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Autore: lames76    15/02/2010    0 recensioni
Terza avventura, qui si parla del servizio segreto federale e di tradimenti... l'Ardito viene catturata!
Genere: Drammatico, Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Ardito'
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"Deran Nos, diario personale.
Abbiamo raggiunto la Base Stellare 509 senza altri problemi.
Temo che le mie vacanze e quelle del tenente Haret siano gia’ finite"

Il computer dell'alloggio di Deran trillo’ ad indicare che una comunicazione attendeva in linea. Lui si sposto’ davanti al piccolo schermo e lo accese, apparve il volto di un ammiraglio della Flotta Stellare.
"Buon giorno capitano Deran", disse formalmente, "Sono l'ammiraglio Dexter. Ho saputo del suo incidente..."
"Incidente lo chiama", penso’ Nos, "Non mi sono mai sentito cosi’ inutile"
"Deve sapere che ultimamente molte delle navi piu’ moderne delle flotte del quadrante Alfa e Beta sono 'scomparse' senza spiegazione", si fermo’ un attimo poi prosegui’, "Dai dati sensori estratti dalla sua navetta e dalla Zukhov abbiamo stimato che il luogo in cui sono tenute e’ da qualche parte nella cintura di asteroidi di Gamma Leone Terzo..."
"E' l'ammasso di asteroidi piu’ grande del quadrante Beta", penso’ il bajoriano, "Ci vorranno anni per scandagliarlo tutto"
"...comunque l'importante e’ che abbiamo un piano. Lei dovra’ raggiungere il cantiere navale di Bajor VI e li’ prendera’ contatto con il comandante Cristophe Dalite’ che le fornira’ i suoi ordini", disse, "Dexter chiudo", fini’ senza dargli il tempo di parlare.
"Che cosa sta succedendo?", si chiese Deran sconcertato, "Questo ha tutta l'aria di essere una missione segreta della Flotta"
Ancora pensieroso attivo’ il suo comunicatore per avvisare Melixa.

Il comandante Cristophe Dalite’ era un tipo strano. Portava sul volto una corta barba, bionda come i suoi capelli. Aveva una cicatrice che gli scendeva da sopra l'occhio destro fino alla guancia. I suoi occhi azzurri portavano uno sguardo gelido. Non indossava un'uniforme e neanche i gradi, l'unica cosa che lo riconosceva come membro della Flotta Stellare era il comunicatore che portava sopra i suoi abiti.
"Buon giorno capitano Deran", disse sorridendo senza calore dopo essersi presentato, "Non c'e’ molto tempo per i convenevoli quindi mi ascolti subito", continuo’ senza dare il tempo agli altri di replicare qualcosa, "Un incrociatore pesante klingon, classe Negh'Var transitera’ al limite di questo settore tra meno di dieci ore, noi pensiamo che sara’ attaccato, quindi dovremo essergli vicino per poter seguire i 'ladri' fino alla loro base segreta", si fermo’ pensieroso poi riprese, "Indossate questi abiti, dovrebbero andarvi bene, e tenete solo i comunicatori", gli disse porgendo dei vestiti, "Potrete cambiarvi laggiu’", fini’ indicando una stanzetta.
Deran e Haret si diressero nella stanza. Per prima entro’ a cambiarsi la ragazza.
"Cosa ne pensa?", chiese, da dentro, Melixa.
"Che ci hanno detto solo il minimo indispensabile", rispose franco Nos.
"Una cosa e’ certa", disse ancora Haret, "Ci hanno sondato telepaticamente"
"Lei come lo sa?", chiese stupefatto il capitano.
"Mio nonno era betazoide", spiego’ la ragazza uscendo, "E mi ha insegnato alcuni trucchetti, come captare una sonda mentale e come schermare i propri pensieri"
"Tenente, lei continua a stupirmi", gli disse Nos entrando a cambiarsi.
"E' il mio lavoro", rispose lei.
Deran si cambio’ velocemente e poi, con la sua compagna, si spostarono al fianco del comandante.
"Portaci a bordo", disse dopo aver sfiorato il suo comunicatore.
Un raggio teletrasporto li fece sparire.

