sua serena accettazione di quella punizione immeritata. Sì, perché Nasuada lo sapeva benissimo che Murtagh non si meritava di stare lì, sapeva che sarebbe stato giusto che anche lui potesse partecipare attivamente alla resistenza contro Galbatorix. Però chi non lo sapeva era la maggior parte dei Varden. Non molti erano davvero pronti ad accettare Murtagh tra loro, forse nessuno.
"Mi dispiace," disse la regina dei Varden abbassando gli occhi. "Non ci avevo pensato."
Il Cavaliere scosse la testa e sorrise.
"Non importa, non volevo fartelo pesare. Hai già tante cose di cui preoccuparti..."
Nasuada rispose al sorriso. Sapeva che lui non voleva farglielo pesare, e gliene era incredibilmente grata.
"Ascoltami bene," gli disse, guardandolo negli occhi. "E' vero, non puoi andartene in giro tra i Varden, e i motivi li conosci fin troppo bene... però, nulla ti vieta di uscire dalla tenda e stare un po' qui fuori... magari per stare un po' con Castigo, o semplicemente per guardare il cielo... nessuno ti vedrà, hai la fortuna di avere una tenda isolata... sfruttala. E se qualcuno ti dovesse dire qualcosa... tu mandalo da me, e io provvederò a spiegargli esattamente perché non dovrebbe mettere becco in questioni che non lo riguardano minimamente, hai capito?"
Murtagh annuì.
"Grazie," disse semplicemente, incapace di aggiungere altro. Le parole sembravano non bastare a spiegare ciò che sentiva dentro. Senza nemmeno rendersi conto con esattezza di ciò che stesse accadendo, le prese la mano.
Nasuada arrossì lievemente, ma non si sottrasse a quel contatto.
I loro occhi si incontrarono, e Murtagh, preso da impulso incontrollabile, annullò la già esigua distanza che c'era tra loro e la baciò.
Nasuada non reagì, troppo stupita per fare quasiasi cosa a parte stare lì ferma, immobile, e comunque il Cavaliere interruppe il bacio dopo pochissimi istanti, troppo presto perché lei potesse avere il tempo di elaborare ciò che era successo.
I due giovani rimasero a guardarsi negli occhi per un tempo indefinito. Nessuno dei due sembrava sapere bene che cosa dire o che cosa fare.
Murtagh si diede mentalmente dello stupido. Era perfettamente consapevole di aver commesso un'enorme sciocchezza, che avrebbe con tutta probabilità rovinato ogni cosa con Nasuada... ma lei era lì, accanto a lui... benché avesse già tanti problemi per conto suo, si preoccupava che lui stesse bene, e si era lasciata prendere la mano da lui... Murtagh, semplicemente, non aveva saputo resistere.
Il Cavaliere sapeva benissimo che ci sarebbero state delle conseguenze, perciò rimase in una sorta di nervosa attesa di una qualsiasi reazione da parte della regina dei Varden, mentre contemplava i suoi occhi scuri, tanto confusi, eppure tanto belli.
"Io... devo andare," disse semplicemente lei dopo un po'. Si alzò, e si diresse velocemente verso l'uscita della tenda.
Murtagh sapeva che si sarebbe dovuto aspettare come minimo una cosa del genere, eppure qualcosa, dentro di lui, si ribellò con forza all'idea di lasciarla andare così, senza nemmeno tentare di fermarla, di spiegarle...
"Aspetta!" le urlò, mentre lei usciva dalla tenda.
"Aspetta!" ripeté, seguendola fuori e trattenendola per un braccio.
Nasuada si fermò.
"Lasciami." disse senza guardarlo.
"No," si rifiutò lui. "Nasuada, io..."
"Murtagh, evitiamo di dare spettacolo!" lo interruppe lei. "Lasciami."
"Non ci vede nessuno qui," le ricordò lui. "E non ti lascerò prima che tu mi abbia permesso di spiegarti!"