Apparirono in una piccola e poco illuminata sala teletrasporto.
"Sparviero klingon classe B'rell", disse Nos.
"Complimenti capitano!", esclamo’ Cristophe con finta ammirazione, "Visto che conosce la nave mi aspetti in plancia, io ho ancora alcune faccende da sbrigare"
Deran e Haret uscirono dalla sala e si spostarono verso un turboascensore.
"Capitano posso chiederle come fa a conoscere, cosi’ bene, questa classe di nave?", chiese la ragazza incuriosita, "L'ha riconosciuta al primo sguardo"
"Ho prestato servizio su una nave come questa quando avevo il grado di tenente comandante", rispose lui e poi continuo’, "Ho chiesto io la possibilita’ di farlo, volevo sperimentare i sistemi di comando di varie razza"
"Come ha trovato la vita con i klingon?", lo sprono’ a continuare Melixa.
"A dire la verita’ dopo un giorno di servizio sarei voluto fuggire a gambe levate", ammise il bajoriano, "Ma alla fine avevo cosi’ tanti amici a bordo di quella nave che non sarei piu’ voluto sbarcare"
Il turbo ascensore si fermo’ e le porte si aprirono sulla plancia. Sul ponte di comando erano presenti solo due umani che stavano controllando le varie postazioni e che non si stupirono del loro arrivo. Haret si avvicino’ ad una consolle e la esamino’.
"Strano", disse, "Il software del computer e’ di tipo federale"
"Ci sono solo sei persone a bordo, compreso noi e nessun klingon", gli disse il capitano esaminando la nave con i sensori interni.
"Perche’ questo Sparviero e’ una nave della Flotta...", ripose Cristophe che era appena uscito da un altro ascensore seguito da una splendida donna. Era alta e bruna, con i capelli lunghi fino alla vita. Aveva due splendidi occhi verdi ammiccanti e portava una tuta aderentissima che lasciava ben poco all'immaginazione.
"...benvenuti sulla USS Ermes", continuo’ l'uomo, "Capitano Deran, tenente comandante Haret, vi presento il tenente Lissy Dowson", fini’ indicando la donna.
"Signor Deran, non sono consoni ad un capitano i suoi commenti sul mio corpo", disse la donna a Nos, lui arrossi’.
"Lei e’ una betazoide", affermo’ Melixa.
"Si e sono io che vi ho sondato prima", rispose la donna, "Complimenti per le sue difese psichiche", disse all'ingegnere, "Ma non ti fare delle illusioni ragazzina, se non avessi letto tutto su di te nella mente del capitano, le avrei scardinate senza problemi", fini’ girandosi e posizionandosi alla consolle scientifica.
"E' il momento di mettere le cose in chiaro", disse Nos al comandante, "Perche’ ci avete coinvolti in una missione del Servizio Segreto Federale?"
"Te l'avevo detto che era un tipo pieno di sorprese", disse telepaticamente Lissy a Cristophe, "Sarebbe interessante approfondire la mia conoscenza su di lui..."
"Ha ragione capitano", rispose Dalite’, "Siamo tutti del servizio segreto e lei e’ qui per una ragione molto semplice; leggendo la sua scheda ho capito che sarebbe andato alla ricerca della sua nave anche da solo e, se l'avesse fatto, avrebbe potuto creare dei problemi alla nostra missione..."
"Cosi’ avete pensato di portarmi con voi per controllarmi", lo interruppe Nos, l'altro annui’.
"Esatto capitano", le disse telepaticamente la betazoide.
"Ha detto che aspetteremo che la nave klingon sia stata catturata e poi seguiremo i ladri, vero?", chiese ancora, Dalite’ annui’, "Lo sa che i klingon non si fanno catturare vivi?"
"So anche questo, ma non possiamo farci niente, la nostra missione e’ piu’ importante", lo apostrofo’ lui in risposta.
"Allora fara’ bene a rinchiudermi nel mio alloggio", gli rispose lui guardandolo diritto negli occhi, "Altrimenti faro’ di tutto per aiutarli"
Il comandante Cristophe sospiro’ e sollevo’ gli occhi al cielo.
"Come vuole lei capitano", disse, "Lissy, accompagna il nostro ospite nella sua stanza"
"Se Deran se ne va, me ne vado anche io", intervenne Melixa mettendosi in mezzo al passaggio ed accodandosi al piccolo corteo.
Entrarono nel turboascensore dietro la plancia e le porte si chiusero.
"Capitano e’ stata una cosa molto stupida", la betazoide gli parlo’ nella testa, "Il comandante Dalite’ e’ meglio averlo come amico che come nemico, gli e lo assicuro"
"Stavo per dirle la stessa cosa di me", penso’ lui in risposta.
L'elevatore si fermo’ e la donna li accompagno’ davanti ad una porta.
"Come vuoi tu Nos", le trasmesse, "La ragazza stara’ nella tua stanza"
Il tenente apri’ l'uscio e fece un gesto ai due.
"Peccato che le sue difese siano cosi’ deboli", continuo’ la donna sorridendogli maliziosamente, "Sarebbe stato molto piu’ 'eccitante' se avesse resistito almeno un po’"
"Spero di fare meglio la prossima volta", gli disse il bajoriano prima che le porte li separassero.
   
 
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