"Molto bene, spiegati, allora!" esclamò Nasuada, voltandosi a guardarlo. Lui esitò, e lei ne approfittò per liberarsi dalla sua stretta.
Murtagh si riscosse e guardandola negli occhi, le disse tutto ciò che il cuore gli suggeriva.
"Io ti amo." disse semplicemente, ma con un'intensità e una determinazione tali da far rabbrividire la regina dei Varden. "Mi dispiace di averti baciato... non è così che avrei dovuto dichiararti i miei sentimenti, avrei dovuto farlo nel modo giusto, e al momento giusto... ma quel che è fatto è fatto, e non posso cambiarlo. Ma se lasci perdere per un attimo il come o il quando... resta il fatto che ti amo, e questa è l'unica cosa che conti davvero."
Nasuada era pietrificata. Guardava Murtagh imbambolata, senza riuscire a reagire in alcun modo.
"Torna dentro, Murtagh." disse alla fine, con un sospiro, la regina di Varden.
"Non posso!" si oppose lui. "Non prima di sapere..."
"Maledizione, Murtagh, non te lo sto chiedendo!" esclamò, aggressiva.
Il Cavaliere si interruppe di colpo. Poi distolse lo sguardo, imbarazzato, e dopo averle rivolto un'ultima fugace occhiata, tornò nella tenda.
La regina dei Varden rimase a guardarlo andare via, e anche quando la tenda si richiuse dietro di lui, non potè fare a meno di continuare a fissare quel punto, in cui lui era appena scomparso alla sua vista.
Murtagh l'aveva baciata.
Si toccò le labbra con le dita a quel pensiero.
Murtagh diceva di amarla.
Quante dannatissime volte aveva sognato che questo accadesse? Perché ai tempi in cui erano nel Farthen Dur, lei era innamorata di Murtagh, e ne era perfettamente consapevole. Quante ore aveva speso a sognare ad occhi aperti di baciarlo, o di avere il coraggio di confessargli ciò che provava, e di scoprirsi ricambiata? Quante? Tante, troppe.
Ma era certa di averla superata, ormai. Era passato troppo tempo per farsi ancora incantare dai suoi occhi brillanti, dal suo sorriso luminoso, o dalla sua voce. E poi era certa che ciò che aveva sentito per Murtagh al Farthen Dur non fosse stato davvero amore... quanto piuttosto una simpatia, un'infatuazione. Qualcosa di fugace e destinato a spegnersi col tempo. Eppure, mentre pensava alla mano di Murtagh nella sua, alla sensazione delle labbra del Cavaliere sulle sue, all'indefinibile senso di smarrimento che avevano provocato le sue parole dentro di lei, sentiva i vecchi, probabilmente mai realmente dimenticati sentimenti rinascere dentro di lei, e non riusciva a credere che non si trattasse di qualcosa di ben più forte e duraturo di un'infatuazione. E se fosse stato davvero amore?
Nasuada non seppe mai esattamente che cosa la spinse a dirigersi nuovamente verso quella tenda. Semplicemente, sentì che non poteva permettere che tutto finisse lì. Non poteva perdere Murtagh un'altra volta. Non se lo sarebbe mai perdonato.
Come in un sogno, rientrò nella tenda, e individuò subito Murtagh, fermo in piedi davanti a lei, che le dava le spalle. Lui non si accorse della sua presenza. Nasuada si avvicinò a lui e gli posò una mano su una spalla. Non aveva la minima idea di che cosa dire o fare, finché il Cavaliere non si voltò di scatto, permettendo alla giovane di incontrare il suo sguardo, e leggerci confusione e moltissima paura di perderla. E tanto, tanto sincero amore. Allora tutta la confusione svanì, e lei seppe esattamente che cosa doveva fare. In fondo, in cuor suo l'aveva sempre saputo.
"Nasuada!" esclamò. "Io..."
"No," lo interruppe subito lei. Poi continuò in un sussurro: "Avevi ragione tu. L'unica cosa che conta è che mi ami... e che anche io amo te."
Murtagh spalancò gli occhi.
"Che cosa?" chiese, con un tono di gioiosa incredulità.
"Ti amo, Murtagh." ripeté lei sorridendo.
Il giovane Cavaliere, ancora una volta, non seppe resistere. La cinse con le braccia e la baciò. E questa volta, Nasuada rispose al bacio, felice e ormai pienamente consapevole di amare Murtagh, di amare tutto di lui, ogni più piccolo particolare.
Rimasero lì a baciarsi, per un istante, o un'eternità. Nessuno dei due avrebbe saputo dirlo con certezza.
Tutto ciò che sapevano era che si amavano, e per la prima volta nessuno dei due doveva preoccuparsi di nascondere all'altro i suoi sentimenti. E questa era l'unica cosa che contasse.

DREAMGIRL91'S NOTES
Ma saaaaaaalve!!
Avete viiiisto?? Finalmenteeeeeee!! *-* Oh, sì, Murtagh e Nasuada sono proprio tenerissimi... sono troppo felice di aver postato finalmente questo capitolo (è uno dei miei preferiti nell'intera ficcy :D). Bene, bene, bene... e ora che i nostri due dolcissimi innamorati si sono finalmente dichiarati, chi potra mai turbare la loro felicità? Chi?
Ebbene, la risposta è...
E'...
Non posso svelarvelo.
Mi dispiace.
Dovrete aspettare il prossimo capitolo U_U
xD Sono sadica, lo so...
Ma... secondo voi, chi sarà a rovinare la gioia dei nostri innamorati preferiti? *stacchetto musicale da pubblicità* Parte l'attesissima (come no? xD) sfida per indovinare l'identità del misterioso soggetto... partecipa anche tu! Lascia un commentino e fai sapere all'autrice (che è curiosa) che cosa ne pensi! In palio... tutta la sincera stima della suddetta autrice per aver indovinato le macchinazioni della sua mente diabolica... non è forse un premio fantastico?? xD
Scleri a parte, passiamo "ad personam":
Amaerize: Sìììì *-* tenerissimi! Ma non darmi questi suggerimenti... non è sicuro con una mente malata come la mia... e poi mi circuisci promettendo un infarto a Eragon... non vale, non è assolutamente leale da parte tua U.U xD Grazie dei complimenti ;)
Ifigenia: sono contenta di darti soddisfazione *-* te lo meriti per la tua fedeltà^-^ beh, a meno di impegni gravosi a causa della scuola, il ritmo dovrebbe mantenersi abbastanza veloce... incrociamo le dita! :))) Intanto goditi questo nuovo capitoletto pieno di smielatezza (ogni tanto ci va anche quella, sìsì) xD E grazie per il commento! ^-^
angela90: sono perfettamente d'accordo con te*-* belli, loro... grazie a te per aver commentato, sono felice che la ficcy ti piaccia... è stato un piacere per me continuare, ci tenevo a finire di scrivere questa fanfic, anche perché avevo la storia così ben delineata in mente che sarebbe stato un peccato lasciarla perdere del tutto! Per cui, per la mia (e spero anche la vostra) gioia, io non me ne andrò di qui finché non l'avrò finita!:D
Martyx1988: visto? Sono brava se mi ci metto d'impegno :D pucciosi mi sembra un aggettivo molto adatto a descrivere Murtagh e Nasuada *-* beh, hai citato dei signori molto saggi, oltre che dei grandi artisti... giustamente All Murtagh and Nasuada need is love! E l'autrice provvederà (anzi, ha già provveduto in questo capitolo) a soddisfare le loro esigenze! xD Grazie del commento! :)))
Moooolto bene, ho finito di stressarvi, ma non temete... tornerò presto a tormentarvi con un nuovo capitolo! Ihihih
(...è una minaccia o una promessa? N.d.Voi) (...un po' tutte e due! Mwahahah!!<--risata diabolica N.d.Me)(O.o paura. N.d.Voi) xD
Alla prossima!
1 bacio,
DreamGirl91:)))

  
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